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Con un panorama politico in evoluzione, il giovane segretario del RN emerge come protagonista, mentre la destra si confronta su ambiti repubblicani e giudiziari
PARIGI – Il segretario del Rassemblement National, Jordan Bardella, emerge come il principale candidato nelle prossime elezioni presidenziali francesi del 2027, secondo un recente sondaggio realizzato da Toluna Harris Interactive per radio RTL. Le preferenze, che variano tra il 35 e il 36% in un ipotetico primo turno, dipendono dal candidato della destra Les Républicains che si presenterà.
Il sondaggio ha delineato due scenari distinti. Nel caso di una candidatura di Laurent Wauquiez, Bardella si aggiudicherebbe il 36% dei voti, battuto dall’ex premier Edouard Philippe – che raccoglierebbe il 25% – e da Jean-Luc Mélenchon, con il 13%. Se invece il repubblicano in corsa fosse Bruno Retailleau, attuale ministro dell’Interno, Bardella perderebbe leggermente terreno con il 35%, mentre Philippe scenderebbe al 23% e Mélenchon manterrebbe il suo punteggio del 13%.
In un clima politico sempre più acceso, Bardella ha reagito con durezza alla recente condanna all’ineleggibilità di Marine Le Pen, la figura simbolo del partito. “Faranno di tutto per impedirci di arrivare al potere”, ha dichiarato ai microfoni di Cnews/Europe 1, tracciando un parallelo con la situazione in Romania, dove una candidata di estrema destra aveva visto vanificata la propria corsa elettorale dall’annullamento delle elezioni presidenziali.
Il leader del Rassemblement National non ha risparmiato critiche nei confronti del sistema giudiziario, definendolo una “tirannia” che avrebbe messo in ginocchio la volontà del suo partito. “Abbiamo cominciato in due, finiremo in due”, ha aggiunto, alludendo alla storica alleanza con Marine Le Pen e sottolineando il peso della tradizione politica nella guida del partito.
Rispondendo a una domanda sulla possibilità di candidarsi all’Eliseo nel 2027 al posto di Le Pen, Bardella ha ribadito la sua posizione con una nota di autoironia: “Avrò presto trent’anni, non posso certo inventarmi 40 anni di vita politica. Ho l’età che ho, è al tempo stesso una qualità che non perdura a lungo e un difetto che se ne va presto. Non ho lezioni da ricevere da gente che si è spartita il potere per trent’anni… a parte l’anno prossimo”.
Queste dichiarazioni, arricchite da ulteriori conferme di esponenti politici di spicco, hanno acceso il dibattito all’interno degli ambienti della destra francese, preannunciando una battaglia politica serrata e ricca di sfumature. Il clima di tensione e il peso delle polemiche giudiziarie, unite alle dinamiche interne alla destra, potrebbero infatti determinare una corsa elettorale ricca di sorprese nei prossimi anni.
Con la conferma di un sondaggio che posiziona Bardella ai vertici della corsa presidenziale, il futuro politico della Francia appare ormai segnato da una trasformazione del panorama tradizionale, in cui la giovane età del leader del RN diventa simbolo di rinnovamento, ma anche fonte di critiche e confronti con l’establishment politico consolidato.