ALBANO LAZIALE, BUFERA SULLA POLIZIA LOCALE: TRUFFA, PECULATO E ABUSO D'UFFICIO PER IL COMANDANTE NUNZIATA E IL VICE BIANCHI

Chiara Rai

Albano Laziale (RM) – L’auto di servizio usata come fosse un taxi, le spese di carburante a scrocco, persino il personale del Comando di polizia locale veniva assoldato come autista con tanto di riconoscimento di straordinari.

Queste le accuse che pesano come macigni sul comandante della Polizia Locale di Albano Giuseppe Nunziata e sul vicecomandante Elio Bianchi ai quali sono state appena notificate le ordinanze di applicazione di misura interdittiva emesse dall’Autorità Giudiziaria di Velletri a seguito delle indagini svolte dal Commissariato di Albano Laziale sotto la direzione di Luigi Paoletti, sostituto procuratore presso la Procura di Velletri.

Le ipotesi di reato sono truffa, peculato d’uso ed abuso d’ufficio. L’effetto immediato è stato la sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio ricoperto dai due, interdicendo loro ogni attività inerente l’incarico ricoperto ai vertici della Polizia Locale di Albano, onde evitare che possano perseverare nella gestione dei beni dell’amministrazione comunale.

A palazzo Savelli la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, adesso sono in corso riunioni straordinarie affinché la Polizia Locale non rimanga orfana della sua salda catena di comando.

Intanto il sindaco di Albano Nicola Marini non si sbilancia in dichiarazioni troppo azzardate: “Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura – dice il primo cittadino – e degli organi inquirenti che accerteranno, ci auguriamo nel più breve tempo possibile, le eventuali responsabilità. Esprimiamo nel contempo la nostra vicinanza umana al Comandante della Polizia Municipale e al suo Vice. Vorrei inoltre ribadire il sostegno, a nome di tutta l’Amministrazione, al Corpo della nostra Polizia Municipale che, nonostante sia comprensibilmente scosso dall’accaduto, siamo sicuri continuerà a garantire con l'usuale professionalità, il servizio alla città e ai cittadini".

Il vice comandante Elio Bianchi, fa sapere tramite il suo legale Sabrina Lucantoni che dall'ordinanza del gip di Velletri si evince con chiarezza che Bianchi non abbia mai utilizzato personalmente le autovetture per scopi privati. Eppure si è arrivati a questo epilogo dopo oltre un anno di indagini da parte degli agenti del commissariato di Albano. Un anno di controlli, pedinamenti e monitoraggi. Sia le videoriprese, che l’assunzione di sommarie informazioni testimoniali dei dipendenti del Comando, oltre all’acquisizione di tabulati e documenti, hanno messo in luce la condotta del Comandante ed il suo Vice, i quali, in concorso tra loro, avendo la disponibilità di autovetture con colori di istituto e civili di proprietà comunale ed assegnate al Comando per compiti istituzionali, le utilizzavano abitualmente senza giustificato motivo, al di fuori del territorio comunale, impiegando personale dell’ufficio come fossero veri e propri ‘autisti privati’.

Certamente non un modus operandi edificante per due persone appartenenti al Corpo. Il personale veniva sistematicamente distolto dalle attività istituzionali durante gli orari di servizio ed anche in straordinario, arrecando in tal modo danno patrimoniale all’Ente di appartenenza anche per le spese di rifornimento carburante poste a carico dell’Ente pubblico e quindi dei contribuenti