NEMI, RIAPERTA LA FONTANELLA IN PIAZZA DE SANCTIS

Chiara Rai

Nemi (RM) – E' stata riaperta la storica fontanella pubblica di Nemi in piazza De Sanctis, zona Le Colombe. Dagli ultimi prelievi effettuati da Acea e Arpa Lazio si evincerebbe la conformità dell'acqua. E quindi con ordinanza del Sindaco Alberto Bertucci, ancora non visibile nell’Albo pretorio del sito istituzionale del Comune di Nemi, è stato chiesto all'Acea di riaprire l'erogazione dell'acqua presso la fontanella. 

Adesso, bisogna soltanto aspettare l'esito delle indagini della Procura di Velletri sul caso dei sabotaggi e del ritardo nell'emissione dell'ordinanza del Comune di Nemi che ha disposto la chiusura della fontanella solo dopo 40 giorni dalla notifica delle analisi Asl del 1 luglio 2013

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NEMI, FONTANELLA INQUINATA DA BATTERI ANCORA CHIUSA: PROCEDONO I PRELIEVI DELL’ACQUA

Chiara Rai

Nemi (RM) – Analisi in corso nell’acqua pubblica di Nemi, oggetto d’interesse di indagini della Magistratura. C’è polemica ma soprattutto paura intorno al caso della fontanella in piazza De Sanctis inquinata da batteri Escherichia Coli, chiusa con ordinanza sindacale lo scorso 8 agosto, ben 40 giornI dopo che il Comune è venuto a conoscenza della non potabilità dell’acqua.
Nel quartiere di Nemi “Le Colombe”, le persone s’interrogano perché vorrebbero sapere se anche l’acqua nelle abitazioni è inquinata. Da sempre l’acqua di Nemi è rinomata per la sua salubrità e bontà, fino a qualche anno fa usciva dai rubinetti addirittura lievemente frizzante.
La chiusura della storica fontanella ha lasciato perplessi molti residenti anche dei paesi limitrofi in quanto da sempre è meta di rifornimento anche dei cittadini di Rocca di Papa, Velletri e Genzano.

Sul caso stanno indagando i carabinieri di Nemi a seguito di esposti di cittadini e dell’associazione Assotutela presieduta da Michel Emi Maritato il quale ha puntato il dito sulla totale assenza di informazione da parte dell’Amministrazione di Alberto Bertucci e di Acea.
Inoltre in questo lasso temporale “al buio” l’acqua è stata aperta e richiusa più d’una volta. A tal proposito il primo cittadino Alberto Bertucci ha dichiarato di aver presentato un esposto contro ignoti proprio per il sabotaggio della fontanella.
Il sindaco, nei giorni scorsi, ha anche asserito che la fontanella sarebbe tornata a erogare acqua potabile entro lunedì. Fino a ieri però, l’erogazione non è stata ripristinata, anzi, il gestore idrico Acea ha provveduto a effettuare altre analisi alla fontanella e da indiscrezioni pare che la Asl stia analizzando anche l’acqua all’interno delle abitazioni.
Intanto in paese gli animi sono molto accesi. Vairo Canterani, leader storico della sinistra nemese e leader della lista civica Nemi per Sempre, nonostante non segga all’opposizione contesta la condotta del sindaco Alberto Bertucci: “Questo silenzio da parte del primo cittadino è assurdo – dice Canterani –  significa non considerare le preoccupazioni della cittadinanza. Che lui abbia presentato una denuncia verso ignoti che avrebbero sabotato la fontanella non significa nulla. Il fatto grave consiste nel non aver comunicato tempestivamente niente alla collettività,  tantomeno emesso ordinanze tempestivamente a tutela della salute pubblica, esposta di fatto a grave rischio”.
Tempestivamente significa non appena, il primo luglio e successivamente il 15 luglio, la Asl RmH ha comunicato al Comune di Nemi la non conformità dell’acqua per contaminazione da batteri Escherichia Coli.
L’Acea, prima di ferragosto aveva garantito che sarebbe intervenuta quanto prima per una modifica strutturale del cannello di uscita della fontanella. La modifica non è avvenuta e adesso si attendono gli esiti delle analisi del gestore e dell’Arpa Lazio.

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NEMI: IL CIMITERO DEGLI ULIVI (COI FONDI EUROPEI) NEL TERRENO DEL PADRE DEL SINDACO

Redazione

Nemi (RM) – Il paradosso del cimitero degli ulivi è sorto proprio a fianco all’insegna dell’assessorato all’Agricoltura del comune di Nemi, che per la messa a dimora e la coltivazione degli ulivi ai fini dello sviluppo rurale della valle del lago di Nemi, ha attinto a fondi comunitari.

Ma i poveri alberi sono totalmente sepolti da erbe infestanti. Lasciati nell’incuria tra sterpi e rovi. Secchi, senza un goccio d’acqua, senza neppure un oliva e con pochissima linfa vitale rimasta.

Il terreno in questione appartiene, per 3 sesti, al padre dell’ex assessore all’Agricoltura e attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, il quale nel 2008 decantò l’ottenuto finanziamento finalizzato alla rinascita della Valle del Lago.

I bei ulivi, crescendo rigogliosi e fruttificando, avrebbero prodotto olio di prima qualità e l’obiettivo di Alberto Bertucci era conseguire una certificazione Dop. Il progetto rientra nel Piano di Sviluppo Rurale e ha beneficiato di fondi europei.

Sui progetti finanziati dal Psr i controlli vengono fatti anche dopo 5 anni, peccato che si troveranno dei cadaveri rinsecchiti.

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VELLETRI E NEMI: ACQUA CONTAMINATA DA BATTERI. PAURA TRA I RESIDENTI

Chiara Rai

Velletri – Nemi (RM) – Dopo l’emergenza arsenico, scatta l’allarme da inquinamento batteriologico nell’acqua pubblica nella zona sud dei Castelli Romani. 

Al momento abbiamo due casi: A Nemi e Velletri. Quest’ultima città castellana è stata colpita dalla chiusura della rete idrica di una zona che serve circa mille residenti. La parte di rete ormai chiusa dal 20 agosto, interessa via Colle Caldara e da via della Mortella a via Fontana Fiume. L’interruzione del servizio è avvenuta a seguito di un esposto in Procura da parte dei residenti. Durante le indagini degli inquirenti vi sono stati sopralluoghi della Guardia Forestale di Velletri e la Asl RmH ha condotto delle analisi che hanno rilevato una contaminazione batteriologica. Adesso c’è un autobotte che rifornisce l’acqua. Qui le persone in fila fanno scorta per cuocere la pasta, lavare il pavimento e fare il bucato. C'è rabbia perché solo a giugno, trentamila residenti di Velletri sono rimasti senz’acqua per due settimane consecutive. Sergio Andreozzi, assessore ai Beni Comuni di Velletri ha denunciato il grave episodio in Procura allertando anche il Prefetto Pecoraro, ma tutt’ora continua una turnazione di poche ore al giorno. E i batteri nell’acqua hanno aggiunto allarme all’allarme.

Stessa situazione c’è a Nemi, dove in piazza De Sanctis, nel quartiere Le Colombe, è stata chiusa la storica fontanella meta di rifornimento non solo dei residenti nemesi ma anche di quelli dei Comuni limitrofi come Rocca di Papa, Velletri e Genzano. Da quella fontanella esce acqua contaminata da batteri Escherichia Coli.

Sul caso ha presentato un esposto in Procura il presidente dell’associazione Assotutela Michel Emi Maritato il quale punta il dito sulla totale assenza di informazione da parte dell’Amministrazione e di Acea e promette battaglia: “Con una ordinanza dell’8 agosto – dice Maritato –  il vicesindaco di Nemi Edy Palazzi ha intimato all’Acea la chiusura. L’ordinanza ha sollevato non poche polemiche e contestazioni per il fatto di essere arrivata ben 39 giorni dopo la comunicazione della Asl al Comune della non conformità dell’acqua”.

In pratica il primo luglio la Asl Rm H ha comunicato al Comune di Nemi le analisi sull’acqua effettuate dall’Arpa Lazio e che hanno segnalato l’inquinamento batteriologico. "Il 15 luglio – prosegue Maritato –  è arrivata un’altra conferma in Comune ma soltanto l’8 agosto, l’amministrazione di Alberto Bertucci ha ordinato la chiusura dell’acqua, esponendo la collettività a rischi per la salute pubblica".

Adesso i residenti della parte alta di Nemi temono che sia inquinata anche l’acqua nelle case, visto che la rete idrica che alimenta la fontanella è la stessa che distribuisce l’acqua nelle abitazioni della parte alta di Nemi e delle Ville di Nemi.  

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NEMI: IL CASO DELLA FONTANELLA INQUINATA ARRIVA IN PROCURA

Angelo Parca

Nemi (RM) – La vicenda della fontanella “inquinata” in piazza De Sanctis nella zona Le Colombe a Nemi finisce in Procura. Infatti l’Associazione Assotutela, Associazione per la tutela del cittadino presieduta da Michel Emi Maritato ha presentato un Esposto alla Procura della Repubblica denunciando il fatto che per ben 39 giorni, dal 1 luglio 2013 all’8 agosto 2013, l’amministrazione di Alberto Bertucci, sindaco di Nemi, pur messa a conoscenza che l’acqua fosse “non potabile” non ha in alcun modo informato la cittadinanza di non bere l’acqua della fontanella, esponendo così la collettività a gravissimi rischi per la salute

Ecco i fatti:

Il 1 luglio 2013 al Comune di Nemi è pervenuta nota da parte dell’Azienda Asl Rmh dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Nutrizione in cui viene comunicata la non conformità rispetto al parametro microbiologico (Coliformi tot., E. Coli) presso la fontanella pubblica in piazza De Sanctis e che tale parametro era stato rilevato mediante analisi condotte dall’ARPA LAZIO.

Il 15 luglio 2013 al Comune di Nemi arriva una ulteriore comunicazione dove vengono confermate le analisi Arpa Lazio precedentemente comunicate dalla Asl Rmh relative all’acqua erogata dalla fontanella di piazza De Sanctis ovvero si ribadisce la non conformità dell’acqua rispetto al parametro microbiologico (Coliformi tot., E. Coli).

Dopo ben 39 giorni in cui i residenti di Nemi e di altri Comuni che amano riempire le bottiglie alla fontana, ignare di tutto, (bambini, donne in gravidanza, insomma tutte le persone) hanno continuato a rifornirsi d’acqua alla fontanella senza sapere di bere dell’acqua che per legge non va erogata per non conformità e con presenza di E. Coli.

E l'amministrazione di Alberto Bertucci, che sapeva, è rimasta in silenzio assoluto fino a giovedì 8 Agosto. 

Finalmente dopo 39 giorni, periodo in cui la popolazione è stata esposta a gravi rischi per la salute e nonostante le preoccupazioni e i quesiti posti dal nostro giornale già l’8 luglio, [ Articolo dell'8 luglio 2013  LEGGI ANCHE:

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NEMI FONTANA INQUINATA: CARABINIERI E POLIZIA LOCALE INTERVENGONO E RICHIUDONO LA FONTANA

Ang. Par.

Nemi (RM) – Dopo che per l’intera giornata di ieri 14 agosto la fontanella è stata riaperta e l’acqua inquinata da batteri è tornata a scorrere e le persone hanno creduto che fosse tornata “potabile”, oggi la fontanella si è presentata chiusa. 

I Carabinieri di Nemi e la Polizia locale si sono accorti la mattina del 15 agosto che la fontanella era aperta nonostante sia ancora in vigore l’ordinanza del Comune di Nemi che intima la chiusura ad Acea.

Le forze dell'Ordine hanno provveduto a chiudere la fontana e ad apporre un avviso che esplica chiaramente che l’acqua della fontana non è potabile con richiamo all’ordinanza emessa l’8 agosto scorso.

Un’ordinanza, si ricorda, emessa dopo 40 giorni dalla ricezione, da parte dell’Amministrazione di Alberto Bertucci, delle analisi inviate dalla Asl RmH effettuata dall’Arpa Lazio che attestano la presenza di batteri E. Coli nell’acqua della fontana. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L-ORDINANZA DELL-8 AGOSTO 2013 ]

 

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NEMI, PROVINCIALE NEMORENSE: IL TAR DICE AL COMUNE COME COMPORTARSI

Chiara Rai

Nemi (RM) – Ecco qua, di nuovo L’osservatore laziale non ha parlato a vanvera quando ha pubblicato degli tabella a seguito della frana sulla via Nemorense verificatasi tra il 3 e il 4 aprile notte. 

In merito alla condizione della provinciale Nemorense e agli atti intrapresi dal Comune di Nemi interviene il Tar Lazio con una ordinanza che sostanzialmente contesta il “modus operandi” del Comune: “è necessario che il Comune di Nemi convochi, con urgenza, una Conferenza di servizi coinvolgendo la Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere disposta dall’Amministrazione”. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL TAR LAZIO ] 

L'ordinanza è del 2 agosto 2013 e si riferisce alle ordinanze sindacali emesse dal sindaco Alberto Bertucci dove sostanzialmente intima ai privati che hanno i terreni sul costone della via Provinciale Nemorense di mettere in sicurezza le aree colpite dalla calamità naturale. Ma secondo il Tar l’ordine di messa in sicurezza “in urgenza” ad opera dell’amministrazione di Alberto Bertucci appare generico, “senza specifica indicazione del termine – si cita testualmente dall'ordinanza –  nonché della mancanza di specifiche indicazioni delle tipologie di opere per la messa in sicurezza e sistemazione della scarpata”. 

Dunque, il 24 maggio scorso, quando abbiamo scritto che la situazione si presentava complessa con uno “scenario di case che sembrano sull’orlo di scivolare giù” e quando, il 30 maggio, abbiamo evidenziato che è stata messa una “coperta al costone” da parte dei privati e che la Provincia era all'oscuro di tutto, in realtà si è evidenziato quel “modus operandi” fai da te .

Cioè si sarebbe potuta convocare immediatamente una conferenza dei servizi  con “Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere”. Ma è dovuto intervenire il Tar per dire al Comune di Nemi come ci si comporta di fronte a calamità naturali che colpiscono una arteria le cui competenze e la cui proprietà appartiengono a soggetti diversi dal Comune stesso. 

Tant’è. Intanto dei pali di castagno trapuntano il costone. Chi avrà deciso di metterli? E per di più abbiamo notato come le transenne che interdicono un senso di marcia della carreggiata ( la chiusura di metà della carreggiata è stata disposta dalla Provincia) siano sensibili ai week end e ai “grandi eventi”.

Durante la Sagra delle Fragole ad esempio, le transenne sono state letteralmente spostate e accostate il più possibile accanto al costone per permettere alle macchine di passare. La Provincia lo sapeva? La stessa dinamica si è verificata durante i campionati di Cross Country.  Ancora una volta sembra che la sicurezza e incolumità dei cittadini venga messa da parte. Vedremo adesso, se con l'ordinanza del Tar il Comune provvederà a eseguire quanto prescritto. 

 

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NEMI – CORI: ECCO COME AVREBBE DOVUTO AGIRE NEMI IN PRESENZA DI ACQUA INQUINATA

Redazione

Nemi (RM) Cori (LT) A Cori si è agito come, a nostro avviso, si sarebbe dovuto agire a Nemi rispetto la tutela della salute dei cittadini.

Ci spieghiamo meglio. Il Sindaco di Cori Tommaso Conti ha emesso tempestivamente un’ordinanza di non potabilità delle acque destinate a consumo umano su tutto il territorio di Giulianello. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL SINDACO DI CORI ]

Il provvedimento si è reso necessario a seguito della nota del Dipartimento di Prevenzione U.O.C. – Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione della ASL Latina che segnala l’improvviso innalzamento oltre la norma del valore di colibatteri presso il Fontanile sulla SP Velletri – Anzio I.

Un guasto al sistema di depurazione presso il serbatoio Madonnella, in via Artena – Giulianello, ha causato la fecalizzazione delle acque alla fonte.

Su tempestivo sollecito dell’Amministrazione comunale, Acqualatina è già intervenuta mettendo a disposizione della cittadinanza l’autobotte per il rifornimento di acqua potabile posizionata in piazza Umberto I. Il gestore idrico ha inoltre provveduto alla sostituzione del dispensatore di cloro per il trattamento microbiologico delle acque in funzione nel pozzo Madonnella.  

Contemporaneamente il Sindaco Conti ha chiesto ulteriori ed imminenti riscontri. Nella mattinata dello scorso sabato 10 agosto, giorno festivo, i tecnici del SIAN ASL – Latina, accompagnati dai funzionari dell’Ufficio Ambiente del Comune di Cori, hanno prelevato altri campioni dal Fontanile all’incrocio di Giulianello che verranno analizzati dai laboratori dell’ARPA Lazio – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale – che comunicherà quanto prima all’Ente i risultati delle nuove analisi.

Nel frattempo si raccomanda alla popolazione di Giulianello di non bere acqua corrente e non utilizzarla per qualunque altro consumo umano, a meno che non la si faccia prima bollire a 90° centigradi.  

Anche a Nemi l'Arpa Lazio ha registrato un  innalzamento oltre la norma del valore di colibatteri nella fontanella di piazza De Sanctis. Il comune ne è venuto a conoscenza il primo luglio. Il 15 luglio è stata confermata all'Amministrazione di Nemi la non conformità dell'acqua a causa dell'inquinamento batteriologico causato proprio dalla fecalizzazione delle acque alla fonte.

Il sindaco di Cori, coscienzioso, si è immediatamente attivato e ha allertato addirittura la popolozazione di bollire l'acqua a 90° se si intende utilizzarla per consumo umano. A Nemi sono passati oltre 40 giorni senza che la popolazione dei Castelli Romani fosse stata tempestivamente allertata (perché alla fontanella di piazza De Sanctis si riforniscono anche i residenti di altri Comuni, in particolare Velletri e Rocca di Papa oltre naturalmente a Nemi).

Perché a Nemi, il sindaco Alberto Bertucci, attualmente assente, non ha provveduto ad allertare tempestivamente la cittadinanza rispetto ad un problema così grave: l'acqua con presenza di batteri. 

Ci auguriamo che rispetto a questa vergogna le opposizioni decidano di prendere seri provvedimenti, denunciando l'accaduto. Non avvisare la cittadinanza che l'acqua che si beve dalla fontana pubblica è inquinata è un fatto gravissimo. L'ordinanza è arrivata tardiva (40 giorni dopo la comunicazione della Asl). Nessuno intende andare fino in fondo a questa storia? 

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NEMI: L'ACEA RISPONDE TEMPESTIVAMENTE: L'ACQUA E' CONTAMINATA DA BATTERI SOLTANTO ALLA FONTANELLA IN PIAZZA DE SANCTIS

Una complicazione dell'Infezione da Escherichia definita sindrome emolitica uremica (HUS), più frequente nei bambini di età inferiore ai 5 anni e negli anziani,  può manifestarsi anche settimane dopo.

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Arriva tempestiva la risposta di Acea che da una parte ci rassicura e ci permette di rassicurare i lettori e dall’altra sposa la tesi dell’ordinanza comunale “tardiva”. Il Comune di Nemi, infatti, pur essendo a conoscenza addirittura dal 1 luglio che l’acqua della fontana in piazza De Sanctis fosse inquinata è rimasto in silenzio fino all’8 agosto, omettendo la non conformità dell’acqua che a causa di contaminazione da E. Coli non va erogata. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL COMUNE DI NEMI DELL'8 AGOSTO 2013 ] 

Ma veniamo al gestore.  Acea conferma la chiusura della fontanella in piazza De Sanctis a Nemi, e sottolinea che “la chiusura – si riporta testualmente –  si è resa necessaria a causa di un momentaneo inquinamento batteriologico, che ne ha alterato i parametri solo ed esclusivamente al punto in cui è ubicata la stessa”. 

Dunque nessun pericolo per le abitazioni ma l’inquinamento batteriologico è circoscritto alla fontanella. “La presenza di animali – prosegue la nota Acea –  in specie volatili, e la continua esposizione all’aperto della fontana,  aveva provocato, nel mese di luglio il rilievo di contaminazione batteriologica. 

La Società conferma, però, che non sussistono problemi d’inquinamento né di alterazione dei parametri dell’acqua distribuita a Nemi,  né alle abitazioni limitrofe alla fontanella e ribadisce che  la questione ha coinvolto solo il manufatto in questione, sul quale si interverrà quanto prima per una modifica strutturale del cannello di uscita”.

Dunque dalla nota Acea, e ringraziamo il gestore per il pronto riscontro, si prende atto del fatto che non vi è pericolo che l’acqua nelle abitazioni sia contaminata, che quanto prima il gestore interverrà con una modifica al cannello di uscita per ripristinare l’acqua alla fontana e si prende anche atto che la contaminazione batteriologica si è verificata nel mese di luglio, come asserisce Acea. 

E quindi a cosa serve una ordinanza sindacale che ordina di chiudere la fontanella e arriva tardiva l’8 agosto quando fino a questa data i cittadini hanno bevuto alla fontanella sicuri di bere ACQUA CONFORME? Ovvero acqua non contaminata da batteri?  

Gli effetti di questi batteri in bambini in età inferiore ai 5 anni si manifestano anche settimane dopo aver bevuto l’acqua contaminata. Ma evidentemente queste conseguenze sono state sottovalutate dall’amministrazione di Alberto Bertucci, visto che l’ordinanza di chiusura dell’acqua è datata 8 agosto. 

Immaginarsi il periodo che è mancata l’acqua nelle case (anche lo scorso fine settimana) quanti si sono recati alla fontanella pubblica per riempire le bottiglie d’acqua.  

Perché il sindaco Alberto Bertucci e la sua giunta non si sono preoccupati immediatamente di avvisare i cittadini e dissuaderli dal bere alla fontanella pubblica? Perché non hanno pubblicato sul sito istituzionale o affisso in paese avvisi relativi il pericolo di acqua contaminata presso la fontanella? 

C'e' un manifesto, certamente non passato inosservato alla cittadinanza, affisso prontamente dal sindaco Alberto Bertucci e rinnovato nel tempo e di carattere personale dove esorta i cittadini a promuovere azioni contro la stampa. 

Grazie alla stampa, però adesso possiamo conoscere lo stato dell'acqua grazie a domande dirette formulate all'Acea dal nostro giornale e anche grazie al reperimento delle analisi Acea di questo luglio che il nostro quotidiano pubblica ai fini di mettere la cittadinanza a conoscenza della qualità dell'acqua che si beve. 

Dunque è possibile conoscere i valori dell'acqua di Nemi (zona 2 Calvarione). Questi valori, purtroppo non sono reperibili sul sito istituzionale del Comune di Nemi. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE I VALORI DELL'ACQUA DI NEMI RILEVATI A LUGLIO 2013 DA ACEA ]

Comunque aldilà delle spiegazioni di Acea ci si chiede: Ma non è che c’è stato un malfunzionamento dell’impianto di clorazione nella rete idrica che fornisce acqua a tutte le utenze? Dubitare è lecito e ci chiediamo come sia possibile escludere con certezza la contaminazione della rete idrica con la rete fognante segnatamente nel sito di piazza Pietro De Sanctis. 

Nozioni su infezione da Escherichia Coli: 

Escherichia Coli è il nome di un batterio che vive nel tratto digestivo di noi umani ma anche di diversi animali. Esistono molti tipi di Escherichia Coli (E. Coli) e la maggior parte di questi sono in realtà innocui; alcuni tipi invece, possono causare diarrea alle volte anche emorragica.

Questi batteri sono detti Escherichia Coli enteroemorragici (EHEC). Un tipo comune è l’ E. coli O157:H7. In alcune persone, questo tipo di Escherichia Coli può anche causare anemia o insufficienza renale e portare infine alla morte. Altri ceppi di E. coli, causano infezioni del tratto urinario o altri tipi di infezioni.

Ma andiamo con ordine e cominciamo punto per punto ad analizzare che cos’è l’Escherichia Coli:

Qual è la causa di una infezione da Escherichia Coli?

Le infezioni da Escherichia Coli possono essere contratte entrando in contatto con le feci sia di umani che di animali.

Può accadere per esempio bevendo acqua o mangiando cibo contaminato dalle feci stesse.

Escherichia Coli negli alimenti

L’ E. coli può insediarsi anche nella carne durante la sua lavorazione. Se la carne infetta non viene cotta a 71°C, il batterio sopravvive e noi possiamo infettarci semplicemente ingerendo la carne stessa. Questo appena descritto è il modo più comune attraverso il quale le persone vengono infettate da Escherichia Coli.

Qualsiasi cibo che entra in contatto con la carne cruda può infettarsi e a sua volta infettare noi.

Fra gli altri cibi che possono essere infetti da Escherichia Coli, ricordiamo:

Latte non pastorizzato o prodotti caseari. I batteri possono diffondersi dalle mammelle della mucca al suo latte. Bisogna quindi verificare che le etichette sui prodotti caseari al fine di assicurarsi che sia presente la parola “pastorizzato”. Ciò significa che l’alimento è stato riscaldato per distruggere i batteri.

Frutta e verdura cruda, come lattuga, germogli di erba medica o sidro di mele non pastorizzato o altri succhi non pastorizzati che sono entrati in contatto con feci di animali infetti.

Infezione da Escherichia coli enteroemorragici (EHEC-VTEC): rappresenta l'infezione più comune ed è causata da un particolare Escherichia coli denominato O:157 H7 il quale determina diarree sanguinolente gravi e nel 3-5 per cento dei casi, una complicazione definita sindrome emolitica uremica (HUS), più frequente nei bambini di età inferiore ai 5 anni e negli anziani, che può manifestarsi anche settimane dopo. La malattia è determinata dalla produzione di tossine fra le quali la più importante sembra essere la verocitotossina.

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NEMI: AL VIA LA ASD NUOVA DIANA NEMI

C. R. 

Nemi (RM) – Il campo sportivo di Nemi Luciano Iorio potrebbe avere nuovamente una sua squadra locale. Ieri pomeriggio, 1 agosto 2013, è stata costituita la Asd Nuova Diana Nemi il cui presidente è lo storico allenatore Antonio Fortuna.

Presente il vicesindaco Edy Palazzi oltre al dirigente Giacinto Bertucci insieme al direttivo della nuova associazione dilettantistica che conta di rientrare il prima possibile nell’impianto sportivo comunale del paese delle fragole. Difatti, i sigilli al campo sportivo sono stati tolti lo scorso maggio. Lo stadio era stato chiuso il 18 luglio del 2012 per dei manufatti abusivi e assenza delle autorizzazioni necessarie per l’impianto. Il dispositivo del Gip del Tribunale di Velletri, ha “rilevato che i manufatti sono stati soppressi, che è stata rilasciata l’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura, che la posizione ai fini di prevenzione incendi risulta regolare”.

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NEMI, CASO ILCESA: LA SOCIETA' PRESENTA RICORSO E NAUFRAGANO LE BUONE INTENZIONI DELLA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI

Redazione

Nemi (RM) – La società ILCESA ha presentato ricorso al Consiglio di Stato l’ultimo giorno utile contro la sentenza del Tar Lazio che ha condannato il Comune di Nemi al pagamento di 300 mila euro per aver “limitato l’utilizzazione edificatoria” alla società attraverso varianti al piano regolatore.

Infatti, di recente, Il Comune di Nemi è stato condannato dal Tar Lazio al risarcimento di 300 mila euro alla società ILCESA, Impresa Laziale Costruzioni Edili Stradali Appalti a r.l.

L’amministrazione Bertucci, ha ritenuto di dover iscrivere immediatamente la somma come debito fuori bilancio e dichiarare di voler liquidare la società con la quale tra l’altro avrebbe raggiunto un accordo.

A differenza di quanto fatto dalle precedenti amministrazioni dunque, Alberto Bertucci , mediante un Consiglio comunale straordinario, annunciava che la chiusura di questa vicenda con un aggravio di spese notevoli causate dai precedenti amministratori.

Una storia iniziata diciotto anni fa che ha coinvolto la giunta di centrosinistra di Vairo Canterani il quale governò negli anni ’90 e che con la sua politica di tutela dell’ambiente, attraverso delle varianti al piano regolatore, bloccò la realizzazione di un complesso edilizio in zona protetta da vincoli archeologici.

Ora, con il ricorso al Consiglio di Stato intentato da ILCESA si capisce chiaramente che le intenzioni di Alberto Bertucci sono naufragate e che adesso l’Ente si trova in una posizione di difesa piuttosto che di attacco.

Ad evidenziare questa infausta dinamica è proprio l’ex sindaco Vairo Canterani, il quale non manca di evidenziare questa e altre questioni che sommate assieme non attribuiscono un giudizio edificante nei confronti dell’operato della giunta di Alberto Bertucci.

ILCESA in primis e poi, sostanzialmente una “politica fatta di forma, di eventi e feste ma sostanzialmente di mancanza di programmazione, manutenzione cura del quotidiano”.

E anche un appello alle Consigliere di opposizione (Cinzia Cocchi e Stefania Osmari) di cogliere questi aspetti evidenziati dallo stesso Canterani e portarli in Consiglio, qualora ritenuti interessanti.

Buona visione dell’intervista video a Vairo Canterani [ PER VEDERE LA VIDEO INTERVISTA A VAIRO CANTERANI ANDARE IN FONDO A QUESTA PAGINA OPPURE CLICCARE QUI ]

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