ARGOL. ASTORRE (PD): INTERVENGA MONTI, DA DOMANI 76 DIPENDENTI SENZA LAVORO PER MANCATO RISPETTO REGOLE

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Ancora promesse e parole sprecate. L’appuntamento disatteso da Alitalia ieri in Regione ha portato all’esasperazione dei lavoratori Argol, che questa mattina hanno protestato nella sede della compagnia a Fiumicino. Da oggi scade il contratto ai 76 dipendenti, che da domani si trovano senza lavoro, nonostante da parte nostra sia stato chiesto più volte alla Giunta e al Governo di affrontare il caso e di trovare una soluzione. Bastava rispettare le regole, ed applicare la “clausola sociale” prevista dal contratto, ma non è stato fatto. Adesso chiediamo al presidente Monti, come ha già fatto il capogruppo Montino in una lettera, di intervenire a tutela dei diritti di questi lavoratori.
 




FIUMICINO, DIPENDENTI ARGOL IMBRATTANO DI SANGUE PALAZZINA ALITALIA

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Quando perdere il lavoro fa andare su di giri. Un vero e proprio blitz dei lavoratori della societa' Argol, per i quali da domani scatta il licenziamento, dinnanzi all'atrio della palazzina Alitalia all'aeroporto di Fiumicino. Reduci dalla ''delusione e rabbia'' dell'incontro di ieri alla Regione Lazio, una trentina di loro si sono presentati alla palazzina Rpu ed hanno lanciato sui vetri e sull'ingresso frattaglie di animali e secchi di sangue. Hanno inoltre invocato i nomi dei vertici Alitalia scandendo a piu' riprese ''Vergogna, vergogna''.




ARGOL, TEDESCHI (IDV): “PROGETTI DI SVILUPPO NON POSSONO PRESCINDERE DA OCCUPAZIONE”

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“I 76 lavoratori della Argol S.p.A. hanno tutto il diritto di usufruire della clausola sociale e quindi ad entrare a pieno titolo in Alitalia CAI.

Se invece Alitalia CAI ritiene che gli accordi possano essere calpestati allora devono intervenire le Istituzioni sia regionali, sia governative. Il ricorso alla cassa integrazione sarebbe un ulteriore regalo per quest’Azienda che ha avuto fin troppo dallo Stato Italiano, ossia, dai contribuenti italiani. I vertici, delegati dai grandi azionisti francesi ed italiani, nei vari tavoli di trattative sono stati sempre irremovibili, il loro è stato un no secco. Ma lo scalo di Fiumicino rientra nel territorio della Regione Lazio e tutti i progetti di sviluppo ed ampliamento non possono scivolare sulla pelle dei 76 lavoratori Argol.

Se si amplia in un’ottica di sviluppo e di crescita, i primi a doverne beneficiare devono essere tutti coloro che lavorano da anni in aeroporto ed hanno pertanto contribuito con il loro lavoro e le loro competenze a far decollare il Leonardo da Vinci.." Lo dichiara in una nota Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale di Italia dei Valori.