Su emergenza Covid e Dpcm Governo, l’appello del presidente di Anci: “Ai sacrifici chiesti devono corrispondere certezze”

“In queste ore, consapevoli di essere nel pieno di una emergenza che necessita di risposte straordinarie, tutte le istituzioni hanno un dovere: essere istituzioni e assumersi la responsabilità delle decisioni e delle azioni. Con l’obiettivo della tenuta del Paese. Ma l’unico modo perché la risposta straordinaria funzioni è saldare un patto tra Stato e cittadini”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in relazione alle misure varate con l’ultimo Dpcm. “Ai sacrifici chiesti alla popolazione – spiega Decaro – devono corrispondere certezze da parte dello Stato: ristoro concreto e immediato a chi chiude senza lungaggini burocratiche. All’impegno dello Stato deve corrispondere il senso di responsabilità dei cittadini: rispettare le regole e limitare i contatti per contribuire a frenare il contagio. Nelle prossime settimane rischiamo di assistere ad un ampliamento della frattura sociale di cui già si intravedono le prime avvisaglie. Oggi abbiamo più paura del futuro che del virus. I sindaci ne tengono conto e faranno tutto quanto è possibile per mantenere unite le comunità e per spegnere possibili reazioni violente a una situazione tanto difficile. Ma si aspettano che lo Stato faccia seguire alle promesse azioni concrete e tempestive: ristori immediati e automatici a fondo perduto, cassa integrazione e riduzione di imposte e affitti per le categorie colpite dalle restrizioni”.




Sicilia, crisi finanziaria Enti intermedi: a villa Niscemi l’AnciSicilia chiede l’intervento regionale

PALERMO – Problematiche normative e crisi finanziaria degli enti intermedi: questi i temi affrontati durante l’incontro svoltosi oggi pomeriggio a Villa Niscemi, che, organizzato dall’AnciSicilia, ha visto la partecipazione dei segretari generali e dei ragionieri generali delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi, di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, e di Bernadette Grasso, assessore regionale alle Autonomie locali

Durante l’incontro l’AnciSicilia ha presentato un documento, poi approvato integralmente dai partecipanti, in cui ha evidenziato:

• la crisi degli Enti di Area Vasta è una crisi di sistema e che va affrontata nel confronto istituzionale tra Regione e Enti locali;
• la mancata attuazione di una compiuta riforma regionale ha prodotto la condizione di perdurante sofferenza finanziaria;
• non è stata data concreta attuazione alle norme previste dalla L. 190/2014 in materia di personale;
• tale situazione è stata evidenziata al Ministro dell’interno, on. Marco Minniti, in una nota congiunta a firma del Coordinatore delle Città Metropolitane e del Presidente dell’Anci nella quale veniva evidenziato che la gravissima difficoltà in cui versano gli enti intermedi è stata determinata dal fatto che, pur avendo subito integralmente i tagli degli scorsi anni, sono stati esclusi dal riparto dei contributi correnti nazionali e non hanno beneficiato del trasferimento da parte della Regione di adeguate risorse compensative, nonostante gli accordi via via intervenuti in tal senso.

L’Associazione dei comuni siciliani ha, quindi, espresso, fortissima preoccupazione in merito a:

• la concreta prospettiva di chiudere i rendiconti 2017 in disavanzo;
• l’impossibilità di approvare il bilancio 2018/2020;
• l’impossibilità, da parte della Città Metropolitana di Catania di approvare il bilancio 2017;
• l’impossibilità di svolgere i servizi sulle scuole secondarie e sulle strade provinciali;
• l’impossibilità, in assenza degli strumenti finanziari, di realizzare gli investimenti di cui sono destinatarie sia per strada che per scuole.

“Alla luce di quanto evidenziato – hanno concluso il presidente Orlando e il segretario generale Alvano – abbiamo deciso di chiedere al Governo regionale di individuare, in sede di legge di bilancio 2018, soluzioni strutturali che consentano di superare le cause di tale crisi finanziaria attraverso la neutralizzazione del contributo alla finanza pubblica e l’attuazione della legge regionale 15/2015”




COMUNE DI ROMA, ALEMANNO SIGLA INTESA PER VALORIZZAZIONE IMMOBILI

Redazione

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha siglato un protocollo d’intesa con l’Anci, l’Agenzia del demanio e l’Agenzia del territorio per avviare una collaborazione sulle procedure per la valorizzazione del patrimonio immobiliare capitolino. Il protocollo avrà durata biennale con possibilità di rinnovo. Il protocollo spiega il Campidoglio in una nota -nasce dall’esigenza degli Enti locali di ridurre, anche per il rispetto delle regole del “Patto di stabilità interno”, gli oneri gestionali e autofinanziarsi in modo da incidere il meno possibile sul livello di indebitamento pubblico. In quest’ottica, quindi, il progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare, di proprietà di Roma Capitale e delle sue controllate, rappresenta uno strumento strategico per la gestione finanziaria. Roma Capitale, Agenzia del demanio, Agenzia del territorio e Anci lavoreranno insieme per effettuare una valutazione globale sulle potenzialità del patrimonio esistente per giungere a ottimizzarlo sotto il profilo degli usi interni e adeguarne la redditività. L’obiettivo è quello di attuare una visione innovativa dell’intero complesso del patrimonio immobiliare di Roma Capitale che, partendo dalla conoscenza degli immobili, arrivi a sfruttarne le potenzialità finanziarie, in modo che esso rappresenti una fonte di risparmio e di reddito per l’Amministrazione capitolina. Per questo, l’analisi del patrimonio prevede: elaborazione di linee guida di razionalizzazione gestionale dello stesso; raccolta ed elaborazione dei dati attraverso sopralluoghi; accertamenti urbanistici ed edilizi; analisi del mercato immobiliare; valutazione degli immobili.

Nello specifico il protocollo indica, all’art. 2, l’oggetto e le finalità dell’accordo e cioè lo studio, la redazione e l’attuazione di un Programma per la pianificazione, gestione e razionalizzazione di interventi sul patrimonio immobiliare che siano ispirati a criteri di efficienza (raccolta e gestione delle informazioni chiave sul patrimonio immobiliare), efficacia (implementazione di strategie, iniziative e soluzioni operative), modernizzazione e eccellenza operativa e gestionale (condivisione e diffusione di conoscenze e esperienze, “best practices”, modelli e metodologie). L’accordo prevede la costituzione di una Cabina di regia, composta dagli assessore al Bilancio, all’Urbanistica e al Patrimonio, dal direttore generale e dal direttore esecutivo di Roma Capitale. La Cabina fornirà gli indirizzi strategici e di pianificazione del lavoro. Essa provvederà inoltre a individuare gli immobili oggetto di razionalizzazione e valorizzazione, dando priorità a quelli idonei allo scopo nel breve periodo. Il protocollo prevede altresì la costituzione di una Unità Tecnica, composta da qualificati soggetti individuati dagli enti sottoscrittori, nonché dai rappresentanti delle società partecipate del Gruppo Roma Capitale interessate.I lavori dell’Unità Tecnica si svolgeranno sotto il coordinamento dell’Agenzia del Demanio, sulla base delle linee di indirizzo strategico e di pianificazione individuate dalla Cabina di Regia. All’Unità Tecnica sarà affidato il compito di predisporre uno Studio di Prefattibilità in linea con il Programma per identificare in dettaglio esigenze specifiche, ambiti di intervento, obiettivi da perseguire e risultati attesi. Inoltre, l’Unità tecnica si occuperà di redigere gli Accordi di Servizio, attraverso i quali verranno indicati gli impegni assunti e i termini di attuazione.

Infine, nello specifico, l'Agenzia del demanio parteciperà all’Unità tecnica fornendo un contributo tecnico-specialistico e coordinerà le attività e i lavori della stessa; l’Agenzia del territorio supporterà le attività dell’Unità Tecnica segnatamente sulle valutazioni estimative e catastali; l’Anci svolgerà, oltre che un ruolo di supporto tecnico, anche un’azione di monitoraggio delle procedure seguite nella redazione delle proposte di valorizzazione per esportare le “best practices” su scala nazionale.