Turchia, ambasciatore russo colpito a morte ad Ankara


Redazione


TURCHIA – Un uomo armato ha ucciso l'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, sparando contro di lui durante una mostra fotografica ad Ankara. L'attentatore è stato poi ucciso in un blitz della polizia turca. Il diplomatico è morto in ospedale, dove era stato inzialmente ricoverato.

"Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui". È questa una delle frasi che l'attentatore avrebbe urlato prima di sparare all'ambasciatore russo. L'uomo è stato identificato come un diplomato dell'accademia di polizia di nome Mert Altintas, di 22 anni, che si era diplomato nel 2014 all'accademia Rustu Unsal di Smirne.

Il dipartimento di Stato americano segnala sul suo twitter "notizie" di spari nei pressi dell'ambasciata americana ad Ankara, insieme con l'avvertimento ad evitare la zona. Non ci sono al momento conferme.

"Condanniamo questo atto di violenza, qualsiasi sia la sua fonte", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, John Kirby, riguardo all'attentato. "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con lui e la sua famiglia".




ANKARA: AUTOBOMBA CONTRO LA POLIZIA: DECINE DI MORTI E FERITI

Redazione
Ankara – Paura e terrore ad Ankara. L’esplosione di un’autobomba collocata vicino alla fermata dell’autobus nei pressi della Piazza Beyazit, che si trova tra l’università di Istanbul e il gran bazar, ha causato la morte di almeno 11 persone e il ferimento di 36 persone. L’informazione in merito a quanto accaduto è stata resa nota dalla Cnn turca. L’esplosione è avvenuta nel quartiere di Vezneciler, nel cuore del Corno d’Oro di Istanbul. Al momento non vi sono rivendicazioni. Non è il primo episodio che si verifica poiché il mese scorso sono stati uccisi 8 soldati turchi a seguito dell’esplosione di un’autobomba, quell’agguato venne rivendicato dal Pkk. Ma non è tutto poiché il 12 gennaio una decina di turisti tedeschi sono stati uccisi da una bomba fatta esplodere dall’Isis nell’antica Costantinopoli, il 19 marzo invece tre israeliani e un cittadino iraniano sono stati uccisi sulla strada di Istikla, principale strada commerciale di Istanbul. 



OPERAZIONE UE-ANKARA: PRIMI 200 MIGRANTI IMBARCATI PER LE COSTE TURCHE

Redazione

Al via i primi rinvii di migranti nell'ambito dell'accordo tra Ue e Ankara per limitare gli arrivi in Europa. Tra pesanti misure di sicurezza, 202 profughi sono stati scortati su due piccoli traghetti dagli agenti della agenzia europea di protezione delle frontiere Frontex. Circa 4.000 immigrati sono trattenuti sull'isola greca dall'entrata in vigore il 20 marzo dell'accordo tra Bruxelles e la Turchia.

Ore prima sulla vicina isola di Chio la polizia antisommossa si è scontrata con residenti locali durante una protesta contro le deportazioni lì pianificate. "Questo è il primo giorno di tempi molto duri per i diritti dei rifugiati. Nonostante le gravi lacune legali e la mancanza di un'adeguata protezione in Turchia, l'Ue sta andando avanti in un accordo pericoloso", afferma Giorgos Kosmopoulos di Amnesty International in Grecia.

Intanto è atterrato ad Hannover, in Germania, il primo gruppo di rifugiati siriani partito dalla Turchia per essere ricollocato in Europa nell'ambito dell'accordo con Bruxelles. Lo riportano i media locali, secondo cui un altro gruppo di 35 siriani è atteso sempre oggi in Germania.




FORTE ESPLOSIONE NEL CENTRO DI ANKARA, ALMENO 37 MORTI E 125 FERITI

Redazione Esteri

Ankara sotto attacco. Si è aggravato il bilancio dell'attentato compiuto ieri con un'autobomba nel pieno centro di Ankara: è di almeno 37 morti, tra cui almeno 2 kamikaze. I feriti sono 125, di cui 19 gravi. Una dei due kamikaze è l'ex studentessa universitaria turca Seher Cagla Demir, che si sarebbe unita al Pkk curdo nel 2013. E' quanto scrive il quotidiano Sozcu, citando fonti vicine alle indagini.

L'autobomba si è fatta esplodere contro un bus, nei pressi di una fermata molto trafficata dove erano parcheggiati diversi altri mezzi, che hanno preso fuoco o sono stati danneggiati. L'attacco è avvenuto in una zona centralissima della capitale turca, tra il parco Guven e la piazza di Kizilay, a poca distanza anche da due fermate della metro.

Le autorità turche sospettano che dietro l'attacco ci sia il terrorismo di matrice curda. L'autobomba del mese scorso sempre ad Ankara era stata attribuita dal governo al Pkk e ai curdi siriani del Pyd ma rivendicata dagli estremisti curdi del Tak. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso con un comunicato la sua condanna per l'attacco compiuto stasera ad Ankara. "A seguito dell'instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici", scrive Erdogan, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che "minacciano l'integrità del nostro Paese", continua la nota, "proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione".

Almeno un francese è stato ucciso nel "vile attentato" a Grand-Bassam, in Costa d'Avorio. Lo ha annunciato il presidente Francois Hollande, parlando di "una decina di civili" uccisi insieme con "diversi membri delle forze di sicurezza". "La Francia assicura sostegno logistico e informazioni alla Costa d'Avorio per trovare gli aggressori – ha detto Hollande – continuerà e intensificherà la cooperazione con i suoi partner nella lotta al terrorismo".

L'autorità radiotelevisiva turca ha imposto un divieto temporaneo di pubblicazione delle immagini relative all'esplosione di stasera nel centro di Ankara. Lo riferisce l'agenzia statale Anadolu. La misura è ricorrente in Turchia in caso di attacchi terroristici

"I terroristi devono sapere che per quanto sanguinoso sarà il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano". Così il presidente del consiglio Matteo Renzi commenta gli attentati ad Ankara e in Costa d'Avorio. "La risposta e la condanna della comunità internazionale sarà ferma, unanime, risoluta".




STRAGE ANKARA: È STATO UN KAMIKAZE. 97 MORTI E 186 FERITI

Redazione

Turchia–Sono almeno 97 le persone uccise in seguito a una duplice esplosione alla stazione di Ankara, dove a mezzogiorno di sabato sarebbe dovuta partire una marcia pacifica per chiedere la fine degli scontri tra il Pkk e le autorità di Ankara nel sudest della Turchia. E' quanto ha riferito il partito filocurdo Hdp. I feriti sarebbero 186. Il ministro della Sanità Mehmet Muezzionglu ha sostenuto che l'attacco è stato pianificato da "professionisti".
Il partito filo curdo dell'Hdp, tra gli organizzatori della marcia pacifista, ha condannato su Twitter la duplice esplosione. Il partito di Selahattin Demirtas ha anche denunciato che ''la polizia ha attaccato le persone che cercavano di portare via i feriti dal luogo dell'incontro''. Demirtas ha poi accusato il partito dell'Akp del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di avere ''le mani sporche di sangue'' e di ''sostenere il terrorismo''.

 
A Istanbul sono scese in strada circa duemila persone per denunciare il peggiore attacco della storia della Turchia moderna e per protestare contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. ''Ladro! Assassino! Erdogan!'' è lo slogan scandito dai manifestanti, che hanno esortato il Pkk a rispondere all'attacco. ''Vendetta, Pkk!'', hanno infatti scandito i manifestanti a Istanbul. Proprio oggi il Pkk ha fatto sapere che non verranno più sferrati attacchi contro le autorità turche, se non per difesa, per consentire lo svolgimento di elezioni ''giuste''. Il prossimo appuntamento elettorale è per il primo novembre.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha convocato una riunione di emergenza . Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato quello che ha definito un ''attacco terroristico''. Erdogan ha quindi detto che sono in corso indagini sull'attentato e che gli autori delle esplosioni verranno consegnati alla giustizia. La Turchia non si merita questo, ha detto il leader del partito del Popolo repubblicano Chp Kemal Kilicdaorglu, annunciando che il suo partito ha annullato tutti gli impegni in programma per oggi. Il partito del Popolo repubblicano Chp è pronto a fornire qualsiasi sostegno per mettere fine al terrorismo, ha proseguito il suo leader, affermando che ''dobbiamo agire con il massimo impegno congiunto''.


Gli organizzatori della marcia pacifista che sarebbe dovuta partire a mezzogiorno dalla stazione di Ankara hanno annunciato di aver annullato la manifestazione. L'obiettivo della marcia era quello di chiedere la fine del rinnovato conflitto tra le autorità di Ankara e i miliziani curdi del Pkk nel sudest della Turchia.

''Qualunque sia l'origine'' dell'attacco, ha proseguito il presidente turco, è necessario opporsi a tutti i terroristi. In un comunicato scritto diffuso dall'ufficio della presidenza di Ankara, Erdogan ha affermato inoltre che ''la solidarietà e la determinazione sono la risposta più forte al terrorismo''. I responsabili dell'attentato, ha proseguito, mirano a creare divisioni all'interno della società turca. Si tratta di una minaccia alla pace e all'unità della Turchia, ha concluso Erdogan.


Proprio sull'origine dell'attacco, ''molto probabilmente c'è dietro l'Is'' sostiene, ad Aki – Adnkronos International, Mensur Akgun, direttore del Global Political Trends Center (GPoT) di Ankara e presidente del Dipartimento di relazioni internazionali alla Kultur University di Istanbul. ''Se verrà confermato che l'attacco è stato condotto dall'Is, l'obiettivo potrebbe essere multiplo – spiega – Un avvertimento al Pkk, di evitare qualsiasi ulteriore confronto con l'Is, un deterrente per la Turchia, o la volontà di creare disordine nel Paese''.
Alla ''marcia pacifica e democratica'' era prevista la partecipazione di membri della Confederazione dei dipendenti del settore pubblico (Kesk), della Confederazione dei sindacati rivoluzionari dei lavoratori (Disk), l'Unione degli architetti e ingegneri turchi (Tmmob) e l'Assosciaione dei medici turchi (Ttb). Prevista anche la partecipazione del leader del partito filo curdo Hdp, Selahattin Demirtas, che stava finendo di preparare il discorso che avrebbe tenuto nella città a maggioranza curda di Diyarbakir quando sono avvenute le esplosioni.

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi esprime il "proprio sgomento e il proprio dolore per l'efferato attentato terroristico contro la democrazia e la pace che è costato la vita a tanti manifestanti per la pace ad Ankara".

"Combattere uniti la piaga del terrorismo" scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Repubblica della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. "Ho appreso con grande amarezza -scrive Mattarella- dell'ignobile attentato perpetrato stamani ad Ankara contro civili innocenti che manifestavano per la pace. Desidero condannare nella maniera più risoluta tale gesto vile e riprovevole".

Il segretario generale della Nato ha condannato "con forza" l'attentato terroristico ad Ankara, "un attacco orrendo contro persone che marciavano per la pace e per il quale non possono esserci giustificazioni". "Tutti gli alleati della Nato – ha detto in una nota Jens Stoltenberg – sono uniti nella lotta contro il flagello del terrorismo".

Dagli Stati Uniti, intanto, arriva la condanna "dell'orribile attacco terroristico. Il fatto che questo attacco sia avvenuto prima di una manifestazione della pace sottolinea la malvagità di chi l'ha commesso". Gli Stati Uniti "continueranno a essere la fianco del governo turco e del suo popolo nella lotta contro la piaga del terrorismo".

L'esperta turca: intento è continuare la guerra con i curdi – L'obiettivo dell'attentato ad Ankara era il partito filo curdo ''Hdp e il suo successo elettorale''. E ''l'intento è quello di continuare la guerra con i curdi''. Lo sostiene Esra Ozyurek, professore associato di Studi turchi contemporanei presso l'Istituto Europeo della London School of Economics, in un'intervista ad Aki – Adnkronos International. ''Finora nessuno ha rivendicato l'attacco – prosegue l'antropologa, che si occupa di Islam, cristianesimo e secolarismo – Ma indipendentemente da chi sia stato, è improbabile che lo abbia fatto senza l'approvazione di qualcuno dell'intelligence turca''.

L'esperta conferma così la tesi del leader dell'Hdp Selahattin Demirtas e condivide la valutazione che ''questo attacco è chiaramente legato a quello a Diyarbakir prima delle elezioni di giugno e a quello a Suruc dopo il voto''. Il riferimento è agli attentati del 5 giugno contro una manifestazione organizzata dall'Hdp alla quale avrebbe dovuto partecipare lo stesso Demirtas e del 20 luglio a Suruc, costato la vita a 33 studenti universitari curdi che avevano in programma di raggiungere la città siriana di Kobane liberata dall'Is per contribuire alla sua ricostruzione.

In merito all'impatto che l'attentato di Ankara potrà avere sulle elezioni in programma in Turchia il primo novembre, Ozyurek ha detto che ''una possibilità potrebbe essere che (il presidente turco Recep Tayyip, ndr) Erdogan dichiari lo stato d'emergenza e rinvii le elezioni''.

A proposito della solidarietà arrivata immediatamente dalla Russia in un momento in cui le relazioni con la Turchia sono particolarmente difficili per le violazioni dello spazio aereo da parte di velivoli di Mosca, l'esperta ha commentato: ''La Turchia è sicuramente la parte debole nei rapporti con la Russia. Quindi potrebbe sfruttare questa come un'opportunità''.




ANKARA E USA: SI PREPARA UNA "GUERRA GLOBALE" CONTRO L'ISIS

Redazione

Una notizia che ha del clamoroso. Jet e droni americani stanno arrivando nelle basi aeree turche per lanciare "presto" una battaglia "globale" all'Isis. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu. La Turchia ha approvato l'uso delle basi per aerei della coalizione anti-Isis. "Come parte del nostro accordo con gli Usa, abbiamo fatto progressi riguardo l'apertura delle nostre basi, in particolare di Incirlik", ha annunciato Cavusoglu, "stiamo assistendo all'arrivo di aerei americani, con e senza pilota, presto lanceremo tutti insieme una battaglia globale contro lo Stato islamico", ha aggiunto




TURCHIA: E' STRAGE DI RIBELLI CURDI

di Ch. Mo.

Istanbul – Guerriglie e tensioni contro i ribelli curdi in una settimana di incursioni che non hanno lasciato scampo ad oltre 260 guerriglieri. Altri cento sono rimasti feriti: è quanto riferito dall’agenzia governativa turca Anatolia. Un bollettino da guerra, una vera e propria strage che passa inosservata e indifferente agli occhi umani.

 

Secondo l'agenzia, che non cita fonti e la cui informazioni sono state verificate in maniera indipendente, tra i feriti c' è anche il fratello del leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas.

 

’ stato sempre contrario finora il governo turco a fornire bilanci sulle vittime e anzi, una fonte ufficiosa ha tenuto a rimarcare che "non è una partita di calcio". Ma il numero di raid quotidiani sulle postazioni Pkk nel nord dell'Iraq può fornire un'idea della dimensione dell'operazione "antiterrorismo" lanciata da Ankara, un operazione che suscita qualche inquietudine nelle capitali occidentali.
Venerdi' il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier ha esortato la Turchia a "non distruggere i ponti" costruiti nel corso degli ultimi anni con la minoranza curda. 




BLITZ ANTI ISIS : CELLULE JIHADISTE SPARSE OVUNQUE. E' ALLARME SICUREZZA

di Angelo Barraco
 
La lotta all’Isis non si ferma poiché le bandiere nere fanno paura, uccidono e avanzano e l’azione preventiva serve ad evitare ed a smantellare cellule Jihadiste collocate in diversi luoghi. E’ esattamente ciò che ha fatto la polizia turca che ha effettuato blitz in 13 province e ha messo le manette ai polsi a 251 persone  sospettate di sostenere  i jihadisti dell’isis e i miliziani curdi del Pkk. I raid sono stati effettuati all’indomani di un attacco dell’Isis lungo la frontiera con la Siria in cui è stato ucciso un soldato e altri due sono stati feriti. Le bandiere nere non si placano, avanzano, distruggono e conquistano: è grande anche la propaganda che spinge molti ad unirsi a loro. Ad Istanbul sono stati effettuati 140 blitz in 26 quartieri e hanno lavorato 5 mila agenti all’operazione con l’ausilio di elicotteri. Tre caccia F-16 hanno colpito delle postazioni Isis.
 
 
Un’importante svolta della Turchia. Ankara farà utilizzare la sua base aerea Usa di Incirlik, distante 120 km dalla Siria, questa postazione servirà agli aerei Usa per colpire le postazioni Isis. L’accordo per l’uso di questa postazione è stato raggiunto, dopo diversi mesi di trattative ma è stato concretizzato mercoledì in una telefonata tra Barack Obama e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Incrirlik è stata costruita dagli americani nel 1951 e ospita truppe turche, americane e britanniche e l’uso di tale base è una svolta per la lotta alle bandiere nere dell’Isis. La base è stata utilizzata anche per la Guerra del Golfo nel 1991 ma non per la 2 del 2003 poiché il governo turco fin’ora si era opposto all’uso della base. Ma l’Isis avanza, gli attacchi sono sempre più frequenti e imprevedibili e la mattanza ha proporzioni che fanno gelare il sangue, gli viene imprigionato dall’Isis non po’ scappar via e spesso gli ostaggi, se non sono più utili per nessun fine, vengono brutalmente uccisi come bestie. Sulle sorti dei nostri quattro italiani rapiti si parla di Isis e l’ipotesi che possano essere stati sequestrati dalle bandiere nere fa rabbrividire, ma al momento non vi è stata alcuna rivendicazione e bisogna aspettare che il tempo faccia il suo corso e sperare che presto i rapitori diano informazioni sui nostri connazionali.