Acea Ato 2, nuove bollette e nuovi parametri di calcolo: ecco chi ci perde e… chi ci guadagna

Il nuovo sistema di calcolo del gestore ACEA opera una redistribuzione del peso tariffario. Le fasce deboli e poco avvezze ad internet penalizzate in un desolante silenzio in cui si premia chi consuma di più.

A Guidonia Montecelio, come negli altri comuni, stanno arrivando come fulmini a ciel sereno le lettere di Acea Ato 2

112 Comuni, quattro milioni di utenti sono gli interessati a cui Acea Ato 2 ha inviato una lettera per confermare che entro il 28 febbraio dovranno aggiornare sul sito MyAcea i componenti del nucleo familiare.

Si chiama TICSI il testo integrato per i corrispettivi dei servizi idrici che con delibera n. 4/19 dell’11 novembre 2019 ha approvato la nuova articolazione tariffaria, in applicazione della deliberazione ARERA n. 665/2017.

La nuova tariffa partirà a marzo 2020

Vecchie tariffe a confronto con le nuove

Una delibera governativa di tre anni fa che porta la firma di Gentiloni, transitata attraverso l’Autorità Regolazione per Energia Reti e Ambiente già denominata Autorità per Energia e Gas istituita nel 95, che regola e controlla i settori energetici e idrici del nostro Paese.

Una autorità amministrativa indipendente: l’ultimo organo collegiale fu nominato nel luglio del 2018 su proposta di Di Maio, dal ministro Costa.

E’ presieduto da Besseghini unitamente a Castelli, Guerrini, Poletti e Saglia, con risorse di funzionamento che non provengono dal bilancio di Stato ma da contributi sui ricavi degli operatori, con stipendi da 240 mila euro all’anno oltre le spese di trasporto che dalla trasparenza non sono mai inferiori a 40/45 mila euro sempre cadauno. Roba da far impallidire Mattarella.

“La lettera non firmata inviata da Acea Ato 2 SpA – conferma Giovanna Ammaturo, consigliere di Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio, ben rappresenta la supponenza della burocrazia e la vessazione nei confronti delle fasce più deboli ed anziani. Solo tramite internet sarà possibile indicare il numero dei componenti del nucleo familiare per l’applicazione della nuova tariffa retroattivamente dal primo gennaio 2019. Superato il 28 febbraio la modifica avrà effetto dalla data della comunicazione. Questo perché dal 2020 cambia il calcolo del consumo d’acqua.

La Prima novità: le utenze saranno divise in domestiche e non domestiche. Seconda, importantissima novità: alle utenze domestiche, per la parte variabile del servizio di acquedotto verrà applicata una tariffa sulla base del numero di componenti del nucleo familiare. Ecco come funzionerà: Oltre alla quota variabile proporzionale al consumo procapite la tariffa sarà composta anche da una quota fissa, che riflette “gli oneri inerenti la sicurezza degli approvvigionamenti” (in altre parole: la gestione delle infrastrutture e l’insieme delle attività necessarie per garantire il servizio). Come accade per l’energia elettrica ed il gas che costa più il trasporto che il consumo.

La quota variabile del servizio di fognatura e depurazione non sarà articolata in scaglioni, ma calcolata secondo il volume. Le utenze non domestiche di cui fino ad oggi si riconoscevano 1.700 tariffazioni diverse saranno private del minimo impegnato e ricondotte a sei nuove categorie d’uso. Avranno invece una tariffa differente a seconda del fatto che conferiscano nella fognatura pubblica solo reflui assimilabili agli usi domestici ad es. uffici, oppure reflui industriali autorizzati. Per le utenze condominiali continuerà ad essere applicata la tariffa domestica residenziale con scaglione di consumi modulati in funzione del numero degli appartamenti per cui non sarà necessaria nessuna comunicazione da parte dell’amministratore. L’Autorità ha stabilito anche la gestione della morosità del servizio idrico arrivando alla sospensione dopo un anno tutelando gli utenti vulnerabili. Per i condomini l’acqua non potrà essere staccata se l’amministratore dopo la messa in mora paga in una unica soluzione la metà e il restante in 12 mesi. Un sistema di calcolo , conferma Ammaturo, che sulla carta dovrebbe offrire equità, ma che di fatto fa aumentare i costi per i consumi più contenuti mentre diminuisce per quelli alti, in osservanza del principio che è garantito l’utilizzo di 50 litri d’acqua al giorno cadauno. Rispetto al passato il nucleo familiare al di sotto dei tre componenti avranno un aumento di tariffa, con tre persone ci sarà il mantenimento e diminuirà con nuclei superiori. In assenza di uffici locali Acea in molti Comuni o di presenza rada sarà anche difficile chiedere il bonus sociale idrico già dal primo febbraio che per una famiglia tipo di 3 persone, come stabilito dall’Autorità, con consumo di 150mc/anno potrà coprire 1/3 della spesa. Tutti i nuclei familiari in stato di bisogno potrebbero chiederlo con Indicatore di Situazione Economica Equivalente ( ISEE) non superiore a 8.265 euro che sale a 20.000 con tre figli a carico. La stessa famiglia in un condominio non potrà avanzare medesima richiesta. Un eccesso di potere ( Art. 3 Costituzione) per disparità di trattamento tra i cittadini tra condomini e singoli utenti e soprattutto non premia chi risparmia l’acqua. Singolare a Guidonia Montecelio l’assoluta mancanza di comunicazione e trasparenza abbandonando i cittadini a se stessi. Il sindaco Barbet a cui abbiamo rivolto una circostanziata interrogazione ha mancato per l’ennesima volta in chiarezza e vigilanza oltre a non cautelare i più anziani e altri che non hanno dimestichezza con internet. Comuni come Manziana fino al 28 di febbraio terranno aperto l’URP per due giorni a settimana per offrire una mano ai cittadini. Occorre una forza morale per cambiare le cose non gli slogan grillini. I silenzi di Barbet non danno speranze ai cittadini. Chi ha proposto e chi ha approvato ha il dovere di spiegare ai cittadini come cambia e cosa comporta. Anche nella conferenza dei 52 sindaci con Acea a dicembre del 2018, Barbet, fu tra i nove che votò a favore mentre altri 27 insieme a 16 astenuti dissero no a questo accordo. In tempi di coronavirus avremmo voluto parlare d’altro ma la fumosa burocrazia e la mancanza di trasparenza sono peggio.”




ACEA ATO2: 29 COMUNI DEL LAZIO DIFFIDATI A CEDERE LA GESTIONE DELL'ACQUA

 

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Redazione

Lazio – Da pochi giorni, 29 comuni ricadenti nel territorio dell'Ato2 in provincia di Roma, si sono visti recapitare dagli uffici regionali una diffida a entrare nell'ambito territoriale ottimale, cedendo di conseguenza la gestione delle infrastrutture del servizio idrico comunale, ad AceaAto2 in concessione.

"L'acqua è pubblica perché l'hanno deciso anche 2,5 milioni di cittadini del Lazio nel referendum del 2011 – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – nella nostra regione poi, abbiamo visto approvata all'unanimità alla Pisana, la prima bella legge regionale sull'acqua pubblica che rispetta il mandato referendario. Ora, in attesa che legge regionale 5 sull'acqua, diventi attuativa con la definizione dei nuovi ambiti territoriali di gestione, la regione ritiri con urgenza le diffide inviate ai sindaci; richieste che vanno nella direzione diametralmente opposta sia rispetto al mandato referendario che alla legge regionale stessa".

Entro il prossimo 31 marzo i comuni dovranno rispondere positivamente e in mancanza di tale risposta, è paventato il commissariamento del servizio nei comuni. "Chiediamo oggi, – conclude Scacchi – in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, che entro fine Marzo sia ritirata la richiesta regionale e definiti i nuovi ambiti di gestione che attendono ormai da un anno di vedere la luce, per un uso sostenibile dell'acqua davvero bene comune".




ACEA DIFFIDA I COMUNI ATO2 A CEDERE IMPIANTI IDRICI: CHE NE PENSA L'ASSESSORE REGIONALE FABIO REFRIGERI?

Redazione

Regione Lazio / Acea – I comitati e i comuni promotori della legge n°5/2014 "Tutela, governo e gestione pubblica delle acque" esprimono profonda preoccupazione e contrarietà rispetto alle lettere di diffida che alcuni comuni dell'Ato2 stanno ricevendo, nelle quali si minaccia il commissariamento se non verranno cedute ad Acea Ato2, entro trenta giorni, le infrastrutture idriche di proprietà comunale.

Un atto amministrativo che sembra completamente scollato dalla realtà politica, legislativa, ma anche aziendale della gestione del servizio idrico, e che si chiede pertanto di sospendere immediatamente.

Nella Regione Lazio è infatti in corso la definizione dei nuovi ambiti idrici regionali, così come previsto dalla Legge 5/2014, con una proposta di legge depositata in consiglio regionale a firma di consiglieri della maggioranza e dell'opposizione, già allo studio dell'assessorato competente.

Proprio l'Assessore Fabio Refrigeri, nel corso di un incontro con il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica tenutosi il 12 marzo, ha infatti assicurato il proprio sostegno alla completa applicazione della legge n. 5, impegnandosi a completare l'iter legislativo per la individuazione dei nuovi ABI entro il mese di aprile, e a dare comunicazione in tal senso anche ai Comuni e agli organi competenti in materia di servizio idrico.

Il Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico" pone degli importanti interrogativi a riguardo:

"La prima domanda è: cos'è successo nella notte tra il 12 e il 13 marzo, dato che le lettere in oggetto sono partite proprio il giorno successivo all'incontro?

Ma l'elenco delle domande è lungo: dopo anni di contenziosi amministrativi e giuridici in merito alla posizione di alcuni comuni dell'Ato2, proprio adesso gli si chiede di aderire ad un Ato sopravvissuto in proroga dal 2012, che tra pochi mesi sarà sostituito da un nuovo Ente d'ambito. Che senso avrebbe un doppio passaggio di questo tipo? Non solo, a questi comuni si chiede di cedere le reti ad un gestore (Acea Ato2), il cui assetto azionario è oggetto di un profondo stravolgimento: il Comune di Roma, attualemente azionista diretto con il 3,54%, intende infatti vendere le proprie quote ad Acea SpA., ipotizzando anche un cambio della Statuto. I comuni dell'Ato2 sono informati di questo? Lo stesso affidamento originario del servizio idrico ad Acea presenta profili di dubbia legittimità, non essendo mai stata effettuata la gara a doppio oggetto per la scelta del socio privato, così come previsto dalla normativa europea. In ultimo, sempre in ambìto di legalità, si ricorda che una recente inchiesta ha messo in luce i collegamenti di Acea SpA con aziende legate alla 'ndrangheta, proprio per una serie di appalti nel territorio di Ato2.

Ma la domanda forse più allarmante è un'altra: perchè, se la normativa di riferimento è addirittura nazionale, nel Lazio solo i Comuni dell'Ato2 la stanno ricevendo?

Non vogliamo pensare che questo possa dipendere dagli interessi della più grande multinazionale dell'acqua di Italia, perlaltro pronta, con la benedizione di Renzi, a conquistare tutto il Centro Italia, estromettendo i Comuni da ogni decisione concreta sulla loro acqua.

Si chiede pertanto all'Assessorato competente di sospendere l'efficacia di tali lettere, proseguendo nel percorso di applicazione della Legge 5/2014, così come si è più volte impegnato a fare". Concludono dal Coordinamento Nazionale "Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e la Gestione Pubblica del Servizio Idrico"
 




GENZANO, ACQUA. IL SINDACO: "BASTA DEMAGOGIA, FACCIAMO CHIAREZZA"

Redazione

Genzano (RM) – "Riteniamo assolutamente fuori luogo fare continua demagogia su un tema di così grossa importanza come quello dell'acqua, un tema sul quale ci siamo battuti sin dall'inizio del nostro mandato e sul quale continuiamo a batterci per dare risposte concrete ai nostri cittadini in termini di qualità, regolarità nell'erogazione, manutenzione e interventi di carattere straordinario su alcuni punti della rete": queste le parole del Sindaco Flavio Gabbarini deciso a fare chiarezza sulla situazione dell'acqua nel Comune di Genzano alla luce, anche, delle "strumentalizzazioni che ne vengono fatte".
 
"Sono diciannove mesi che l'Amministrazione comunale è impegnata, più che mai, sul fronte 'acqua bene comune' e 'tutela della qualità dell'acqua pubblica'. Pensiamo, innanzitutto, alla qualità dell'acqua erogata dai rubinetti delle nostre case e dalle fontanelle pubbliche che superava, di gran lunga almeno fino a due anni fa, i limiti di legge per i parametri arsenico e fluoro. Grazie agli interventi 'pretesi' dall'Amministrazione comunale, l'Acea ATO2 ha proceduto in brevissimo tempo a costruire un nuovo potabilizzatore in località La Villa e ad avviare un efficace sistema integrato di miscelazione dell'acqua con quella di sorgente. Interventi che, come recentemente certificato dall'Arpa Lazio e della Asl RmH, hanno riportato la qualità dell'acqua distribuita da tutte le fontanelle comunali, da tutti i  rubinetti delle scuole pubbliche, dalle utenze di tutte le strutture sanitarie pubbliche oltre che di tutte le case di Genzano, ben al di sotto dei limiti di legge. Tutti dati, questi, facilmente consultabili dai cittadini in quanto in seguito alle continue pressioni del Comune di Genzano, la Asl RmH ha provveduto alla pubblicazione delle analisi relative alla qualità dell'acqua potabile e all'elaborazione di un quadro riepilogativo dei dati dal 2010 al 2012".
 
"Abbiamo inoltre portato avanti iniziative politiche e tecnico-amministrative volte a tutelare i cittadini di Genzano, di gran lunga più di quanto avvenuto in passato, dai numerosi disservizi e dagli abusi troppo spesso imputabili al gestore, come ad esempio le osservazioni redatte e condivise da altri 15 sindaci per il diniego assoluto dei distacchi dell'acqua nei casi di morosità senza l'intervento di un giudice civile; pronto intervento Acea più celere nei casi di segnalazione di perdite, e salatissime multe nei confronti di Acea nei casi di inadempienza: tutte iniziative mai previste fino ad ora. Se può sembrare trascurabile, abbiamo ottenuto tutti i pareri per l'apertura a Genzano di Roma dello sportello al pubblico Acea a servizio di cinque Comuni dei Castelli Romani".
 
"Pensiamo, poi, alla costituzione del Coordinamento dei Sindaci Ato 2 e le osservazioni depositate relativamente alla nuova carta dei servizi e regolamento d'utenza, che prontamente hanno ottenuto l'effetto di bloccare il gestore nell'approvazione dei documenti che stavano per  danneggiare ulteriormente la qualità del servizio e le tasche dei cittadini di 120 Comuni coinvolti dall'ATO2. Per continuare nell'elenco, vogliamo anche ricordare che l'Acea è stata costretta ad effettuare una completa sostituzione della rete idrica di viale Francia nonostante le opere non fossero state iniziate fino all'arrivo di questa Amministrazione. Ma pensiamo anche al progetto e al bando di gara per l'aggiudicazione dell'appalto che metterà a norma e farà partire il depuratore dei Landi (impianto costruito a spese dell'erario pubblico e mai avviato). E, infine, ricordo gli interventi tempestivi, portati a termine con l'aiuto della  Protezione civile locale, per garantire l'acqua potabile per le aree di Genzano in sofferenza a causa dei disservizi del gestore".
 
"Il Movimento 5 Stelle – afferma il Sindaco Flavio Gabbarini – racconta quindi una realtà che non esiste. Abbiamo condiviso lo Statuto dell'acqua pubblica nel nostro programma di Governo e per questo stiamo mantenendo fede alle nostre promesse. So bene qual è la situazione dell'acqua di Genzano e quali sono le criticità perché seguo di persona, e con costanza, il tema. Il Movimento 5 Stelle si è chiesto come mai al 31 dicembre 2012 tutti i pozzi e le fontanelle di Genzano registrassero valori di arsenico ben al di sotto dei 10 microgrammi per litro mentre Comuni a noi vicini hanno dovuto predisporre ordinanze di non potabilità?".
 
"Non è un caso tutto questo – sottolinea il primo cittadino – ma è semplicemente il frutto di un lavoro costante che portiamo avanti dal primo giorno di governo della nostra città. Affermare che i cittadini sono abbandonati è solo, e soltanto, demagogia. Invito quindi i rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Genzano ad un incontro sulla pubblica piazza per confrontarci su questo tema e dimostrare a tutti  i cittadini quali siano i fatti".
 




VELLETRI, IL COMUNE PREPARA L'AZIONE LEGALE CONTRO ACEA

[ LETTERA DI DENUNCIA INVIATA ALLA PROCURA E ALLA PREFETTURA ]

 

Redazione

Velletri (RM) – E' un assessore ai rapporti con ACEA indiavolato quello che stamattina ha protocollato e poi inviato agli organi competenti, Procura e Prefettura compresi, l'ennesima lettera di denuncia di mancato rispetto del contratto da parte dell'ente gestore del servizio idrico integrato.

Ma stavolta l'azione dell'amministrazione comunale andrà oltre. Sono stati allertati tutti gli uffici interessati affinchè vengano messe insieme tutte le carte da presentare in tempi brevi al Tribunale di Velletri per citare in giudizio la multinazionale "pubblica".
"Ora si è toccato veramente il fondo- ha detto l'assessore Andreozzi-. Questa società ha veramente poco a cuore i cittadini. Non ripara le perdite, ripristina i lavori eseguiti da impresa del terzo mondo. Non rispetta l'orario della turnazione in piazza Mazzini e sta attuando turnazioni non previste su tutto il territorio (colle dei Marmi, zona 167, Rioli, via S Nicola e via S Anatolia, via appia nord), Ci segnalano continui sbalzi di pressione con danni alle tubazioni;ci segnalano presenza di coliformi e strane sostanze nell'acqua. Sabato e domenica hanno lasciato la zona del campo sportivo senza acqua: se fosse successo all'olimpico sarebbero saltate le teste dei responsabili. E' una vergogna. Acea è sollecita solo nel vessare gli utenti. – Andreozzi conclude –  Senza preavviso e senza presentazione va a casa dei nostri concittadini e si porta via il contatore. La sua gestione finora è stata un fallimento, o lavora come si deve o è meglio che si faccia da parte."




ROMA, FIRMATO PROTOCOLLO SUGLI APPALTI IDRICI TRA SINDACATI E ACEA SPA

Alberto De Marchis

E’ stato firmato il 6 giugno il Protocollo sugli Appalti Idrici tra ACEA SpA, ACEA ATO2 SpA e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e relative categorie: Filctem, Flaei, Uilcem, Fillea, Filca e Feneal, come naturale seguito al Protocollo firmato in Prefettura nel febbraio 2011 per prevenire e contrastare il lavoro nero, l’evasione contributiva e la presenza di imprese irregolari negli appalti di Roma e Provincia. Il Protocollo segna un passo importante nei rapporti tra azienda e lavoratori, volti ad aumentare la qualità del lavoro, la sicurezza nei cantieri, il monitoraggio delle imprese appaltatrici iscritte agli Albi, gli investimenti e la professionalità, prevedendo tutta una serie di controlli e ‘buone pratiche’ che garantiscono sia l’azienda che i lavoratori, riportando l’accento su qualità del lavoro e sicurezza nel mercato dell’edilizia. Tra i più importanti punti concordati e sottoscritti è previsto, ad esempio, che la ditta che si aggiudica i lavori in appalto, debba avere nell’organico delle figure professionali di provata esperienza e di adeguata formazione come gli operai specializzati e qualificati. Questione sostanziale volta ad evitare l’applicazione di contratti diversi dalle professionalità effettivamente impiegate, pratica a cui negli ultimi anni, si assiste sempre più spesso. Altro fondamentale punto dell’accordo è la pianificazione a lungo termine, da parte di Acea, delle politiche di investimento sulle reti idriche e fognarie al fine di salvaguardare anche l’occupazione dell’indotto, di cui le OOSS saranno costantemente informate, in un’ottica di scambio e collaborazione fattiva che la stessa Acea ritiene utile per favorire i principi di gestione in qualità e sicurezza nel mercato degli appalti.E’ stata, inoltre, ribadita con forza la comune volontà di combattere il lavoro irregolare, le inadempienze contrattuali e previdenziali ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, battaglie portate avanti ormai da anni dalle sigle sindacali. E’ stata quindi decisa la costituzione di una Commissione paritetica che rappresenti la società ed i sindacati che si occupi di monitorare gli appalti per garantire la libera circolazione di informazioni e la massima trasparenza, grazie a comunicazioni periodiche inviate alla Direzione Territoriale del Lavoro e allo SPRESAL della ASL di competenza. Di estrema attualità ed importanza è anche la lotta all’evasione fiscale che nel Protocollo si esplica nell’attività di controllo che l’Acea, in qualità di stazione appaltante, si impegna a portare avanti con la richiesta dei DURC direttamente agli istituti o agli enti abilitati al rilascio del territorio, prima del pagamento dei SAL o dello SFL, anche perché sarà la stessa ACEA a pagare direttamente i subappalti. Anche controlli più costanti e direttamente in loco sono previsti dal Protocollo, con un Responsabile che dovrà ispezionare il cantiere una volta al mese e registrare la propria presenza ed osservazioni sul giornale lavori, con l’accertamento che ogni lavoratore abbia il proprio tesserino di riconoscimento valido, con l’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle norme di sicurezza e con il controllo che tutta la documentazione prevista dalla legge sia tenuta ed aggiornata dalle ditte subappaltatrici. Questioni che potrebbero sembrare banali e burocratiche, ma la cui inadempienza negli ultimi anni, è stata la causa principale di incidenti nei cantieri e di diffusione di illegalità e criminalità nell’edilizia laziale. Questa la dichiarazione delle Segreterie Provinciali di Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl: “Siamo convinti che questo Protocollo non solo farà in modo che non ci siano situazioni di elusione dei contratti idrici negli appalti ACEA, ma contiamo, con questo accordo, di aver contribuito ad eliminare, almeno in questo ambito, la concorrenza sleale (dumping sociale) e il ricorso sempre più frequente e pericoloso all’eccesso di ribasso nelle gare d’appalto, che sono ormai la causa prima di illegalità nei cantieri.”
 




SABBIA NELL'ACQUA A ROMA, CARLINO: "PRONTI A CABINA DI REGIA"

Redazione

Audizione in commissione Ambiente sul problema della "sabbia nell'acqua potabile" che affligge alcune zone della Capitale. Stesso fenomeno è stato segnalato dai cittadini a Fiumicino e di altri centri serviti da Acea Ato 2, i cui presidente, Sandro Cecili, e direttore di esercizio, Alessandro Zanobini, sono stati ascoltati oggi pomeriggio alla Pisana. Alla seduta – chiesta dal consigliere Angelo Bonelli (Verdi) – ha partecipato anche Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, associazione che ha presentato in proposito un esposto al Garante regionale del Servizio Idrico Integrato. "Siamo pronti a promuovere una cabina di regia sulla questione" ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente Roberto Carlino (Udc) al termine dell'audizione.

Sandro Cecili ha specificato che sono state ricevute una settantina di segnalazioni, più un'altra cinquantina provenienti dalle Asl. Dai prelievi effettuati dalla stessa Acea, di cui è stata depositata documentazione agli atti della commissione Ambiente, è emerso che da un lato la qualità dell'acqua è idonea al consumo umano ("L'acqua è sicura" ha ribadito più volte Cecili), dall'altro nei molti casi di prelievo la materia rossastra in corrispondenza dei filtri dei miscelatori di rubinetti è risultata essere carbonato di calcio, un deposito calcareo analogo a quello che si forma negli scaldabagno. Non si tratta, dunque, di sabbia. Sono in corso monitoraggi per comprendere le ragioni del fenomeno che riguarda condotte servite dall'acquedotto del Peschiera e delle Capore, i quali risultano nel loro tracciato fino a Roma immuni dal fenomeno. Nessun pozzo – sempre a detta di Acea – viene utilizzato per alimentare il servizio e quindi è stato escluso che la cosiddetta "sabbia" possa essere stata pompata.

"Dobbiamo provare a mettere insieme tutte le segnalazioni, mapparle da un lato per tranquillizzare la popolazione – se tutto è a posto – dall'altro per trovare le cause e le soluzioni al problema" ha chiesto Lorenzo Parlati a nome di Legambiente. Il direttore Zanobini ha rassicurato sulla potabilità dell'acqua e ha manifestato disponibilità a collaborare, come sta già avvenendo con la Asl Rm C. "Questa commissione – ha tenuto a sottolineare il presidente Carlino – è disponibile a fare da punto di riferimento, perché l'acqua è un bene prezioso per tutti". Daniela Valentini (Pd) ha chiesto di fare i maggiori sforzi per comprendere le cause e una sede di monitoraggio che metta insieme tutti i soggetti coinvolti, e non solo dell'Acea. Numerosi chiarimenti tecnici sono stati richiesti da Angelo Bonelli, che ha evidenziato come Acea abbia un know how adeguato – su tempistica e cause del fenomeno.