Vaccino Novavax, anche l’Aifa da via libera

Prodotto con una diversa tecnologia, con un vantaggio “rispetto ai vaccini mRna” dal momento che non ha bisogno della catena del freddo

Arrivano a 5 i vaccini contro il Covid con il via libera oggi di Aifa a quello di Novavax per gli over 18 con un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

“I dati disponibili, rileva la CTS di Aifa, sul vaccino Nuvaxovid – spiega Aifa – hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia COVID-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni.

Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale” Intanto per fronteggiare l’avanzata di Omicron si prospetta anche l’ok all’anticipo della terza dose da 5 a 4 mesi e si inizia a discutere sulla necessità di somministrare la dose booster anche agli under 18. Questo il quadro alla vigilia della cabina di regia di domani sul fronte cure e terapie. E dagli Usa l’annuncio che la Food and Drug Administration americana ha dato il via libera alla pillola per il Covid di Pfizer, che diventa così il primo farmaco da poter assumere a casa contro il virus.

In particolare il nuovo vaccino Novavax, dice il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù è “un’ulteriore arma potente” per combattere il Covid, prodotto con una diversa tecnologia, con un vantaggio “rispetto ai vaccini mRna” dal momento che non ha bisogno della catena del freddo. “Sarà distribuito in un miliardo e mezzo di dosi, con il sistema Covax, nei Paesi in via di sviluppo, cosa importante” perché “c’è una necessità planetaria di vaccini” e “il virus si replica soprattutto in paesi senza protezioni”, spiega Palù. Sul fronte somministrazioni, l’Italia va verso l’anticipo della dose booster da 5 a 4 mesi. Un’ipotesi, già esaminata a livello tecnico e per la quale si attende il via libera dell’Aifa, che – secondo quanto si apprende da fonti qualificate – sarebbe di prossima approvazione. La decisione sarebbe legata all’opportunità di rafforzare la risposta immunitaria anche in seguito all’arrivo della variante Omicron. “Sappiamo che a cinque mesi cala l’efficacia del vaccino, magari si potrà anticiparla o ci sarà la possibilità di prenotarla per alcune fasce d’età”, dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Si rafforza inoltre anche la possibilità di estendere in Italia la terza dose anche per gli under 18 (ora il richiamo al termine del ciclo vaccinale completo è approvato dai 18 anni in su).

“I dati – afferma Palù – ci indicano che Omicron si diffonde con maggior rapidità, non sappiamo il suo impatto clinico. Sappiamo però che due dosi di vaccino non sono sufficienti a indurre un titolo di anticorpale, tre dosi sì. Quindi il booster sarà necessario anche nella fascia di età degli under 18 per renderli resistenti all’infezione e soprattutto alla malattia”. In nessun Paese si fa la terza dose per gli adolescenti ma il sospetto è che “sia necessario, perché non vedo grande differenza tra un ragazzo di 16 anni e uno di 18, 19 o 20. Aspettiamo di avere dati. Comunque con due dosi li proteggiamo da malattia, morte e in parte dal contagio”, afferma Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas che sull’anticipo della terza dose a 4 mesi dalla seconda sottolinea il fatto che “non ci sono rischi e, se viene presa come decisione, penso sia saggio. Si tratta di giocare d’anticipo, per usare una metafora calcistica”.




Covid, vaccino Pfizer-BioNtech: via libera dell’Aifa per la fascia 12-15 anni

L’agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato l’autorizzazione all’uso del vaccino Pfizer-BioNtech per immunizzare dal Covid i giovani tra i 12 e i 15 anni. La decisione arriva dopo il via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) del 28 maggio scorso che aveva specificato.

La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA ha approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, accogliendo pienamente il parere espresso dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).

Secondo la CTS, infatti, i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età. E’ quanto si legge in una nota dell’Aifa al termine della riunione di oggi.




Servizio Sanitario Nazionale: danno da 200 milioni. Inchiesta su dirigenti Aifa

Avrebbero imposto delle limitazioni alla prescrivibilità di un farmaco più economico per curare alcune malattie oculari, provocando un danno all’erario dello Stato di 200 milioni, pari ai maggiori costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale. E’ l’accusa contestata ad alcuni membri dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, tra cui dirigenti e componenti pro tempore della Commissione consultiva tecnico scientifica. La Guardia di Finanza sta notificando ai soggetti coinvolti nell’indagine della Corte dei Conti del Lazio un invito a dedurre.

Gli accertamenti svolti dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Roma, coordinati dal procuratore regionale della Corte dei Conti Andrea Lupi e dal vice procuratore Massimo Perin, avrebbero consentito di accertare che i farmaci ‘Avastin’ e ‘Lucentis’ avevano la stessa equivalenza terapeutica, come dimostrato da una serie di studi comparativi.

Ma nonostante questo, il primo non è stato inserito tra i prodotti rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale fino al 2014 e sono state imposte una serie di “ingiustificate limitazioni” al suo utilizzo almeno fino al 2017, causando un aggravio di spesa per lo Stato. Al totale di 200 milioni, dice la Gdf, si è arrivati calcolando la differenza di prezzo tra i farmaci – tra i 600 e i 730 euro per singola dose – in relazione al numero di trattamenti che sono stati effettuati con il Lucentis anziché con l’Avastin. I dirigenti dell’Aifa e i componenti della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia hanno ora 60 giorni di tempo per fornire la loro versione alla Corte dei Conti. Sulla vendita dei due farmaci si è pronunciata in passato anche l’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato: nel 2014 infatti l’Autority ha multato le due case farmaceutiche produttrici – Roche e Novartis – con una sanzione di oltre 180 milioni per aver creato una sorta di ‘cartello’, decidendo una differenziazione dei prodotti che in realtà era artificiosa.

“I due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno” scriveva l’Autority nel 2014 aggiungendo: “le condotte delle imprese trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis: Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech – che ha sviluppato entrambi i farmaci – ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis.

Quest’ultima, dal canto suo, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30%”. La sanzione dell’Antitrust è stata di recente confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso delle due aziende farmaceutiche condannandole anche al pagamento delle spese.




Ospedali, spesa farmaceutica: un ‘buco’ di quasi un miliardo di euro

Oltre al degrado più volte denunciato nelle strutture sanitarie e nei vari ospedali del paese, nulla togliendo ai dipendenti, che costretti a lavorare in condizioni davvero disagiate riescono a salvare migliaia di vite umane, c’è un altro grande problema che circonda il settore. E’ sempre in profondo rosso la spesa per l’acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Al netto di quella per vaccini e farmaci a carico del cittadino, nel periodo gennaio-giugno di quest’anno si è attestata a 5.714 milioni di euro (il 10,2% del Fondo sanitario nazionale), con uno scostamento rispetto al tetto del 6,89% pari a ben 966 milioni di euro.

 

Quasi un miliardo di disavanzo, dunque, secondo il monitoraggio dell’Aifa sulla spesa farmaceutica gennaio-giugno 2017. Nessuna regione rispetta il tetto per la spesa ospedaliera. Differente è l’andamento della spesa farmaceutica convenzionata a carico del Ssn che – al netto degli sconti, della compartecipazione dei cittadini (ticket regionali e differenza dal prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche – si è attestata a quota 4.220 milioni di euro. Rispetto all’anno precedente, si registra un aumento di 35 mln (+0,8%), ma diminuiscono i consumi, espressi in numero di ricette (299 milioni), dello 0,5% e l’incidenza del ticket, -1%. In particolare, rispetto al tetto programmato per la farmaceutica convenzionata si registra un avanzo di 44,8 milioni di euro. Infine, la spesa per i farmaci che rientrano nel Fondo per gli innovativi, oncologici e non, pari a 500 mln di euro. Per gli innovativi non anti-cancro sono stati spesi, al netto del pay-back, poco più di 371 milioni: rispetto al Fondo si è sforato per circa 120 mln. Per i medicinali innovativi oncologici la spesa ha superato quota 187 milioni di euro. Rispetto al Fondo restano 62 mln non utilizzati.

Marco Staffiero




AIFA: BUFERA SUL PRESIDENTE PECORELLI CHE SI DIMETTE. È POLEMICA SULLA NUOVA NOMINA

Si dimette Sergio Pecorelli per i presunti conflitti d’interesse, mentre il Minsitero della salute nomina Mario Melazzini, colui che sperimentò su di se una discussa terapia a base di cellule staminali autologhe

di Cinzia Marchegiani

A casa AIFA è tempo di pulizie e rinnovamento. La bufera che ha investito l’Agenzia Italiana dei Farmaci ha scardinato e appesantito i tantissimi sospetti sull’autorità garante che dovrebbe tutelare i pazienti, con il controllo serrato sui medicinali autorizzati sul suolo italiano. L’AIFA, una casa di cristallo che dovrebbe essere trasparente nel suo operato e senza conflitti di interessi legati alle lobby del farmaco invece è al centro di un’indagine grave proprio sul “The number one”, il presidente dell’AIFA stessa, Sergio Pecorelli. 

Il caso Pecorelli sospetti pesanti su conflitti d’interesse che lo legherebbero alle case farmaceutiche. Pecorelli è stato accusato da un'indagine interna dell'’AIFA di pesanti conflitti d’interesse, proprio “l’uomo del farmaco” invece è stato accusato senza troppi giri di parole, di avere legami troppo forti con le aziende farmaceutiche che producono vaccini, ma, si legge, anche ruoli di vertice inopportuni in società di venture capital sul mercato della farmaceutica.

La Lorenzin doveva decidere già lo scorso giovedì…solo ieri Pecorelli toglie il disturbo e si dimette. Il 28 novembre 2015  Pecorelli è stato sospeso dal suo incarico di Presidente dell’AIFA, in attesa che lo stesso ministro della Salute doveva decidere della sua poltrona. Un dossier sostanzioso recapitato sulla scrivania del ministro Lorenzin era al vaglio, tanto che era atteso giovedì scorso la decisione su di lui…ma solo ieri Pecorelli ha annunciato le sue dimissioni, e ha spiegato che dimostrerà la sua estraneità alle accuse rivoltegli.

Cosa dovrà dimostrare Pecorelli? Dopo il valzer delle decisioni non prese, Pecorelli toglie il disturbo e l’empasse al ministro Lorenzin, lei che il 15 luglio 2014 ha firmato il protocollo d'intesa "Health&Wealth", con Sergio Pecorelli come rettore dell'Università di Brescia. "Un'esperienza unica nel suo genere – commentò Lorenzin – che unisce la promozione della salute e dell'ambiente allo sviluppo tecnologico, economico e industriale. Gli atenei devono uscire dall'ambito accademico e aprirsi al territorio, portando l' eccellenza in tutti i settori possibili”. Ora Pecorelli, pena l’obiettività e estraneità del dubbio più grave, quello di conflitto di interesse sul suo ruolo cardine al vertice dell’AIFA stessa, dovrà dimostrare di non aver ricevuto contributi (tramite una fondazione da lui guidata, la Healthy Foundation) da aziende farmaceutiche, come la Sanofi, azienda ledear nel campo dei vaccini, ma soprattutto pesa la sua posizione come advisory board di una società privata, la Principia Sgr, che si occupa di farmaceutica. L’indagine su Pecorelli è partita internamente all’Agenzia dal comitato composto da 8 persone, tra cui il responsabile anticorruzione, il direttore degli affari legali e un membro esterno. Per la commissione in questo caso esiste il massimo livello di conflitto d’interessi, quello di tipo livello 3, per il quale non è possibile svolgere nessuna attività all’interno dell’agenzia regolatoria.

Pecorelli e il suo progetto pilota nazionale: “Medici nelle scuole per insegnare stili di vita sani” in veste della Healthy Foundation e assieme alla Sanofi, produttore di vaccini. Probabilmente al vaglio dell’indagine potrebbe essere analizzato il ruolo chiave del Presidente dell’AIFA nel progetto pilota partito a novembre del 2013 promosso da Healthy Foundation, associazione che si è definita senza scopo di lucro presieduta dal prof. Sergio Pecorelli, Rettore dell’Università. Medinews immortalava con un articolo la nascita di questo progetto e le dichiarazioni. Il Professor Pecorelli spiegava:“Abbiamo coinvolto 25 scuole medie di città e provincia, per una serie di lezioni su argomenti fondamentali per la salute dei ragazzi. I nostri medici si recano negli Istituti per incontri diretti con gli studenti, raccogliendo un grande interesse e l’adesione convinta dei docenti. Anche l’ASL è a nostro fianco in questa campagna. Per la prima volta, viene riservato grande spazio anche al tema delle vaccinazioni. Uno degli interventi di prevenzione e salute pubblica più efficaci e sicuri, nati per tutelare la popolazione dalle malattie infettive. Pratiche che hanno cambiato la storia della medicina e dell’umanità. Vista l’età dei ragazzi (dagli 11 ai 13 anni), trattiamo anche l’immunizzazione contro il Papilloma virus (HPV): riconosciuto come causa certa di cancro, quello al collo dell’utero, che in Italia miete ogni anno oltre 1.700 vittime. Nel nostro Paese, tutte le Regioni hanno avviato dal 2008 l’offerta vaccinale contro l’HPV, prevista gratuitamente per le dodicenni. Ma, in Lombardia, la copertura non arriva neanche al 70%, sotto la media italiana (73,8%). Con il nostro progetto, proviamo a far passare il fondamentale messaggio che anche le vaccinazioni devono rientrare in uno stile di vita corretto, perché scudo contro patologie molto pericolose. È fondamentale iniziare dai più giovani se vogliamo avere adulti sani. Questo significa praticare tutti i giorni esercizio fisico, mangiare correttamente, evitare fumo e alcol, prendere il sole in maniera corretta”.

Pecorelli nel dettaglio spiegava: “La nostra campagna continuerà fino alla primavera del 2014 e nasce dopo la positiva esperienza realizzata all’interno dell’Università, con il Centro Sportivo (CUS) e il coordinamento de ‘Il ritratto della salute’, progetto patrocinato da Presidenza del Consiglio e CONI, con la collaborazione delle principali Società scientifiche del Paese. Consegniamo ad ogni studente un opuscolo, realizzato con i migliori grafici di libri per ragazzi, che contiene consigli e spunti utili per vivere alla grande tutti i giorni. Abbiamo previsto anche una guida specifica per i docenti, incentrata sul tema più complesso, quello dei vaccini. Alla fine di ogni ciclo di incontri, consegneremo questionari in uscita, per realizzare poi un’analisi statistica su un campione di oltre 4.000 persone. Dati consistenti, che fanno della nostra iniziativa un qualcosa di unico. Porteremo poi la nostra esperienza ai più alti livelli istituzionali, perché siamo convinti della sua validità e della sua trasferibilità in altre realtà”.
Nicoletta Luppi, Amministratore delegato di Sanofi Pasteur MSD dichiarava: “Come azienda esclusivamente dedicata alla prevenzione vaccinale in Europa siamo convinti che la prevenzione cominci da una corretta informazione e che si debba iniziare dall’educazione dei ragazzi nella scuola. È per questo – continua Luppi – che abbiamo accolto e sostenuto con entusiasmo il progetto “Il Ritratto della Salute”. I vaccini rappresentano la frontiera dell'innovazione biotecnologica, sono in un certo senso gli ‘smartphone’ della medicina. È quindi importante che i ragazzi siano consapevoli dei rischi delle patologie cui possono andare incontro e della possibilità che la scienza offre loro per prevenirle”.

Cambio al vertice AIFA, Mario Melazzini, la sua nomina già fa discutere. La nomina del nuovo Presidente dell’AIFA, già in lavorazione da tempo nella stanza dei bottoni del Ministero della salute, sembra aver individuato nella persona dell’assessore della Lombardia (Università e ricerca), Mario Melazzini, il candidato papabile. Mario Melazzini è il nome scelto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e inviato alla conferenza Stato Regioni per la successione alla presidenza dell'Agenzia italina del farmaco dopo la bufera che ha portato ieri alle dimissioni di Sergio Pecorelli.

Melazzini e una sperimentazione controversa. Melazzini, 57 anni di Pavia, presidente dell'associazione Nemo per i malati di Sla, trascina con se una storia di ombre e poca trasparenza su una terapia innovativa a base di cellule staminali autologhe che ha sperimentato su se stesso e che sembra aver dato risultati soddisfacenti (come egli steso dichiara in una missiva). Si conosce la sua storia dalla cronaca, quando era assessore alla Attività produttive della Regione Lombardia, medico (fino al 2012) della Maugeri, dov'era diventato primario del day hospital oncologico, prima di ammalarsi dieci anni prima, nel gennaio 2003. Nel suo caso però la degenerazione della Sla si era bloccata, anzi la sua malattia sembrerebbe regredita. Stoia finita anche nel tribunale, ma il giudice per le indagini preliminari Erminio Rizzi archiviò il procedimento. Mario Melazzini, si legge in un’intervista, dopo l’archiviazione accettò di parlare pubblicamente della vicenda: “Ce l'hanno con me perché sono vivo e la malattia ha rallentato il suo decorso. Non ho neppure la solidarietà di chi fa i conti come me con la Sla».
I malati di Sla di questo caso sono rimasti scandalizzati e traditi, loro che spesso vivono in condizioni disperate, tracheotomizzati, paralizzati, allettati e nutriti attraverso la peg (il sondino per la nutrizione artificiale), si sono sentiti esclusi dal suo miglioramento, e soprattutto la modalità per cui i malati stessi non hanno potuto scegliere anche lotro un'opportunità di una terapia. Ricordiamo infatti che Melazzini – oggi è anche presidente di Arisla (la Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica) – ha sperimentato sulla sua persona una cura nata da una sua intuizione, quella di unire il trapianto di cellule staminali autologhe con un farmaco immunoregolatore che aveva dimostrato un recupero di funzioni fisiche per un periodo transitorio. Dal 2012 la cura sembrerebbe essere ancora in fase di sperimentazione su altri due pazienti con un protocollo approvato dall'Istituto superiore della sanità”.

La candidatura del nuovo presidente dell’AIFA, nascerebbe già con molti carichi di criticità. Criticità che potrebbero essere contestate proprio da quei malati di SLA che chiedono ancora trasparenza…sulla sua terapia "miracolosa", che nessuno ha avuto accesso.

Le confessioni di Melazzini al Comitato 16 Novembre. Riecheggiano le parole che lo stesso Melazzini scriveva al Comitato 16 Novembre, che rappresenta i malati di SLA: “Andando contro tutto e tutti (i neurologi, la direzione del mio ospedale), riusciì con molta fatica ad applicarmi il trattamento (ho firmato più assunzioni di responsabilità come medico in quel periodo, che proporzionalmente di quelle firmate in tutta la carriera professionale). Sono arrivato al trattamento con un quadro di tetra paresi spastica, disfagia per solidi e liquidi (avevo posizionato già la peg) insufficienza respiratoria restrittiva (utilizzo della NIV 12-14 h al giorno). Tutti i parametri clinici e strumentali erano stati monitorati. Sono stati giorni pesantissimi in cui sono stato molto male, in particolare ho avuto diversi problemini (tutti prevedibili) ed un evento avverso importante cardiologico del quale porto ancora le conseguenze, ma dopo 10 giorno uscì dalla camera sterile. È stato un percorso difficilissimo, duro non solo fisicamente e psicologicamente, ma soprattutto per le grande ostilità che ho incontrato.
Inizialmente non notai nulla, ma dopo circa 1 mese notai che il mio respiro, in particolare quando parlavo, era meno pesante. Pensavo ad un effetto placebo, ma dopo due mesi, quando mi ricontrollarono gli esami, la capacità vitale mi era aumentata di 100 cc, non molto ma molto incoraggiante per me. A distanza di circa 8 mesi dal trattamento mi sentivo più forza alla mano destra. Da li è cominciata la mia battaglia contro i miei colleghi neurologi ed ematologi per cercare di trasformare il mio protocollo in un protocollo di fase 1 per valutarne con i numeri, la sicurezza certa del metodo. Dopo confronti abbastanza duri e sostenuti, seppur che non accettavano totalmente il mio razionale, accettarono invece di stendere il protocollo con il G-CSF che ha portato a dei risultati giudicati interessanti”.

L’AIFA cambia vertice con Melazzini, una scelta del Ministero della salute che dovrebbe portare un forte rinnovamento…tutti ce lo attendiamo. Nel frattempo i malati di SLA ancora devono capire perché lui ha potuto scegliere un’opportunità di terapia, pur firmando le responsabilità, mentre gli stessi malati non lo possono fare…anche il gip nel decreto di archiviazione depositato ha ribadito: “Il diritto, costituzionalmente tutelato, di determinare liberamente come curarsi, quindi anche sperimentando la cura su di sé”. Chapeau!




AGENZIA DEL FARMACO: SOSPESO DALLA CARICA IL PRESIDENTE

di Ivan Galea

Sospeso dalla carica il presidente dell'agenzia del farmaco – Aifa – Sergio Pecorelli accusato di conflitto di interesse per diversi episodi evidenziati dal Comitato interno dell'Aifa. Pecorelli ha fatto sapere di non volersi dimettere dalla carica rigettando tutte le accuse addebitategli.  "Sono allibito, esterrefatto da quanto leggo – ha detto il presidente Aifa – e conto di chiarire tutto nelle sedi istituzionali. Mercoledì prossimo c'è una nuova riunione del Comitato, – ha proseguito Pecorelli – e io presenterò la documentazione che chiarirà la mia posizione." Sempre riferendosi alla prossima riunione del Comitato interno Sergio Pecorelli ha ribadito che: "Leggo che il ministro sta valutando i documenti, ma non sono ancora completi, bisognerà aspettare mercoledì".

La vicenda è iniziata lo scorso mese quando il Comitato ha chiesto spiegazione a Pecorelli relativamente alla carica da lui ricoperta presso 'Healty foundation', provocando le immediate dimissioni di Pecorelli dall'incarico. Successivamente a finire sotto i riflettori del Comitato interno dell'Aifa il fatto che Pecorelli ha un ruolo anche nella fondazione Lorenzini, la quale a sua volta ha rapporti con le aziende farmaceutiche. Dulcis in fundo salta fuori anche che il presidente Aifa è Advisor di un fondo di investimenti di 400 milioni, di cui 40 investiti nell'industria dei biomedicali e dei farmaci. Pecorelli nega questa ultima contestazione, ma il Comitato gli assegna il livello 3 di conflitto di interesse, ovvero il massimo livello che fa scattare la sospensione automatica dalla carica di presidente Aifa.
Da mercoledì scorsoil fascicolo è al vaglio del ministro Beatrice Lorenzin e si attende a breve una decisione che arriverà probabilmente dopo la riunione del Comitato fissata per mercoledì prossimo in cui Pecorelli ha detto che chiarirà tutto con documenti alla mano.
 




FARMACO EPATITE C: SOSPETTI SULL’AIFA. CHIESTO L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST

Il M5s definisce "grave" la modifica apportata dall’AIFA che riguarda il meccanismo di rimborso, che passa da pay back (cash) a nota di crediti: "Lede gravemente gli interessi dei pazienti”

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di Cinzia Marchegiani

Sul farmaco supercostoso che sembrerebbe alla base di un trattamento ad uso compassionevole che costa quasi dai 45 mila euro a 75 mila euro prezzo al pubblico, mentre se sostenuto dalle ASL il prezzo si dimezzerebbe notevolmente, l’AIFA con Determina n. 1.427/2015 pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 12 novembre 2015 andava a modificare il meccanismo di rimborso prezzo/volume per le specialità medicinali Sovaldi e Harvoni. Con la modifica apportata l'azienda Gilead dovrà provvedere all'emissione di note di credito, anziché pagamento cash (pay back), per le strutture sanitarie autorizzate fino a concorrenza degli importi dovuti alle regioni per un totale di 193.780.597 euro. Non solo ma è stato anche dichiarato che seguiranno prossime determinazioni al raggiungimento dei successivi scaglioni di trattamento – associate a sconti crescenti – attesi in funzione della rapidità con cui le Regioni provvederanno ad avviare al trattamento con Sovaldi/Harvoni i pazienti che rientrano nei criteri di rimborsabilità fissati dalla CTS.

Chiesto l’intervento dell’AGCOM da parte dei deputati M5s in commissione Affari Sociali. Tuonano i deputati del M5S in commissione Affari Sociali: “La modifica del meccanismo di rimborso, che passa da pay back a nota di credito, riguardo uno dei farmaci innovativi più importanti per l’eradicazione dell'Epatite C, lede gravemente gli interessi dei pazienti. Con la modifica contrattuale introdotta dalla Determina AIFA n.1.427/2015, la ditta Gilead, di fatto, non restituirà alle Regioni oltre 193 milioni di euro bensì darà solo l’opportunità di acquisire, esclusivamente presso di lei, nuovi trattamenti fidelizzando i centri deputati alla somministrazione del farmaco”.

Un’interpellanza per vigilare sull’AIFA. “Il M5S da mesi lamentava una gestione dell'Agenzia Italiana del Farmaco che non fa gli interessi del Paese e, quanto accaduto riguardo la rivisitazione delle clausole contrattuali sul pay back del Sovaldi, ne è solo un’ulteriore dimostrazione. Sull’argomento presenteremo alla Camera un’interpellanza urgente, a prima firma Giulia Grillo, per chiedere ai ministri della Sanità e dell’Economia, che dovrebbero vigilare sull'Agenzia, se sono informati della situazione. Riteniamo – aggiungono i deputati – che questa modifica al contratto possa ledere gravemente la concorrenza in quanto vincola importanti risorse per acquisire trattamenti che potrebbero essere meno costosi, autorizzati dalla stessa Aifa – tutti i contratti sono secretati, per cui è impossibile avere informazioni certe – Più volte, senza mai ottenere risposte serie, abbiamo chiesto al ministro Lorenzin di intervenire affinché l'Aifa agisca nel rispetto dei principi di trasparenza e risparmio".

I deputati del M5S chiedono l’intervento dell’antitrust per contrastare la gestione scellerata dell’AIFA. "Chiederemo – concludono i deputati M5s – all'Autorità garante della Concorrenza del Mercato e a quella dell'Anticorruzione di porre fine a questo scellerato modo di gestire un'Agenzia che governa una spesa superiore ai 25 miliardi di euro l'anno”.
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SMA 1: BATTAGLIA APERTA NEGLI USA PER LA PICCOLA VITTORIA

di Christian Montagna

Marano (Na) – Succede che quando Ministeri e Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) sono assenti, due giovani genitori di Marano, in provincia di Napoli, facciano battaglia direttamente alla casa farmaceutica negli Stati Uniti. Sto parlando di Sonia Cirillo e Gerardo De Biase, i genitori della piccola Vittoria affetta da Sma 1, alla quale la casa farmaceutica Isis Pharmaceuticals ha negato il farmaco Isis Smnrx per uso compassionevole.


La sentenza del Tribunale di Napoli Nord dello scorso Agosto, non è bastata a quanto pare a procurare il farmaco salva vita alla piccola, che, tuttora attende di conoscere le sorti del suo futuro. Condannati dal giudice Ministero della Salute e Aifa a reperire il farmaco e dopo una lunga trattativa con la casa farmaceutica americana, a suon di videoconferenze ed e-mail, ancora nessuna risposta concreta è giunta finora.
Non è bastato neppure l’intervento del papà Gerardo intervistato dalla trasmissione “La Vita in diretta” a Rai 1 per far smuovere le acque ma, stavolta, sono determinati a far guerra a chiunque volesse continuare ad ostacolare questo impervio percorso.


L’appello su Facebook. I genitori di Vittoria, in un video postato alcuni minuti fa sulla pagina Facebook, chiedono a tutti coloro che finora hanno sostenuto la battaglia, un piccolo aiuto economico per sostenere le onerose spese legali richieste dagli avvocati statunitensi. Una spesa che si attesta intorno ai sessanta mila euro e che, purtroppo, da soli non riescono a sostenere. On line è stata indetta una raccolta fondi e sostenuti da alcune associazioni , a breve, si terranno sul territorio campano eventi a scopo benefico per la causa di Vittoria. Ulteriori aggiornamenti, saranno forniti dalla pagina Facebook “Una speranza per Vittoria” che, ad oggi, conta più di ventimila seguaci. 

Ecco il link del video postato sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/parrucchieregerardo.debiase/videos/1051473771531361/




AIFA, MA QUALE TRASPARENZA SUI FARMACI?

Due sentenze pesanti a carico dell’Agenzia dei Farmaci italiana, la condannano per gravi irregolarità sulla trasparenza dei farmaci, la Lorenzin la premia

di Cinzia Marchegiani

L’Agenzia italiana per il farmaco continua, a nostro avviso, la sua caduta libera riguardo la trasparenza. Ad accusare la gestione fatta di luci e ombre di questa agenzia regolatoria dei farmaci interviene il M5S sulla base del ricorso presentato da un’azienda farmaceutica accettato dal Consiglio di Stato con sentenza n.3977/2015, depositata il 21 agosto, che chiedeva all'Aifa più trasparenza sui dati che determinano il budget della spesa farmaceutica ospedaliera.

Ma quale trasparenza. Il M5S fa osservare come il sito dell'Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) si definisce: “L'autorità nazionale competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia, ed Ente pubblico che opera in autonomia, trasparenza ed economicità, sotto la direzione del ministero della Salute e la vigilanza del ministero della Salute e del ministero dell'Economia” e ironicamente commenta: “Peccato però che uno dei punti cardine a cui deve conformarsi la pubblica amministrazione, cioè quello della trasparenza, sia un principio poco conosciuto dalle parti di Via del Tritone, dove ha sede l'Agenzia”.

Sentenze come macigni a carico dell'AIFA. La sentenza sopra citata, la n.3977/2015 arriva appena poco dopo un'altra sentenza, questa volta del Tar del Lazio (n. 04538/2015), che aveva stroncato sempre la stessa Agenzia riguardo il ripiano per il superamento del tetto di spesa a carico delle aziende del settore farmaceutico. Anche in questo caso, tra le motivazioni, vi era riportata la poca trasparenza in merito ai dati della distribuzione diretta e per conto che l'agenzia fornisce solamente a livello di aggregato nazionale.

Sentenze pesanti che mettono dietro il banco degli imputati un’Agenzia regolatoria dei farmaci dipendente tra l’altro dal Ministero della Salute che dimostrano una reale di mancanza di trasparenza e con ragione, il M5S constata che non sono gli unici ad accusare di tale delitto un'Agenzia che governa un aggregato di spesa da circa 20 miliardi di euro.

Il M5S è duro e spiega:In questi giorni, ovviamente in gran segreto, l'Aifa sta incontrando tutte le aziende del settore per l'aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale. Non solo, il Decreto legge Enti Locali ha assegnato all'agenzia il compito di concludere le procedure di rinegoziazione del prezzo dei farmaci, a carico del Ssn, nell'ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili. Purtroppo anche in questo caso, constatiamo con rammarico che l'Agenzia, dimenticando di essere ente pubblico, non fornisce alcuna informazione a riguardo agendo con la massima discrezionalità”.

Il M5s accusa la stessa maggioranza che in questi mesi pontificano sulla necessità di razionalizzazione ed efficienza del sistema sanitario: “Domandiamo, secondo loro la gestione dell'Aifa è efficiente? A noi non sembra per nulla ed è per questo che auspichiamo venga quanto prima discussa e approvata la nostra risoluzione, che è stata incardinata in commissione, con la quale principalmente chiediamo trasparenza sui trattati commerciali stipulati tra l'Aifa e le aziende farmaceutiche”.

Aumentati i fondi all'AIFA mentre si taglia alla sanità. Ciliegina sulla torta, mentre si sono delineati meno diritti dei malati e alla salute con tagli sanciti con le proposte emendative del governo al decreto legge "Enti che recepiscono i tagli alla sanità " sanciti nell’intesa Stato Regioni dello scorso 2 luglio che stanno facendo accapponare la pelle, non solo ai malati, ma anche agli stessi lavoratori e medici professionisti,  il M5S dovrebbe sapere che per la stessa l'Aifa è stato previsto un incremento del personale dalle attuali 389 unità a 630 da qui al 2018 con lo scopo di adeguare l'assetto organizzativo e il numero di personale dipendente dell'Aifa ai compiti istituzionali in continuo aumento.  

Scandali al sole tra AIFA e Minstero della salute. Memori dello scandalo Avastin Lucentis, il dicastero della Lorenzin ha dimostrato fattivamente di togliere ai cittadini diritti, ai professioni nel settore medico la libertà deontologica e premiare a go go l’Aifa un’Agenzia troppo spesso finita sotto lente d’ingrandimento e condannata dai tribunali amministrativi. Ma queste sentenze saranno pubblicate sul sito dell’Agenzia dal direttore Generale Luca Pani?




SMA 1, IL MINISTERO RISPONDE: E' IN CORSO L'ACQUISTO DEL FARMACO PER LA PICCOLA VITTORIA

di Christian Montagna

ESCLUSIVO: LEGGI LA MAIL DI MATT BUCK DI "ISIS PHARMACEUTICALS" E DELLA DOTT. SANDRA PETRAGLIA DI "AIFA"

Marano (Na) – Eppure, lo speravamo in molti che prima o poi per Vittoria sarebbe arrivata una gran bella notizia. Dopo l’interessamento del nostro giornale, le chiamate al ministero e le decine di mail che i legali hanno spedito a diversi indirizzi ministeriali, da Roma, in una mail, giungono notizie che fanno ben sperare.


Il Ministero della Salute ha detto sì all’acquisto del farmaco per la piccola Vittoria, senza alcuna opposizione. Una vittoria meritata a livello legale per gli avvocati della famiglia De Biase che assistono la piccola. E. Altieri, F. Marinelli e A. D’Orta, soltanto dieci giorni fa avevano indetto una conferenza stampa in cui annunciavano l’ordinanza del Tribunale di Napoli Nord secondo cui il Ministero sarebbe stato obbligato a procurare il farmaco entro venti giorni dalla deposizione.


Ebbene, il limite di tempo pare sia stato rispettato: le trattative tra Ministero e Casa farmaceutica sono in corso. La responsabile dell’ufficio ha inviato proprio ieri ai legali di Vittoria la mail di conferma che la cura a breve sarà garantita. Grande la soddisfazione e la gioia di mamma Sonia e papà Gerardo che ora, attendono la convocazione al Policlinico Gemelli di Roma, ospedale in cui sarà somministrato per via intratecale il farmaco alla piccola Vittoria.


L’appello dei genitori. I genitori Sonia e Gerardo De Biase avevano più volte sottolineato la necessità di fare in fretta, invocando tramite la stampa, l’interessamento delle sedi ministeriali. La piccola Vittoria che in passato ha avuto crisi respiratorie anche frequenti non può attendere altro tempo. Proprio durante la conferenza stampa a casa De Biase, Gerardo, aveva ringraziato pubblicamente la città di Napoli e tutti coloro che in qualche modo avevano partecipato a questa ardua battaglia che ora, pare si stia per concludere nel migliore dei modi. Sono esausti e terrorizzati i genitori che in questi mesi hanno vissuto un vero e proprio calvario: la mamma Sonia ad esempio, unica in grado di gestire la piccola durante le crisi respiratorie, è stata costretta a lasciare il lavoro perché obbligata a stare in casa da mesi.

La responsabile Aifa. In alcuni documenti esclusivi inviati al nostro giornale, si legge che la dirigente Aifa, Sandra Petraglia, ha sottolineato le necessità di accorciare al massimo i tempi scrivendo a Matt Buck, direttore esecutivo dell’Isis Pharmaceuticals. Domani, 24 Agosto alle ore 16, arriverà la conferma definitiva tramite la telefonata tra Buck e la dottoressa Petraglia.


La mail dell’Aifa ai legali. La comunicazione ai legali della famiglia De Biase è giunta tramite e-mail dalla dott. Petraglia di Aifa: “ Gentile Avv. Altieri, la ringrazio per il riconoscimento dell'impegno di AIFA per la piccola Vittoria anche in questo caso, siamo perfettamente consapevoli della situazione ed infatti è per questo che in seguito alla comunicazione ricevuta in data 18 agosto abbiamo immediatamente provveduto alla richiesta d'acquisto, sottolineando anche alla ditta l'urgenza del caso in via preventiva, in vista della teleconferenza concordata nella prima data utile proposta. Sarà ovviamente nostra premura tenerla informata tempestivamente. Cordiali saluti, Sandra Petraglia”.

 

Matt Buck di Isis Pharmaceuticals risponde. Altrettanto esclusiva la mail in cui il presidente Matt buck chiede un colloquio con la dott. Petraglia di Aifa. “ Cara Dott Petraglia , grazie per la vostra e-mail chiedendo che Isis fornisca il farmaco Isis – SMNRx per il trattamento di Vittoria De Biase . In riferimento alla richiesta dell'AIFA, ho inviato all’ Isis Chief Operating Officer , Lynne Parshall , questa e-mail . Lynne vorrebbe avere una conversazione telefonica con voi per quanto riguarda la richiesta. Lynne è disponibile alle 4 del pomeriggio ora italiana il Lunedi 24 agosto o alle 4 del pomeriggio ora italiana di Martedì 25 agosto Fateci sapere se siete disponibili a parlare in una di queste volte . Grazie per il vostro aiuto in materia . Cordiali saluti , Matt Buck ".

 

Non resta dunque che attendere domani e forse, finalmente, la piccola Vittoria questa battaglia potrà dire di averla finalmente vinta! Noi, lo speriamo tanto.




ONDATA DI CALDO: ECCO I FARMACI CHE POSSO FAVORIRE I DISTURBI NELLA TERMOREGOLAZIONE

Alcuni farmaci, a causa del loro meccanismo di azione, possono interferire con il meccanismo della termoregolazione o alterare lo stato di idratazione. L’Aifa spiega quali categorie di farmaci che, in base ai meccanismi di interferenza con gli effetti del caldo, possono aggravare gli effetti delle alte temperature sulla salute

 

di Cinzia Marchegiani

Arriva il consiglio dall’Agenzia dei Farmaci, per affrontare al meglio questi giorni di canicola che sta facendo registrare temperature particolarmente elevate che, unite all’alto grado di umidità e all’esposizione ai raggi solari possono comportare dei rischi per la salute, sia di natura diretta che indiretta soprattutto per chi purtroppo per motivi legati a terapie farmacologiche assume regolarmente farmaci.
Per questo motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) invita a prestare una cautela particolare nell’assumere dei farmaci nel corso del periodo estivo in generale e soprattutto durante le cosiddette “ondate di calore”, perché le condizioni ambientali possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei medicinali, e lascia un vademecum affinché ci si possa regolare al meglio anche durante i viaggi estivi e/o conservazione degli stessi prodotti:

Farmaci che possono favorire disturbi causati dal caldo. Alcuni farmaci, a causa del loro meccanismo di azione, possono interferire con il meccanismo della termoregolazione o alterare lo stato di idratazione. L’elenco di seguito individua diverse categorie di farmaci che, in base ai meccanismi di interferenza con gli effetti del caldo, possono aggravare gli effetti delle alte temperature sulla salute. In casi estremi e solo su consiglio del medico curante può essere valutata la necessità di una rimodulazione della terapia.
Anticolinergici:possono interferire con la termoregolazione, ridurre lo stato di vigilanza, ostacolare la sudorazione
Antipsicotici: Possono inibire il meccanismo di sudorazione, diminuire la pressione arteriosa e la termoregolazione a livello centrale e ridurre lo stato di vigilanza, rendendo il soggetto incapace di adottare strategie difensive
Antistaminici:Possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa
Antiparkinsoniani: possono inibire il meccanismo di sudorazione e ridurre la pressione arteriosa, causare vertigini e stato di confusione
Antidepressivi: possono ridurre la sudorazione, interferire con la termoregolazione centrale e ridurre lo stato di vigilanza
Ansiolitici e rilassanti muscolari: possono ridurre la sudorazione e causare vertigini, diminuire la gittata cardiaca e influenzare il raffreddamento tramite vasodilatazione, possono causare un aggravamento di sintomi respiratori
Antiadrenergici e beta-bloccanti: possono influenzare la dilatazione dei vasi sanguigni cutanei, riducendo la capacità di dissipare calore per convezione
Simpatomimetici: vasodilatatori, compresi nitrati e regolatori del canale del calcio, possono peggiorare l’ipotensione in soggetti vulnerabili
Antipertensivi e diuretici: possono condurre a disidratazione e ridurre la pressione sanguigna; un effetto collaterale comune è l’iponatremia che può essere aggravata da un eccesso di assunzione di liquidi
Antiepilettici: possono ridurre lo stato di vigilanza e aumentare lo stato di confusione
Altre classi di farmaci utilizzati per il trattamento di nausea e vomito, disturbi gastrointestinali, incontinenza urinaria: agiscono come anti-colinergici. Possono determinare squilibrio idro-elettrolitico

Come conservare correttamente i medicinali e proteggerli dal caldo. Le corrette modalità di conservazione dei farmaci sono indicate all’interno del Foglio Illustrativo. Qualora non siano specificate, la regola generale prevede che vengano riposti in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°. In questo modo è possibile assicurarsi che le caratteristiche farmacologiche e terapeutiche si mantengano inalterate per tutto il periodo di validità indicato sulla confezione. Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25°, non se ne pregiudica la qualità, ma, in caso di esposizione prolungata, se ne riduce considerevolmente la data di scadenza. Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi.
Nel caso di viaggi o soggiorni fuori casa i farmaci possono essere trasportati in un contenitore termico e occorre evitare sempre l’esposizione a fonti di calore e alla irradiazione solare diretta. Ciò è particolarmente importante per alcuni farmaci di emergenza che includono: gli antibiotici; i farmaci adrenergici (Agonisti adrenergici ad azione diretta: Adrenalina, Noradrenalina, Isoproterenolo, Dopamina, Dobutamina, Fenilefrina, Metoxamina, Clonidina, Metaproterenolo, Terbutalina, Salbutamolo, Metaraminolo); l’insulina; gli analgesici; i sedativi.

Attenzione ai diabetici e/o con malattie cardiache. Per chi soffre di diabete o di patologie cardiache è fondamentale ricordare che un’alterazione di una dose di un farmaco essenziale, come l'insulina o la nitroglicerina, può essere rischiosa. I farmaci a base di insulina vanno conservati in frigorifero. In caso di lunghi viaggi o se si ha necessità di tenerli in auto per emergenza, devono essere conservati in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura.
Particolare attenzione va prestata anche agli antiepilettici e agli anticoagulanti. Piccole modificazioni in farmaci come questi possono fare una grande differenza in termini di salute.
Inoltre alcune alterazioni che potrebbero verificarsi in antibiotici e/o aspirina potrebbero causare danni ai reni o allo stomaco. Ma non è tutto: una crema a base di idrocortisone, ad esempio, per effetto del calore potrebbe separarsi nei suoi componenti e perdere di efficacia. Farmaci che contengono ormoni. I farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Questi sono a volte a base di proteine, che per effetto del calore cambiano proprietà. Anche in questo caso vanno conservati in ambienti freschi e a temperatura costante.
Nel caso dei farmaci sottoposti ad aperture successive e ripetute della confezione è importante tenere in considerazione che in questo modo subiscono gli effetti negativi di luce, aria e sbalzi di temperatura che ne possono deteriorare il principio attivo o causarne la contaminazione. Per tali farmaci è possibile annotare sulla confezione la data di prima apertura, facendo sempre attenzione a rispettare il periodo di validità riportato in etichetta.
L'armadietto dei medicinali, a dispetto del nome, è spesso il posto peggiore per conservare i farmaci a causa dell'umidità elevata frequente in bagno. Una buona soluzione può essere rappresentata da un armadio di tela in un ripostiglio, in camera da letto o in un mobile da cucina lontano da fonti di calore.
È importante mantenere i contenitori originali etichettati che sono progettati in maniera tale da proteggere e conservare i medicinali. Ad esempio, quelli oscurati sono usati per i farmaci fotosensibili, mentre i contenitori in vetro vengono utilizzati per medicinali che possono essere adsorbiti2 dalla plastica (per esempio, compresse di nitroglicerina).