COTRAL, BUFERA PER L’EX PRESIDENTE ADRIANO PAOLOZZI: LA LETTERA DELLA SUPERLIQUIDIZIONE

 

LEGGI IL DOSSIER PUBBLICATO DA L'OSSERVATORE D'ITALIA NEL 2014 SU COTRAL

 

di Cinzia Marchegiani

Cotral
– L’ "affaire" Cotral e le liquidazioni stratosferiche accordate ai manager della società dei trasporti apre un capitolo di un'inchiesta a carico della società di trasporti laziale. Quello che vede investito ora Adriano Palozzi, consigliere regionale di Forza Italia.

La notizia che ormai rimbomba sui media parla di un ritrovamento da parte delle Fiamme Gialle di una lettera che Adriano Palozzi avrebbe firmato quando ancora era presidente del Cotral (carica investita dal 2011 a 2013) a Silvio Blasucci capo del personale Cotral.

800 mila euro di liquidazione. Si parla di un vero tesoretto dal valore di 800mila euro garantiti all'ex manager del Cotral in caso di licenziamento. Il tutto messo tutto nero su bianco in una lettera che è stata trovata dagli uomini della Guardia di Finanza che hanno provveduto ad effettuare il sequestro su mandato del Pm Erminio Amelio. 

 

La lettera. La lettera acquisita agli atti sarebbe stata firmata prima delle elezioni regionali del Lazio del 2013, nel periodo in cui Adriano Palozzi copriva la carica di presidente della Società Cotral.

Con questo sigillo veniva “garantito” all’allora capo del personale, Silvio Blasucci, l’equivalente di ben 36 mensilità, cioè tre anni di paga, in caso di preavviso di licenziamento. E quindi 800mila euro di soldi pubblici.

Proprio su Cotral il nostro quotidiano ha pubblicato nel 2014 un dossier dove emergeva tra l'altro la figura di Blasucci. 

 

Il decreto di sequestro. Il pm nel decreto di sequestro relativo la lettera ha motivato la propria decisione: “Rilevato che dagli atti emergono gravi indizi di reità in ordine agli ipotizzati reati (323 del codice penale, abuso d’ufficio per Palozzi, ndr) e che, ai fini dei riscontri oggettivi e documentali del contenuto della denuncia, è necessario procedere in qualsiasi luogo ove sono custoditi, al sequestro di: lettera Cotral del 24 gennaio 2013 depositata nella stessa data nella Presidenza indirizzata a Blasucci Silvio e avente come oggetto: Integrazione delle condizioni economiche e normative del contratto di lavoro e sottoscritta da Adriano Palozzi nella sua qualità di Presidente di Cotral spa».

Sembrerebbe quindi che Adriano Palozzi proprio dopo aver firmato la buona uscita stratosferica all'allora Capo personale Cotral, ha firmato le proprie dimissioni nello stesso giorno: il 24 gennaio 2013.




MARINO QUESTIONE COTRAL, ANCHE L'ASSESSORE PROVINCIALE ALLA MOBILITA' AMALIA COLACECI RISPONDE A MAURIZIO AVERSA

Redazione

Maurizio Aversa, segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Marino ha inviato una lettera aperta rivolta al nostro direttore Chiara Rai, all'assessore provinciale alla Mobilità Amalia Colaceci e al presidente Cotral e sindaco di Marino Adriano Palozzi.

La lettera aperta di Aversa commentava l'intervista de l'osservatore laziale alla Colaceci pubblicata nell'articolo dello scorso 15 giugno (LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI)

La lettera di Maurizio Aversa e la risposta del nostro direttore Chiara Rai è stata pubblicata oggi (MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI. )

Non si è fatta attendere anche la risposta dell'assessore Colaceci alla lettera di Maurizio Aversa che riceviamo e pubblichiamo di seguito:

"Gentile Direttore non mi sottraggo, come è giusto che sia, alle puntualizzazioni di Maurizio Aversa alla mia intervista riassumibili, mi sembra, nella domanda sul perchè avrei omesso di dire e, forse, in precedenza di fare qualcosa per evitare che venisse nominato" l' incompatibile " Palozzi. La risposta è semplice : la nomina del Presidente di Cotral s.p.a è di competenza regionale e la Presidente Polverini ha coscientemente scelto di procedere sapendo che correva il rischio della incompatibilità, la Provincia non aveva alcuna possibilità di opporsi . Se però Maurizio oltre alle possibilità del ruolo istituzionale ha inteso riferirsi allo svolgimento di un ruolo politico noto due cose : la prima che non ha compreso che per quello che mi riguarda distinguo con molta attenzione il ruolo istituzionale da quello politico e che attualmente aldilà del " peso " che lui mi attribuisce non sono il segretario provinciale o regionale del Pd e neanche il capogruppo del PD in Provincia o in Regione, la seconda, che tale domanda dovrebbe rivolgerla al centro sinistra della Regione Lazio, l'intero centrosinistra.

Cordialità Amalia Colaceci"

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18/06/2012 MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI.
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15/06/2012 LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI
14/06/2012 LAZIO, COTRAL: UN SILENZIO ASSORDANTE
11/06/2012 RIETI, COTRAL: EMERGENZA COLLASSO
10/06/2012 LAZIO TRASPORTI, COTRAL: SCONGIURATA IPOTESI DI SCIOPERO (PER ORA)
29/05/2012 LAZIO, INCOMPATIBILITA' PRESIDENZA COTRAL PALOZZI: INTERVIENE IL PD
25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA
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10/05/2012 COTRAL CRISI, DI STEFANO: "LA REGIONE DEVE AL COTRAL MILIONI DI EURO. SENZA QUESTI SOLDI PARLARE DI STRATEGIE E PIANI INDUSTRIALI È ACCADEMIA…”
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MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maurizio Aversa segretario del Partito dei comunisti italiani di Marino intitolata: Lettera aperta  a Chiara Rai de “L’osservatore laziale”, ad Amalia Colaceci assessore provinciale alla Mobilita’ e ai trasporti, ad Adriano Palozzi presidente Cotral (e sindaco del comune di Marino).

Redazione

Uno dei metodi del giornalismo “d’assalto” è di bruciare la notizia col massimo clangore per ottenere attenzione. Poi, non necessariamente, questo tipo di giornalismo, segue più la vicenda al cuore della notizia, ovvero non racconta, non rendiconta neppure di eventuali altre notizie collegate che quella ha generato. Riteniamo questo modo un modo sbagliato. Al pari, però, non ci convince un altro approccio fatto di “appetibilità” della notizia se non si hanno elementi nuovi su situazioni già evidenziate. Non è che all’intuizione, o alla piccola notizia giornalistica, siccome non si trova immediato grande riscontro, si debba rinunciare. Per inseguire, magari un gossip un po’ più in là della notizia stessa. Infatti, noi siamo per seguire le notizie quali esse, secondo noi, sono degne di attenzione per rilevanza sociale, economica, politica, morale ed etica. E’ un mix che non sempre contiene “limpidamente” e immediatamente visibili queste caratteristiche. Però è l’unico che consente, nella coerenza di non essere servitori al soldo di nessuno, di non essere neppure schiavi del solo nostro intimo convincimento, a farci fare un percorso oggettivo. L’oggettività del porre quesiti, quando molti smettono di farlo; l’oggettività della difesa dei valori pubblici, quando altri pensano che sono opzioni e non valori; l’oggettività di fare la figura, spesso, dei rompiscatole, dei pierini, ma sinceramente speriamo che nessuno pensi davvero che sia questa la nostra indole. Questa premessa per rilevare, con domande a caratura differente, ovviamente, una cosa che ci ha colpito nella intervista rilasciata a L’osservatore laziale dall’assessore Amalia Colaceci.
La prima domanda è rivolta a Chiara Rai, la collega che ha intervistato l’assessore. Perché, proprio nel momento in cui la Colaceci ha citato le capacità e responsabilità personali dei nominati politici, chiarendo che secondo lei se si sbaglia si deve pagare; perché Chiara Rai non ha pensato di domandare se l’aver già nella nomina aver compiuto un atto illegittimo (sia la Polverini che Palozzi) non lo ritenesse proprio uno dei casi da lei esemplificato, per “pagare politicamente e personalmente” e quindi intimando a Palozzi di dimettersi da presidente Cotral?
La seconda domanda è direttamente offerta ad Amalia Colaceci. Per certi versi è più “pesante”. Sia per il ruolo amministrativo che Colaceci ha in Provincia di Roma; sia per il peso politico che Colaceci esercita da molto tempo in una parte del centrosinistra provinciale; sia per la materia di cui è responsabile in Provincia che riguarda proprio il trasporto e la mobilità. Perché durante la puntuale risposta ad uno dei quesiti posto dalla giornalista nella sua intervista, ed in particolare quando ha affermato  “io non sono contraria a che la politica eserciti il suo ruolo nelle aziende (tanto sarebbe inevitabile e utopico pensare il contrario), purche' a questo ruolo corrisponda una precisa responsabilita'… chi sbaglia paga, se il management non produce risultati ne deve rispondere anche chi li ha nominati.”; non ha ritenuto di aggiungere alcunché sul disastro giuridico-legale della stessa nomina di Adriano Palozzi a presidente del Cotral? Perché questa omissione, nel momento in cui pure stava compiendo una attenta, puntuale disanima sul modo (delicato) in cui responsabilità politiche e capacità di direzione e gestione usando le leve del risparmio e non spreco e della legalità contro assenza di trasparenza erano punti focali del ragionamento?
La terza domanda che ha una caratura particolare perché si può misurare – vista l’arroganza del soggetto interessato (anzi non interessato) alle risposte di merito – col misurino del Tribunale e della politica. Chiediamo: ormai è chiaro a tutti che l’essere sindaco di Marino ed essersi speso bene nella campagna elettorale a favore della Polverini è il merito politico che fa svolgere come “ringraziamento” il ruolo di presidente Cotral a Adriano Palozzi. Altrettanto chiaro è che la Polverini, non ha mai difeso a spada tratta questa faccenda. Quasi come se si difendesse da fatto che non tutto era tranquillo. Ora che si sono attivate denuncie e interrogazioni e che tutto non è mai stato chiarito. Anzi che lascia intendere che forse ci sono altri (nominati?) interessati a non parlarne più; perché l’unica vera dichiarazione di Palozzi in merito alla vicenda si trova in una intervista di una pagina sul Tempo in cui risponde “secondo me sta tutto a posto”. Adriano Palozzi, da marinese, davvero tu compreresti il vino in un paese che non conosci entrando in una osteria e chiedendo a l’oste com’è? E quello ti dice tutto a posto. E tu allora ne ordini cinquanta litri per casa? Le domande vere sono: politicamente, quando ci sarà una risposta con accompagnate le dimissioni? Trasparentemente, quando ci sarà resa la verità su tutta la vicenda?
Il fine ultimo dei quesiti qui posti è duplice: da un lato verità e trasparenza da restituire a tutti; dall’altro perseguire una soluzione possibile per far ben gestire i beni pubblici in quanto beni comuni.
Maurizio Aversa, segretario del Partito dei comunisti italiani, Marino

Il direttore de L'osservatore laziale risponde a Maurizio Aversa

Chiara Rai

Egregio signor Aversa,
Le rispondo per dovuta cortesia, anche se francamente la sua premessa sul “giornalismo d’assalto”,  rivolta al nostro giornale, appare fuori luogo e un po’ confusionaria. Anche se personalmente apprezzo il confronto e mi piace fare chiarezza utilizzando parole molto semplici. Ho un po’ di punti da argomentarle:

1) Prima di tutto mi lasci evidenziare che ha scritto una lettera indirizzata a tre soggetti differenti (un sindaco, un assessore provinciale e un direttore di testata) formulando quesiti dall’ “alto” che dimostrano poca attenzione ai fatti che il giornale L’osservatore laziale costantemente solleva nonché scarsa individuazione dei contenitori dell’informazione. Mi spiego meglio: Lei entra in merito alle modalità di fare informazione…….“Uno dei metodi del giornalismo “d’assalto” – cito testualmente le sue parole –  è di bruciare la notizia col massimo clangore per ottenere attenzione. Poi, non necessariamente, questo tipo di giornalismo, segue più la vicenda al cuore della notizia, ovvero non racconta, non rendiconta neppure di eventuali altre notizie collegate che quella ha generato. Riteniamo questo modo un modo sbagliato”.
Ebbene l’intervista in quanto “intervista” serve a dare al lettore il punto di vista dell’intervistato rispetto ad una determinata questione. Noi abbiamo reso noto il punto di vista di Amalia Colaceci rispetto alla questione Cotral. Che c’entra l’assalto? Che c’entra il clangore per ottenere attenzione?
Infine sul fatto di “non raccontare o non argomentare eventuali altre notizie collegate”, mi permetta di dirle che ha letto con poca attenzione e parlato troppo presto:
Tanto per precisarle che gli tabella correlati (per risponderle sul fatto delle notizie collegate) all’intervista con Colaceci sono addirittura 16 e tra questi vi è proprio un articolo del 29 marzo 2012 titolato LAZIO CASO NOMINA ADRIANO PALOZZI PRESIDENTE COTRAL: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI?”. Per cui non capisco la sua premessa sul giornalismo quando almeno una volta al mese (se non più) torniamo sulla questione Cotral e ricordiamo il fatto della nomina (contro legge) della presidenza Cotral.

2) Lei parla di “servitori al soldo” in un contesto confuso e pieno di ridondante orgoglio per un “noi” che non capisco. Lei parla come partito oppure ha una testata giornalistica? Non capisco a quale “noi si riferisce”. Intanto le ricordo che siamo un quotidiano indipendente e che non siamo legati ad alcun partito. Invece lei signor Aversa si firma come Segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Marino e con poca umiltà (altro che “non essere neppure schiavi del solo nostro intimo convincimento” come dice lei) emette sentenze, mi permetta, fuori tema.

3) Sulla domanda a me diretta riguardo Palozzi le rispondo in breve: Se Colaceci alla mia esplicita domanda sulle responsabilità della politica rispetto l’azienda di trasporti ha ritenuto di non voler intimare nulla a nessuno è sua libera scelta. Poi mi perdoni, ma è Colaceci che dovrebbe intimare? Ma la conosce la storia della trave e della pagliuzza? Comunque come giornalista, tanto per farle vedere che ho sempre parlato della questione, le elenco tutti gli tabella in merito, per dimostrarle che non siete solo “voi” paladini di una limpida informazione.

29/05/2012 LAZIO, INCOMPATIBILITA' PRESIDENZA COTRAL PALOZZI: INTERVIENE IL PD
29/03/2012 LAZIO CASO NOMINA ADRIANO PALOZZI PRESIDENTE COTRAL: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI?
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17/01/2012 IDV MARINO SOTTOLINEA ASPETTO ETICO MORALE DEL DOPPIO INCARICO DEL SINDACO DI MARINO

Nel ringraziarla per l’attenzione prestataci, La inviterei a conoscere meglio il proprio interlocutore e a chiarire meglio la sua veste: noi chi? Parla come partito o come collega e se parla come collega posso conoscere la sua limpida informazione riguardo Cotral?
Ovviamente ho risposto per quanto mi concerne e non entro nel merito delle altre domande mono corda rivolte agli altri due soggetti. 

Cordiali saluti
Chiara Rai

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17/01/2012 IDV MARINO SOTTOLINEA ASPETTO ETICO MORALE DEL DOPPIO INCARICO DEL SINDACO DI MARINO


 
 

 


 




LAZIO, INCOMPATIBILITA' PRESIDENZA COTRAL PALOZZI: INTERVIENE IL PD

Capogruppo, segretario e Presidente del Pd di Marino: "L’unico organo deputato a dichiarare l’annullabilità dell’atto è il TAR, e non purtroppo, le interrogazioni  dei consiglieri regionali ne, tantomeno, le eventuali interrogazioni o uscite pubbliche dei consiglieri comunali. Per ricorrere al TAR è necessario rintracciare il decreto della Presidente Polverini che ratifica la nomina di Presidente di COTRAL di Palozzi ed in questo senso va benissimo l’interrogazione prodotta dai consiglieri regionali dell’Idv."

[ALLEGATA INTERROGAZIONE IDV A PRESIDENT POLVERINI]

Angelo Parca

Oltre 10mila euro al mese per la carica di presidente del Cotral e circa 4mila euro al mese per quella di sindaco, per un totalone che sfiora i 15mila euro al mese. Questi i numeri di Adriano Palozzi. “Chiederò al sindaco, nella seduta di consiglio comunale sul bilancio che si terrà probabilmente a fine giugno, di rinunciare all'indennità che percepisce da sindaco e di girare i rispettivi soldi al capitolo di spese relative al settore sociale. Mi sembra un atto dovuto visto che già percepisce un alta indennità per la carica di presidente di Cotral.” Ha dichiarato Emanuele Ciamberlano capogruppo Pd a Marino su Fb. Niente accenni alla ormai nota questione dell’incompatibilità dalla carica di presidente del Cotral del sindaco marinese Adriano Palozzi. Esiste persino un’interrogazione (la nr° 691 del 17 gennaio 2012) presentata dal capogruppo Idv in Regione Vincenzo Maruccio insieme ai consiglieri  Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi, Giulia Rodano, Anna Maria Tedeschi,  dove, tra l’altro, viene chiesto al presidente della Regione di rendere noto il decreto di nomina di Adriano Palozzi alla presidenza del Cotral. E ad oggi, dopo quasi 6 mesi non vi è stata nessuna risposta all’interrogazione. L’osservatore laziale, a questo punto, ha inteso chiedere direttamente a Ciamberlano ulteriori delucidazioni in merito alla posizione ufficiale del Pd di Marino riguardo la questione dell’incompatibilità. Quest’ultimo ha risposto prontamente con una nota congiunta redatta assieme al segretario e al presidente del Partito Democratico di Marino: “Chiedere al Sindaco di rinunciare all’indennità di Sindaco visto che già percepisce un alta indennità per la carica di Presidente di COTRAL e di girare i rispettivi soldi nel capitolo di spesa relativo al settore sociale, significa chiedere al Sindaco di rinunciare all’indennità da Sindaco e di girare i relativi soldi nel capitolo di spesa relativa al settore sociale. Punto. Non può mai e poi mai, almeno di posizioni pregiudizialmente assunte, significare una sorta di ammissione che la carica di Presidente del COTRAL è legale, in quanto legale non lo è. La nomina a Presidente di  COTRAL di  Palozzi è una nomina annullabile per violazione di legge ma, essendo la nomina un atto amministrativo, l’unico organo deputato a dichiarare l’annullabilità dell’atto è il TAR, e non purtroppo, le interrogazioni  dei Consiglieri Regionali ne, tantomeno, le eventuali interrogazioni o uscite pubbliche dei Consiglieri Comunali. Per ricorrere al TAR è necessario rintracciare il decreto della Presidente Polverini che ratifica la nomina di Presidente di COTRAL di Palozzi ed in questo senso va benissimo l’interrogazione prodotta dai consiglieri regionali dell’IDV. Ma fino a quando non accade tutto questo non possiamo tacere sul fatto che vi è un Sindaco che percepisce due lauti stipendi mentre la gente va in malora. “ Intanto i mesi passano, e i contribuenti continuano a restare fiduciosi che la Legge è uguale per tutti e aspettano di sapere, nel caso il Sindaco Presidente venga destituito dalla carica Cotral, che fine faranno tutti i soldi (stipendi, gettoni, rimborsi e quant’altro eventualmente previsto) già intascati in funzione di una carica che secondo quanto stabilito dalla Legge non si poteva affidare.

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