Amatrice, agevolazioni tariffarie terremotati: oltre il danno anche la beffa

AMATRICE (RI) – Ad aggiungersi alle ripetute scosse del 24 agosto, del 30 ottobre 2016 nonché all’ultima del 4 dicembre 2017, è il venir meno delle agevolazioni tariffarie previste per i residenti nelle SAE (Soluzioni Abitative d’Emergenza), secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’Energia elettrica, il gas ed il Servizio Idrico la quale aveva garantito la sospensione momentanea delle fatturazioni e l’abolizione per 3 anni degli oneri applicati nelle tariffe di luce e gas. In risposta, il 17 ottobre 2017 con il protocollo 25473, il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi scriveva a Guido Bortoni, presidente Autorità per l’Energia elettrica il gas ed il Servizio Idrico, spiegando che l’adozione di tale modus operandi per i cittadini “già psicologicamente provati dalle difficoltà” avrebbe porato a fargli “lasciare la residenza della casa di provenienza “.

Gli intestatari delle SAE scegliendo il contratto “seconda casa” e col successivo estinguersi del sostegno, dovranno pagare imposte maggiormente gravose

Per svincolarsi, perciò, dovranno affrontare la scelta della residenza anagrafica tra la loro abitazione e la SAE. I tempi però sono brevi, secondo nostre fonti, le tasse riguardo le soluzioni abitative inizieranno ad essere imposte verso marzo. Per questo motivo, Pirozzi sollecita ad adottare “un provvedimento che tenga conto di questa realtà e che consenta a tutti i cittadini” che saranno attestati essere residenti ad Amatrice al 12 ottobre 2017 dal sindaco, di “accedere ad un contratto per abitazione principale e mantenere lo stesso tipo di contratto anche sulla casa inagibile”. Non a caso il primo cittadino di Amatrice utilizza la locuzione “abitazione principale” che vuole indicare il luogo dove la famiglia ed il contribuente dimorano abitualmente e che è soggetta a detrazioni fiscali. Questa è la sintesi della manovra economica che si dovrebbe applicare nelle zone terremotate. Il ritorno alla normalità è il primo passo per rivestirsi della dignità persa con violenza a causa del sisma. Si tratta di persone che in meno di un minuto e in poco più di 4 scosse hanno perso amici, parenti e lavoro.

Le detrazioni fiscali che creano un onere nelle tasche dello Stato sono un diritto costituzionale sancito dall’articolo 81 previsto nel caso di eventi straordinari. Come il terremoto.

Ad amatrice non è mancata né la forza di ripartire degli abitanti né la solidarietà italiana ed estera. Ad Amatrice è mancato il Governo e la realizzazione di diritti e promesse. Situazioni così delicate psicologicamente come praticamente, non vogliono soluzioni sbrigative come interviste o visite di passaggio. Necessitano provvedimenti immediati, concordati con i sindaci, le autorità più vicine ai bisogni dei cittadini. Ogni giorno le famiglie di Amatrice si alzano e vedono cumuli di macerie a ricordare loro che la notte del 24 agosto 2016 è ancora lì, che lo Stato come la Regione distano solo pochi chilometri ma la loro voce di aiuto non li raggiunge. Dinnanzi a queste tragedie che vessano tutta una Nazione, le istituzioni dovrebbero dare una risposta concreta, pratica, tangibile. Al contrario la burocrazia sembra essere il nemico invisibile dei terremotati e dei loro sindaci. Per ovviare a questa macchina farraginosa ed aberrante, la Merkel ha deciso di finanziare, secondo le ultime indiscrezioni, la ricostruzione dell’ospedale ad Amatrice senza passare per lo Stato italiano.

 Decidere di mettere gli intestatari delle SAE davanti al bivio tra la loro vera casa, costruita con sacrifici, ricordi ed amore e un prefabbricato temporaneo è da codardi.

Giocare sul tempo di visualizzazione mediatica, per infliggere tale colpo è detestabile. Pirozzi aveva già detto che questo tema delle esenzioni era una vergogna modulata secondo l’atavico sistema di promesse non mantenute. Da qui l’idea di una franca contea per Amatrice e per i 55 comuni con zone rosse. Per rispettare la popolazione terremotata bisogna adottare silenzio e quotidiano, umile lavoro. Per imparare basta passeggiare per Amatrice.

Gianpaolo Plini




AMATRICE, COMUNI DIMENTICATI DALLE ISTITUZIONI: 50 SINDACI ADERISCONO ALL'INIZIATIVA DEGLI STATI GENERALI

Lunedì 24 Novembre Marciana ospiterà oltre 50 sindaci che si costituiranno in Associazione con il preciso intento di portare le istanze dei Comuni Dimenticati in tutte le sedi istituzionali nazionali e regionali. 

 

Redazione

Amatrice (RI) – Perché un sindaco dalla Sardegna, dalla Sicilia, dall’isola di Pantelleria, dal Lazio, dall’Abruzzo, dalle Marche, dall’Emilia o dalla Calabria dovrebbe decidere di attraversare mezza Italia, prendere un traghetto in una fredda giornata autunnale ed incontrarsi con altri sindaci toscani a Marciana, l’unico comune montano dell’Isola d’Elba? 

Perché tanti cittadini prenderanno un giorno di permesso lavorativo e con la propria auto faranno lo stesso percorso?

Perché esistono ancora sindaci, affiancati da comitati civici, che combattono i diritti naturali dei cittadini e per la tutela dei loro territori, che vogliono contare in un panorama di politiche nazionali e regionali che tengono di più ai numeri invece che alle persone.

A Marciana si terrà lunedì 24 novembre l’incontro dei sindaci che hanno aderito agli Stati Generali dei Comuni Dimenticati ad Amatrice. Ad ottobre nella città reatina i sindaci si sono riconosciuti negli stessi problemi ed hanno legato insieme le loro storie.Storie che raccontano della volontà di restare, di presidiare territori fragili, di custodire le tipicità, di proteggere le comunità che scelgono di continuare a vivere in montagna, in zone rurali o su piccole isole. 

L’inizio di questa avventura è da ricercarsi nella manifestazione che il Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana organizzò lo scorso 7 dicembre a Firenze. La rete di movimenti e comitati della Toscana minore sfilò per le vie del centro capeggiata da alcuni sindaci per rivendicare il diritto alla salute e la necessità di mantenere i piccoli ospedali nelle zone disagiate.Marco Buselli Sindaco di Volterra,Sergio Pirozzi, Sindaco di Amatrice e Francesco La Rosa Sindaco di Niscemi (CL) erano fra quei sindaci e ancora oggi ci sono. 

È passato un anno ed i tagli ai servizi socio-sanitari ed ospedalieri in alcune aree non hanno fatto che aggravare il malessere: ospedali a rischio chiusura, reparti che si allontanano e al loro posto arrivano le Case delle Salute, ambulanze per le emergenze senza medico a bordo.Pirozziha ricostituito il gruppo e da Amatrice, con gli Stati Generali dei Comuni Dimenticati, ha chiamato a raccolta gli amministratori che si riconoscono nel progetto di rivendicare pari dignità per i cittadini che vivono nell’Italia minore. 

Il testimone della staffetta ora passa alla Toscana, ad Anna Bulgaresi Sindaco di Marciana che ha raccontato come nel suo territorio la catena dell’emergenza-urgenza sia in grande sofferenza. 

Lunedì Marciana ospiterà oltre 50 sindaci che si costituiranno in Associazione con il preciso intento di portare le istanze dei Comuni Dimenticati in tutte le sedi istituzionali nazionali e regionali. 

Nell’occasione Indyground film presenterà il trailer del film,le cui riprese sono iniziate ad Amatrice e si concluderanno all’Isola d’Elba: “Sindaci Contro”. 

Nel film verrà documentato il percorso storico e sociale di questi Sindaci che non chiedono l’elemosina. Chiedono semplicemente il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione.