BRACCIANO, ANALISI ACQUA DELLA ASL RMF CONFERMANO PRESENZA ARSENICO SUPERIORE ALLA NORMA. SCATTA L'ORDINANZA

Redazione

Bracciano (RM) – Emessa questa mattina a Bracciano un’ordinanza sindacale con la quale si vieta l’uso potabile dell’acqua erogata dagli acquedotti "Lega" e" Fiora". Ciò a seguito delle nuove analisi della Asl Rm/F comunicati ieri che evidenziano valori non conformi al decreto legislativo 31/2011 per quanto riguarda la concentrazione di arsenico e floruri. Conforme ai valori di legge invece l’acqua dell’acquedotto Cisterna. In particolare per l’acquedotto Lega il prelievo effettuato in località La Rinascente ha fatto registrare una concentrazione di 15 microgrammi litro, rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi, e 2,3 microgrammi al litro, rispetto all’1,5 del valore limite di legge. Riguardo l’acquedotto “Fiora” il prelievo in via Palazzi da parte della Asl ha evidenziato una concentrazione di 13 microgrammi al litro rispetto al valore limite di legge di 10 microgrammi al litro. Nel ribadire le prescrizioni per l’impiego dell’acqua il provvedimento fa riferimento alle azioni del piano di rientro che prevedono in particolare la sostituzione dei filtri dell’impianto di dearsenificazione dell’acquedotto Lega, la chiusura del pozzo n. 4 dell’acquedotto Fiora al fine di migliorare la miscelazione dell’acqua e abbassare la concentrazione di arsenico. Citate inoltre, sempre nell’ambito del piano di rientro, due delibere di giunta comunale, una per l’attivazione delle procedure per la realizzazione di due pozzi in località “Il Pero” e in via Olmata Tre Cancelli per i quali si è già accertata una concentrazione di arsenico inferiore al limite di legge, l’altra riguardante l’approvazione di un piano economico di lavori per la realizzazione di un nuovo pozzo in località “Il Pero” per il quale si è già accertato una concentrazione di arsenico inferiore ai limiti di legge. L’ordinanza precisa inoltre che è in corso da parte del Comune il reperimento di fonti alternative di approvvigionamento dell’acqua potabile attraverso autobotti, il ripristino delle due fontanelle di via Prato Igliolo e via della Macchia e che “sono comunque disponibili le due fontanelle pubbliche di via lungolago Argenti”.
 

Nota di Giuliano Sala Sindaco di Bracciano:

"Oggi – 18/01/2013 –  il vicesindaco, che svolge le mie funzioni causa la mia assenza per qualche giorno, ha emesso l'ordinanza allegata, su proposta della Asl Rm/f, poichè le analisi eseguite e comunicate il 17/1, hanno accertato l'esistenza di arsenico nell'acqua del nostro acquedotto, leggermente superiore ai limiti. Vorrei portare a conoscenza dei cittadini della rete e non, piuttosto "allarmati", che il controllo della Asl viene effettuato ogni mese e le ultime analisi hanno riportato un risultato di eccedenza dell'arsenico e di fluoruri nell'acqua dell'acquedotto Fiora e Lega, mentre l'acquedotto Cisterna è nei limiti. Dal 31/12/2012, qualora il parametro arsenico superi 10 microgrammi/lt e i fluoruri 1,5 mg/lt, è necessario emettere ordinanza di divieto utilizzo dell'acqua ad uso potabile, in attesa del rientro nei parametri.Fino a dicembre avevamo l'arsenico e i fluoruri al di sotto dei suddetti limiti, al contrario questo mese abbiamo i dati riportati nell'ordinanza.
Scopo di questo mio post, è quello di tranquillizzare la popolazione, poichè stiamo facendo tutto il possibile per rientrare nei limiti imposti dalla CE, disponendo la chiusura dei pozzi con limite di arsenico troppo elevato e sostituendo i filtri del dearsenificatore della Lega, che debbono essere rigenerati e sono stati la causa del mancato funzionamento dell'impianto. Inoltre abbiamo finanziato, come risulta nell'ordinanza, la realizzazione di due nuovi pozzi in zona Pero e Olmata Tre Cancelli dove l'acqua ha limitata percentuale di arsenico. Ci sono comunque due elementi che è necessario tenere in considerazione: in primo luogo che l'arsenico è dovuto alla conformazione formologica del sottosuolo delle nostre zone, difficile da debellare; in secondo luogo che sino al 31/12, in virtù di pluriennali deroghe richieste ed ottenute dalla Regione Lazio, i cittadini hanno consumato acque con percentuale di arsenico molto superiori ai limiti imposti e non più derogati dalla Comunità europea, senza che allora ci fosse allarmismo solo perchè la Regione, con un atto amministrativo, prevedeva che l'acqua si potesse comunque utilizzare. L'amministrazione comunale è intervenuta al meglio per "combattere" l'arsenico e i fluoruri, mantenendo comunque la gestione pubblica dell'acqua e siamo fiduciosi che in brevissimo tempo potremo rientrare nei limiti imposti. Siamo comunque consapevoli che la lotta contro l'arsenico si può vincere definitivamente solo con la realizzazione di nuovi pozzi privi del metallo, azione che stiamo rapidamente realizzando. La prossima settimana effettueremo nuovi prelievi e provvederemo a dare adeguata informazione dei risultati."

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LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: SOLO ADESSO CHE E' SCADUTO IL TEMPO S'INCENDIA LA POLEMICA

Chiara Rai

Roma– Reazioni a catena da parte dei sindaci alle porte della Capitale sul tema arsenico dopo il botta e risposta tra il ministro della Salute Renato Balduzzi e la governatrice dimissionaria della Regione Lazio Renata Polverini.

Sostanzialmente Balduzzi evidenzia che c’era un termine posto dall’Europa del 31 dicembre 2012 che il Lazio avrebbe dovuto rigorosamente rispettare per rientrare entro il limite di legge di 10 microgrammi di arsenico per litro.  Insomma il ministero ha sollecitato più volte e ciononostante  ad oggi ci sono dei Comuni, nell’hinterland c’è Velletri in testa, Lanuvio, Canale Monterano e Anguillara, che hanno valori di arsenico compresi tra i 10 e i 20 mg per litro di acqua pubblica. E si rischiano multe da Bruxellas per 300 mila euro al giorno.

Il primo cittadino di Velletri Fausto Servadio ne ha per tutti e due i litiganti: “Lo sanno tutti quanti come stanno le cose – dice – questi signori anziché chiacchierare dovrebbero assumersi le responsabilità delle proprie azioni. Loro fanno i tecnici, i professori i governatori mentre la gente si ritrova a dover pagare inerzie non proprie e ad affrontare problemi seri”.

Cartellino giallo sventolato anche da Maurizio Caliciotti, sindaco della vicina Lariano appena uscita dall’emergenza arsenico: “Se non ci abituiamo al rispetto delle date  – dice – dovremmo sempre combattere con deroghe, multe e tirate di orecchie. La verità è che la Regione non è più governata da anni. Invece Acea ha dimostrato impegno”.

Anche Giuliano Sala sindaco di Bracciano lamenta la latitanza della Regione. “Non ci sono scusanti – dice – questa Regione ha finanziato chi ha voluto. Noi aspettavamo 500 mila euro ma non rientrando nell’Ato viterbese abbiamo dovuto provvedere da soli.

Anguillara ha confidato fino all’ultimo nelle promesse dell’ex assessore all’Ambiente Mattei. I soldi sono andati solo all’Ato di Viterbo”. Di fatto l’acqua di Bracciano risulta con arsenico nella norma. Verranno realizzati due nuovi pozzi che permetteranno, nei periodi di maggiore richiesta di acqua, una migliore disponibilità per la miscelazione. Bracciano dal 2008 sta affrontando il problema, con risorse economiche di bilancio comunale.

Non si recrimina nulla Marco Mattei che rimarca di aver fatto tutto il possibile: “Sono stato soggetto attuatore da marzo 2011 fino a ottobre del 2012 e in 18 mesi credo di aver messo in campo quanto possibile rispetto a un decennio di immobilismo. Sono appaltati e in corso di realizzazione circa 40 potabilizzatori e per circa 60 è stata completata la conferenza servizi autorizzativa con le somme.  Ritengo che la giunta di cui ho fatto parte abbia fatto il massimo per risolvere il problema”.

Intanto continua a salire  alle stelle il livello di intolleranza rispetto alla tragedia di dover convivere chissà quanti mesi a fare la fila ai serbatoi dell’acqua in strada. Velletri è il Comune più saturo di rimostranze. Centinaia di veliterni sono stati colpiti dal divieto: ben diciannove strade alimentate dal pozzo “Le Corti”. I dispenser d’acqua forniti da Acea sono al centro delle maggiori critiche perché obsoleti: “Si chiudono i rubinetti alle famiglie in difficoltà – reclamano i membri del Comitato – persone che non riescono a pagare tutte le bollette”.

tabella PRECEDENTI:

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