Ancona, omicidio del professore di lettere: fermato un uomo, ecco i dettagli

 
di Angelo Barraco

ANCONA – Svolta nelle indagini sul terribile omicidio del Prof. Alessandro Vitaletti, ucciso a coltellate nella serata del 28 gennaio in una piazzola. E’ stato fermato con l’accusa di omicidio Sebastiano Dimasi, 55enne muratore di origine calabrese ma residente a Scheggia, Perigua. L’uomo è sospettato di essere l’autore del brutale omicidio del professore di lettere, muratore di professione, nell’ultimo periodo aveva rivolto delle minacce nei confronti della sua ex moglie che viveva a Sassoferrato con i figli. Nel mese di dicembre la donna aveva sporto denuncia presso i carabinieri. Dimasi non avrebbe accettato la relazione tra la sua ex moglie e il docente, anch’egli separato e padre di due figli. Un escalation di violenza che si è consumata in pochi istanti, quando l’ex marito geloso si è recato dalla sua ex moglie che però non gli ha aperto la porta, ma in Via Buozzi è avvenuto l’atto criminoso poiché il muratore ha visto il docente fare benzina. Dimasi aveva finito una partita a carte con un amico e quando ha visto l’uomo dall’altra parte della strada è uscito fuori dal bar e lo ha compito ripetutamente. Secondo alcune testimonianze avrebbe urlato a gran voce “Ti ammazzo, ti ammazzo!”, impugnando un coltello in mano. Ventitre le coltellate inferte a Vitaletti, che immediatamente è stato portato in ospedale dopo il terribile ferimento, una corsa contro il tempo per salvargli la vita che però non ha lasciato stampo, è morto un’ora dopo. Per tutta la notte gli inquirenti hanno cercato il muratore che successivamente è stato individuato vicino casa sua. Le indagini condotte dagli inquirenti sono state veloci ed efficienti e hanno appurato nell’immediato le dinamiche di una vicenda che ha sconvolto una comunità di 7.300 persone che stimava e adorava il Prof. Vitaletti e che oggi è affranta dal dolore e dallo sgomento per quanto accaduto. Gli alunni della scuola “Don Mauro Costantini”, dove l’uomo insegnava, hanno subito un grave shock a seguito di quanto accaduto e verranno seguito da un team di psicologi che li aiuterà a superare il forte trauma. Ugo Pesciarelli, il Sindaco, ha commentato così la vicenda “Era un uomo riservato  ma con diversi amici, stimato da tutti. Questa è una tragedia senza precedenti per il nostro paese. Ma eventi come questo ci dicono che nessuno è immune dalle inquietudini del nostro tempo. Un sintomo che il superamento dei riferimenti morali che abbiamo vissuto fino ad oggi crea vuoti dagli esiti imprevedibili”. 
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato con la Dott.ssa Rossana Putignano, Psicologa Clinica – Psicoterapeuta Psicoanalitica -Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Diagnosi Psicodiagnostica e Neuropsicologia Forense del CRIME ANALYSTS TEAM che ci ha rilasciato un suo parere in merito alla vicenda: “Il provvedimento di fermo per omicidio volontario a carico del muratore in questione appare come atto dovuto, essendo già l’uomo sospettato per l’assassinio del professore, suo rivale in amore: una variante, per certi versi “edipica”, alla solita triangolazione amorosa in cui a soccombere sotto i fendenti dell’aggressore è spesso una donna. L’uomo non si sarebbe rassegnato alla perdita della compagna, che da qualche tempo, avrebbe iniziato una frequentazione con la vittima. Potrebbe trattarsi di una sorta di “spostamento” dell’aggressività sul terzo incomodo visto come un ostacolo al ritorno della propria compagna; la rabbia e la sensazione di abbandono devono aver gettato il muratore in un profondo scoramento che, probabilmente, ha antiche origini, nel senso che questi esiti tragici sono spesso il frutto di una personalità costruita in un certo ambiente, con una certa familiarità e con un certo tipo di genitori. In un periodo in cui il bambino prova ad allontanarsi dalla propria madre per esplorare il mondo, egli ritorna tra le braccia materne per fare il carico di affetto: è la fase della separazione- individuazione. Vi sono delle personalità in cui questa fase non viene superata con successo tale da rendere intollerabile qualsiasi perdita dell’oggetto d’amore. Si tratta spesso di persone che necessitano di continue attenzioni e se ci si allontana da loro, potrebbero entrare in una profonda crisi esistenziale, “come se” l’oggetto d’amore non esistesse più.   Effettivamente, nella mente di queste persone non esiste, probabilmente, un’immagine materna o paterna solida, interiorizzata durante l’infanzia ed è possibile che questi soggetti provino a cercarla nel mondo esterno nel tentativo di “superare” i propri conflitti. Nel caso di specie, non sono noti i motivi profondi che abbiano portato il muratore a compiere un gesto così efferato, tuttavia, possono essere soltanto opinabili, dal momento che ognuno di noi nasce con un temperamento di base e costruisce la sua personalità fino ai 16 anni, attraverso la relazione con i genitori, l’ambiente esterno e la morale/etica che la società impone”. 




ANCONA, DUPLICE OMICIDIO: L'EX RIGETTA LA COLPA SULLA 17ENNE

di Angelo Barraco
 
Ancona – E’ iniziato il processo a carico della diciassettenne di Ancora accusata di complicità nell’omicidio dei genitori, Fabio Giacconi e Roberta Pierini, uccisi brutalmente il 7 novembre scorso a colpi di pistola da Antonio Tagliata, ex fidanzato della 17enne. Il processo si svolge con rito abbreviato dinnanzi al gup del Tribunale dei minori. La giovane è giunta al Tribunale dei minori nel pomeriggio di ieri e ha trascorso la notte in un centro d’accoglienza adiacente al Tribunale. L’ex fidanzato ha esposto la sua versione, rigettando tutta la colpa alla sua ex fidanzata. Quest’ultima potrebbe raccontare la sua versione dei fatti in un incidente probatorio. L’accusa sostiene che il delitto sarebbe scaturito come conseguenza dell’opposizione di Fabio e Roberta alla storia d’amore della figlia con Antonio. Chi erano le vittime? Lui, Fabio Giacconi, 49 anni, era un pilota che aveva svolto missioni in Afghanistan e Iraq e fino all’ultimo aveva lottato tra la vita e la morte a seguito di quattro colpi di Beretta calibro 9×21 esplosi da Antonio Tagliata, uno diretto alla nuca. Roberta Pierini invece è morta sul colpo, è stata ferita al fianco e ad un braccio e poi con un colpo alla testa che ha messo fine alla sua vita. La coppia era giunta insieme presso l’appartamento sito in Via Crivelli numero 9. Tagliata ha riferito agli inquirenti che era stata la giovane a dirgli “Spara, spara”, ma tale circostanza viene negata dalla giovane.



ANCONA: SEQUESTRATO UN MEGA VILLAGGIO ABUSIVO SUL LITORALE DI FERMO – GUARDA IL VIDEO

Redazione

Ancona – Un villaggio vacanze completamente abusivo sul litorale di Fermo è stato scoperto e sequestrato dai militari del reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Ancona. ’operazione, denominata “Happy Village”, è stata avviata nella primavera del 2015 ed è proseguita sino allo scorso mese di gennaio, anche mediante l’impiego di unità navali ed aeree. E' emersa l’abusiva lottizzazione di un’area plurivincolata sotto il profilo ecologico e paesaggistico, lungo il litorale marittimo, in una zona sismica.

 

Erano state realizzate piazzole, container, casette in legno, boungalow e mobilhouse che hanno determinato la trasformazione urbanistica del territorio ed il mutamento delle caratteristiche originarie dell’area adibita a camping. Il sequestro riguarda l’intero villaggio vacanze, su una superficie complessiva di circa 64.000 mq, e tutte le opere per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

In particolare, sono stati apposti i sigilli a 615 unità abitative, 600 piazzole di sosta per turismo itinerante, 52 piazzole con strutture prefabbricate, 41 case mobili, ristoranti, piscine, anfiteatro, impianti sportivi, acqua park, parco giochi, supermarket-bazar, bar-paninoteca-gelateria, edicola-tabacchi, palestra, outlet di abbigliamento.




ANCONA, RAPINE E TENTATO OMICIDIO: 12 ARRESTI NELLE MARCHE

Redazione
 
Ancona –Maxioperazione dei Carabinieri del Ros di Ancona che stanno danno eseguendo 12 ordinanze di custodia cautelare. Sui soggetti pende l’accusa per una serie di rapine, tentato omicidio, incendio, furto, spaccio, estorsione, sequestro di persona. I reati contestati sarebbero avvenuti tra la provincia di Macerata, Fermo, Ancona e Pesaro. Inoltre sono stati sequestrati 25 chilogrammi di hashish, un chilo di cocaina, tre pistole e delle divise simili alle divise in dotazione della Guardia di Finanza. A soggetti è contestata una rapina avvenuta nel luglio del 2014 a Montegranaro in cui gli indagati hanno simulato un intervento delle forze dell’ordine, hanno però ammanettato e picchiato i residenti nel casolare. 



ANCONA, SPARI AI GENITORI DELLA FIDANZATA: MORTO ANCHE IL PADRE FABIO GIACCONI

LEGGI ANCHE DELITTO DI ANCONA, PADRE IN COMA IRREVERSIBILE. IL FIDANZATO DELLA FIGLIA: "NON VOLEVO UCCIDERE"

Redazione

Ancona – È morto nell'ospedale Torrette di Ancona Fabio Giacconi, l'uomo ferito a colpi di pistola ad Ancona insieme alla moglie, Roberta Pierini. Accusato dell'omicidio il 18enne fidanzato della figlia 16enne della coppia. La madre della ragazza era morta sul colpo. Giacconi è deceduto questa mattina alle 11 nel reparto di rianimazione dove era ricoverato in gravissime condizioni.

Nel frattempo resta in carcere Antonio Tagliata, il diciottenne reo confesso dell'omicidio di Roberta Pierini, madre della fidanzata di 16 anni, accusata di complicità, e del tentato omicidio del padre Fabio Giacconi, ora ricoverato in ospedale ad Ancona in condizioni disperate. Questa la decisione del Tribunale del Riesame. I giudici hanno dunque rigettato l'istanza di scarcerazione e in subordine di arresti domiciliari avanzata dall'avv. Luca Bartolini per Tagliata, attualmente detenuto a Camerino. La difesa aveva eccepito una presunta insussistenza di esigenze cautelari prospettate dal pm Andrea Laurino relative al pericolo d'inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.

La sedicenne, anche lei arrestata dai carabinieri per concorso in omicidio volontario aggravato e tentato omicidio, è detenuta nell'istituto di pena minorile di Napoli dove gli zii materni, paterni e il nonno paterno le hanno fatto visita. La ragazza respinge le accuse, sostenendo che l'incontro del 7 novembre in casa dei suoi doveva essere solo un chiarimento. Ai familiari é apparsa provata per l'accaduto e intimorita: ha voluto una foto dei genitori che le è stata consegnata. I suoi difensori, gli avv. Paolo Sfrappini e Augusto La Morgia hanno fatto ricorso in Cassazione contro la custodia cautelare.




ANCONA: ARRESTATI TRE SIRIANI CON DOCUMENTI FALSI

Redazione

Ancona – Ecco come clandestinamente ci si intrufola nel paese e nella comunità europea: documenti falsi e viaggi carro bestiamo nascosti nei conteiner. Tre siriani con carte di identità romene false sono stati arrestati dalla Polfer alla stazione ferroviaria di Ancona. Erano in procinto di salire sul treno delle 2,45 per Milano, quando gli agenti li hanno notati e controllati. I tre hanno mostrato carte di identità romene, e quindi comunitarie, sono stati posti in stato di arresto e subito espulsi. I siriani, di 30, 29, e 27 anni, erano a bordo di un treno partito da Lecce e diretto a Milano, da dove intendevano proseguire per il Nord Europa. Hanno ammesso di aver riprodotto le carte di identità della Romania convinti che, essendo un Paese Ue, avrebbero potuto piu' facilmente passare le frontiere senza essere sottoposti a controlli approfonditi. "Dai primi riscontri – sostiene la Polfer Ancona – sembra che i tre stranieri siano introdotti illegalmente in Italia attraversando la frontiera marittima di Bari nascosti in un container". Dopo i fatti di Parigi gli uomini della Polfer di Ancona hanno intensificato i controlli in ambito ferroviario. Nelle ultime due settimane hanno arrestato complessivamente 4 persone, denunciato il responsabile di un aggressione ad un capo treno, colto in flagranza e denunciato un uomo nell'atto di porre ostacoli sui binari, rintracciato un minore e segnalato alcuni utilizzatori di sostanze stupefacenti.




ANCONA, DONNA UCCISA E MARITO FERITO: PRESI I FIDANZATINI

Redazione

Ancona – Tragedia ad Ancona: una donna è stata uccisa a colpi di pistola in un'abitazione, in via Crivelli, mentre il marito è stato ferito gravemente, ed è stato trasportato in ospedale ed ora lotta tra la vita e la morte. A sparare sarebbe stata una persona fuggita poi a bordo di uno scooter. Sono in corso ricerche dei carabinieri e della polizia.
La vittima si chiamava Roberta Pierini, e aveva 49 anni, la stessa età del marito, Fabio Giacconi, che ora è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Torrrette. A coordinare le indagini è la procura di Ancona.

Il 18enne presunto responsabile dell'omicidio di Roberta Pierini avvenuto oggi ad Ancona, e del ferimento del marito della donna, è stato bloccato insieme alla figlia della coppia. Entrambi sono stati condotti nella Caserma del Comando provinciale dei Carabinieri di Ancona.

I due ragazzi sarebbero fuggiti insieme perchè entrambi i genitori si opponevano alla loro storia d'amore. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali in proposito, nel delitto della Pierini e nel ferimento del marito, si profilerebbe anche una responsabilità della ragazzina. 




ANCONA: UOMO SI DA FUOCO DAVANTI AL TRIBUNALE DEI MINORI. E' GRAVE

di A.B.
 
Ancona – I legami di sangue sono indissolubili e quando un figlio viene allontanato dai genitori, la reazione di quest’ultimi è inimmaginabile poiché per loro è come se una parte delle loro carni venisse estirpata con la forza e di fronte alla legge che gli contesta le motivazioni che hanno portato al compimento di tale gesto, spesso non è facile far fronte. Questo è quanto è successo ad un uomo di 43 anni, originario di Bari ma che vive a Pesaro. L’uomo si è dato fuoco con una bottiglia di benzina davanti al Tribunale dei Minori di Ancona e adesso si trova ricoverato in gravissime condizioni presso l’ospedale di Torrette. Il motivo di tale gesto? L’uomo stava per essere allontanato dal figlio piccolo in seguito all’affidamento in prova ai servizi sociali dell’uomo  dopo un periodo di detenzione per droga. I motivi che hanno spinto l’uomo a compiere tale gesto riguardano l’intento dei giudici minorili di affidare il figlio ad un’altra famiglia, poiché il padre aveva tentato il suicidio un’altra volta. 



ANCORA, OMICIDIO JASON: ERGASTOLO AL PADRE E 18 ANNI ALLA MADRE

di A.B.
 
Ancona – E’ stata confermata la condanna all’ergastolo per Denny Pruscino e 18 anni, anziché 25, per la moglie Katia Reginella. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Ancona che ha inflitto queste condanne alla coppia accusata di aver ucciso il loro figlio di due mesi che si chiamava Jason, il bambino è scomparso nel luglio del 2011. Secondo la Procura di Ascoli sarebbe stato l’uomo ad uccidere il bambino.
 
L’uomo non era il padre naturale del bambino ma il padre adottivo, la procura di Ascoli sostiene anche che il corpo del bambino sia stato occultato successivamente sia dall’uomo che dalla madre. Il piccolo Jason era scomparso dalla casa di Folignano a soli due mesi e di lui vi erano soltanto fotogrammi, furono fatte numerose ricerche ma non portarono a nulla. Era stato riconosciuto a Katia Reginella un parziale vizio di mente ed erano state riconosciute le attenuanti generiche con esclusione delle aggravanti. Denny era rimasto per sei mesi in isolamento diurno. L’accusa aveva chiesto per entrambi l’ergastolo e l’isolamento periodico per i reati di omicidio e occultamento di cadavere.
 
L’avvocato della donna ha sempre insistito sulle ridotte capacità mentali della donna e sui suoi disturbi di personalità e sulla sua difficoltà nel ricordare e aveva chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Secondo l’avvocato, la donna sarebbe stata sempre vittima del marito. 



ANCONA: FERMATI ROM DI 14 E 15 ANNI ALLA GUIDA

di M.L.S.

Ancona – A pochi giorni dalla tragedia all'Aurelio di Roma, costata la vita ad una donna filippina, due minori di etnia rom sono stati fermati nella giornata di ieri a bordo di una Lancia y, lanciata in un viaggio durato più di 100 chilometri, da Ancona a Giulianova. Hanno violato più volte il codice della strada, i due giovani di 14 e 15 anni che, senza patente, sono stati intercettati dalla Polizia Stradale di Giulianova, a Colleranesco nel teramano.

Intercettati dalla pattuglia, i due giovani rom hanno tentato la fuga, accelerando la volata in mezzo al traffico. L'inseguimento innescato dai due giovani è terminato solo qualche chilometro più avanti, all'altezza di Cologna, dove gli agenti hanno bloccato l'auto dei fuggitivi. I due minorenni sono stati così denunciati alla procura del tribunale dei minori per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale. L'auto invece, da successivi controlli, è risultata essere di proprietà di un cittadino di Latino che già da tempo non ne era più in possesso.




ANCONA, VIGILI URBANI: IMMEDIATAMENTE REVOCATO L'INCARICO DI RESPONSABILITA' ALL'UFFICIALE INDAGATO INSIEME AD ALTRI COLLEGHI.

Redazione

Ancona – In merito agli tabella di stampa riguardanti l’incarico di responsabilità attribuito a uno degli ufficiali coinvolti nell’inchiesta in corso, l’Amministrazione comunale vuole precisare che lo stesso incarico – subito revocato – era stato assegnato prima di venire a conoscenza che il suo nome compariva tra quelli dei vigili indagati dalla Procura. L’Amministrazione comunale ha difatti appreso dell'inclusione del soggetto in questione tra gli indagati direttamente e soltanto dagli organi di informazione e nello stesso giorno della notizia, il 27 gennaio scorso: a quel punto il direttore generale del Comune, Giancarlo Gasparini, ha scritto al comandante della Polizia Municipale Fioranelli di ritenere opportuna l’immediata revoca dell’incarico di posizione organizzativa all'ufficiale coinvolto. Il comandante Fioranelli, dopo opportuna conferma dello sviluppo delle indagini, ha immediatamente firmato un atto con cui ha revocato la posizione organizzativa in oggetto- riconoscimento che peraltro era stato attribuito al medesimo ufficiale in base al suo curriculum- attribuendo l'incarico ad altro collega. L’Amministrazione ricorda che i vigili coinvolti nell’inchiesta e non trasferiti ad altro servizio stanno continuando a svolgere legittimamente mansioni di loro competenza. Tutti stanno naturalmente lavorando nella stessa qualifica professionale già posseduta.