Mondo di mezzo, Gianni Alemanno condannato a 6 anni: l’accusa è di corruzione e finanziamento illecito

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato condannato a sei anni con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito in uno dei filoni dell’inchiesta Mondo di mezzo.

La sentenza è stata emessa dalla seconda sezione penale del tribunale di Roma. “Una sentenza sbagliata. Ricorreremo sicuramente in appello dopo aver letto le motivazioni. Io sono innocente l’ho detto sempre e lo ribadirò davanti ai giudici di secondo grado”, ha detto Alemanno dopo la lettura della sentenza.




Metro C di Roma, indagini chiuse: 25 persone a rischio processo, tra cui l’ex sindaco Gianni Alemanno

La Procura di Roma ha chiuso le indagini relative ai lavori legati alla Metro C di Roma. In 25 rischiano di finire sotto processo per i reati che vanno dalla truffa (per 320 milioni) alla corruzione e al falso. Tra gli indagati anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’ex assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma (giunta Alemanno), l’ex assessore alla Mobilità Guido Improta (giunta Marino), l’ex dirigente del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza e dirigenti di Roma Metropolitane e Metro C all’epoca dei fatti.

L’innesco del fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Erminio Amelio, è legato ad una nota del collegio sindacale ed un esposto di una associazione che risale al 2013. Agli indagati viene contestato, a seconda delle posizione, il reato di concorso in truffa aggravata ai danni di enti pubblici in relazione a due episodi ritenuti illeciti: il primo, del 6 settembre del 2011, che ha indotto in errore il Cipe (quanto all’emanazione della delibera autorizzativa del pagamento), oltre allo Stato, alla Regione Lazio e al Comune, fa riferimento al pagamento di 230 milioni di euro, somma che per gli investigatori rappresentava un ingiusto profitto a Metro C, quale Generale Contractor, in quanto “non dovuta”. Il secondo che risale al novembre 2013, riguarda l’erogazione di altri 90 milioni di euro (mai avvenuta), sempre a beneficio di Metro C, quale tranche per la prima fase funzionale dei lavori, anche in questo caso finanziamenti non dovuti perché frutto di un precedente accordo illecito (accordo transattivo). I pm contestano anche alcuni episodi di corruzione legati ad assunzioni di figli e parenti di funzionari pubblici.




Mafia Capitale: riparte processo Alemanno

ROMA – La diversa composizione del collegio giudicante porterà il processo stralcio di Mafia Capitale, in cui è imputato per corruzione e finanziamento illecito l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno a ripartire da zero. La rinnovazione del dibattimento è legata alla nuova composizione della seconda sezione penale che nell’udienza svolta oggi (Alemanno era presente in aula) ha rinviato il processo al prossimo 17 novembre per permettere alla Procura di mettere a disposizione il supporto informatico con le intercettazioni trascritte nel processo principale andato a sentenza nel luglio scorso. Nel procedimento, iniziato ufficialmente il 23 marzo del 2016, si sono costituite parti civili il Comune di Roma, Cittadinanzattiva, Ama spa, Confconsumatori e Assocum.




ALEMANNO: "A ROMA NON SOSTERRO' NESSUN CANDIDATO SINDACO"

Redazione

Roma – «Io non appoggio nessun candidato a sindaco di Roma. Le semplificazioni della stampa di questa mattina non possono oscurare il fatto che io ho dichiarato pubblicamente che non parteciperó in alcun modo a questa campagna elettorale, cosa che ho testimoniato non intervenendo a nessun evento elettorale, neanche a quelli di Francesco Storace». Lo dichiara in una nota l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. «In realtà, ieri il direttivo del movimento Azione Nazionale, di cui io sono un semplice iscritto, ha deciso di appoggiare una serie di candidature civiche in giro per l'italia, tra cui quella di Alfio Marchini e altre appoggiate da schieramenti diversi del centrodestra – continua – Ma è una decisione che è stata presa a maggioranza da questo direttivo composto da quarantenni, di cui io non ho mai fatto parte. Questo peraltro rientra nella mia scelta presa un anno e mezzo fa di non assumere nessun incarico politico fino a quando non saranno chiarite le mie vicende giudiziarie». «Mi dispiace soltanto che il centrodestra vada diviso a questa sfida elettorale rischiando in questo modo di favorire una vittoria della sinistra o del Movimento Cinque Stelle», conclude.




MAFIA CAPITALE: SIA CON ALEMANNO CHE CON MARINO C'E' STATO IL BOOM DELLA COOP DI BUZZI

Alberto De Marchis

Roma – Più con Alemanno che con Marino? Pare di sì. Il rapporto del gruppo di Mafia Capitale, guidato da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi "è stato diverso con le due giunte capitoline precedenti", quella guidata da Gianni Alemanno e la seconda guidata dall'attuale primo cittadino Ignazio Marino. Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso dell'audizione in commissione parlamentare Antimafia. Con la prima giunta, ha proseguito, "si registra una esplosione del fatturato delle cooperative che facevano capo a Salvatore Buzzi e c'era una influenza sulle nomine di vertice delle società partecipate dal Comune". Mentre con l'amministrazione Marino, "i contatti a livelli apicali non ci sono più però non c'è dubbio che rimane la presenza pesante di Buzzi e del mondo delle cooperative. Buzzi agisce sempre di intesa con Carminati". I dati di Pignatone parlano dunque chiaro.

"Sotto la giunta Alemanno – ha proseguito il magistrato – e' avvenuta anche la nomina di soggetti graditi al vertice di societa' partecipate dal Comune. Ma anche con l'amministrazione successiva (giunta Marino, ndr) il gruppo che fa riferimento a Buzzi ed a Massimo Carminati poteva contare su amici e propri candidati. Le indagini hanno portato alla luce il metodo raffinato con cui il sodalizio criminoso si inseriva negli apparati comunali con una attivita' di lobbyng illecita finalizzata ad imporre nomi o ad ostacolare e rimuovere quei soggetti con i quali non era possibile intavolare accordi".




ROMA: 37 ARRESTI PER MAFIA E APPALTI COMUNALI TRUCCATI

di Maurizio Costa

Roma – Dopo due anni di indagini, l’operazione denominata “Mondo di mezzo” ha portato i suoi frutti: 37 persone sono state arrestate per associazione di stampo mafioso. I Ros hanno verificato irregolarità nella concessione di appalti comunali e nello stanziamento di finanziamenti pubblici erogati dal comune di Roma e dalle municipalizzate capitoline. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio.

A capo di tutta l’organizzazione sarebbe l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Anche l’ex presidente dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, e l’ex presidente di Ama, Franco Panzironi, sono stati arrestati dei Ros. Questi soggetti avrebbero fornito all’organizzazione di stampo mafioso uno stabile contributo per l’aggiudicazione di appalti.

Anche l’ex sindaco Gianni Alemanno è indagato nell’operazione: la sua abitazione alla Camilluccia è stata perquisita della forze dell’ordine. Tra gli indagati, il consigliere regionale del Pd, Eugenio Patanè, quello del Pdl, Luca Gramazio, e il presidente dell’assemblea capitolina, Mirko Coratti.

Un’indagine che colpisce le sfere più alte del Campidoglio nuovo e vecchio. Gianni Alemanno ha già dichiarato di aver sempre combattuto le organizzazione mafiose e che è totalmente estraneo alla vicenda.

L’ex presidente di Ama, Panzironi, era molto legato a Gianni Alemanno. Quando l’ex sindaco era ministro dell’Agricoltura, Panzironi è stato scelto per guidare l’Unire (Ente nazionale per la tutela delle razze equine). Successivamente passò all’Ama per poi finire come segretario della Fondazione Nuova Italia.

Riccardo Mancini, invece, ex presidente dell’Ente Eur, è indagato per una tangente pagata da una società legata al gruppo Finmeccanica per la costruzione del filobus sulla Laurentina.

Un’inchiesta che assesta un duro colpo alla mafia che gira dietro la gestione del comune di Roma e di tutte le municipalizzate. 

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MARINO LAZIALE, CONVEGNO FORZA ITALIA: TUTTI CON SILVIO, POCHI CON BERLUSCONI

di Maurizio Costa

Marino (RM) – Gli scatti di Silvio Berlusconi insieme a Vladimir Luxuria sembrano non aver influenzato il pensiero del centrodestra. Al convegno "Ricominciamo da Noi", le idee riguardanti i diritti civili per le coppie gay sono molto chiare. A moderare il convegno il direttore de Il Tempo Gian Marco Chiocci, a riservare il saluto d'apertura il senatore di Forza Italia, Francesco Aracri. Presenti all'apertura dell'evento anche Raffaele Fitto, Gianni Alemanno, Andrea Ronchi, Marcello Fiori.

Renato Brunetta afferma che "la famiglia è un bene pubblico, come la Giustizia e la salute, e per questo lo Stato la tutela con soldi pubblici. Il problema – continua il capogruppo di Fi alla Camera – è che due persone omosessuali possono anche stare insieme, non me ne frega nulla, ma non sono meritevoli di stanziamenti di soldi pubblici".

Il discorso di Brunetta si rivolge ai cittadini: "Io, come cittadino, non devo rimettere i miei soldi per famiglie di questo tipo e non vorrei che la battaglia dei diritti civili per i gay tolga risorse alle famiglie italiane sparpagliandoli in altre situazioni."

Anche Maurizio Gasparri dice la sua: "Non voglio fare nessuna polemica personale. Sono molto aperto al confronto e voglio evitare la genericità. Io non sono contro i diritti – ha continuato il vicepresidente del Senato – ma voglio cercare di evitare di sfasciare la società. Io, per esempio, trovo mostruosa l'idea di Apple di congelare gli embrioni delle sue lavoratrici per poter continuare a lavorare."

L'ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, commenta negativamente la scelta di Ignazio Marino di trascrivere i matrimoni gay celebrati all'estero nel registro della Capitale: "Quello che fa Marino è grave e soprattutto è un atto illecito. Il Prefetto di Roma ha dichiarato che non poteva farlo e per questo stiamo parlando di un abuso d'ufficio." 

Alemanno fa anche un commento sul problema dell'immigrazione: "Vengono prima gli italiani degli immigrati, che non possono obbligare, per esempio, ad eliminare il crocifisso nei luoghi pubblici."

Non sono mancate anche le esternazioni alla manovra del premier Matteo Renzi. Gasparri, in chiusura, afferma che "Renzi finirà per fare cinepanettoni di Natale se continua a girare tutte le reti televisive."

Riguardo alla politica berlusconiana ci sono dei mal di pancia che lasciano intendere la volontà di una frangia di centrodestra di "deberlusconizzare" quesa politica accentrata su un solo leader che per alcuni è già da tempo tramontato. Però, di fatto, la fedeltà a Berlusconi non è stata messa in discussione dai più. 

A prendere la parola, oltre al consigliere regionale Forza Italia e coordinatore provinciale del partito Adriano Palozzi, il consigliere dell'area metropolitana di Roma Massimiliano Giordani, e Davide Bordoni, responsabile romano di Forza Italia. Ma anche diversi sindaci del territorio come, in primis il sindaco di Marino Fabio Silvagni, padrone di casa per territorio. 

Presente anche il sindaco di Grottaferrata Giampiero Fontana e due ex sindaci del Comune di Nemi Cinzia Cocchi e Alessandro Biaggi.




ROMA, CITTA' METROPOLITANA PER ROMA- CAPITALE: "UN OBBROBRIO GIURIDICO – AMMINISTRATIVO"

Riceviamo e pubblichiamo

Nota di Donato Robilotta, Presidente Regionale del Nuovo Psi del Lazio

Sono un convinto sostenitore del Governo Monti ma dopo una lettura attenta dell’articolo della nuova spending review sulla previsione delle istituzione della Città Metropolitana per Roma-Capitale, comprendente il territorio dell’intera Provincia di Roma, non posso non dire che si tratta di un vero e proprio obbrobrio giuridico-amministrativo.

Di fatto la previsione della Città Metropolitana uccide Roma-Capitale prima di nascere, perché nella Costituzione c’è scritto che la Capitale è Roma non tutta la Città Metropolitana, ecco perché quello che valeva per le altre città capoluogo indicate sin dal 1990 come aree metropolitane non poteva valere per Roma.

Alemanno legga bene la norma e chiarisca subito la posizione del Comune così come quella del Pdl perché è l’esatto contrario di quello che abbiamo spiegato ai nostri elettori in questi anni con la riforma su Roma-Capitale prevista nella legge sul federalismo fiscale e chieda modifiche in Parlamento.

Inoltre la nuova norma scritta dal governo Monti lede la completa autonomia dei comuni che si vedono assoggettati per forza al nuovo ente con il rischio di una nuova e più forte subalternità a Roma, tanto che non sono peregrine le critiche di quegli amministratori locali, anche del PD, che temono un nuovo romano-centrismo




ROMA, SI ASPETTA LA NEVE E INTANTO GIANNI CHIUDE LE SCUOLE

Redazione

Gli esperti dicono che sarà la settimana più fredda degli ultimi 27 anni. Lezioni sospese domani e sabato nelle scuole di Roma per l'allerta neve, ma gli istituti resteranno aperti per gli alunni che i genitori non sapranno dove lasciare. Lo ha deciso il Campidoglio. Il provvedimento vale anche per gli asili nido. ''Gli edifici resteranno aperti perche' non sussistono pericoli sulla loro sicurezza'', ha detto il sindaco Alemanno. Dalla serata di domani e' prevista neve a Roma, rischio che restera' fino alla mattina di sabato.




LA RICETTA DI GIANNI CONTRO L'EVASIONE FISCALE

Per combattere l'evasione bisogna fare in modo che "chi riceve una prestazione chieda la fattura o lo scontrino perche' puo' almeno in parte scaricarli". Questa e' la ricetta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenuto a Ballaro'. Il sindaco e' contrario "ad uno Stato di polizia fiscale".

Per abbattere il debito pubblico, Alemanno propone di creare un fondo con il patrimonio immobiliare pubblico.