Rieti: bus Cotral prende fuoco sulla Salaria

RIETI – Traffico in tilt a causa di un bus della Cotral andato a fuoco poco dopo le 7.30, all’altezza del bivio di Poggio San Lorenzo, intorno al chilometro 59. Sul posto i vigili del fuoco per i soccorsi. Per fortuna, a parte il panico, i passeggeri sono riusciti prontamente a scendere a terra senza che nessuno rimanesse ferito. Il merito alla tempestività d’intervento dell’autista. Il bus era sulla tratta Fonte Nuova-Rieti, partito alle 6.10, con studenti a bordo. Il mezzo era del 2004. A fuoco anche la vegetazione circostante. Verrà probabilmente aperta un’indagine interna sulle cause. Sulla Salaria si è formata una lunga coda di auto che ha rallentato pesantemente la circolazione.




Cotral, deliberato acquisto in 3 anni di 400 nuovi bus. Aurigemma (FI): “Auspichiamo non vengano commessi gli errori del passato”

Il Cda di Cotral, nella seduta del 9 ottobre 2017, ha deliberato l’indizione di una gara per l’affidamento mediante accordo quadro della fornitura di 400 nuovi bus 12 metri e 12 metri low entry in 4 anni. Il primo contratto applicativo per l’acquisto di 70 mezzi sarà completamente autofinanziato dall’azienda. Nel rispetto di quanto disposto dalla Regione Lazio, inoltre, Cotral investirà annualmente il 2% del corrispettivo del contratto di servizio nell’acquisto di nuovi mezzi. “Questa importantissima scelta – dichiara la Presidente di Cotral, Amalia Colaceci – è coerente con il percorso intrapreso dall’azienda per innalzare la qualità del servizio ai clienti e la qualità del lavoro dei nostri dipendenti. Con questa gara Cotral aderisce alle prescrizioni del Socio e va oltre per garantire in breve tempo la riduzione dell’età media del parco bus.” “Grazie all’ingresso in servizio dei primi 270 nuovi bus (di 420) della fornitura in corso, – dichiarano da Cotral –  l’azienda ha raggiunto importanti obiettivi in termini di risparmio, avviando la seconda fase di rilancio e consolidando i positivi risultati economici maturati nel bilancio 2016 che ha segnato un utile netto di otto milioni di euro.”

 

Immediato il riscontro alla notizia da parte del Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma: “Apprendiamo che il Cda di Cotral ha deliberato l’indizione di una gara per l’affidamento della fornitura di 400 nuovi bus. Auspichiamo che stavolta non vengano commessi gli errori del passato visto che, grazie all’intuito della presidente Colaceci, i mezzi inaugurati nell’ultimo periodo impediscono di fatto alle persone con disabilità la possibilità di utilizzare il servizio di trasporto pubblico”

 

 




LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI

Colaceci: “Sono convinta che molto del pesante clima che sta montando nella azienda in questo ultimo periodo sia dovuto al tentativo di dimostrare che la scelta dell'in house e' stata fallimentare e dunque l'azienda va sostanzialmente privatizzata.”

 

Chiara Rai

Amalia Colaceci, assessore alle Politiche della Mobilità e Trasporti  alla Provincia di Roma ha rilasciato un'intervista a L'osservatore laziale. Una chiacchierata sull’azienda di trasporto pubblico regionale Cotral ormai sull’orlo del collasso.

Che ruolo ha la politica in Cotral e secondo lei è giusto che la politica abbia un ruolo all’interno dell’azienda? Sappiamo che il gioco del gettone delle poltrone meglio conosciute come “cambiali elettorali” hanno inquinato più di qualche seggio Atac
In Cotral la politica decide le nomine del management e attraverso questi controlla le scelte aziendali, da quelle che piu' le sarebbero proprie , come il modello di governance o il piano industriale a quelle su cui non dovrebbe entrare e cioe' quelle di gestione. Mi lasci precisare , pero', che io non sono contraria a che la politica eserciti il suo ruolo nelle aziende (tanto sarebbe inevitabile e utopico pensare il contrario), purche' a questo ruolo corrisponda una precisa responsabilita'… chi sbaglia paga, se il management non produce risultati ne deve rispondere anche chi li ha nominati.


Lei è uscita di scena, la Provincia ha preso posizione rispetto l’azienda di trasporti. Si è trattato di politica, di convenienza o che altro?
La Provincia di Roma ha sempre svolto all'interno della azienda il suo ruolo con responsabilita' e puntualita'.  Abbiamo fatto la nostra parte ricapitalizzando quando e' stato necessario e facendo in modo che non mancasse mai il nostro contributo. Lo scorso inverno siamo stati costretti ad uscire dalla azienda da una situazione che era divenuta insostenibile, sia per il quadro normativo che impedisce questo tipo di partecipazioni, sia per le scelte di governance della Regione Lazio che avrebbero reso la nostra presenza residuale ed inutile. Questa scelta io la ho personalmente sofferta ma la difendo e proprio qui c’è un esempio del confine che la politca deve avere, nel senso che per ragioni politiche non sarebbe stato giusto fare una scelta non in linea con gli interessi della istituzione che in questo momento rappresento. Peraltro continuo a seguire le vicende aziendali, a svolgere comunque il mio ruolo come mi viene richiesto dai cittadini che quotidianamente scrivono per lamentare la grave condizione di inefficienza del servizio.
 

Ci sono indubbiamente delle carenze strutturali e abbiamo di fronte un’azienda colabrodo che da una parte la si vorrebbe affossare e abbandonare verso la metamorfosi privatistica piuttosto che valorizzare il concetto di trasporto pubblico. Conosce le carenze strutturali di Cotral?
Lei ha colto nel segno poiché sono convinta che molto del pesante clima che sta montando nella azienda in questo ultimo periodo sia dovuto al tentativo di dimostrare che la scelta dell'in house e' stata fallimentare e dunque l'azienda va sostanzialmente privatizzata. Il tema c'è, non riguarda solo la Cotral e purtroppo non lo si sta affrontando nel modo giusto. Io resto convinta che si dovrebbe partire dalla organizzazione che vogliamo dare al trasporto pubblico nel Lazio, si dovrebbe guardare ai modelli europei, ci si dovrebbe sedere intorno ad un tavolo e analizzare le conseguenze di ogni soluzione senza pregiudizi o smanie di gestione e personalmente partirei dalla proposta delle organizzazioni sindacali di Azienda Unica Regionale disposta, anche qui, a verificarne opportunità e limiti. Quanto alle carenze strutturali è da molto tempo che dico che la prima azione da farsi è la revisione del Piano di Rete. Il servizio spesso non è coerente con le nuove urbanizzazioni e non si integra con le altre modalità di trasporto pubblico. Poi non c'e investimento sui mezzi, non si sa dove comprare i biglietti, c'e moltissima evasione, non c'é sufficiente informatizzazione dell'intero sistema di controllo, troppe esternalizzazioni, e purtroppo molto altro.
 

Se si trovasse al volante Cotral cosa farebbe?
Per prima cosa cercherei di capire quale tipo di servizio oggi la Cotral dovrebbe svolgere…se solo di adduzione alla Capitale e ai nodi di scambio attraverso le consolari o no, per esempio, e da qui partirei per rifare il Piano di Rete come ho detto prima, poi cercherei di ricostruire un clima che dentro le nostre aziende e' stato completamente distrutto. Le faccio un esempio, mi hanno detto che l'amministratore delegato non ha mai incontrato i dirigenti della azienda tutti insieme.. ecco, mi domando, come è possibile? Davvero si crede che in un momento così delicato è con il metodo del "dividi ed impera" che si può gestire una azienda così complessa?


In Cotral bisogna tagliare, però quello che dicono tutti è anziché sforbiciare gli stipendi di dirigenti, cda e presidente hanno aumentato il biglietto a 1,50. Secondo lei poteva essere evitato e se sì quale manovra sarebbe stata più opportuna?
Guardi debbo essere onesta. In assoluto non sono contraria a prendere in considerazione l'aumento del biglietto, quello che proprio non mi trova d'accordo è che questo sia stato fatto senza che alcun segnale di miglioramento del servizio sia arrivato. Anzi il servizio è al collasso, la gestione aziendale pure, i conti mi dicono disastrosi… lei capisce che gli utenti sono avvelenati e allo stremo delle forze. Di fronte a questo quadro è intollerabile pensare che non vengano tagliati gli stipendi ai dirigenti, che il management abbia trovato il modo di stare entro un range che trovo ancora troppo altro … che vengano date consulenze, che si stia pensando di prendere nuovi dirigenti e via dicendo. Come si dice, tutto fa brodo, e l'esempio di rigore deve venire dall'alto.

 

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