Aggressione con acido e lesioni a Barbini: Cassazione conferma 14 anni a Boettcher

E’ definitiva la condanna a 14 anni per Alexander Boettcher per l’aggressione con l’acido e le lesioni gravissime a Pietro Barbini. Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Cassazione rigettando il ricorso contro la decisione della Corte d’appello di Milano del 21 aprile 2016 relativa ad uno degli assalti della coppia dell’acido, quello contro Pietro Barbini.

Secondo l’indagine che ha portato alle condanne, condotta dal pm di Milano Marcello Musso, lo scopo degli agguati compiuti dalla coppia era “purificare Martina Levato dai rapporti sessuali che aveva avuto mentre già frequentava Boettcher, in vista della gravidanza di lei”.

A stupire, dell’intera vicenda, è il fatto che Boettcher abbia deciso di risarcire solo ora le vittime delle aggressioni con acido e non in un momento precedente alle sentenze di primo grado, circostanza che avrebbe potuto comportare per lui uno sconto di pena. Questa circostanza, secondo i legali di Boettcher, sarebbe prova di “una nuova presa di consapevolezza” da parte del condannato.

I procedimenti in sede civile per ottenere risarcimenti rimangono invece aperti nei confronti di Martina Levato. Era lei, secondo quanto ricostruito dai giudici, a lanciare fisicamente l’acido addosso alle vittime.Due aggressioni con l’acido riuscite, una fallita e altre programmate ma anche un tentativo di evirazione. Tutto per ‘purificarsi’ dalle relazioni che aveva avuto con le vittime. E’ il ‘curriculum criminale’, secondo la Procura di Milano, di Martina Levato con la complicità dell’amico Andrea Magnani e del fidanzato Alexander Boettcher, prima di avere un figlio con quest’ultimo, partorito mentre era in carcere a San Vittore. Il bimbo ora è affidato a una comunità