Albano Laziale, elezioni: Andreassi scende in campo: l’intervista

Luca Andreassi, coordinatore provinciale di Italia Viva, a tre mesi dalle elezioni amministrative di Albano Laziale, come si colloca e quali sono le sue aspettative?

Il mio obiettivo è sempre stato quello di portare buona politica e buona amministrazione per i cittadini di Albano. Non è stato semplice scegliere il modo in cui avrei potuto essere più efficace per poter rappresentare le tante persone che in tutti questi anni mi hanno dato fiducia e per continuare a portare avanti i tanti progetti che abbiamo sviluppato sulla Città. Insieme abbiamo ritenuto che all’interno dell’ampia coalizione che sostiene come candidato sindaco Massimiliano Borelli fosse giusto e utile portare il contributo di una lista composta da persone di varie provenienze e esperienze, ma unite da una visione comune che offriamo al candidato sindaco come contenuto programmatico e coinvolgimento di competenze ed energie a suo sostegno.

Quindi ci sarà una lista a sostegno del candidato sindaco Borelli. Correrà con il simbolo di Italia Viva?

La lista si chiama Viviamo Albano ed ha una connotazione civica, con contributi provenienti da realtà diverse. Italia Viva, del resto, nasce con l’idea che le esperienze civiche siano essenziali per il rinnovamento della politica nei territori, quindi il progetto che stiamo portando avanti ad Albano va perfettamente nella direzione indicata dal mio partito. Mi fa poi particolarmente piacere la possibilità di costruire il progetto insieme con Europa Verde, dato che il mio impegno è stato principalmente dedicato all’ambiente ed alla sua tutela, sia in ambito politico-amministrativo ma anche nella mia professione di docente universitario. Oltre agli esponenti dei due partiti, nella lista Viviamo Albano ci sono molti uomini e donne che non hanno appartenenza partitica, ma si riconoscono in un progetto civico, associazionistico, solidale. Insomma, davvero un bel mix.

Sarete accompagnati da un simbolo “particolare”

Abbiamo voluto rendere evidente il nostro desiderio di ambiente, sicurezza, voglia di stare insieme, anche nel simbolo della lista. Un simbolo che sembrerà a molti anomalo nel novero dei classici simboli di partito. Ma che vuole essere, al contrario, con la sua macchia di colore, un inno alla gioia ed alla vita ad Albano. Tanto più dopo i duri mesi COVID.

Parliamo un po’ di programmi, che ne dice? Iniziamo dalla gestione dei rifiuti.

Dieci anni fa quando mi è stata affidata la delega alla gestione dei rifiuti, Albano Laziale era una città in cui di lì a poco si sarebbe costruito un inceneritore, la società municipalizzata che gestiva i rifiuti stava fallendo e il livello di raccolta differenziata era inesistente. Oggi Albano Laziale non corre alcun pericolo relativamente ad ipotetici termovalorizzatori ed addirittura il sito di Roncigliano è ormai inattivo da 4 anni, siamo ai vertici delle classifiche nazionali e regionali per la differenziazione dei rifiuti e Volsca è un’eccellenza riconosciuta.

Altri temi portanti del vostro programma nel programma?

Oltre l’ambiente, come detto, saremo particolarmente sensibili a tematiche legate al commercio, alla sicurezza ed all’accessibilità.

In questa fase post COVID il rilancio del commercio assume, infatti, un ruolo particolarmente centrale nella rinascita della nostra comunità. In particolare, il Comune deve tornare ad essere quel volano dell’economia locale anche attraverso la creazione di strutture dedicate alle attività produttive al fine di intercettare finanziamenti regionali, nazionali e, soprattutto, europei.
Relativamente alla sicurezza, poi, l’istituzione di un coordinamento permanente delle forze dell’ordine sulla sicurezza, con l’obiettivo di valorizzare, tra gli altri, il ruolo della Polizia Locale, e creare una collaborazione sinergica con le forze della protezione civile e con il C.O.I.
Infine, l’accessibilità: vogliamo offrire ai portatori di disabilità servizi più a misura di persona ma soprattutto una città in cui possano muoversi in piena libertà e avere le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini.




Pomezia EcoX, Andreassi torna sul caso dopo 200 giorni: “Non sappiamo cosa ha bruciato”

POMEZIA – Dura e schietta la nota di Luca Andreassi, consigliere comunale di Albano Laziale delegato ai rifiuti e professore dI Ingegneria dell’Università Tor Vergata: “Doveva essere una Conferenza dei Servizi risolutiva. O quasi. Almeno così ci era stata presentata. Ovvero la Conferenza con al tavolo tutti i soggetti in qualche modo coinvolti nella vicenda ECO X con gli obiettivi di individuare e definire, anche economicamente, gli interventi di messa in sicurezza, rimozione rifiuti, caratterizzazione e bonifica del sito e discutere e approvare il documento tecnico – progettuale circa l’analisi dello stato dei luoghi e la relazione tecnica – economica degli interventi.

Insomma, ci aspettavamo, finalmente, dopo 200 giorni da quell’incendio e dopo 200 giorni in cui quella montagna di rifiuti combusti e contaminanti sta ancora lì, esattamente nello stesso posto di quel maledetto 5 maggio, una soluzione o, almeno, una strada per risolvere il problema.

Un percorso condiviso. Invece, a leggere il verbale disponibile sul sito istituzionale del Comune di Pomezia, sembra che la montagna abbia partorito il topolino. Iniziamo dalle assenze. Al tavolo non ci sono l’Arpa Lazio, agenzia tecnica regionale e la società ECO X.  E poi la discussione.

Discussione che rimbalza tra le preoccupazioni della ASL Roma 6 relativamente alle caratteristiche inquinanti di quella montagna di rifiuti con esplicito riferimento ad amianto e inquinamento del corpo idrico superficiale e la richiesta di urgenti provvedimenti per la rimozione a ISPRA che rispedisce al mittente il documento tecnico presentato per varie carenze, auspicando una relazione maggiormente dettagliata al fine di quantificare gli interventi di messa in sicurezza, smontaggio o demolizione delle infrastrutture insieme a verifica dell’attuale stato della rete di gestione delle acque reflue e delle acque di origine meteorica nonché della rete piezometrica per il monitoraggio delle acque sotterranee che non c’erano nel documento.

Fino ad arrivare alla posizione del Comune di Pomezia che sembra timidamente ipotizzare la possibilità di un intervento in danno, dopo 200 giorni, e della Regione Lazio, che, e questa mi pare di poter dire sia l’unica vera notizia, accanto alla rassicurazione sulla attivazione di tutte le azioni per la riscossione della polizza fidejussoria di 750.000 €, si dichiara disponibile a fornire un proprio contributo economico. Disponibilità subordinata alla quantificazione esatta delle attività di messa in sicurezza, rimozione dei rifiuti e caratterizzazione del sito.

Mi sembra la prima buona notizia, che coglierei al volo senza esitazioni se fossi il Sindaco di Pomezia che, invece, è molto silenzioso a leggere il verbale, che chiude la Conferenza limitandosi a dichiarare che “emerge la necessità di rimodulazione e revisione del documento oggetto della riunione”.

Di fatto, rimandando tutto a data da destinarsi.  Altro che riunione determinante. E tutto questo dopo 200 giorni. Almeno sapessimo cosa ha bruciato”.




ALBANO LAZIALE, DIECI MEZZI ACQUISTATI DA VOLSCA PER RACCOGLIERE I RIFIUTI

Redazione

Dieci nuovi mezzi sono arrivati in forza alla Volsca Ambiente e Servizi.  Da qualche giorno, infatti, la società può contare su di un parco macchine decisamente più idoneo a coprire l’intero territorio comunale e garantire, di conseguenza, un servizio più adeguato alla cittadinanza.

«La società – afferma il consigliere delegato allo studio della materia Rifiuti Luca Andreassi – ha deciso di investire nell’acquisto di nuovi mezzi, scelta condivisa ovviamente dall’amministrazione perché si andrà a migliorare il servizio di raccolta stradale. Oltretutto, il contratto prevede che non appena partirà la raccolta differenziata alcuni dei mezzi che non serviranno più verranno sostituiti con altri più idonei, fermo restando che molti di essi saranno indispensabili anche per la raccolta porta a porta che non è svolta solo da mezzi di piccola dimensione. E visto che abbiamo aperto la tematica – conclude Andreassi – vorrei chiarire una questione importante, e cioè che il Comune non ha speso soldi propri ma la società, in piena autonomia e come è giusto che sia, ha deciso su cosa e come investire».

All’arrivo di nuovi mezzi, si aggiunge quella dei cassonetti e delle campane che nelle prossime settimane andranno a sostituire quelli maggiormente vetusti sul territorio.