Ascoli Piceno: di Demetrio Di Silvestre le ossa bruciate
di Angelo Barraco
ASCOLI PICENO – Sono di Demetrio Di Silvestre i resti carbonizzati rinvenuti pochi giorni fa nei pressi del monte Ascensione ad Ascoli Piceno. La conferma arriva dagli esami medico-legali compiuti dalla Procura di Ascoli Piceno che indaga adesso per omicidio volontario. Le indagini adesso dovranno ricostruire le ultime ore di vita del noto imprenditore e gli inquirenti dovranno capire se l’uomo sia stato ucciso li o se sia stato ucciso altrove. Le analisi sui resti sono state condotte dall’Istituto di Medicina Legale di Ancona specializzata in ematologia forense e dai Carabinieri dei Ris di Roma. L’uomo fa perdere le sue tracce alle 16.30 di martedì e la moglie, non vedendolo rientrare, da prontamente l’allarme ai Carabinieri. Si presume che la sua morte risalga al giorno stesso della scomparsa: come è morto l’imprenditore? Chi o cosa ha ucciso? Interrogativi leciti che in questo momento si pongono gli inquirenti che nei prossimi giorni scandaglieranno da cima a fondo la vita dell’imprenditore per capire se l’uomo avesse dei nemici e se nella sua vita vi fossero delle zone d’ombra.
La vicenda: Una persona mentre portava a passeggio il proprio cane, nei pressi di un casolare, fa la macabra scoperta, vengono rinvenuti dei frammenti ossei bruciati pressi del monte dell’Ascensione che sovrasta la città di Ascoli Piceno. Immediato l’intervento dei Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno e del Ris di Roma che prontamente svolgono indagini per accertarsi se quelle ossa sono umane o di animali. Sin da subito l’attenzione dei cittadini della zona si concentra sulla recente scomparsa di Demetrio Di Silvestre, noto imprenditore edile di 56 anni di Tortoreto uscito da casa martedì sera e mai più rientrato. La moglie, notando che il marito non era rientrato a casa, ha provato a chiamarlo ma non ha ricevuto risposte così ha deciso di presentare denuncia di scomparsa presso la stazione dei Carabinieri. La sua BMW è stata rinvenuta nei pressi di Ascoli Piceno nella tarda serata di ieri 16 novembre. La vicenda del rinvenimento apre un’ulteriore maglia e andando a ritroso salta fuori che nel dicembre del 2015, in località San Savino di Ripatransone (Ascoli Piceno) furono rinvenute delle ossa chiuse in un sacco sepolto in contrada Collevecchio. La scoperta è avvenuta mentre un agricoltore si apprestava a scavare per piantare la vigna, non appena ha visto i frammenti ha immediatamente avvertito le forze dell’ordine. Sono state avviate indagini in merito a quel macabro ritrovamento. Lo scheletro è databile a 20 anni fa circa se non di più e la posizione delle ossa lascia pensare che non sia stata una morte naturale. A chi appartengono queste ossa? C’è forse un collegamento tra i due casi?