ALBANO LAZIALE: RIFONDAZIONE COMUNISTA PER IL PIANO ANTENNE A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA

Redazione

Albano Laziale (RM) – A breve verrà presentata una proposta di piano di localizzazione delle Antenne del comune di Albano. Tale piano nasce da un ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare Prc- FdS e condiviso da tutto il Consiglio Comunale. 

"Il piano è indispensabile per impedire che le compagnie telefoniche decidano in autonomia, senza alcun vincolo e limite, la localizzazioni  delle loro antenne. – Commentanto in una nota dal Partito della Rifondazione Comunista Circolo “Luciano Gruppi” Albano-Cecchina-Pavona – Si ritiene – prosegue la nota –  che l'ultima redazione disponibile del  regolamento di attuazione di piano delle reti di telefonia mobile, pur rispondendo pienamente all'obbligo di legge di copertura delle esigenze dei gestori telefonici, ancora non sia in linea con le esigenze di tutela della salute dei cittadini che da tempo insieme ai comitati di quartiere e associazioni abbiamo evidenziato.  Il PRC ritiene che per assicurare una corretta redazione del piano antenne sia necessario rispettare i punti programmatici votati all’unanimità con delibera comunale n 61 del 4/08/2011, voci essenziali per la tutela dell’ambiente e per la minimizzazione per  l’esposizione delle onde elettromagnetiche verso la popolazione. Rifondazione Comunista ritiene che sia fondamentale che nel regolamento ci siano alcuni punti chiave:
•    Installazione di centraline h 24 per ciascuna antenna preesistente e/o di nuova installazione
•    Le centraline devono essere acquistate dai gestori di telefonia mobile
•    Monitoraggio annuale dell’ARPA pagato dai gestori telefonici come  contributo all’attività di controllo sui livelli di campo elettromagnetico
•    Unificazione delle antenne vicine (coasting)
•    Favorire l’utilizzo di fibre ottiche per dare connettività alle stazioni radio base
•    Sanzioni per i gestori che sforano i limiti stabiliti dalla normativa nazionale per la telefonia mobile
•    Individuazione dei nuovi siti su aree di proprietà comunali

Il PRC – conclude la nota –  ritiene pertanto che con un buon regolamento attuativo, le esigenze di sviluppo delle reti mobili in grado di dare ai cittadini una soddisfacente ricezione telefonica possano essere soddisfatte. Nello stesso tempo riteniamo che lo stesso regolamento attuativa debba essere lo strumento che assicuri, nel comune di Albano Laziale, l'imprescindibile diritto dei cittadini e dei lavoratori a non vedere compromessa la salubrità del proprio ambiente di vita".

 




ALBANO: COLTO DA MALORE TAMPONA UN’AUTO E PERDE IL CONTROLLO

Redazione

Albano Laziale (RM) – E’ accaduto in corso Matteotti ad Albano. A seguito di un malore un 24enne romano, alla guida della propria automobile, è andato ad urtare un’altra auto di grossa cilindrata.
Il forte rumore provocato dall’impatto ha attirato l’attenzione di un poliziotto che, libero dal servizio, si trovava a passeggiare sulla stessa via.
Quando si è voltato ha notato una Golf che, dopo aver tamponato una Ferrari ferma poco più avanti, continuava la sua marcia invadendo la corsia opposta da dove provenivano altri veicoli e si dirigeva sui numerosi pedoni presenti sul marciapiede.
L’agente, che presta servizio presso il Commissariato di Albano, resosi conto della gravità del fatto, immediatamente ha raggiunto il mezzo ancora in movimento.
Ha notato quindi il conducente svenuto a causa dell’impatto e, dopo aver aperto lo sportello lato passeggero, è riuscito in pochi istanti ad introdursi nell’abitacolo, ha afferrato le chiavi e fermato così la corsa dell’auto.
Il giovane, irrigidito e privo di sensi, è stato subito soccorso tramite il 118 ed è stato accompagnato in ospedale per le cure necessarie.




ALBANO LAZIALE: IN MANETTE DUE SCASSINATORI DI BANCHE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Una volante del Commissariato di Albano diretto da Massimo FIORE ha sorpreso in flagranza due pregiudicati M.L. di 41 anni di Zagarolo e M.M. di 30 anni di Roma che alle 04.15 della scorsa notte erano entrati all’interno della Banca Toniolo, nel centro di Cecchina, dopo aver già scassinato una porta di sicurezza della filiale bancaria nel centro di Cecchina per rubare il denaro dalle casse.
L’attenzione degli agenti, impegnati in un lento servizio di perlustrazione mirato al contrasto dei furti nella zona di Cecchina e Pavona, veniva catturata da un’ autovettura OPEL Vectra s.w. ferma in via Nettunense con il cofano posteriore sollevato.
Un immediato controllo dell’auto, forzata nell’accensione e con il motore acceso faceva intuire che, nei pressi, potesse essere in atto una azione delittuosa, con richiesta urgente di altre volanti in ausilio.
Nella vicina banca, infatti, i poliziotti sorprendevano con gli attrezzi “da lavoro” i due scassinatori che si erano introdotti nell’istituto di credito, travisandosi il volto con passamontagna per non farsi riprendere dalle telecamere di sicurezza.
Un terzo complice che fungeva maldestramente da palo, è riuscito a allontanarsi perle campagne nonostante l’intervento di altri quattro equipaggi inviati nella zona per la battuta.
L’autovettura che era stata rubata qualche giorno addietro è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario mentre tutta l’attrezzatura tecnica utilizzata per lo scasso è stata sequestrata.
I due sono stati arrestati e trattenuti nelle camere di sicurezza per comparire domani innanzi al Tribunale di Velletri per il giudizio direttissimo.




CASTELLI ROMANI, LAGHI ABBANDONATI: LA SENATRICE FATTORI (M5S) PRESENTA UNA INTERROGAZIONE

Redazione

Castelli Romani – Albano – Castel Gandolfo (RM) – Il Lago di Albano e il bacino idrico di tutto il Cratere Laziale soffre da anni. L'abbassamento del livello delle acque, il depaueramento di tutta la falda, generano notevoli problemi sia ambientali che sanitari.

In questi anni abbiamo vissuto la presenza dell'arsenico nell'acqua, problemi di fornitra idrica, impoverimento della fauna lacustre e più in generale una crisi idrica che sembra inarrestabile. Inoltre i laghi dei Castelli Romani sono siti di interese comunitario (sic) e zone di protezione speciale (zps), ovvero luoghi da salvaguardare anche per l'Unione Europea nonché siti da valorizzare per il comparto turistico. In dieci anni si parla, per il solo Lago Albano, di 21 milioni di litri di acqua esautorati e un abbassamento del livello pari a 5 metri circa.

"Cosa è stato fatto in questi dieci anni? – Dichiara la Senatrice del M5s Elena Fattori – Pressoché nulla – prosegue –  se non deliere regionali e stanziamenti che non hanno apportato il minimo miglioramento".

Per questi motivi, in un dialogo costante con il gruppo Salviamo il lago Albano, la senatrice, Elena Fattori, ha presentato un'interrogazione (Atto n. 4-01666 reperibile al link http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=746959) in cui si interroga sia il Ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, che il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, cosa intenda fare il Governo, insieme alla Regione, per concretamente risolvere il problema.

In particolare nell'atto si fa riferimento alle captazioni dirette, alle captazioni abusive e al fatto che i Comuni sono inadempienti nella redazione del proprio bilancio idrico. "Non è pensabile che un patrimonio di tale valore venga lasciato in questo stato di abbandono" prosegue la Fattori che aggiunge:"I cittadini si mobilitano ma nessuno li ascolta. Con questo atto intendiamo fare pressione su quante più istituzioni possibili per riportare i Castelli Romani a perla del nostro Paese e non a discarica dove chiunque può marotrizzare il territorio a proprio piacimento. L'azione ora continuerà anche con i nostri portavoce in Regione".

Ora il Governo ha venti giorni per rispondere all'interrogazione che comunque verrà risollecitata se lasceranno passare questo terminie. Intanto rimane l'invito ai Sindaci di bacino di avviare tutte le procedure per il bilancio idrico, fondamentale strumento per l'attuazione del piano territoriale delle acque.Atti tanti, fatti pochi. L'ente Parco dei Castelli Romani assente e il gioco delle poltrone sempre in auge.


 




ALBANO: SOTTO SHOCK LA RAGAZZA DERUBATA E MOLESTATA A VILLA DORIA

di Chiara Rai

Un terribile incubo: derubata, molestata e denudata in pieno centro nella villa comunale Doria ad Albano Laziale dopo essere stata precedentemente seguita sul treno. Quello di sabato è stato un incubo per una ventenne di origine siciliane che è stata seguita e anche malmenata da due uomini di colore.

I due non sono stati ancora presi e nella cittadina sale la paura che gli stupratori del treno colpiscano ancora.

Tutto è iniziato in viaggio per Albano, dove vivono i parenti della gione. lei viaggia da sola, i due la notano su un vagone del treno che da Roma Termini porta ad Abano. Non appena la vedono iniziano dapprima a ridere, poi ad offenderla con parole molto pesanti e offensive. Lei capisce subito che sono dei poco di buono e cambia vagone, si sente spaventata con gli occhi addosso di due sconosciuti poco raccomandabili. Meno di un ora e da Roma si è nel centro di Albano. La ragazza, che ha passato minuti di paura e pensa di essersi liberata degli scocciatori, scende e sfortunatamente si accorge che i due non l’hanno affatto persa di vista. Affretta il passo e i balordi la seguono. Arriva quasi a piazza Mazzini, sono le 22 di sera e nonostante sia sabato, dato il maltempo, non gira quasi nessuno. Uno dei due si guarda intorno per vedere se il momento buono per aggredire la vittima, a quel punto prendono la ragazza per i capelli e le strappano la borsetta, poi la trascinano nel parco. La ragazza sente il cuore saltarle fuori dal petto, è spaventatissima, uno dei due molestatori la blocca e l’altro le tira giù slip e pantaloni. Le danno qualche pugno in faccia, la malmenano, lei tenta di divincolarsi e si storce la caviglia. Strilla con tutto il fiato disponibile nei polmoni, urla come mai avrebbe pensato di fare e dei passanti si accorgono delle sue urla. A quel punto gli aggressori scappano, lasciandola nuda nella villa comunale, in stato di shock e con il sangue e le ecchimosi per il corpo.

Immediato l’arrivo dell’autoambulanza che ha trasportato la giovane al vicino ospedale San Giuseppe della cittadina castellana. Da questo momento in poi inizia il giallo sul quale stanno investigando gli agenti del commissariato di Albano diretti da Massimo Fiore assieme agli investigatori della Polizia Ferroviaria.

Per ora la giovane non riesce a ricordare i dettagli dei suoi aguzzini ma gli inquirenti hanno già fatto un sommario identikit e stanno scandagliando palmo, palmo il territorio. I due sono scappati a piedi ma hanno fatto perdere le loro tracce. Al momento sono state acquisite le immagini delle telecamere delle due stazioni Termini e Albano per tentare di dare un volto ai molestatori. Nelle prossime ore la ragazza sarà dinuovo ascoltata dagli inquirenti. Purtroppo se i due fossero stati sorpresi per tempo la ragazza non avrebbe subito tale shock. Le forze dell’ordine meno di cinque anni fa sono riusciti a beccare in flagrante un molestatore in procinto di stuprare una giovane ragazza. Si trattava di un romeno che non è riuscito a consumare la violenza tante erano le urla della guiovane che ha attirato l’attenzione dei carabinieri in pattugliamento.




ALBANO LAZIALE: IL BILANCIO DELL'ATTIVITA' DEL COMMISSARIATO DI POLIZIA

Redazione


Albano Laziale (RM) – Nell’anno 2013 il  Commissariato di Albano Laziale  ha sviluppato l’attività preventiva operando un  costante controllo del territorio  nell’arco delle 24 h con la presenza delle volanti, effettuando inoltre attività di prevenzione ed indagini anche con equipaggi  con auto e moto civetta.

La quotidiana presenza delle pattuglie sul territorio, l’attività investigativa e di polizia amministrativa ha consentito il conseguimento dei seguenti risultati:

Nr.50 arresti (ricettazione armi  e munizionamento; riciclaggio autovetture; stupefacenti; rapine; furti in abitazione; furti carburante; evasione; MAE; favoreggiamento prostituzione; evasioni dagli arresti domiciliari; violenza privata);

Nr.186 denunce in stato di libertà. In evidenza denunce per  danneggiamenti su mezzi pubblici (COTRAL) ;  reati contro la Pubblica Amministrazione ;

Nr.90 sequestri penali;

Gr. 582 di sostanza stupefacente sequestrata penalmente, così suddivisa: gr.116 di cocaina, gr.283 di hashish, gr.182 marijuana e gr.1 di eroina.

Gr.1.203 di sostanza stupefacente sequestrata amministrativamente, così suddivisa: gr.2 di cocaina, gr.17 di hashish e gr1.184 di marijuana.

Nr. 2012 controlli agli arrestati domiciliari e sottoposti a misure;

Nr.10 fogli di via dal Comune di Albano Laziale;

Nr.84 controlli amministrativi così suddivisi: nr.37 controlli ad esercizi pubblici (di cui nr.26 a bar, nr.3 ad attività di ristorazione, nr.6 ad attività di ‘Compro Oro’, nr.1 a fabbrica pirotecnica e nr.1 a sala da gioco) e nr.47 controlli a privati relativamente le armi;

Nr. 5 sanzioni amministrative elevate a carico di esercizi;

Nr. 5 sanzioni amministrative per violazione a ordinanza sindacale per il contrasto al fenomeno della prostituzione;

Nr. 1 revoca licenza a fabbrica materiale pirotecnico;

Nr. 2 locali chiusi di concerto  con la ASL Roma H di zona per provvedimenti sanitari;

Nr. 4500 utenti ricevuti dal settore Amministrativa – Immigrazione;

Nr. 1220 passaporti ricevuti;

Nr. 1230 permessi di soggiorno rilasciati;

Nr. 3780 autorizzazioni di polizia trattate;

Nr. 25  giornate di incontro con gli studenti nell’ambito del progetto scuole.

Il ritrovamento di un deposito di armi e munizioni, l’arresto di un pluripregiudicato autore di rapine a supermercati,  la scoperta di quattro carrozzerie  ove si  riciclavano auto rubate nei castelli e nella capitale, il sequestro di circa Kg. 1, 800 di sostanze stupefacenti,  arresti per furti di carburante da depositi, alcune delle  attività realizzate investigativamente dall’ufficio.

I controlli della polizia amministrativa sono proseguiti anche nel 2013 sia  verso i  “compro oro” , sia di somministrazione di alimenti e bevande, nonché verso  i titolari di autorizzazioni in materia di armi,  con controlli congiunti con la ASL e l’Ispettorato del Lavoro che in due casi hanno portato alla chiusura temporanea degli esercizi.

E’ utile sottolineare che a tali risultati hanno contribuito anche  le segnalazioni dei residenti e dei commercianti in ordine a qualsiasi tipologia di “fatti e persone sospette” ,  che in alcuni casi  hanno trovato riscontro ottimizzando al meglio il risultato operativo ottenuto.

Si ritiene pertanto estremamente utile una  ancora più ampia collaborazione da parte dei cittadini per “una sicurezza partecipata”  , specificamente al fine del contrasto dei reati predatori, in maggior modo  nelle aree più periferiche ove la conformazione del territorio non favorisce al massimo l’efficacia del solo  pattugliamento.

Nel corso del 2013 non sono mancate inoltre le occasioni di confronto con gli studenti, che, nell’ambito del  PROGETTO SCUOLE SICURE coordinato dalla Questura ha permesso  ben 25 cicli di incontro con gli studenti  delle elementari, medie, superiori del territorio, sviscerando le tematiche  del bullismo, del crimine informatico, della violenza, del vandalismo.




LAZIO RIFIUTI: LA TERRA DEI FUOCHI SPENTI

 di Maria Lanciotti


La notizia

“Hanno arrestato Cerroni” il succo della novità ripresa e rilanciata in un baleno dai media giovedì 9 gennaio di prima mattina. Non si è fatta festa in piazza, non si celebra una notizia attesa da anni ed esplosa come si fosse trattato della scoperta del secolo. Non ci si mette l’anima in pace perché è stato ufficialmente annunciato che il cancro c’è, diffuso non si sa quanto e in fase terminale. Non è che non fosse evidente il marcio che si sta pappando da anni e anni territorio e cristiani. E tuttavia l’inerzia regna sovrana, mentre si sta facendo serenamente e acquiscentemente la fine dei sorci, annegati nelle fosse abusive.
 

Si dovrebbe fare una lunga serie di passi indietro
Si dovrebbe tornare a quelle parole di Giuda che pronunciò Piero Marrazzo in una bella serata di luglio del 2008 a Velletri, in piazza del Comune. L’allora governatore del Lazio, mentre garantiva, accoltellava. Gasava, per meglio dire. Superprotetto dalle forze dell’ordine come dentro a una cassaforte. Riverito e coccolato dai politici locali. Non tutti con la faccia pulita. E d’altro canto, salvo un gruppo di ragazzi che furono i primi a dare la sveglia, unitamente al Comitato Acqua Pubblica di Velletri che aveva lanciato l’allarme arsenico, l’ex conduttore di Mi manda Raitre godeva della simpatia del popolo italiano, di cui si era guadagnato la fiducia in tanti anni di servizio nel ruolo di angelo custode del cittadino e castigamatti per imbroglioni d’ogni risma. Un trampolino di lancio non da poco, per atterrare a tempo debito sull’ambita poltrona. E il 22 ottobre 2008, non più commissario straordinario per l’emergenza rifiuti fin dal precedente 30 giugno, firma l’ordinanza per l’avvio della costruzione dell’inceneritore di Albano Laziale, i cui lavori da parte del Co.E.MA sarebbero dovuti partire entro il 31 dicembre 2008, per non farsi scappare gli incentivi pubblici Cip6. In assenza dell’Autorizzazione Ambientale Integrata, ancora in istruttoria.
 

Ma è inutile rimestare nella piaga
Tornando al marcio che infesta le nostre zone, tanto per restare nei confini geografici e i relativi assetti, certo qualcosa si è mosso. Arresti e ordinanze di custodia cautelare, il Grande Vecchio messo in pantofole, sequestro di beni mobili e immobili, coperchi che saltano e si salvi chi può. E questi sono fatti e non chiacchiere. Ma non confortano. Siamo nei guai fino al collo e nessuno che sappia indicare come uscirne. Mentre c’è chi trema e chi trama. Vocine di palazzo che azzardano gorgheggi, silenzi eloquentissimi, musiche stonate. Se ne sono combinate troppe e troppo grosse in tanti anni di arruffamento e di arraffa-arraffa, e adesso si teme il conto dell’oste.


Anche la stampa appare disorientata
La stampa libera e quella vincolata. I legali del Grande Vecchio sanno a chi rivolgersi per emanare le loro note di difesa e di contrattacco o per intimare il silenzio, ma non sanno come far tacere chi ha mantenuto la bocca libera dal morso. E poi c’è la popolazione che si traccheggia fra una lunga dormita e un sussulto, mai veramente presa nelle spire di un problema che ci sta strangolando da decenni e di cui non ci si affatica a comprendere portata e dinamiche. Qualcun altro ci penserà, suggerisce la pigra coscienza, e si delega tutto a chi non aspetta altro che di avere via libera per perpetrare i suoi crimini.
 

Crimini e criminali
Perché di questo si tratta, di crimini e di criminali. Il Grande Vecchio da solo non poteva fare tanti danni. Anche se a lui questo piace pensare e far credere. Si è fatto da solo, ma non ha fatto tutto da solo. Ora aspetta al calduccio di riscuotere il grosso credito che vanta nei confronti dell’Ama, per cattiva gestione dell’Azienda e clientelismi appurati. E non è dato sapere come si metteranno le cose con gli altri suoi debitori, fra cui qualche castellano con la fascia tricolore. Perché questo è stato sempre il metodo suo e della sua squadra: lavorare e far lavorare di frodo. E in tanti, in troppi, hanno abboccato. E adesso stanno stretti nel suo pugno e nelle maglie della Magistratura. Che si spera ardentemente proceda nella sua inchiesta senza incagliarsi in secche preordinate.
Intanto si ricompone ai vertici il nuovo assetto
Nello stesso giorno in cui è stata diffusa la notizia degli arresti, sono stati presentati in Campidoglio i nuovi vertici dell’Ama. Senza por tempo in mezzo, tutto coordinato. Subentrano alla guida dell’Azienda Municipale Ambiente di Roma le due dirigenti Rita Caldarozzi e Carolina Cirillo e il nuovo Amministratore delegato, Ivan Strozzi. Un nome che incute rispetto. Si vedrà. Ora dovrebbe partire sul serio la raccolta differenziata. Se non parte stavolta, mettiamoci pure una pietra sopra. E intanto mettiamo le mani al portafoglio: tocca alla cittadinanza riempire i buchi finanziari prodotti da una gestione assassina dei cosiddetti rifiuti. Ma non si chiamano rifiuti: si chiamano risorse, se si vuole.
 

Una domanda si pone
Non si può evitare di porre una domanda a chi è tenuto a dare una risposta.
Chi risarcirà le vittime di questa sporca guerra non dichiarata, chi ridarà loro gli anni spesi in tante battaglie che sembravano perdute in partenza, attaccati sempre ad un filo di speranza senza farsi sommergere mai dalla disperazione. Chi risarcirà studi interrotti, progetti rimandati o annullati, salute compromessa, lutti in famiglia? Ma per questo tipo di conti è ancora presto. Si sta ancora sulla breccia, all’erta più che mai: i colpi di coda di certi pesci grossi, di certi squali insaziabili, non vanno mai sottovalutati. I Movimenti contro discariche e inceneritori questo lo sanno bene, tanti anni di lotta hanno fatto scuola. Perciò, visiera abbassata e pronti ad ogni evenienza.
 

Giunta Comunale di Albano Laziale e sindaci di bacino
La lunga inchiesta condotta dal NOE che ha portato per ora all’arresto di sette persone fra cui il Grande Vecchio e Bruno Landi, ex presidente della Regione Lazio, riguarda in buona misura la discarica di Roncigliano e l’inceneritore dei Castelli Romani, nel comune di Albano Laziale. Luca Andreassi, consigliere delegato ai rifiuti, in una nota stilata con tutto comodo esterna il dubbio che forse esistono “falle enormi nel sistema di gestione dei rifiuti della Regione Lazio”. È già un passo avanti, e chissà quanto gli sarà costato. E teme di dover imbracciare la ramazza per ripulire le strade di Albano. O Cerroni o monnezza la sua ristretta visuale, ma ognuno ha i suoi limiti. Più che altro Andreassi sembra vagare in un deserto. Mentre il sindaco Nicola Marini, caduto dalle nuvole, così esprime la sua meraviglia: “Da quanto apprendiamo sembrerebbe che le accuse siano molto gravi e che riguarderebbero anche la discarica presente nel nostro territorio”. E auspica che si muova la raccolta differenziata “rinunciando definitivamente alla politica del passato basata su discariche e inceneritori”. La Giunta Marini forse dovrà vedersela col Grande Vecchio, che adesso penserà solo a riscuotere enormi crediti, bussando forse anche ad altri palazzi castellani.
Degli altri sindaci di bacino non ci giunge voce, forse stanno ponderando. Non hanno mai creduto sul serio di poter bloccare il Sistema Cerroni attraverso manifestazioni di piazza, ma facevano diligentemente la loro comparsa o mandavano i loro rappresentanti per rilasciare dichiarazioni standard. Sempre molto affaticati, per non dire riottosi, quasi sentendosi presi per la collottola. Però all’ultimo corteo, nell’ottobre del 2013, c’erano quasi tutti, perché era imponente ed esuberante, non una passeggiata di rito. E dunque non si poteva mancare, per dovere istituzionale.
 

Roma Capitale e Città del Vaticano
Alla discarica di Roncigliano, oltre ai rifiuti di Fiumicino e Ciampino, arriva parte della spazzatura indifferenziata di Roma Capitale e della Citta del Vaticano. Il Sindaco Marino sulla vicenda ha detto la sua alla maniera di Pilato, del tipo: “Ci sono stati degli arresti ma non ho informazioni privilegiate. Quello che credo sia importante é rendere il Comune in ogni sua area strategica una casa di vetro dove legalità e trasparenza sono al primo posto”. Mentre Papa Francesco non sembra occuparsi affatto di queste miserie umane, per quanto dimostri grande attenzione ai problemi terreni e concreti, in ambiti anche lontani da San Pietro. Ma avrà i suoi santi motivi per astenersi dall’entrare in argomento, anche se una sua parola di vicinanza molto potrebbe essere di conforto non solo per gli abitanti di Roncigliano e dei Castelli Romani, che si stanno saturando i polmoni anche con i miasmi della Città del Vaticano, meta di pellegrinaggio da tutto il mondo e quindi molto produttiva in fatto di monnezza, ma anche per tutta quella gente che sta subendo un lento avvelenamento di massa in un ambiente disastrato e irrecuperabile come per esempio in Campania, nella “Terra dei fuochi”. Qui da noi non ardono fuochi, l’inferno si trova sottoterra e sta tutto corrompendo senza rimedio. E questo non è un mistero per nessuno. Eppure si continua a bluffare, tirando in ballo un’emergenza rifiuti pianificata a tavolino.
 

Il ferro di Roma e i giorni della verità
Le indagini del NOE intanto vanno avanti, scavando soprattutto nei rapporti del Gruppo Cerroni con la politica. Sull’altro fronte, i legali preparano il piano di difesa per i sette arrestati, tutti ai domiciliari. Domani, martedì 14 gennaio, dovrebbero apparire dinanzi al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Rando, manager e fedelissimo di Cerroni, e Giuseppe Sicignano, direttore della discarica di Roncigliano, nel comune di Albano Laziale. Mercoledì 15 sarà la volta del Grande Vecchio e di Bruno Landi, suo alter ego. Giovedì interrogatori per Raniero De Filippis, funzionario pubblico, l’imprenditore Pietro Giovi e Luca Fegatelli, il dirigente regionale accusato tra l’altro di aver tentato d’inquinare le indagini del Noe di Roma. L’ordinanza del Gip prevede anche il confronto con Piero Marrazzo, accusato di falso e abuso d'ufficio. Peccato, proprio adesso che l’ex governatore del Lazio, dopo esperienze di trans e cocaina e purificazione in ospitali monasteri, si era rifatto una verginità, una nuova giovane compagna dopo la separazione dalla pazientissima signora Serdoz, e si era ripresentato come rinato in Tv. Perché costui non si trova in galera da quel dì, uno si domanda. E forse la risposta stavolta verrà. Intanto le acque (nere) si agitano per gli arresti del Grande Vecchio e Company. Dice la sua Renata Polverini – succeduta a Marrazzo dimissionario alla Regione – ma si ripete invano, parole trite; dice la sua Francesco Storace – vicepresidente del Consiglio regionale ed ex governatore del Lazio – in difesa di Nicola Zingaretti “lasciato solo di fronte al ‘cerronismo’” e recrimina sul silenzio di Alemanno, Veltroni e Rutelli e anche di molta parte della destra, mentre vede in fibrillazione il centrosinistra per le eventuali rivelazioni del Grande Vecchio. Dice la sua Marco Vincenzi, capogruppo Pd alla Regione, ribattendo che tutto è stato fatto presto e bene, fino alla chiusura di Malagrotta.


In tutto questo non si accenna minimamente da parte di nessuno a quello che si deve aspettare un povero cittadino di questa terra dei fuochi spenti, dove il marciume genera marciume e fra collusi e collisi tutti sembrano avere a che fare con il Grande Vecchio, che si aspetta pure di venir santificato a suo tempo.




ALBANO: SU RIFIUTI L'ASSESSORE ANDREASSI AVVERTE, "SPERIAMO DI NON RITROVARCELI PER LA STRADA"

Redazione

Albano Laziale (RM) – “La vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo l’avvocato Cerroni sembra mostrare falle enormi nel sistema di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. Da quando è stata battuta la notizia, si è registrato sui media un rumore assordante di accuse, prese di posizione e giudizi che, però, segue anni di silenzi altrettanto assordanti, in cui il Comune di Albano Laziale ha incessantemente provato a far valere le proprie ragioni in tutte le sedi. Spesso in totale solitudine. Ieri, invece, dalle piazze virtuali al Parlamento, passando per la politica nazionale, si è scatenata una corsa all’ “io l’avevo detto”.
Alla luce del ruolo amministrativo che ricopro, ed essendo stato testimone delle battaglie condotte in questi anni, vorrei fornire un diverso spunto alle riflessioni che si susseguono in queste ore. A me non interessa in alcun modo erigermi a Giudice di processi sommari. Ci penserà la Magistratura a fare il suo corso e le sue indagini. A me interessa che nella Regione Lazio si stabilisca un sistema di gestione dei rifiuti che sia sostenibile e trasparente. Nell’interesse dei cittadini.
Augurandomi che nel frattempo – conclude Andreassi – ne venga garantita la continuità. Nel totale rispetto delle Leggi. E nella speranza di non trovarsi l’immondizia per strada…”




ALBANO: LA SENATRICE CINQUE STELLE ELENA FATTORI DENUNCIA UN SIMPATIZZANTE DEL SUO STESSO PARTITO

Redazione

Albano Laziale (RM) – Da mesi, i militanti del 5 Stelle dei Castelli Romani pongono alla Senatrice Elena Fattori domande inerenti il suo più stretto e fidato collaboratore, E.M., che sembrerebbe essere già coinvolto nel business rifiuti del VII invaso della discarica di Roncigliano.

Le risposte non arrivano, ma l'esposto del 31 maggio scorso, la senatrice del movimento 5 Stelle di Genzano, Elena Fattori – eletta a febbraio 2013 nel collegio “Circoscrizione Lazio” del Senato della Repubblica – depositato presso un Commissariato di Polizia di Stato dei Castelli Romani, un esposto nei confronti d’un militante del movimento 5 Stelle di Albano: “denuncio,a codesta Autorità di Pubblica Sicurezza, ai sensi e per gli effetti del T.U.L.P.S. tale *********”




ALBANO: PARCHEGGI VAMPIRI, I CITTADINI SI RIBELLANO

di Federica Nobilio

Albano Laziale (RM) – La maggioranza di centro-sinistra tira dritto senza ascoltare i cittadini e punta ancora sul caro-parcheggi. Il salasso resta invariato: abbonamenti per residenti e commercianti dal costo faraonico, invasione di strisce blu e provvedimento attuato solo ad Albano-centro e non a Cecchina e Pavona. L’ultimo strappo si è consumato lunedì 16 dicembre, nel corso del burrascoso Consiglio comunale in cui la Petizione del Comitato spontaneo “Comune in Rosso, Parcheggi Blu e Cittadini al Verde” – sottoscritta, ad oggi, da quasi 2000 persone – è giunta fin dentro l’aula consiliare di Palazzo Savelli.
Chiara e netta la richiesta dei cittadini e cittadine di Albano: annullamento immediato della delibera n. 122 del 5 luglio 2013, che istituisce il caro-parcheggi – con abbonamenti per residenti e commercianti per parcheggiare su striscia blu, dal costo senza pari in Italia ed in Europa – e apertura di un tavolo pubblico di discussione e confronto.
Proprio la petizione dei cittadini che, tra l’altro, ancora non ha ricevuto alcuna risposta ufficiale o ufficiosa da parte del sindaco (e della Giunta comunale) nonché della competente Commissione Consiliare.
Tant’è che è giunta sotto forma di Mozione sino alla discussione in aula, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, solo grazie alla collaborazione del consigliere Massimo Maggi, che ha prestato il suo aiuto per accelerare i tempi della discussione, che altrimenti si sarebbero allungati.
Resta il fatto che alla faccia della trasparenza, della discontinuità e della partecipazione, promessa nel corso dell’ultima campagna elettorale, l’attuale maggioranza di centro-sinistra, al governo del paese da quasi quattro anni ha votato compatta contro la Petizione dei cittadini.
Il salasso, quindi, resta invariato: abbonamenti dal costo faraonico, invasione di strisce blu e provvedimento attuato solo ad Albano-centro e non a Cecchina e Pavona.
A votare, per alzata di mano, ed a prendersi tutta la responsabilità politica del caso sono stati, in modo particolare: il sindaco Nicola Marini, il Presidente del Consiglio Massimiliano Borelli e i consiglieri: Salvatore Tedone, Vincenzo Guarino, Alessio Colini, Gabriele Sepio, Adriano Venditti, Roberto Peduzzi, Domenico Di Tuccio, Marco Guglielmo, Vincenzo Santoro, Vincenzo Rovere, Aleardo Mollica, Aldo Oroccini, Remo Giorgi e Umberto Gambucci.

La contestatissima delibera n. 122 del 5 luglio 2013, quindi, resterà valida ed efficace. Ed attuata, del tutto impropriamente, solo ad Albano-centro, e non pure a Cecchina e Pavona, dove le strisce blu avrebbero dovuto dilagare in egual misura, determinando così non pochi problemi, soprattutto nel periodo festivo, ai residenti e commercianti coinvolti.
La protesta dei cittadini e la relativa raccolta firme andrà avanti ancora nelle prossime settimane, fino a quando la delibera non verrà annullata. E fino a quando questa Amministrazione comunale non avrà, finalmente, il coraggio di affrontare, faccia a faccia, i cittadini e cittadine che pretende di rappresentare.




ALBANO LAZIALE: DA NON PERDERE IL MERCATINO DI NATALE

Redazione

Albano Laziale (RM) – Ad Albano Laziale cresce l’attesa per il mercatino natalizio che si svolgerà per la prima volta in via Gioacchino Rossini e in Piazza Aldo Moro da sabato 21 a martedì 24 dicembre. L’evento, fortemente voluto dall’associazione Amici di via Rossini e dalla presidente Alessandra Basile, sarà la punta di diamante di una intera città, vestita a festa, desiderosa di passare qualche momento di svago, lontano dallo stress e dalle difficoltà della vita quotidiana. E perché no, l’occasione di fare qualche regalino da mettere sotto l’albero. “Il mercatino di Natale – sottolinea la Basile – vuole essere un importante spazio sociale e commerciale in grado di attirare cittadini di Albano e di tutti i Castelli Romani. In questa prima edizione ci saranno ben 20 stand artigianali nonché momenti di grande convivialità e divertimento come giochi, spettacoli, eventi a tutto tondo. Per l’occasione mi preme ringraziare l’amministrazione comunale, il primo cittadino Nicola Marini e il consigliere comunale Remo Giorgi per averci aiutato nell’organizzazione di questo sentito evento natalizio”.

E proprio Remo Giorgi è stato tra i primi a offrire la disponibilità istituzionale per la realizzazione del mercatino di via Rossini e Piazza Moro: “Credo che per un amministratore sia un dovere morale agevolare i cittadini nella creazione di questi magnifici momenti di unione all’insegna della affascinante magia del Natale. Anzi – continua il consigliere comunale dell’Italia dei Valori – sono io a ringraziare l’associazione Amici di via Rossini per aver ideato e messo in campo una splendida iniziativa che senza dubbio riscontrerà un considerevole successo di partecipazione. Non dimentichiamoci inoltre che il mercatino natalizio tornerà in via Rossini anche domenica 5 e lunedì 6 gennaio, quando tanti bambini insieme alle loro famiglie attenderanno l’arrivo della Befana”, conclude l’esponente dell’Idv.