Alfano chiude con la politica: “Torno a fare l’avvocato”

L’ex ministro degli Esteri Angelino Alfano torna a fare l’avvocato e da lunedì prossimo diventerà consulente per lo studio legale BonelliErede su questioni di diritto e diplomazia internazionale. La novità è stata annunciata dallo studio milanese in una nota, in cui si afferma che Alfano sarà ‘of Counsel’, ossia consulente esterno, inserito in un focus team di professionisti su ‘Public International Law & Economic Diplomacy’.

All’interno del gruppo, si afferma, verranno integrate le competenze di Angelino Alfano con quelle di molti professionisti che si occupano di materie collegate al diritto internazionale pubblico come, ad esempio, anticorruzione, arbitrati internazionali, fiscalità e regolatorio. L’obiettivo è assistere non solo le aziende, ma anche Stati, Enti, Istituzioni dell’area del Mediterraneo, Africa e nel Medio Oriente per favorire gli investimenti. “Dopo aver definitivamente lasciato la politica, ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla libera professione, con un particolare orientamento allo scenario e ai mercati internazionali e l’opportunità di BonelliErede ha rappresentato una scelta naturale in questa direzione”, ha commentato Alfano. “Intraprendo questo nuovo percorso professionale con l’entusiasmo e la voglia di un progetto a lungo termine, in cui valorizzare al massimo le mie esperienze pregresse, pur in discontinuità rispetto ai ruoli da me ricoperti in passato”.

Alfano, 47 anni, ha ricoperto la carica di ministro in tre occasioni: dal 2008 al 2011 è stato ministro della Giustizia, successivamente dell’Interno dal 2013 al 2016, quindi ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale nel biennio 2017-2018. Inoltre, dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 ha ricoperto la carica di vicepresidente del Consiglio dei ministri. Laureato in giurisprudenza nel 1993 presso l’Università Cattolica di Milano, con dottorato di ricerca in Diritto dell’Impresa presso l’Università degli Studi di Palermo, Alfano è abilitato all’esercizio della professione forense dal 1996. BonelliErede ha inoltre annunciato l’ingresso nel proprio team di un altro consulente, l’avvocato ed economista egiziano Ziad Bahaa-Eldin, già a capo della Egyptian Investment Authority e ministro della Cooperazione; sarà anche managing partner di Bahaa-Eldin Law Office, law firm egiziana appena costituita che lavorerà in collaborazione con BonelliErede.

“Per la nostra organizzazione – hanno commentato i co-managing Partner Stefano Simontacchi e Marcello Giustiniani – l’ingresso di Angelino Alfano e di Ziad Bahaa-Eldin rappresenta un salto in avanti. La loro vasta competenza nell’ambito della diplomazia economica, unita alla loro sensibilità nello sviluppo internazionale, rafforzeranno il nostro presidio in Africa e nel Medio Oriente. Da tempo avevamo in programma di sviluppare servizi di consulenza per Stati e Istituzioni che affiancassero quelli alle imprese e riteniamo che Angelino Alfano rappresenti il profilo giusto per aiutarci a realizzarli. Con Ziad e la costituzione della nuova struttura rafforzeremo inoltre in modo significativo la nostra presenza in Egitto”.




Alfano, i super poliziotti e… l'Avtomat Kalashnikov

di Roberto Ragone

Di questi giorni la dichiarazione del Ministro dell’Interno Alfano, riportata da alcuni quotidiani, in relazione alla recente strage di Nizza, e in più agli episodi di terrorismo 'fai da te' che si stanno verificando in Europa. In pratica il Ministro esorta gli appartenenti alle forze di Polizia ad essere in servizio anche durante i turni di riposo, cosa questa che che già succede da anzitempo, da parte di agenti di Polizia e di Carabinieri, specialmente nel corso di rapine a supermercati e uffici postali. Secondo Alfano, non bisogna lasciare a casa la pistola d’ordinanza, ma averla sempre con sé. Il Ministro parla di poliziotti ‘super armati’, facendo intendere che oggi i singoli agenti siano dotati di armi più efficienti di quelle ormai obsolete di cui disponevano quando Gianni Tonelli, segretario del SAP, ha intrapreso il suo chilometrico sciopero della fame. Non sono molti quelli che vanno in giro disarmati, ma crediamo che il senso di responsabilità di un agente di P. S. sia sufficiente a spingerlo ad essere sempre efficiente ed armato, visti i tempi.

Di questo abbiamo, come al solito, voluto chiedere un parere al segretario del SAP  Gianni Tonelli.

Dottor Tonelli, quando Alfano dice che i poliziotti devono essere super armati, questo è un effetto del suo sciopero della fame, vi hanno dato armamenti nuovi, oppure è una fantasia del Ministro?
Evidentemente Alfano voleva intendere che i poliziotti sono armati delle migliori intenzioni, della migliore volontà e del miglior spirito di servizio verso la comunità, forse anche in maniera un po’ irresponsabile, perché non si tirano indietro, nonostante la situazione sia come quella di prima. I caschi sono marci, i giubbotti antiproiettile sono scaduti, e quelli che sono stati distribuiti in sostituzione di quelli scaduti sono inidonei a fermare palle sparate in armi lunghe,(AK47, ndr) oramai di uso comune  presso non solo i terroristi, ma anche nella criminalità organizzata e dalla criminalità comune, come dimostrano gli ultimi colpi che hanno cercato di fare, come l’assalto al caveau della Mondialpol a Sassari, e ai due furgoni postali a Cesena e a Pescara. Forse Alfano intende questo quando parla di poliziotti super armati.

Si parla tanto di accorpamenti. Addirittura i Carabinieri verrebbero accorpati alla Polizia, formando insieme un corpo di Polizia di secondo livello. Lei che può dire in merito?
Che ci sia un’anomalia nel sistema Italia, dove ci sono sette Corpi di Polizia, cinque dello Stato e due degli Enti locali, è indiscutibile e indubbio che si debba procedere ad una razionalizzazione. Piuttosto che accorpare Carabinieri e Polizia, manterrei questi due Corpi e vedrei di lavorare su tutti gli altri, tranne uno solo, quello della Polizia Locale. E’ comunque indiscutibile che bisogni procedere ad una razionalizzazione, perché mancano 45.000 uomini, abbiamo degli enormi problemi logistici, quindi, se non si vuole provvedere con dei tagli lineari che non fanno altro che debilitare tutto l’apparato, dobbiamo sicuramente mettere mano ad una riforma. Mantenere in una città otto centrali operative, otto sistemi di scritture contabili, otto uffici del personale, otto uffici per il vestiario, otto uffici per gli automezzi, otto mense, eccetera eccetera eccetera, ha un significato soltanto campanilistico, oppure serve solo a preservare gli interessi delle gerarchie per innestare percorsi di carriera e mantenere prebende, privilegi e posizioni di potere.

Per concludere: a prescindere dai tempi in cui viviamo, quando per andare ad assistere ad uno spettacolo pirotecnico si può perdere la vita, come è accaduto a Nizza, possiamo facilmente rilevare che le 'superarmi' di cui parla l'onorevole Alfano sono solo una sua buona intenzione, e questo nonostante le varie indicazioni e richieste di un ammodernamento delle forze di P. S. pervenute al Ministro da più parti. Che poi siano stati distribuiti giubbotti antiproiettile insufficienti sotto il profilo della balistica terminale, questo denota assoluta mancanza di preparazione. E' noto a tutti, basta leggere i giornali o seguire le notizie in TV, che sia la malavita, più o meno organizzata, che i terroristi adoperano un'arma che viene ancor oggi prodotta in Russia in milioni di pezzi, il famigerato AK 47, abbreviazione di Avtomat Kalashnikov, anno di nascita 1947. Arma progettata da un signore che si chiamava Mikhail Kalashnikov, un fucile d'assalto economico, maneggevole, equilibrato, scevro da inceppamenti, che spara una micidiale cartuccia cal. 7,62×39, ed è oggi reperibile facilmente sul mercato clandestino, dato che tutte le guerre in cui si è adoperato ne hanno messo a disposizione una riserva praticamente illimitata, a cominciare dalla ex-Jugoslavia. Sarebbe bene che i giubbotti antiproiettile in dotazione alla Polizia, e non solo, fossero adeguati a questo tipo di armamento. Non si può risparmiare sulla pelle degli agenti delle forze dell'ordine. Una vita umana vale sicuramente molto di più della differenza di prezzo fra un giubbotto antiproiettile destinAto a fermare palle di pistola e di uno che possa neutralizzare una cartuccia come quella dell'AK 47.




CORRUZIONE E RICICLAGGIO: BUFERA SUL MINISTRO ALFANO

Redazione

L'inchiesta partita dalla Procura romana sembra non aver risparmiato neppure il ministro degli Interni Angelino Alfano: ci sarebbe anche il suo nome nelle intercettazioni allegate all'inchiesta della Procura di Roma per corruzione e riciclaggio. Alfano, secondo quanto riportato da diversi quotidiani, viene citato per l'assunzione di suo fratello alle Poste.

Alfano, tuttavia, respinge le accuse: "Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria – dice il ministro -. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me. Persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni".

Accertamenti su diverse nomine in società apparse nell'inchiesta della procura di Roma, compresa quella sull'assunzione del fratello di Angelino Alfano a Postecom, sono stati eseguiti dalla procura di Roma e dai finanzieri del nucleo di polizia valutaria prima dell'operazione culminata nell'emissione di 24 misure di custodia cautelare tra carcere e domiciliari.

Le verifiche in questione non hanno determinato formali contestazioni di reati. Il tutto, secondo quanto si è appreso, per verificare l'attendibilità di Raffaele Pizza, considerato al vertice dell'organizzazione specializzata nel condizionare nomine presso società private e influenzare appalti pubblici. Lo spunto per questi accertamenti è scaturito anche da un'intercettazione del 9 gennaio 2015 in cui Pizza, fratello dell'ex sottosegretario Giuseppe, rivendica di essere stato lui a far assumere Alessandro Alfano.

Incalza il M5S, con Alessandro Di Battista, chiedendo al responsabile del Viminale di fornire una spiegazione al Parlamento e agli italiani: "Ministro Alfano lei ha il dovere di fornire spiegazioni al Parlamento e all'opinione pubblica intera!": scrive su twitter il parlamentare

Nell' ordinanza citati anche Sarmi e Boeri – Si parla anche di una proroga di un mega appalto Inps ad un consorzio di imprese nelle carte dell' inchiesta della procura di Roma su mazzette e riciclaggio: una proroga – come riferiscono oggi alcuni quotidiani – sul cui esito positivo il faccendiere Raffaele Pizza (fratello dell'ex sottosegretario Giuseppe) rassicura il referente del consorzio, Roberto Boggio, sottolineando le sue ottime "entrature". In particolare, scrivono gli inquirenti nell'ordinanza, "Pizza tranquillizzava Boggio circa il positivo esito anche della proroga, facendogli intendere di poter influire favorevolmente in ordine alla decisione grazie alle sue altolocate conoscenze nell'ambiente, citando espressamente Sarmi (Massimo Sarmi, ex ad di Poste italiane spa – ndr) come persona in grado di 'arrivare' a Boeri, attuale direttore dell'Inps". E quando Boggio gli dice di aver sentito Boeri, Pizza replica: "Boeri ci penso io quand'è il momento, è amico di…ma siamo a livelli altissimi….con Sarmi se gli dico una cosa la fa….capito, non rompesse il c. … quand'è il momento, io sono in grado di intervenire, amico amico suo proprio….è anche una persona di grandi qualità…".




RENZI RADDOPPIA: "VINCIAMO E NON AVREMO BISOGNO NE DI VERDINI E NE DI ALFANO"

Redazione

"Conosco un metodo infallibile per non avere in maggioranza Alfano e Verdini: vincere le elezioni, cosa che nel 2013 non è accaduta": il premier, Matteo Renzi, ha risposto così alle polemiche interne al Pd per il sostegno di Ncd e Ala al suo esecutivo. Intervenendo al congresso dei Giovani democratici, Renzi ha osservato: "Sembra si siano svegliati tutti insieme, ma Alfano e Verdini hanno votato la fiducia come era accaduto col governo Letta e il governo Monti". In ogni caso, ha sottolineato, "la prossima volta le elezioni le vinceremo e i voti del centrodestra non ci saranno". "Mi resta l’ambizione", ha aggiunto rivolgendosi alla minoranza dem, "di non discutere di piccole beghe ma di temi più grandi. Ma su questo facciamo i conti domani».

Renzi ha affrontato anche il temadelle trivellazioni. "Per il referendum spero ci sia la massima informazione", ha affermato. Poi ha chiesto alla platea: "Sapete qual e' il quesito? Non e' volete vivere in un mondo energeticamente meraraviglioso con pale eoliche e pannelli solari o in un mondo col petrolio che vi esce dalle orecchie?. Il quesito e' volete fermare le attivita' quando scadono le concessioni anche se li' c'e' ancora gas e petrolio? Noi pensiamo che finche' ce n'e' si debba continuare. Si vota il 17 aprile perche' lo prevede la legge. Perche' la legge richiede che ci sia un quorum e siccome bisogna anche garantire la possibilita' che il quorum non ci sia si fa in un giorno diverso dalle elezioni amministrative". Per Renzi, "questo referendum non e' no triv, e' no spreco. Vogliamo buttare via 300 milioni di euro? Quando andrete a votare pensate che sono a rischio 10.000 posti di lavoro". ​

In vista del voto a Roma, il premier ha lamentato che "c'e' chi utilizza il riferimento a Mafia capitale per farci campagna elettorali. Dove c'e' mafia una politica seria non si rinfaccia l'un l'altro le responsabilita' ma tutti insieme si lotta. Pensare che di fronte a martiri della camorra come don Diana ci si possa tirare addosso tra partiti come ha fatto ieri il vicepresidente della Camera e' una cosa meschina. Non consentite allo scontro politico di arrivare al punto di essere cosi' tristemente meschina da strumentalizzare quello che dovrebbe unire".




BASILICATA: ALFANO A POTENZA PER RINNOVARE IL SOSTEGNO DELLO STATO

Red. Cronaca

Potenza – Si è svolta in Prefettura, a Potenza, la Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, presieduta dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che era accompagnato dal vice ministro, Filippo Bubbico, e dal capo di Gabinetto del Ministro, Luciana Lamorgese, entrambi lucani.
Alla Conferenza ha partecipato il Prefetto di Potenza, Marilisa Magno, il Procuratore Capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, Ligi Gay, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, e i massimi responsabili delle forze dell’ordine.

Nella riunione, come il ministro Alfano ha precisato incontrando i giornalisti, è stata fatta un’approfondita analisi della situazione in Basilicata, regione che, ha sottolineato il ministro, ha tutta l’attenzione da parte dello Stato per preservarla da interessi di organizzazioni malavitose soprattutto provenienti dalle regioni limitrofe.

Il ministro Alfano, prima di rientrare a Roma, ha incontrato a porte chiuse il presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella. Sono stati affrontati essenzialmente i temi legati all’accoglienza dei migranti e della sicurezza anche in occasione di Matera 2019.

Pittella ha quindi consegnato al ministro un promemoria degli interventi più significativi portati avanti e da attuare in Basilicata:
1. Predisposizione nuovo disegno di legge in materia che la scorso settimana è stato approvato dalla commissione consiliare competente e sta per approdare alla discussione dell’aula.
2. Costituzione Task Force regionale per affrontare le problematiche dei lavoratori stagionali extracomunitari al fine di garantire un’accoglienza adeguata durante il periodo di permanenza in Basilicata e di mettere in atto , in stretta collaborazione con le Forze dell’ordine, l’Ispettorato del Lavoro, l’INPS e l’Inail, misure di contrasto al caporalato ed al lavoro irregolare;
3. Costituzione dell’Organismo di Coordinamento regionale per le politiche dell’immigrazione con l’obiettivo di trovare soluzioni adeguate al problema dell’immigrazione nel suo complesso. In quest’ottica si è inserita la scelta della Regione Basilicata, in controtendenza rispetto ad altre realtà regionali, di andare oltre la quota di riparto ed incrementare i posti disponibili per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo fino a 2000 unità, qualificando al contempo lo standard di accoglienza.
4. Sottoscrizione accordo tra le Prefetture di Potenza e Matera, la Regione Basilicata, ANCI e UPI con il coinvolgimento degli operatori terzo settore specializzati nell’accoglienza al fine di favorire un’accoglienza diffusa su tutto il territorio regionale basata su piccoli numeri secondo i modelli virtuosi già sperimentati in Basilicata nell’ambito dei progetti SPRAR.
5. Sottoscrizione protocollo d’intesa con Prefettura, Anci, rappresentanti soggetti gestori ed Associazioni per l’impiego dei cittadini extracomunitari in lavori utili presso le amministrazioni comunali in cui risiedono;
6. Predisposizione piano formativo e tirocini per l’impiego degli extracomunitari nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e del lavoro di cura;
7. Istituzione presso i centri per l’impiego della regione delle liste di prenotazione per lavoro agricolo e domiciliare di cura , con possibilità di effettuare l’iscrizione anche dai paesi esteri.
 

INTERVENTI DA AVVIARE E RELATIVE AZIONI DI SOSTEGNO

Vi sono questioni sulle quali la Regione richiede un immediato coinvolgimento del Governo nazionale determinati per le politiche di accoglienza e di integrazione e per avviare una decisa inversione di tendenza sul fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori stagionali stranieri.
1. Coordinamento tra le Prefetture delle province maggiormente coinvolte nelle attività di lavoro stagionale ossia Potenza, Matera , Foggia, Taranto e Cosenza per definire interventi comuni necessari a contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro irregolare e per predisporre strutture di accoglienza nelle zone di confine nelle tre regioni al fine di superare i centri abusivi presenti sui territori. Il Coordinamento regionale per le politiche dell’Immigrazione , di concerto con la Caritas Nazionale impegnata nel Progetto “Presidio” , ha già chiesto al Ministero del Lavoro di sostenere interventi per il trasporto e l’accoglienza dei lavoratori stagionali . La questione è di vitale importanza atteso che nelle aree citate , secondo ultimi dati, risultano impegnati circa 400 mila lavoratori, di cui 100 mila nella costa ionica (34 mila nel solo Metapontino) , in gran misura controllati dalla intermediazione illegale.
2. Piena attuazione del protocollo con le Prefetture per l’accoglienza diffusa. Il sistema immaginato dalla Regione per portare a 2000 la quota di assegnazione dei richiedenti asilo, ha trovato una primo riscontro nell’avviso pubblico della Prefettura di Potenza per l’assegnazione di 900 posti. Sarebbe auspicabile uniformare i criteri di aggiudicazione del servizio di ospitalità tra le due Prefetture.
3. Utilizzo dell’ex CIE di Palazzo San Gervasio (PZ) quale hub regionale per la prima accoglienza e per le fasi di identificazione e primo screening sanitario per far fronte alla necessità stringente di attivare il servizio in tempi compatibili con i flussi in arrivo. Questa struttura, già ultimata , permetterebbe di ospitare circa 150 migranti, risolvendo in questa delicata fase di emergenza le problematiche connesse alla prima accoglienza attualmente non adeguatamente garantite ed aiutando il lavoro delle forze dell’ordine e delle Prefetture.
4. Alta incidenza dei dinieghi per le istanze di asilo avanzate dai richiedenti presenti in Basilicata . E’ indispensabile un’accelerazione del relativo iter perché secondo quanto riferito dai gestori i lunghi tempi di attesa determinano situazioni di frustrazione e di tensione negli ospiti che vanno considerata in modo adeguato e rispetto alle quali vanno poste in essere azioni preventive che scongiurino interventi puramente repressivi.
5. Sgombero da parte delle forze dell’ ordine dell’area di Boreano , sede di una vera e propria baraccopoli e simbolo dell’illegalità e dello sfruttamento dei lavoratori . Il permanere della situazione di degrado nel territorio di Venosa rischia di vanificare le pur positive azioni di contrasto al lavoro nero messe in campo già da due anni dalla Regione e dagli altri soggetti istituzionali coinvolti. In vista della imminente stagione di raccolta del pomodoro è in programma anche quest’anno l’allestimento di strutture regionali di accoglienza ma è necessario che le forze dell’ordine provvedano per tempo a reprimere in modo deciso il fenomeno dell’occupazione abusiva dei terreni e dei casolari abbandonati . Occorre operare costantemente per uno smantellamento immediato delle strutture che spesso sono messe a disposizione dagli stessi caporali locali che hanno tutto l’interesse a presidiare il territorio ed estendere le aree di illegalità.
La realizzazione di tali interventi di competenza delle istituzioni nazionali a supporto alle attività della Regione avrebbero un effetto moltiplicatore sull’efficacia delle azioni che la Regione Basilicata ha messo in campo negli ultimi anni a sostegno dell’ospitalità e della integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo e per garantire condizioni di vita dignitose ai lavoratori stranieri stagionali, riducendo le sacche di resistenza sociale verso gli immigrati che pure esistono e massimizzando le ricadute positive sul territorio regionale derivanti dalle attività di accoglienza.




UNIONI CIVILI, ALFANO: "FORSE ANCHE CONSENSO FORZA ITALIA SU NUOVO TESTO"

di Angelo Barraco
 
L’argomento Unioni Civili è un argomento che fa discutere molto i nostri politici, le tv, i giornali, ma anche gli amici al bar o all’università. Chiunque ne parla e dice la sua, ma chi dovrebbe decidere sui diritti altrui sembra avere ancora dubbi. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso de La Telefonata di Belpietro su Canale 5, ha parlato di Unioni Civili e si è espresso in questi termini: “Se ci dovesse essere con il premier un accordo su un emendamento che riscriva il testo di legge sulle unioni civili con l'eliminazione delle adozioni e dell'equiparazione al matrimonio, si potrebbe votare con la fiducia, ma io credo che un testo così si possa votare con il consenso di altri settori del parlamento, andando oltre la maggioranza di governo: credo che ampi settori di Forza Italia voterebbero una legge così”. La legge sulle Unioni Civili è ad un bivio: o cerare un’intesa di governo con Ncd o puntare sui Cinque Stelle. Secondo il Premier Renzi saranno i senatori Dem a votare per decidere, convocati martedì alle ore 20:00. Ma il fulcro del problema è la “Stepchild adoption” ovvero l’adozione del figlio del partner. Il Premier ha precisato che martedì alle 20 in Senato “approfondiamo e chiudiamo la partita” sulle unioni civili. Lo ha riferito durante l’assemblea del partito, aggiungendo: “Ho dato disponibilità a partecipare ed e' fondamentale che non si corra il rischio che in nome di uno squallido gioco politico da parte di alcune forze pronte a tutto pur di fare del male al Pd, si faccia del male anche a delle persone che hanno il diritto di guardare al futuro senza paura”. Numerosi interventi nel corso dell’assemblea, si parla del rischio di affidarsi al M5S o cercare intesa con Ncd e il senatore Renato Schifani sottolinea che gli alfanini chiedono che la Stepchild adoption venga stralciata. In molti dicono no allo stralcio. Intanto il M5S lancio un appello di Luigi Di Maio: “Sulle unioni noi ci siamo al 100%, il Pd la vuole votare?”, Dem risponde: ” Un giorno dicono sì, l'altro no. Potevano votare il canguro” dice Rosato. 



MANIFESTAZIONE A BOLOGNA, SALVINI: "ALFANO CRETINO". LA REPLICA: "È UN QUAQUARAQUÀ "

Redazione

Bologna – Tutti compatti per buttare giù Renzi ma il leader della giornata è stato Salvini. Appello all'unità del centrodestra da parte di Silvio Berlusconi che si è detto commosso per il ritorno alla piazza mentre Matteo Salvini va all'attacco di Alfano definendolo addirittura "inutile e cretino".

Le parole di Salvini – "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". Così Matteo Salvini si è rivolto dal palco di Bologna al ministro dell'Interno Angelino Alfano. Salvini ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali".

La manifestazione di Bologna "non è un ritorno al passato, al '94, alle vecchie formule, alle marmellate: qua comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica". "La leadership – ha aggiunto Salvini – la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. Oggi qua parleremo di lavoro, futuro, giovani, di liberare le energie che in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall'eccesso di pressione fiscale"

Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni – "Con questa ritrovata unità – ha detto Berlusconi – vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia".

Meloni al governo, si dimetta sia coerente – "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Così Giorgia Meloni, dal palco della Lega Nord a Bologna.




UNIONI CIVILI: SCONTRO TRA RENZI E ALFANO. PREMIER AVVERTE: "NO A FURORE IDEOLOGICO"

Redazione

Tensione nella maggioranza sul tema delle unioni civili dopo il nulla di fatto nel vertice fra Renzi ed Alfano. Il ddl è stato incardinato domani in Aula al Senato. Il Pd insiste nel chiedere che il testo sia portato in aula al Senato subito dopo l'approvazione delle riforme, e darà libertà di coscienza. Ap dice no, Giovanardi scrive a Grasso: 'Non forzare i tempi'. Fermo sulle sue posizioni Alfano: no all'adottabilita' dei figli perche' 'i bambini hanno diritto a una mamma e a un papa' e con i bambini non si scherza'. Approvata intanto alla Camera la legge sulla cittadinanza tra le proteste della Lega. La norma va al Senato.

Libertà di coscienza – Braccio di ferro nella maggioranza sulle Unioni civili: Il Pd accelera e chiede la calendarizzazione prima della legge di stabilità, Ap fa sapere che voterà no. Dopo lo scontro di ieri con Angelino Alfano il premier Matteo Renzi accelera e auspica l'approdo in Aula nelle prossime ore, avverte: "no al furore ideologico" e rivendica libertà di coscienza. Sul provvedimento potrebbero arrivare i voti del Movimento cinque stelle. Su temi come la 'stepchild adoption', l'adozione del figlio del partner, "sulla quale ci sono opinioni diverse anche nel Pd, non si può dire 'o così o pomì': non ci sarà una posizione del governo su alcuni punti che vengono lasciati alla libertà di coscienza. Ma c'è una posizione dei partiti di governo perché la legge si faccia subito. Credo che in settimana sarà in Aula". Lo dice Matteo Renzi a Rtl 102.5. "Sul 95% della legge sulle unioni civili c'è l'accordo di tutti", assicura. "Spero – sottolinea – che si possa discutere delle unioni civili senza toni di furore ideologico ma cercando di trovare un punto di sintesi. L'importante è che la legge si faccia. Credo che, nonostante le differenze, ci sia spazio per trovare un punto di intesa". "Sono un argomento che divide profondamente tanto che siamo l'unico Paese in Europa senza una legge. La posizione del Pd è iniziare a discutere di questa legge in Aula, dandoci tempi per arrivare alla conclusione in Senato".

Cittadinanza: Camera, ok a legge, passa al Senato – Sì dell'Aula della Camera alla nuova legge sulla cittadinanza. Il testo, approvato con 310 sì, 66 no e 83 astenuti, passa al Senato. I deputati della Lega hanno urlato "Vergogna!". Quelli del Pd hanno applaudito. Al voto finale si sono astenuti i deputati M5S, mentre contro il testo hanno votato quelli di Lega, Fdi e Fi. "Questa legge rappresenta un tassello fondamentale per il futuro del nostro Paese. Una norma di civiltà che riconosce a chi è nato e cresciuto in Italia di essere cittadino italiano". Lo dice nell'Aula della Camera Khalid Chaouki del Pd in dichiarazione di voto sulla legge sulla cittadinanza. Chaouki ricorda la propria esperienza di immigrato e quella della sua famiglia "che ha lavorato per il bene di questo Paese". E dice che la legge "rappresenta l'inizio di un percorso di civiltà e di diritti. Non siamo per nessuna scorciatoia demagogica", ha concluso ringraziando i presidenti Mattarella e Napolitano. "Oggi Pd, Sel, Ncd e Movimento 5 Stelle hanno svenduto il Paese e la nostra cultura per accaparrarsi nuovi elettori. La Lega Nord dice no allo Ius soli". Lo scrive su twitter il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Massimiliano Fedriga.




MAFIA CAPITALE, MARINO E ALFANO SI PUNZECCHIANO

Redazione

 

Roma – Tra i due non sembra correrere buon sangue, eppure proprio Angelino ha messo la badante ad Ignazio pur di non sollevarlo dallo scranno. Scintille tra il sindaco di Roma Ignazio Marino e il ministro dell’interno Angelino Alfano con un botta e risposta a distanza tra i due nel primo giorno di rientro dalla ferie agostane di Marino. Il sindaco della Capitale, in vacanza nel giorno della relazione di Alfano in Cdm, ha infatti sottolineato oggi, a margine di un vertice con il prefetto Franco Gabrielli, “abbiamo avuto un confronto lungo, produttivo e costruttivo e ho avuto la possibilità di illustrare il lavoro compiuto in questo ultimo anno. Quanto è stato presentato dal ministro Alfano il 27 agosto è una fotografia del Comune di Roma datata al 2014”. "Questo Comune ha preso decisioni importanti che abbiamo illustrato al prefetto spiegando il lavoro fatto e la direzione che la città ha intrapreso quasi un anno fa, con cui possiamo dimostrare che è superata la fotografia data il 27 agosto e che questa amministrazione è cambiata rispetto agli anni della Giunta Alemanno – ha aggiunto Marino – A gennaio la Giunta, su proposta dell'assessore Sabella, ha varato un atto per l'eliminazione di tutte le situazioni che potrebbero portare a situazioni contrattuali anomale. A febbraio abbiamo approvato norme per la risoluzione immediata dei contratti che possano insospettire nella loro conduzione e poi abbiamo redatto un piano triennale riferito a situazioni specifiche come la rotazione del personale amministrativo, le aree più critiche come ambiente, sociale, l'istituzione di una centrale unica degli acquisti". Dalla Camera dei deputati arriva la replica del ministro Alfano. “Marino ha ragione, la mia foto su Roma è datata al 2014 mentre lui è stato eletto nel 2013”, ha detto a margine di una conferenza stampa.

 

Il flop del sindaco alla manifestazione Pd a Don Bosco L'evento in piazza San Giovanni Bosco dura poco e ci sono 1500 persone dall'età media alta, che aspettano Marino e lui arrivando dice: "La presenza delle persone in questa piazza dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia. Abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, ora cacceremo anche la mafia". È così che il primo cittadino sgancia subito la bomba. Una dichiarazione che surriscalda un ambiente già bollente. Viene contestato: "Vergogna, vattene". Una signora invece gli dona un mazzo di fiori.




MAFIA CAPITALE, LA RELAZIONE DI GABRIELLI CHE FARA' RIFLETTERE ALFANO

 
di Angelo Barraco
 
L’estate di Angelino Alfano sarà piena di impegni, sotto il suo ombrellone vi saranno infatti 940 pagine presentatigli dal prefetto Gabrielli e che racchiudono il destino di Roma. Gabrielli, dopo aver sentito il procuratore Pignatone e i vertici delle polizie, propone tre importanti cose che potrebbero cambiare radicalmente il destino di Roma. La prima proposta è lo scioglimento del comune di Ostia. Alfano dovrebbe sottoporre tale decisione al premier Matteo Renzi e al Consiglio dei Ministri, cui spetta l’ultima parola. L’altra proposta, la seconda, è la rimozione di 18 dirigenti, in questo caso non c’è bisogno di passare da Renzi. Gabrielli punta il dito su tre dipartimenti che sono: politiche sociali, verde pubblico ed emergenza abitativa e probabilmente anche il segretario generale Liborio Iudicello. La proposta numero tre far annullare gli appalti sui rifiuti ed i contratti dei palazzi in affitto a canoni esorbitanti e tantissime gare d’appalto vinte dalle coop di Mafia Capitale. Primo tra tutti nell’elenco è il contratto Ama, che dal 2003 viene rinnovato senza gara d’appalto e che nel gennaio del 2014 era stato colpito dalla relazione del ministro dell’Economia. 
 
Lo scottante dossier DI Gabrielli dove scrive che La Commissione non ricomprende il dottor Iudicello nella platea di figure che compongono il cosiddetto 'capitale amministrativo di mafia Capitale, ma la scelta di escludere dagli atti sottoposti a controllo le procedure negoziate, in un'amministrazione che di esse faceva ampio uso e abuso, si è rivelata a dir poco esiziale per la sopravvivenza del principio di legalità ed ha costituito un fattore di oggettiva facilitazione delle pratiche illegali messe in atto dal sodalizio criminale capeggiato da Carminati”. Continua dicendo che “La Giunta Alemanno usava come strumento principe l'intimidazione mafiosa mentre durante l'amministrazione Marino la disponibilità di amministratori e dipendenti pubblici viene acquisita attraverso la corruzione”. Nella relazione continua dicendo che “Pare di poter cogliere una differenza tra il 'modus operandi' dell'organizzazione nel periodo della Giunta Alemanno, durante il quale lo strumento principe era l'intimidazione mafiosa, e quello utilizzato successivamente all'insediamento della giunta Marino” – si legge nel documento –“ In tale ultimo periodo, la disponibilità di amministratori e dipendenti pubblici viene acquisita attraverso la corruzione” – continua – “agevolata in alcuni specifici casi dalla vicinanza di alcuni ambienti politici a Buzzi, in virtù del suo ruolo di rilievo nel mondo della cooperazione sociale”. E poi prosegue con “La scelta di escludere dagli atti sottoposti a controllo le procedure negoziate, in un'amministrazione che di esse faceva ampio uso e abuso, si è rivelata a dir poco esiziale per la sopravvivenza del principio di legalità ed ha costituito un fattore di oggettiva facilitazione delle pratiche illegali messe in atto dal sodalizio criminale capeggiato da Carminati” e che “La questione assume toni di ancora maggiore gravità ove si consideri che la scelta di sostanziale inattività” – ha scritto ancora – “è stata mantenuta anche dopo la relazione del Mef che aveva certificato le numerose criticità esistenti negli affidamenti con procedura negoziata”.
 
Il dossier continua con “una generale assenza di iniziative di organi esterni capaci di fornire la dimensione del pericolo dell'infiltrazione mafiosa o più in generale delle anomalie esistenti nel sistema degli appalti capitolini, nonostante che alcune rilevanti iniziative di indagine avevano portato alla luce significativi casi di malaffare riguardanti le partecipate di Roma Capitale”. 
 
La questione Ama: ecco cosa dice nel dossier: “la conduzione di Ama era subappaltata a Mafia Capitale. Con la giunta Alemanno l'impresa è oggetto di una gestione per così dire proprietaria da parte del suo amministratore delegato Franco Panzironi, anch'egli incolpato di essere intraneo a Mafia capitale oltre che di corruzione, tanto che quando nel 2011 sarà costretto a lasciare l'incarico continuerà a gestire l'azienda come un vero e proprio funzionario di fatto”. Parla del rapporto tra Ama e Mafia Capitala e di come fosse subappaltata scrivendo che “pressioni esercitate da Carminati per far nominare ai vertici di Ama soggetti del suo demi monde (Berti e Fiscon) capaci di garantire la prosecuzione dei suoi lucrosi affari”. 
 
Mafia Capitale e Tassone: Scrive Gabrielli che “Gli accertamenti svolti dal Ros danno atto di una rilevante contiguità tra il presidente del X Municipio Andrea Tassone e i sodali di Mafia Capitale, testimoniata da diverse intercettazioni telefoniche ed ambientali, raccolte soprattutto in relazione all'affidamento del servizio di verde pubblico. In più occasioni Tassone ha intrattenuto rapporti e connivenze con il branch economico di Mafia Capitale, funzionali a far conseguire a quest'ultimo una serie di appalti pubblici” aggiunge che “Il tenore delle conversazioni evidenzia, oltre ad una indebita conoscenza da parte delle cooperative aspiranti all'aggiudicazione, di notizie sulla gestione del servizio, il pesante condizionamento svolto da Buzzi ed i suoi accoliti sulla stazione appaltante per ottenere condizioni a loro favorevoli. Il presidente Tassone, su pressione di Buzzi, rivendica la competenza del Municipio alla gestione degli arenili ed ottiene che l'assessorato capitolino gli destini la somma di euro 474.000, a fronte dei 680.000 da lui richiesti, poiché i restanti 206.000 dovevano servire per liquidare Roma Multiservizi Spa, cui comunque erano stati affidati a aprile 2014 i primi interventi di pulizia delle spiagge”. 



TERRORISMO: MASSIMA ALLERTA ANCHE IN ITALIA

di Ch. Mo.

Italia – Dopo quello che può sicuramente essere chiamato il Venerdì nero per Francia, Tunisia e Kuwait, è massima allerta dei servizi di intelligence italiani anche nella nostra nazione. Al momento, non vi sarebbe alcun segnale specifico per il nostro Paese ma, in merito a quanto accaduto, anche il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha spiegato che il Viminale “ha alzato il livello di guardia”.


Le dichiarazioni di Alfano. “Nessun paese potrebbe essere a rischio zero “ ha sottolineato il ministro. Chiunque e in qualunque momento potrebbe diventare terra di battaglia. L’allerta è stata diramata a tutte le prefetture e a tutte le questure italiane. Nel prossimo Consiglio dei ministri di questa sera, "rinnoveremo l'operazione Strade sicure" ha ribadito Alfano. In merito ai fatti di Tunisi, Francia e Kuwait si è poi così espresso: “Oggi ci sono stati tre attentati con decine di morti, in tre luoghi di questo nostro mondo ed un unico filo: la violenza e il terrore".