Nemi, Tersigni presenta un esposto contro il sindaco: “Ha contravvenuto al regolamento Comunale”

NEMI (RM) – Esposto in Procura contro il sindaco Alberto Bertucci presentato dal consigliere di Insieme per Nemi Stefano Tersigni. Quest’ultimo lamenta il fatto che il sindaco, a suo avviso disattendendo il regolamento comunale, non ha risposto a numerose interrogazioni e in particolare non ha inserito nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale che si è tenuto giovedì 9 novembre la sua mozione su Sprar e Cas che riguarda l’accoglienza dei migranti in territorio comunale.

 

Tersigni, dopo il Consiglio Comunale di giovedì ha ribadito: “Il Sindaco Bertucci, contravvenendo all’articolo 9 del Regolamento del Consiglio Comunale – dice il consigliere di Noi Con Salvini – non ha inserito  la mia Mozione tra i punti in discussione all’ordine del giorno della seduta. Le scuse che ha addotto per cercare di giustificare questa grave mancanza non ci convincono e ci auguriamo che l’esposto che abbiamo presentato riesca finalmente a far rispettare il regolamento sempre e comunque. Sono contento del risultato già ottenuto perché dopo che ho dichiarato in Consiglio Comunale di aver presentato l’esposto, il Sindaco, nella stessa seduta di ieri ha risposto almeno alle interrogazioni anche se per il momento solo in forma orale e non come richiesto anche in forma scritta.”

 

Il consigliere di Insieme per Nemi ha protocollato in Comune una interrogazione sul “servizio raccolta rifiuti e situazione debitoria”, una interrogazione su Villa Rospigliosi e una mozione S.P.R.A.R. e C.A.S. in relazione all’accoglienza dei richiedenti asilo sul  territorio comunale.




NEMI, BERTUCCI SINDACO CONTRO BERTUCCI IMPUTATO

Richiesta di rinvio a giudizio per Alberto Bertucci

 

Chiara Rai
Ingarbugliato il caso di Nemi che vede il neo sindaco Alberto Bertucci parte offesa dall’imputato Alberto Bertucci. E’ stata rinviata al 4 luglio l’udienza davanti al Giudice per le Udienze Preliminari (Gup) che dovrà decidere, sulla base della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero Travaglini, se rinviare o meno a giudizio l’imputato e neo sindaco di Nemi Alberto Bertucci assieme a Gianpaolo Miglietta (già responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi), Mauro Cesaretti e Riccardo Schiaffini. Intanto nell’udienza di questa mattina 6 giugno il Giudice, considerato il conflitto d’interessi scaturito dal fatto che Alberto Bertucci di fatto imputato per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture nel frattempo è divenuto sindaco di Nemi, ha nominato curatore speciale il vicesindaco Edy Palazzi la quale dovrà sottoporre in giunta la facoltà che ha il Comune di costituirsi o meno parte civile nel processo penale che vede imputato Bertucci il quale attualmente ricopre la carica di primo cittadino.
Insomma, adesso, l’amministrazione comunale potrà decidere se il Comune di Nemi dovrà costituirsi parte civile in un processo penale contro il proprio sindaco.
Perché, ricordiamo, che nella richiesta di rinvio a giudizio viene chiaramente indicato tra le persone offese il Sindaco di Nemi.

L’avvocato di Bertucci ha infatti depositato questa mattina il verbale del primo consiglio comunale e sollevata l’eccezione che la notifica non fosse pervenuta al sindaco che in questo caso è persona offesa e imputato e nel depositare il verbale, l’avvocato di Bertucci sindaco, ha richiesto il rinvio dell’udienza.
 
Il pubblico ministero Travaglini ha fatto presente, come accusa, che la notifica è pervenuta quando  Bertucci non era ancora sindaco di Nemi e il commissario prefettizio, che nel momento della notifica rappresentava l’amministrazione di Nemi ha ritenuto di non costituirsi parte civile.
Si è reso dunque evidente e palese il conflitto d’interessi a carico di Bertucci che ha portato, appunto il giudice, a nominare curatore speciale o commissario ad acta il vicesindaco Palazzi.

Ricordiamo i fatti:
In concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Bertucci quale vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni turbavano la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti.

Dopo aver bandito una gara per la procedura aperta per la fornitura di uno scuolabus, Miglietta, modificando la gara, formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato a Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.

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NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI

ALLEGATA ALL'ARTICOLO LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO NEI CONFRONTI DI ALBERTO BERTUCCI E ALTRI TRE COIMPUTATI

 

Chiara Rai

Pende una richiesta di rinvio a giudizio sul candidato a sindaco di Nemi Alberto Bertucci imputato insieme ad altri tre soggetti, per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. Quindi, se prima Bertucci era indagato solo per turbativa d’asta in concorso, adesso si è aggiunto un altro capo d’imputazione per frode nelle pubbliche forniture (art.356 del codice penale). Si aggrava la posizione del Bertucci nei confronti del quale non c’è una richiesta di archiviazione. Da indagato, Bertucci assume la qualifica di imputato, dal momento che il Pubblico Ministero ha richiesto nei suoi confronti e nei confronti di Gianpaolo Miglietta, Mauro Cesaretti e Riccardo Schiaffini il rinvio a giudizio.

L’udienza è fissata per il 6 giugno.

La richiesta di rinvio a giudizio è formulata dal Pubblico Ministero ogni qual volta egli ritiene che nel corso delle indagini preliminari siano stati raccolti elementi sufficienti a sostenere l'accusa nell'eventuale e successivo giudizio.

Eppure fu lo stesso Bertucci a dichiarare che le indagini si erano concluse “già da un anno e senza esito”. Invece l’esito c’è stato e non ha prodotto alcuna richiesta di archiviazione bensì nei confronti di Bertucci è aperto un procedimento penale. Nella richiesta di rinvio a giudizio che L’osservatore laziale allega al presente articolo viene chiaramente indicato tra le persone offese il Sindaco di Nemi.

Ricordiamo i fatti: Dopo aver bandito una gara per la procedura aperta per la fornitura di uno scuolabus, Miglietta, modificando la gara, formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato a Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.
 
L’articolo 356 del codice penale recita che chiunque commette frode nella esecuzione dei contratti di fornitura o nell'adempimento degli altri obblighi contrattuali indicati nell'articolo precedente, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa non inferiore a milletrentradue euro . La pena è aumentata nei casi previsti dal primo capoverso dell'articolo precedente.

In questo caso “l’articolo precedente” risponde del delitto in esame, ad esempio, il dipendente di un ente pubblico che abbia assunto contrattualmente l'obbligo di fornire determinati prodotti a un altro ente pubblico.

Anche la giurisprudenza chiarisce che il termine frode si riferisce ad ogni adempimento che sia affetto da malafede contrattuale.
Il concetto di “frode” può essere inteso in tre diverse accezioni: come comportamento diretto ad abusare dell'altrui fiducia, contrariamente al principio di buona fede; come comportamento volto ad eludere norme giuridiche; come comportamento finalizzato a produrre un danno altrui.
 
Il Sostituto Procuratore della Repubblica Giuseppe Travaglini si è pronunciato. Certamente se la questione fosse stata “conclusa”, come si è sentito dire in questi giorni, sarebbe stata richiesta l’archiviazione. Così non è stato e fra pochi giorni si va al voto. Qualcuno andrà al voto con un grosso macigno da far digerire al proprio elettorato.

Una richiesta di rinvio a giudizio non ha bisogno di tanti commenti, questi verranno fatti in piazza dove, sicuramente, si cercherà di fuorviare la sacrosanta verità dei fatti. Non basteranno i giornalisti “amici” che cuciono la bocca ai giornalisti coscienziosi a fermare questo ciclone giudiziario.

I giornalisti "amici" addolciranno la pillola con interviste cucite ad hoc per "annacquare" un altro atto della Procura della Repubblica. Io (Chiara Rai) mi sono rifiutata di far parte della stretta cerchia degli "amici" dell'imputato. Preferisco rimanere una voce fuori dal coro perchè di "pennivendoli" ce ne sono abbastanza, ma non se ne troveranno mai in casa de L'osservatore laziale. I titoli d'effetto scritti dai giornalisti "amici" non serviranno, però, ad incantare gli elettori giudiziosi.

Non basterà calcare la scena nemese con baci e abbracci quotidiani a permettere una sana, doverosa e coscienziosa riflessione nelle urne elettorali.

Noi de L’osservatore laziale vorremmo soltanto ricordare ai lettori che sentiamo il peso di una grande responsabilità, che è quella di difendere con i denti l’articolo 54 della Costituzione, con il quale chiudiamo questo articolo giornalistico che ha la volontà di difendere il diritto dovere d’informazione.

Articolo 54 della Costituzione Italiana:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

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