Milano, Fabrizio Corona torna a far parlare di sé: lite fuori dalla discoteca

MILANO – L’ex fotografo dei vip Fabrizio Corona è libero in affidamento terapeutico. E torna a far parlare di sé per una lite avvenuta la scorsa notte davanti a un locale del centro di Milano. In un video pubblicato in esclusiva dal sito “MilanoToday”, l’ex agente dei paparazzi inveisce contro un altro uomo di cui non si riesce a capire l’identità che si trova all’ingresso della discoteca, circondato da un capannello di persone che fa da muro.

E’ l’ennesima intemperanza dell’ex fotografo dei vip, che si trova in una delicata posizione costantemente monitorata dalla magistratura di sorveglianza.

Le immagini partono dal momento in cui Corona si sta allontanando dal luogo urlando “ti vengo a prendere a costo di tornare in galera”. Pochi secondi dopo attraversa la strada, raggiunge l’ingresso e continua a rivolgersi con toni violenti all’interlocutore dicendogli “devi chiedermi scusa in ginocchio, pezzo di m…”. In un passaggio sembra che sferri un calcio, sottolineato da un verso di sorpresa dei presenti. Il filmato si interrompe mentre l’azione è ancora in corso.




L’intervista all’avvocato di Fabrizio Corona: ecco perchè l’ex re dei paparazzi non tornerà in carcere

Non dovrà tornare in carcere Fabrizio Corona. L’indiscusso ex re dei paparazzi, che era tornato in carcere nell’ottobre del 2016, è stato formalmente diffidato dal giudice ad attenersi alle prescrizioni da lui violate, ovvero a quella di non usare i social, di non diffondere proprie immagini o video. Il motivo di cotanta agitazione tra i maggiori sostenitori di Fabrizio risale al 21 febbraio scorso, giorno in cui è avvenuta la tanto attesa scarcerazione. Un momento che l’ex re dei paparazzi pensava di poter vivere nella gioia e nella spensieratezza dell’abbraccio di un amore solido e vivo. Ma alla luce della  diffusione di un video di pochi minuti che mostrava la sua uscita dal carcere di San Vittore e concitati abbracci con la sua fidanzata Silvia Provvedi e della pubblicazione di un servizio fotografico che lo ritraeva a passeggio con la fidanzata, la Procura generale di Milano aveva chiesto la revoca dell’affidamento terapeutico e il pg Lamanna, dunque, aveva chiesto che tornasse in carcere. La richiesta è stata però respinta dal giudice della Sorveglianza di Milano Simone Luerti, quindi Corona non dovrà tornare in carcere.  Il giudice Luerti, nella diffida ha specificato che l’ex re dei paparazzi non dovrà divulgare proprie immagini o video sui social e non potrà nemmeno dare mandato ad altri per la divulgazione. Nel divieto si evidenzia inoltre che non possono essere diffuse immagini che riguardano la misura detentiva.

Ne abbiamo parlato con l’Avvocato Ivano Chiesa, legale di Fabrizio Corona che ha chiarito alcuni importanti punti della vicenda.

– E’ stata respinta la richiesta di revoca dell’affidamento terapeutico concesso a Fabrizio Corona. Come avete accolto questa notizia?

Davo per scontato perché la richiesta era un’esagerazione. L’ho già dichiarato anche in TV stamattina. Era palesemente un’esagerazione perché la richiesta di revoca di affidamento per un selfie o per un filmato, insomma…si revoca l’affidamento quando c’è una violazione gravissima. Nel caso di Fabrizio sarebbe stare in giro di notte o rilasciare un’intervista dove aggredisce la magistratura o critica l’esecuzione della pena. Quella non era certamente una cosa da revoca della misura, anzi, secondo me non era neanche da ammonimento però adesso ne parleremo col magistrato e cercheremo di capire cosa si può fare e cosa non si può fare. Perché va bene eseguire l’affidamento e rispettarlo, ci mancherebbe altro, ma Corona non può neanche scomparire.

– Avvocato mi scusi, ma il fatto  che nel corso della sua carcerazione apparissero sue immagini e adesso non possono comparire, non risulta un contraddittorio?

Il fatto che comparissero video e immagini di Fabrizio, ovviamente di repertorio, quando era in carcere era pacifico, adesso che è uscito non può. Allora ci stiamo chiedendo e lo chiederemo al magistrato, ma noi abbiamo inteso e intendiamo che il divieto di utilizzare i social è legato al fatto che non può rilasciare interviste quindi utilizzare i social non può essere per aggirare l’ostacolo. Per cui se tu fai immagini riguardanti esecuzione della pena, ti fai un filmato oppure fai un’intervista questo non va bene, ma non è che tutto non va bene. Quello era un filmato di immagini di repertorio collazionate da altri, entusiasti perché Fabrizio era uscito. Se questo scatena una reazione come quella di chiedere addirittura la revoca allora uno ci pensa e dice “non so più che cosa posso fare e cosa non posso fare”. La preoccupazione è tale che io ho detto a Fabrizio di non salutare più a nessuno per strada, non rispondere più ai saluti.

 – Qual è, nello specifico, la diffida a cui è stato sottoposto Corona e cosa impone?

Non può rilasciare interviste, non può parlare di fatto. E’ l’unico italiano a cui è stata tolta la parola. Queste sono quelle particolari per lui, le altre sono le prescrizioni classiche che hanno tutti gli affidati, cioè non possono lasciare il territorio della Lombardia (nel caso di specie), devono rientrare ad una certa ora, non possono frequentare pregiudicati, devono rispettare le prescrizioni. Corona ha delle prescrizioni ad Hoc legate alla sua figura, alla sua immagine, al suo mestiere. Capisco la prudenza del magistrato  e capisco che lui abbia voluto usare prudenza perché ha preso in mano una patata bollente però, è meglio non dimenticare mai che Corona non è tornato in carcere e non ha perso l’affidamento che era in corso perché ha violato le prescrizioni, ma è tornato in carcere perché gli hanno trovato dei soldi nel controsoffitto e per quelli è stato assolto. Tutto questo mi suona abbastanza surreale.

– Nel momento in cui la Procura generale di Milano ha chiesto la revoca dell’affidamento terapeutico, come ha reagito il suo assistito?

Non glielo dico sennò poi dicono che Fabrizio rilascia interviste tramite me.

– Oggi, come sta Fabrizio Corona? Come sta vivendo questo momento?

Bene, lo vive con la serenità data da chi non ha fatto niente di male. Si rende conto che qualunque minima violazione viene sanzionata o viene chiesta una sanzione pesante e quindi ha la preoccupazione di non sbagliare. La misura ha una logica se la si contiene in un limite di ragionevolezza, sennò diventa illogica e diventa una limitazione grave di diritti fondamentali della persona. Fabrizio dovrà lavorare prima o poi, non è che vive d’aria. Gli hanno sequestrato milioni di euro, gli vogliono portare via la casa, lo hanno tenuto sedici mesi in galera per cui è stato assolto, magari è il caso che ricominci a lavorare. Ma non è che fa l’ortolano di mestiere o il dentista, ma è un personaggio pubblico; allora lo avete mai visto un personaggio pubblico che non ha immagini? E’ una contraddizione in termini. Corona che non parla, che non può pubblicare immagini, che non può fare niente non è più Corona, è un’altra persona.

– Pensa che questa restrizione possa avere una durata momentanea?

Ci proviamo, cercheremo di farla modificare o di farla precisare perché così c’è qualcosa che non va. Sennò scelgano loro il mestiere che Corona deve fare, lo scelgano loro. Cosa deve fare Corona? In verità, il vero problema è sempre lo stesso, quello che ho detto nei processi, quello che ho detto sulla stampa e quello che continuerò a dire fino a che avrò fiato e cioè il problema è etico. Il mestiere di Corona è immorale, e allora? Facciamo anche che sia immorale, e allora? Il problema è se è illecito. Se tu mi dici “Corona non può prendere i soldi in nero sennò non paga le tasse” io dico hai ragione, Corona non può commettere dei reati, ci mancherebbe altro, sono perfettamente d’accordo, ma che tu mi dica che Fabrizio Corona non può condurre un programma televisivo, comparire in televisione, rilasciare un’intervista, io questo, giuro, non lo capirò mai.

– Immagino che il suo assistito viva male questa situazione…

L’ha sempre vissuto male questo atteggiamento psicologico nei suoi confronti. Anche l’ultima richiesta di condanna, quando lo hanno infamato, trattato come un criminale, Fabrizio era sconvolto…

Angelo Barraco

 




Fabrizio Corona ci ricasca: di nuovo arrestato

Redazione

MILANO – E' di nuovo in arresto l'ex fotografo Fabrizio Corona e con lui Francesca Persi, titolare dell'Atena, agenzia che si occupa di eventi e promozioni, accusati di intestazione fittizia di beni in relazione a 1,7 milioni di euro sequestrati nei giorni scorsi.
Corona ha anche l'aggravante di aver commesso il fatto durante l'affidamento in prova ai servizi sociali. La richiesta degli arresti è stata avanzata dal pm della Dda di Milano Paolo Storari e firmata dal gip Paolo Guidi. Ad eseguirli la squadra mobile.

Nascosti soldi nel controsoffitto Il Tribunale di Milano, sezione misure di prevenzione, ha disposto il sequestro di un milione e 700mila euro per un ipotizzato giro di soldi in 'nero' riconducibili all'ex 're dei paparazzi Fabrizio Corona. I soldi erano nascosti in un pacchetto nel controsoffitto di un immobile di quello che è l'amministratore di fatto di una sua società. Nel provvedimento si spiega che il presupposto del sequestro è "la pericolosità sociale" di Corona.

La richiesta di sequestro era stata presentata al Tribunale, sezione misure di prevenzione, dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Alessandra Dolci. Nei giorni scorsi, il gip milanese Ambrogio Moccia aveva stabilito che l'ex fotografo dei vip avrebbe potuto continuare a scontare la sua pena attraverso l'affidamento in prova ai servizi sociali come misura alternativa al carcere. Il giudice aveva riconosciuto il vincolo della continuazione tra alcuni reati da lui compiuti ricalcolando in poco più di 5 anni il suo residuo di pena.

Il decreto di sequestro preventivo al momento non comporta la revoca della libertà e il ritorno in carcere di Corona su cui eventualmente dovrà pronunciarsi il Tribunale di Sorveglianza. Il provvedimento sarà discusso in un'udienza fissata il 24 gennaio.

A luglio Corona era stato ammonito dal giudice del Tribunale di Sorveglianza per una vacanza non autorizzata a Capri, con tanto di foto hot su una barca pubblicate su diverse riviste di gossip. Per questo il giudice aveva stabilito una restrizione sulle prescrizioni dell’affidamento, compreso il divieto di allontanarsi dalla Lombardia