AMA SCANDALO PARENTOPOLI: ORA TUTTI A CASA

Il Sindaco Marino, ora preme affinché la municipalizzata Ama proceda ai 41 licenziamenti del personale assunti con un contratto di lavoro che il Tribunale ha qualificato nullo di diritto, frutto di decisioni arbitrarie e clientelari

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il Sindaco Marino va all'attacco: fuori dall'Ama chi è stato assunto fraudolentemente. Lo scandalo parentopoli scoppiato nella municipalizzata Ama aveva mostrato al mondo intero quanto politica e società vivevano in simbiosi per interessi e opportunismo. I Giudici della settima sezione del Tribunale senza alcun dubbio avevano affermato che le 41 assunzioni a chiamata diretta avvenute all'Ama tra il 2008 e il 2009 "furono frutto di decisioni arbitrarie e clientelari" nella motivazione della sentenza emessa che il 27 maggio scorso, condannando a 5 anni e 3 mesi di reclusione l'ex amministrazione delegato Franco Panzironi. Lo stesso Franco Panzironi si trova implicato nello scandalo di Mafia Capitale, imputato dovrà sostenere il processo ormai alle porte che inizierà il prossimo 5 novembre 2015.

41 assunzioni fraudolente, ma non solo. Nella motivazione dei giudici veniva spiegato che molti degli assunti erano legati a rapporti di parentela o affinità con esponenti politici o a persone a questi ultime vicine ed erano espressione del volere, per nulla trasparente, dell'amministratore delegato. Non solo, nella stessa motivazione si sottolineava come tra gli assunti all'Ama ci fu colui che diventò genero dello stesso amministratore delegato, il figlio del responsabile della segreteria degli onorevoli Gasparri e Alemanno, la figlia del capo scorta di quest'ultimo a almeno altre sei persone vicine agli ambienti della politica locale della capitale. In un'altra parte della motivazione si legge che "nessuna garanzia veniva adottata dagli imputati Panzironi, Cedrone e Regard che vistavano le 41 assunzioni oltre che senza neppure una proposta motivata e senza allegazione di curricula in spregio a qualsiasi positiva verifica circa l'imparzialità nella trasparenza delle assunzioni, imposte invero da logiche clientelari e arbitrarie dell'amministratore delegato a cui si è fatta irragionevole acquiescenza.

Ora tutti a casa. Il Sindaco di Roma, Ignazio Marino ora preme affinché l’Ama proceda ai necessari licenziamenti del personale cui è stato fatto stipulare un contratto di lavoro che il Tribunale ha qualificato nullo di diritto. Il Sindaco Marino aggiunge: “Panzironi nei suoi anni in Ama ha gestito una vera e propria cabina di regia del malaffare, per far assumere in modo illecito molti amici e parenti, non solo suoi (tra cui il proprio genero) ma anche della parte politica che lo ha sempre sponsorizzato, a cominciare dai parenti".

Attualmente l'ex Amministratore elegato è in carcere perché imputato nel processo 'Mafia Capitale', che comincerà il 5 novembre prossimo. Insieme con Panzironi furono condannati anche Luciano Cedrone già direttore del personale, Bruno Frigerio ex consulente esterno e Gianfrancesco Regard capo dell'ufficio legale.