ANGUILLARA SABAZIA: IL 27 GENNAIO 2014 UNA GIORNATA SENZA MEMORIA

 

Nulla sulla pagina istituzionale del Comune, nulla sul blog realizzato da un assessore in nome dell’amministrazione, nulla nel gruppo Facebook “istituzionale”, gruppo dove un post che un cittadino scrisse per onorare il ricordo, è stato rimosso dall’assessore amministratore del gruppo, trattamento che non viene riservato neanche ad alcune pubblicità o a post dai chiari intenti, neanche troppo velati, di propaganda politica.

 

di Silvio Rossi

Anguillara Sabazia (RM)
– La cultura della commemorazione, intesa nell’accezione di “memoria comune”, non è un elemento che può essere facilmente adottato da chi non impegna concretamente la sua volontà per dedicare a questo importante momento collettivo l’attenzione che merita. Non si può pretendere che tutti siano egualmente coinvolti rispetto ai drammi umani vissuti dalle generazioni che ci hanno preceduto, e hanno lottato per consegnarci un mondo migliore, dono che troppe volte sembra si faccia fatica ad apprezzare.

Quale occasione migliore per monitorare il livello di civiltà raggiunto dalle amministrazioni, del giorno della memoria, istituito per celebrare la liberazione del Campo di Concentramento di Auschwitz, avvenuta all’alba del 27 gennaio 1945? Quest’anno, inoltre, ricorrendo il settantesimo dall’evento, il significato, così come spesso avviene nelle scadenze decennali, ha un valore maggiore: difficilmente tra dieci anni i sopravvissuti dallo sterminio potranno portare la loro testimonianza.

Un avvenimento che è stato considerato come l’emblema più rappresentativo della lotta contro la barbarie, cui tutte le nazioni partecipano, immedesimandosi nel lungo elenco di vittime che nel campo hanno visto terminare la loro esistenza. Un evento che impone a tutte le amministrazioni locali la partecipazione, un obbligo morale che tutti i sindaci, gli assessori, i consiglieri degli ottomila comuni, delle venti regioni e delle province devono rispettare, un monito non derogabile, un richiamo alla comune partecipazione.

Ma non tutti sono ugualmente partecipi nella celebrazione. Alcuni comuni non ritengono, probabilmente, di sentirsi in dovere nel garantire l’impegno di divulgare, informare, riflettere su quest’argomento. Noi, francamente, non ne comprendiamo le ragioni. Sorprende, ad esempio come Anguillara, un comune con ventimila abitanti, che tra l’altro ha la delega alla cultura affidata a una storica che spesso affronta questi temi in contesti universitari, non faccia nulla per il ricordo della Shoah. Nulla sulla pagina istituzionale del Comune, nulla sul blog realizzato da un assessore in nome dell’amministrazione, nulla nel gruppo Facebook “istituzionale”, gruppo dove un post che un cittadino scrisse per onorare il ricordo, è stato rimosso dall’assessore amministratore del gruppo, trattamento che non viene riservato neanche ad alcune pubblicità o a post dai chiari intenti, neanche troppo velati, di propaganda politica.

Siamo convinti che la consigliera Roghi avrebbe desiderato un maggiore coinvolgimento da parte dei suoi colleghi nel Consiglio Comunale (se la maggioranza non ha organizzato nulla, le opposizioni non hanno fatto sentire la loro voce nel merito), e che a malincuore abbia dovuto rinunciare a questa impresa.

Tutti gli altri comuni del territorio (Bracciano, Manziana, Canale Monterano, Campagnano, Formello) hanno realizzato incontri, manifestazioni, dibattiti, in cui i cittadini sono stati invitati tramite il portale comunale. Invece ad Anguillara un inquietante silenzio, che fa più male di mille urli, sta a ricordarci chi non sente il bisogno di urlare “io ricordo”.