Albano, parte la riqualificazione dei fontanili delle Mole


ALBANO LAZIALE (RM) – Sono iniziati i lavori presso i Fontanili delle Mole di Albano Laziale. Il Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici, Maurizio Sementilli, ha spiegato l’intervento: «Andiamo a riqualificare gli ex lavatoi e l’area adiacente. L’intervento prevede anche la creazione di una passerella pedonale in acciaio che collegherà la parte di Albano Laziale a quella di Castel Gandolfo, permettendo così ai residenti di poter transitare a piedi, in quel tratto, in completa sicurezza». Il Vice Sindaco Maurizio Sementilli ha poi parlato di altri lavori sempre nel quartiere Mole: «Pochi mesi fa abbiamo completato la messa in opera della pubblica illuminazione su Vicolo Torretta. Abbiamo consegnato ai residenti un impianto di ultima generazione, a basso consumo, con dodici nuovi pali della luce a led. Inoltre a breve inizierà l’intervento su Via delle Cave per l’installazione dell’illuminazione pubblica, sistemazione dell’impianto fognario delle acque bianche – scure e del manto stradale». Dei lavori presso i Fontanili ha parlato anche il Sindaco Nicola Marini: «Con questo intervento diamo la giusta dignità e importanza ad un luogo importante per la storia di Albano Laziale. I Fontanili, insieme alla Torre, rappresentano un alto valore culturale e testimoniale per la nostra comunità. Siamo soddisfatti di poter consegnare, fra qualche mese, quest’area interamente riqualificata alla cittadinanza».




Albano, torna la festa della Primavera

 

ALBANO LAZIALE (RM) – Sabato 13 maggio, a partire dalle ore 15.30, presso Villa Contarini (Pavona), tornerà la Festa della Primavera. La manifestazione, giunta alla sua terza edizione, a cura dell’Assessorato alle Politiche Sociali e dell’Azienda Speciale Albaservizi, vedrà protagonisti, come di consueto, i bambini della Ludoteca Comunale, delle scuole del territorio e le famiglie. Non mancheranno momenti ludico – formativi a cura del gruppo educativo Ludoteca Comunale “Occhi dei ragazzi”, delle associazioni San Francesco Insieme per la Pace, Anter, Chiara per i Bambini nel Mondo e della cooperativa sociale Prassi e Ricerca. Sarà anche allestita una mostra fotografica dal titolo “Il Movimento – The Light and Us”. A conclusione dell’evento gli allievi dell’associazione culturale Bastet Music Academy e del DWA – Laboratorio di Percussioni Africane interverranno con canzoni e musica dal vivo.




Albano, ovetti all'hashish: pusher in manette

 

ALBANO (RM) – Ha 41 anni, l’uomo arrestato ieri dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Albano. All’interno di un’autovettura in sosta, probabilmente in attesa di qualcuno, è stato sottoposto da parte dei poliziotti ad un controllo durante il quale, è stato trovato in possesso di alcune dosi di stupefacente.
Perquisita la sua abitazione, gli investigatori hanno sequestrato varie quantità di hashish utili per il confezionamento di un centinaio di dosi nascoste in più punti della casa, nonché un bilancino di precisione, 450 euro in contanti, provento dell’attività illecita ed il materiale per il confezionamento dello stupefacente. Tra questo, sono state rinvenute diverse confezioni in plastica contenenti, solitamente le sorprese negli ovetti di cioccolata, utilizzate invece dal pusher per nascondere l’hashish.
Accompagnato negli uffici del commissariato, l’uomo identificato per D.A.A., con precedenti specifici, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.




Albano, rissa a villa del Vescovo: ecco la testimonianza del ragazzo italiano aggredito

 

ALBANO LAZIALE (RM)Simone Carabella, responsabile regionale del Sociale di Noi Con Salvini prende le parti di un ragazzo italiano che si è visto addossare tantissime critiche e colpe che non lo riguardano rispetto a ciò che è accaduto ieri nel tardo pomeriggio a Cecchina dove è scoppiata una rissa nei pressi di Villa del Vescovo. “Si sono lette dinamiche del caso che ritengo superficiali e assurde – dice Simone Carabella – parlo di ricostruzioni scritte da una testata giornalistica che sono state letteralmente copiate e incollate sul profilo istituzionale dall’Ufficio Stampa , citando la fonte ovviamente, senza andare a sentire gli attori chiamati in causa e senza verificare se realmente sia successo che il romeno che ha aggredito i due ragazzi italiani lo avrebbe fatto soltanto perché quest’ultimi avrebbero rivolto degli apprezzamenti a sua moglie. Apprezzamenti che per altro ci si è permessi di definire, per un semplice sentito dire, come pesanti e reiterati.
La donna “infastidita” secondo la ricostruzione “per sentito parlare” avrebbe chiamato il coniuge riferendogli dell’accaduto, il quale munito di mazza ha dato vita all’aggressione! Che stiamo scherzando? Si vuole giustificare una violenza? Ancora una volta vengono prima gli altri e non si crede invece a dei nostri concittadini! Io personalmente, ho sentito la versione dei fatti di Tiziano, un bravo ragazzo e lavoratore, che mi ha raccontato come è andata. Tra l’altro il romeno, secondo testimonianze , sarebbe stato visto “entrare in Bmw ad alta velocità nella villa comunale quasi investendo due persone e prendendo a sprangate in testa un ragazzo che stava discutendo con la moglie del rumeno stesso, gli stessi poi, dopo essersi tolto lo sfizio di spadroneggiare e picchiare il ragazzetto se ne sono tranquillamente andati”. 

 

LA TESTIMONIANZA Il ragazzo aggredito, lui stesso si è definito il “bambino di ieri che di punto in bianco è cresciuto”, ha raccontato a Simone Carabella come sono andati i fatti: “Ho staccato dal lavoro ho portato un cane meticcio di circa 10 kg in villa a giocare con la pallina con altri due amici di cui uno con un cane al guinzaglio, un cane Corso grande e addestrato. Dall’altra parte è partito un pincerino che gli si era rotto un collare, il pincerino ha tentato di aggredire il cane del mio amico e noi per non far mordere il piccolo cane da quello del nostro amico che è di taglia grande. Il mio amico lo teneva al guinzaglio e tutto a un tratto dall’altalena una donna romena mi ha inveito contro dicendo che non era un posto per cani, che dovevamo andare via, che stavamo a rompere tutto, quando io non c’entravo nulla e stavo lì tranquillo col cane. Io in quella villa ci sono cresciuto. Lei continuava ad aggredirmi verbalmente, dicendo io chiamo polizia, carabinieri, e dopo un paio di minuti è arrivato un bmw sparato. È sceso il marito con una mazza da golf e me la data in testa a me e a un mio amico che ha preso anche lui due cazzotti. Non abbiamo neanche reagito, ce ne siamo andati senza neanche reagire. Oggi vengo infamato di aver fatto apprezzamenti su una signora, ma vi rendete conto? Io ho 28 anni non mi permetterei mai. Io continuerò a portare a spasso il mio cane a villa del Vescovo con la sua palletta!”


Simone Carabella condanna le accuse rivolte a Tiziano: “Tiziano con la testa dolorante oggi è andato a lavorare. Quello che farà nelle prossime ore è sporgere denuncia – ha detto il responsabile regionale del Sociale di Noi Con Salvini – è vergognoso che due ragazzi italiani siano stati messi alla gogna mediatica e accusati di cose non vere. Prima gli italiani. Qui non servono delibere, mozioni o dichiarazioni dei soliti inutili politicanti. Qui servono maniere decise,serve assoluta legalità. Io sto con tiziano!” 




Albano, pestata di botte dal marito: si difende con lo spray al peperoncino

 

ALBANO LAZIALE (RM) – Ancora una ennesima lite violenta tra coniugi che ormai si protrae da anni. Lei che per paura non aveva fino ad oggi denunciato l’uomo, coniuge e suo aguzzino. Alla sala operativa della Questura di Roma giunge una chiamata di aiuto da una donna che denuncia di essere stata percossa dal coniuge e per difendersi è stata costretta ad usare uno spray al peperoncino. Agli agenti della volante immediatamente intervenuti sul posto, apriva la porta dell’appartamento SB di anni 50 che dichiarava aver avuto un diverbio con la moglie. Questa veniva rintracciata in stato di agitazione sul balcone di casa, dove era stata trascinata con forza e chiusa dal marito per poter ricevere un pacco da un corriere che aveva suonato alla porta durante la lite. La donna riferiva ai poliziotti che il marito brandeggiando una bottiglia di plastica con uno spruzzino la aveva minacciata di cospargerla di acido facendo riferimento ad alcuni noti fatti di cronaca. Per l’aggressione subita e le percosse la donna veniva condotta presso l’ospedale di Albano laziale ove riportava sei giorni di prognosi. Nei confronti di SB la polizia adottava la misura precautelare dell’allontanamento urgente dalla casa familiare dopo averne dato avviso all’Autorita Giudiziaria.




Albano, rubrica psicologia: la famiglia incontra la morte. Resilenza e crescita davanti al dolore

 

A cura della Dottoressa Catia Annarilli – Psicologa Psicoterapeuta 


ALBANO LAZIALE (RM)
– La morte è un evento biologico che mette fine ad una vita ed è l’evento vitale in grado di suscitare nelle persone pensieri carichi di una intensa emotività, è uno degli argomenti che maggiormente crea disagio e tabù, molti muoiono portandosi nella tomba tante cose di cui non sono riusciti a parlare, tanti segreti di cui sono stati custodi durante la loro vita, altri invece riescono ad affrontare molte questioni ma non il tema della morte sia quella naturale a cui tutti andiamo incontro sia quella che si subisce per la perdita di un caro. Il malato incurabile o quello terminale, colui che affronta la morte da vicino attiva intorno a sé diversi sistemi di comunicazione automatici che hanno tutti la funzione di proteggere dall’ansia:


– chi è malato terminale ha la consapevolezza della morte incombente, stato che però non comunica a nessuno, lo custodisce dentro di sé alimentando lo stato di sofferenza interna;
– la famiglia che riceve le informazioni dal medico, aggiunge a queste altre informazioni che ha raccolto da altre fonti per poi aggiustare il tutto e comunicare al paziente e al medico ed infine imposta un discorso che eviti al paziente una reazione ansiosa troppo eccessiva;
– medici e sanitari hanno un loro sistema di comunicazione chiuso basato su dati medici ritarato dall’ansia della famiglia: più il medico è emotivo più userà un gergo che i familiari non comprendono e più questo alimenterà nella famiglia e nel paziente lo stato ansioso;

La maggior parte dei problemi sorgono quando il sistema chiuso della medicina si scontra con il sistema chiuso del paziente e della famiglia e la minaccia della malattia mortale amplifica l’ansia. Nella pratica clinica si è visto come le persone gravemente malate sono molto riconoscenti quando si offre loro la possibilità di parlare della morte, questo tipo di dialogo permette loro di sentirsi rafforzati, li rende partecipi e consapevoli di quello che sta accadendo loro e non solo vittime impotenti, ciò è fortemente in contrasto con la credenza che la persona possa essere troppo fragile per accettare tutto questo.
L’equilibrio di una famiglia è facilmente influenzabile dai cambiamenti da una nascita così come dalla morte di un suo componente e davanti alle perdite la famiglia ha bisogno di un tempo per trovare un nuovo equilibrio, la durata di questa ricerca dipende anche dal grado di integrazione emotiva precedente al disturbo: una famiglia ben integrata può avere una reazione molto forte al momento della perdita per poi però riorganizzarsi abbastanza rapidamente in modo adattivo; al contrario, famiglie meno integrate possono rispondere con una reazione tiepida al momento del fatto salvo mostrare poi sintomi importanti più avanti, sintomi che possono andare da manifestazioni fisiche come malattie gravi ad altri diversi invece più legati a fenomeni di dipendenza (sostanze, alcool o dipendenza emotiva) o alla devianza più in generale. L’onda d’uro emotiva – una sorta di colpo di frusta dopo la morte di un familiare – è un complesso intreccio di contraccolpi sotterranei costituiti da eventi vitali gravi che possono prodursi ovunque nel sistema familiare esteso nei mesi o negli anni che seguono la morte o un evento luttuoso e non ha a che fare con quello che accade subito dopo l’evento ma è più legato ad una certa rete sotterranea di dipendenza emotiva reciproca fra i membri della famiglia. Questa dipendenza è spesso negata e quando si cerca di metterla in luce il sistema familiare si riorganizza per modificarla, nella maggior parte dei casi questo fenomeno di onda d’urto appare dopo la morte di un membro importante della famiglia la cui perdita mette il sistema davanti ad uno stress fortissimo i cui effetti si manifestano a distanza di tempo sui membri rimasti con i sintomi diversi. Ad esempio la morte di un nonno significativo non di rado può comportare – in una famiglia ad alta fusione emotiva – la comparsa di sintomi nei figli e nei nipoti.
Lavorare in psicoterapia con le famiglie che stanno affrontando la morte di un componente significativo o che stanno affrontando una malattia grave terminale può essere un aiuto prezioso ed estremamente utile perché tutela la famiglia stessa da ripercussioni emotive disfunzionali e aiuta tutti a gestire un dolore altrimenti incontenibile emotivamente.

Dott.ssa Catia Annarilli
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropsicologiacastelliromani.it
cell. 3471302714

Bigliografia:
Murray Bowen “Dalla famiglia all’individuo” ed Astrolabio, Roma 1979




Albano, psicosi da meningite. Il sindaco tranquillizza: "nessun contagio"


Red. Cronaca


ALBANO LAZIALE (RM) – Il sindaco di Albano è intervenuto sulla notizia diffusa in mattinata da "Il Messaggero" e da "Il Mattino di Napoli" ambedue gli tabella a firma Chiara Rai, poi ripresa da tutti i quotidiani nazionali e interregionali sui due casi accertati di meningite ad Albano Laziale e ad Anzio, precisando che la forma di meningite in questione è pneumococcica e quindi non infettiva.  

Nicola Marini ha quindi riportato quanto puntualizzato dalla Asl Roma 6: "Non si è resa necessaria nessuna profilassi antibiotica per i contatti stretti del caso trattandosi di una forma batterica sostenuta dal Pneumococco Pneumioniae, così come previsto dai protocolli e le specifiche linee guida nazionali".

Le due persone colpite da meningite sono una ragazza di 21 anni residente ad Anzio che si trova ricoverata in rianimazione allo Spallanzani di Roma e un 51enne residente di Albano Laziale che ha iniziato a sentirsi male lo scorso sabato accusando febbre e mal d’orecchio. L'uomo si è presentato al pronto soccorso di Albano lunedì in stato confusionale perdendo anche coscienza. Dopo essere stato trasferito in sala intensiva, martedì è stato portato allo Spallanzani.

Nonostante le rassicurazioni dei sanitari sulla regolarità delle procedure, è scoppiata la psicosi da meningite, tanto che il primo cittadino ha considerato di dover ripetere le rassicurazioni date dalla Asl Roma 6 e puntualmente riportate nei due tabella giornalistici.
 




Albano, polemica immigrati. Cuccioletta (FdI-AN): "Su Rete4 si è fatta solo demagogia"


Red. Politica


ALBANO LAZIALE (RM) – Non si placano le polemiche ad Albano Laziale dopo la messa in onda della trasmissione di Rete4 "Dalla vostra parte", durante la quale, secondo il portavoce FDI-AN Roberto Cuccioletta, si sarebbero date false notizie riguardo il fatto che alcuni profughi sarebbero stati destinati a strutture di Cecchina. Il fatto trae origine da un bando pubblicato dalla Prefettura di Roma, scaduto lo scorso 20 dicembre, con finalità di reperire la disponibilità di immobili pubblici o privati per ospitare 8.000 stranieri richiedenti asilo. Di questi  1.363 nella zona nord della provincia di Roma e Comune di Fiumicino, 1.921 nella zona Est della provincia e 2378 nella zona sud della provincia, per un totale di 5.600 persone da destinare nella Provincia di Roma.


"Nei giorni scorsi ho avuto modo di esprimere più volte la posizione di Fratelli d’Italia di Albano in merito alla scelta di non partecipare alla trasmissione andata in onda su Rete 4 "Dalla vostra parte" – ribadisce Roberto Cuccioletta – Ho anche parlato di “demagogia” – prosegue – riferendomi espressamente a come è stato sfruttato mediaticamente il bando di gara di oltre 100.000 Euro per finanziare le strutture destinate ad ospitare circa 8.000 migranti.  Abbiamo ritenuto “demagogico” cercare di ottenere il consenso della cittadinanza sfruttando una falsa notizia circolata nelle settimane passate secondo cui alcuni clandestini sarebbero stati destinati a Cecchina. Ognuno è libero di scegliere gli strumenti a propria disposizione per far valere le proprie istanze, noi abbiamo le nostre idee e riteniamo che sulla questione della gestione della politica migratoria, vista la gravità della situazione, è necessario che tutti i cittadini, che guardano con preoccupazione questa invasione incontrollata, facciano quadrato intorno a quei partiti nazionali, rappresentati nelle sedi istituzionali, per dare forza a chi, come ad esempio Giorgia Meloni, grida da tempo che “l'unica svolta seria sarebbe quella di fermare l'invasione attraverso un blocco navale al largo delle coste libiche”.  E’ davanti gli occhi di tutti che le cause del terrorismo sono il fondamentalismo islamico e l'instabilità del medio oriente causata dalle scelte sbagliate di questi anni e il fallimento dell’Unione Europea. Il fenomeno del terrorismo è, probabilmente, quello che più terrorizza le famiglie in questi giorni, meno del fenomeno della migrazione di per sé, che comunque preoccupa. Non è possibile vedere persone che guardano con diffidenza chi ha il colore diverso dal nostro solamente perché chi ci governa non è in grado di controllare adeguatamente il territorio. Occorre certo fermare tutto questo ma per farlo serve un altro governo, e per avere un nuovo governo abbiamo gli strumenti e le sedi che la Costituzione ci mette a disposizione: Parlamento, Regioni, Province e Comuni. I nostri rappresentanti di FDI-AN, nelle sedi opportune, sono a nostra disposizione, – conclude Cuccioletta – ma per avere la forza di essere ascoltati hanno bisogno di noi a cominciare dalla manifestazione nazionale che Fratelli d’Italia ha organizzato per il 28 gennaio a Roma in cui sarà importantissimo essere tantissimi".
 




Albano, Simone Carabella: "Chiedo ai sindaci censimento immediato degli immigrati sul nostro territorio"

 

Redazione

 

ALBANO – Critiche e polemiche sui social dopo l'intervento di Simone Carabella in occasione della partecipazione alla trasmissione della televisiva "Dalla parte vostra". Si è visto ancora una volta un Simone pronto a difendere i diritti degli italiani che chiedeno null'altro che il rispetto delle regole nel loro Paese. Sembrerebbe che non ci sia stata compattezza e unione d'intenti, tant'è che Simone Carabella ha voluto cristallizzare l'accaduto attraverso una nota.

"Molti gli attacchi subiti dai cittadini dei Castelli Romani dopo la trasmissione di Rete 4. Infatti –  dice Simone Carabella –  molti cittadini preoccupati per la sorte della loro terra si sono trovati ad essere fortemente criticati da chi invece dovrebbe difenderli e tutelarli.
Non perderò troppo tempo su questo, per me chi ha la responsabilità di essere un primo cittadino deve schierarsi dalla parte dei suoi concittadini che giustamente chiedono trasparenza nella gestione immigrati. Ma questo non è sembrato succedere: alcuni partecipanti sono stati offesi, attaccati e intimoriti tramite i Social Network.
Sicuramente coloro che scendono a certe bassezze non rappresentano i cittadini dei Castelli Romani ma sono soltanto il riflesso di una politica nazionale che di fatto sta cancellando la nostra Italia.

Deluso anche dall'approccio di Fratelli d'Italia – prosegue Simone Carabella –  che aderisce solo in un secondo momento alla protesta dei cittadini definendo demagogica la trasmissione di Rete4. A Venezia gli immigrati tengono in ostaggio 25 cameraman per mezza giornata, a Torino mettono a ferro e fuoco la città, ad Aprilia si nasconde l'attentatore di Berlino. I furti aumentano, le violenze aumentano, i servizi per gli italiani diminuiscono. Questo è il racconto della realtà ma quale demagogia, fatemi il favore. A nome di tutti i cittadini che rappresento chiedo non solo al sindaco di Albano (che sa bene che il problema di una immigrazione irregolare non può essere circoscritta ai confini della nostra bellissima città) ma a tutti i Sindaci della provincia di Roma un censimento immediato che ci dica quanti sono gli immigrati regolari ed irregolari sul nostro territorio, quante sono le case popolari occupate da stranieri regolari e irregolari quanti sono gli islamici, dove pregano e quante sono le moschee regolari ed irregolari . non è facendo gli arroganti ed i maleducati(per paura) su Facebook che si ottengono risultati per i cittadini ma usando la politica come strumento per ridare dignità ad un popolo che sta morendo sacrificando talvolta anche se stessi per aiutare quell'anziano, quel disabile, quella ragazza madre o quell italiano in difficoltà . La gente VI Ama per quello che fate non per il ruolo che ricoprite. Capisco che per alcuni sia difficile comprenderlo – conclude –  ma il mondo va in quella la Direzione ed è impossibile fermare questo processo, manca poco e noi ci riprenderemo tutto".
 




Albano, furto carte identità in Comune: in manette uno degli autori

Redazione


ALBANO
– In manette uno degli autori del furto di carte d’identità avvenuto a marzo scorso negli uffici del Comune di Albano. In quell’occasione furono asportate più di 500 carte d’identità oltre a soldi in contanti. Il ladro è stato identificato grazie ai sistemi di videosorveglianza della zona oltre alle analisi sui tabulati telefonici. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Velletri, ha disposto quindi gli arresti domiciliari per il ladro, un 22enne residente a Melito di Napoli. Gli avventori avevano fatto accesso nell’ufficio demografico del palazzo comunale e, utilizzando frullini, avevano segato le sbarre poste a protezione dei locali ed avevano aperto le casseforti presenti. È al vaglio dell’Autorità Giudiziaria la posizione di altri complici, che avrebbero partecipato al furto.


Il fatto: Il furto al comune di Albano Laziale. era avvenuto la notte del 24 marzo, quando ignoti avevano sfondato le porte di accesso della sede comunale di palazzo Savelli, poi con la fiamma ossidrica avevano aperto la cassaforte rubando oltre 1000 carte di identità. arrivate la mattinata del 23 marzo. Due le cassaforti scardinate che si trovavano in due stanze diverse: una negli Uffici anagrafe, un'altra nel corridoio a fianco nella stanza del responsabile Mariella Sabadini. Alle 3 di notte dei cittadini avevano notato degli individui incappuciati uscire dalla sede comunale. La sede del Comune di Albano Laziale, Palazzo Savelli, al momento del furto non disponeva di telecamere e antifurti.




Imprenditori di Albano e Castel Gandolfo derubati: un arresto

Redazione

ALBANO LAZIALE – Da settimane gli agenti della Polizia di Stato ricevevano segnalazioni da parte di alcuni imprenditori della zona di Albano e Castel Gandolfo che lamentavano furti nei loro uffici .
La tecnica usata era sempre la stessa. Il ladro entrava nelle aziende con la scusa di essere interessato all’acquisto dei loro prodotti ma, nel momento in cui veniva lasciato solo nell’ufficio in attesa di visionare il prodotto da acquistare, con destrezza asportava i portafogli e i cellulari custoditi all’interno delle borse o nella scrivania del titolare della ditta.
La squadra anticrimine del Commissariato di Polizia di Albano Laziale, diretto dal dr. Domenico SANNINO, ha avviato le indagini partendo dalle descrizioni fornite dai testimoni, fino ad arrivare ad identificare il responsabile, un romano, P.L. di 35 anni, scoprendo anche dove lo stesso si rifugiava dopo i furti, un locale situato in località Santa Palomba.
Ieri mattina alle ore 5, gli agenti hanno arrestato il giovane peraltro già noto alle forze dell’ordine, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Velletri.