CIVITAVECCHIA, TIRRENO POWER: SINDACO IN PRIMA LINEA A SALVAGUARDIA LAVORATORI

Redazione

Civitavecchia (RM) – Primo vertice quello che si è avuto nel pomeriggio di martedì fra le varie rappresentanze sindacali ed il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino, accompagnato per l’occasione dal consigliere regionale Devid Porrello e dalla deputata Marta Grande, oltre che dai consiglieri comunali Francesco Fortunato ed Emanuele La Rosa. Il neo primo cittadino ha ascoltato le varie argomentazioni che gli sono state esposte dai vertici sindacali ed ha firmato una lettera di impegno che ricalcava le intenzioni che l’amministrazione già aveva presupposto di mettere in atto.
“Una macelleria sociale più che un piano di ristrutturazione”, così è stata definita dai sindacati la strategia di Tirreno Power.
Il forte pieno di esuberi infatti è in contrasto con le unicità dell’azienda locale e con le potenzialità che questa potrebbe avere con una messa a regime più consona alle qualità dei lavoratori e delle strutture presenti. Diverse, infatti, sono le situazioni delle centrali di Napoli e di Vado Ligure sotto molti aspetti che non possono essere trascurati.
Il sindaco Cozzolino s’impegna fin da subito a convocare i vertici di Tirreno Power, sia locali che nazionali, per discutere con loro i prossimi passi da attuare nell’interesse della salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento della centrale elettrica. Contemporaneamente si cercherà una sinergia anche con l’Autorità Portuale ed Enel, con la quale era stato firmato un patto di ricollocazione di eventuali esuberi.
In chiusura il sindaco ha calendarizzato anche altri incontri con i sindacati per parlare anche delle altre questioni, su tutte quella di Hcs. L’obiettivo comune è quello di arrivare alla soluzione dei problemi senza rivendicare la vittoria per nessuna delle forze in gioco; il benessere dei cittadini è, nei fatti, l’unico punto focale dell’amministrazione comunale.
 




CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, SABATO 22 SETTEMBRE: “IN MARCIA PER LA SALUTE – PRIMA EDIZIONE”

Redazione

“L’autunno caldo dell’attivismo salutar-ambientalista civitavecchiese affronta la sua seconda tappa. Dopo il successo del GreenDay Live alle terme di Traiano, sabato 22 settembre, un altro segnale verrà inviato all’amministrazione comunale, all’enel e ai gestori dello scalo portuale cittadino. – Dichiara Antonio Cozzolino per il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste in una nota –  La manifestazione è promossa dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Civitavecchia e del Comprensorio – prosegue Cozzolino – ed è volta a rimarcare uno spiacevole fatto: dalla scorsa estate, in cui manifestammo contro lo scandaloso inquinamento atmosferico causato dallo scalo portuale cittadino, non è cambiato praticamente niente. Anzi. Eppure, stando a quanto sostiene il comandante della capitaneria di porto Vella, a Civitavecchia la qualità dell’aria è migliorata. Come fa a dirlo?  Beh, secondo il comandante, ‘La conferma arriva dalle centraline di rilevamento dei fumi installate all’interno dello scalo ed è frutto, tra l’altro, di un’intensa opera di prevenzione, controllo e repressione messa in atto dalla Capitaneria di Porto’. Chiaro? l’aria è migliorata, rispetto ad uno strumento in funzione solo da quest’anno!!! Quindi, è migliorata rispetto a che? Mistero misterioso. La verità è che la capitaneria di porto sta facendo quello che può con il ridotto organico che ha, soprattutto dopo le 15: solo 5 persone a controllare tutto il porto…se non capita qualche incidente in mare; in quel caso resta il solo nostromo. Quindi, anche se il personale è coscienzioso e s’impegna al massimo (mai messo in dubbio e verificato di persona), non è il tempo di proclami trionfaleschi. Lo potrà confermare chiunque, quest’estate, abbia fatto il proverbiale “passo indietro” ad osservare Civitavecchia da lontano; da san Liborio, dalle uscite dell’autostrada o per chi ha una barca, da neanche un  miglio dalla costa: un enorme nuvola giallo/marrone ci ha sovrastati durante tutta la bella stagione. Quindi? differenze con lo scorso anno? Nessuna. D’altronde lo sappiamo, la legislazione è carente, e agli armatori non potrebbe importare di meno della salute di 50/60 mila persone (solo a Civitavecchia, ovviamente). Quindi la vera soluzione, per ora, sarebbe un autorità portuale che applicasse politiche di vera avanguardia per rendere lo scalo SOSTENIBILE. Ma al presidente Monti, sembra interessi unicamente la sua lanciatissima carriera. Testimone ne è lo sciorinamento di discorsi sull’ampliamento del porto, il potenziamento del comparto merci o il servizio di bunkeraggio che il presidente ci propina ad ogni occasione istituzionale. E di Arpa Lazio che piazza le centraline in maniera improbabile, abbiamo già parlato.

Seconda questione: ENEL.

Sono 60 anni che il colosso energetico vessa il territorio in maniera più o meno pesante. Certo i tempi di Fiumaretta erano peggiori; ma alzi la mano chi crede ancora alla panzana del carbone pulito. In più, come se non bastasse, il Sindaco non riesce ad illustrare alla cittadinanza una linea politica degna di questo nome per risolvere il problema. Sarebbe facile pensare ad enel come al giochino di ogni amministratore per sistemare l’amico, appianare i debiti e avere qualche introito in più da gestire che non fa mai male di questi tempi. Noi però non ci vogliamo credere al perpetrarsi di queste bassezze…anche perchè a lungo andare non ci guadagna nessuno. Quindi il sindaco faccia chiarezza. Perchè non può sostenere (come durante il greenday live) che “non monetizzeremo! la salute non è in vendita!” e contemporaneamente dichiarare ai giornali che “Ci siamo impegnati – ha aggiunto Tidei – a concordare eventuali opere compensative a sostegno della città e del comprensorio, relativamente ad aspetti ambientali.“ Informiamo il sindaco che monetizzazione e opere di compensazione ambientale sono la stessa cosa. Ormai la misura è colma; pretendiamo dal sindaco che nel fantomatico tavolo permanente si affronti una questione fondamentale: la data di smantellamento del polo energetico. O almeno quella della sua riconversione alle rinnovabili. Dopo 60 anni abbiamo dato. Basta. E per quelli che ci accusano di voler “mandare per strada la gggente!” cerchiamo di capirci bene: la centrale non deve chiudere domani…e neanche dopo domani. Ma se la data la fissiamo tra 25 anni, abbiamo tutto il tempo di preparare il tessuto cittadino all’evento. Se poi riconvertiamo a rinnovabili, si possono anche accorciare i tempi. A chi reputasse “impossibile” la cosa, ricordo che prima della seconda guerra mondiale, Civitavecchia era una rinomata stazione balneare e termale. Oggi abbiamo anche i croceristi. Con un polo energetico a rinnovabili saremmo veramente un punto di riferimento ed un esempio per tutto il paese. Conclude Cozzolino – Quindi, appuntamento a tutti SABATO 22 SETTEMBRE ALLE 10 SOTTO IL COMUNE per la prima edizione di In Marcia per la Salute.  Antonio Cozzolino per il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste"

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03/09/2012 CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO: DOPO LA RISPOSTA DI ARPA LAZIO AUMENTANO LE PREOCCUPAZIONI DEL COMITATO NESSUNDORMA
31/08/2012 CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO


 




CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO: DOPO LA RISPOSTA DI ARPA LAZIO AUMENTANO LE PREOCCUPAZIONI DEL COMITATO NESSUNDORMA

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Un paio di giorni fa NessunDorma, ha inviato una lettera ad ARPA Lazio. In questa lettera erano riportate delle perplessità legittime, scaturite da una veloce indagine sulle centraline di rilevamento degli inquinanti atmosferici, effettuata dai cittadini Dario Menditto, Massimo Pantanelli e Alessandro Manuedda; l’indagine evidenziava alcune incongruenze tra il posizionamento delle centraline di ARPA e la direttiva del ministero che definisce i parametri del posizionamento stesso.


“ARPA Lazio, ovviamente non ha mancato di rispondere (CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO ). – Dichiara in una nota Antonio Cozzolino per NessunDorma – Ma la risposta, purtroppo, – continua Cozzolino – invece di tranquillizzarci, ha destato altre perplessità; e i motivi sono diversi:
1. Secondo ARPA, la centralina di via del Lazzeretto è ben posizionata, perchè  ”Vista la dimensione delle stesse navi e la quota delle loro emissioni, il collocamento della postazione all’interno del porto e sulle banchine avrebbe impedito di vedere alcun tipo di contributo“….quindi il posizionamento è buono per l’altezza rispetto ai camini delle navi. Ma il rigoglioso albero che la sovrasta? neanche menzionato.
2. Secondo ARPA, la centralina ubicata presso il Parco della Resistenza, è posizionata correttamente.”


La nota di NessunDorma prosegue ancora:
“Infatti la nota dell’avvocato Carrubba dice che ”La postazione in oggetto ha fatto parte da molti anni della rete di monitoraggio laziale e la sua collocazione rispetta le direttive ministeriali secondo cui in una località come Civitavecchia il monitoraggio dovrebbe essere realizzato solo in una postazione collocata in un parco (quindi una postazione di fondo urbano)“; quindi secondo ARPA, la centralina in questione, è una centralina di FONDO URBANO e quindi come tale posizionabile in un parco….ma sempre secondo ARPA come riportato al link http://www.arpalazio.net/main/aria/doc/RQA/locRQA.php, vedi immagine sotto, la centralina è di tipo INDUSTRIALE. Quindi, a parte la gravità del fatto che ARPA non conosca i propri strumenti e come dovrebbero essere posizionati, resta il più grave fatto che una stazione INDUSTRIALE, non deve stare in un parco, bensì “in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe;” come recita il famoso allegato III. Domanda: la centralina DENTRO il parco della Resistenza è influenzata solo dalla ben nota fonte industriale? È molto difficile sostenerlo.
3. Sempre secondo l’avvocato Carrubba “le misure della centralina non sono influenzate dalla presenza della vegetazione“. L’incredibilità di questa affermazione si commenta da sola; siccome non ho intenzione di perdere tempo ad inondare ARPA di link a pubblicazioni scientifiche che dicono l’esatto contrario (tanto non le leggerebbero), mi limito a riportare le parole del nostro comunicato: “La centralina del Parco della Resistenza, direttamente gestita da ARPALAZIO, è invece posizionata a poca distanza da un rigoglioso esemplare di bagolaro […] una delle migliori piante in assoluto per capacità di cattura delle polveri ed assorbimento di inquinanti gassosi, in virtù delle profonde ornamentazioni cuticolari che presenta sulla superficie fogliare e della elevata densità stomatica (Progetto GAIA – Green Urban Areas Monitoring protocol, 2011; R.Baraldi CNR-IBIMET, 2012).“….meno male che non perdiamo la bella abitudine di citare le fonti. 4. E infine, sostiene il Dott.Carrubba: “questa Agenzia, se così sollecitata dal Comune di Civitavecchia, può comunque sottoporre la questione alla Regione Lazio, ed ipotizzare uno spostamento, che – va sottolineato – sarebbe tuttavia soggetto ad un lungo iter attraverso Regione, Ministero e Commissione Europea, senza contare i tempi necessari alle autorizzazioni edilizie e agli allacci elettrici e telefonici“. Quindi, se proprio insistete, e il comune ce lo chiede, noi le spostiamo….però ci vuole molto tempo! Un sacco di autorizzazioni! Dobbiamo andare addirittura in commissione europea e in udienza dal Papa! Che rogna. Vi abbiamo presentato la nuova modalità di applicazione delle normative ministeriali da parte di ARPA Lazio. In sostanza, tutta la vicenda, porta alla luce un problema molto serio: ci si può ancora fidare di chi è deputato al controllo della qualità dell’aria a Civitavecchia? Ci si può fidare di chi disattende anche le direttive in materia fornite dal Ministero dell’Ambiente? Ci si può  fidare di chi, a legittime perplessità di cittadini informati, risponde dimostrando meno competenza dei cittadini in questione, con un fare per lo meno discutibile? E ci si può fidare di chi, a fronte di centraline piazzate in maniera a questo punto approssimativa, fa spallucce? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma per quanto ci riguarda, da oggi in poi quando alzeremo gli occhi all’orizzonte e lo vedremo nero, marrone o giallo come durante tutta questa estate e ci incazzeremo, che nessuno si presenti con dati presi da centraline di chicchessia; che nessuno ci venga a parlare di rilevazioni e valori limite. Nè Arpa, nè l’osservatorio ambientale, nè il comune o l’autorità portuale. Delle misurazioni, A RAGIONE (!!!), non ci fidiamo più. Da oggi ci baseremo unicamente, su occhi, naso e….parenti o amici all’ospedale.

Ps: a titolo informativo. Il giorno 18 agosto, secondo la capitaneria di porto, ci sono stati 46 accosti (tra arrivi e partenze). Un numero enorme….indovinate come l’ha presa la centralina di via del lazzaretto?”

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31/08/2012 CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO