GENZANO: PALAZZO SFORZA CESARINI SEDE LEGALE DELL'ASSOCIAZIONE DELLE CITTÀ DEL VINO

Redazione

Genzano di Roma (RM) – Inaugurata ai Castelli Romani la nuova sede legale e di rappresentanza dell’Associazione, a Palazzo Sforza Cesarini, che ora riunisce i 450 Comuni italiani a vocazione vinicola. Piantata una vite di oltre 2 metri sulla terrazza affacciata sul lago di Nemi e svelato al pubblico il tappeto di petali di garofani e gerbere che riproduce su scala gigante il logo delle Città del Vino

Le Città del Vino hanno una nuova “casa”.
Dal 17 ottobre la sede legale e di rappresentanza dell’Associazione si trasferisce a Palazzo Sforza Cesarini, a Genzano, ai Castelli Romani. La sede ospita anche il centro studi delle 450 Città del Vino e raccoglie la documentazione tecnica e progettuale sviluppata a partire dalla fondazione (era il 1987), in particolare progetti di gestione territoriale, piani regolatori, documenti sullo sviluppo locale e la sostenibilità dei territori. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Genzano, nonché coordinatore delle Città del Vino del Lazio, Flavio Gabbarini; l’on. Massimo Fiorio, vicepresidente della commissione agricoltura della Camera; il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti; l’on. Ileana Piazzoni, segretario della commissione Affari Sociali della Camera. Insieme a loro i sindaci delle Città del Vino e il presidente Pietro Iadanza.

L’evento è stato salutato anche in modo floreale: Genzano, città dell’Infiorata, ha pensato bene di far realizzare in onore della Convention d’Autunno delle Città del Vino un tappeto di petali di gerani bianchi e rossi che riproduce il logo dell’Associazione, bagnato da una cascata di gerbere rosse, a simboleggiare il vino che scorre da una bottiglia gigante e la cui etichetta ripropone le regioni italiani; come apparse nel manifesto 2015 delle Città del Vino. La bella infiorata è stata realizzata, su commissione del comune di Genzano, dagli artigiani Luigi Ciampanella, Giuseppe Mancini e dai ragazzi della Bottega dell’Infiorata. Subito dopo l’inaugurazione sulla terrazza di Palazzo Sforza Cesarini, che si affaccia sul lago di Nemi, è stata piantata una vite di oltre 2 metri d’altezza a simboleggiare il legame sempre più forte di Genzano con la cultura e l’appartenenza alle Città del Vino. E infine presentata la mostra di disegni sul “mondo di formiche” di Fabio Vettori, artista trentino.

“L’arrivo delle Città del Vino non è che il primo passo per una nuova funzione di Palazzo Sforza Cesarini, sempre più destinato ad attività culturali, formazione e progetti di sviluppo sostenibile”, ha dichiarato il sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini.

“Siamo felici che un Palazzo così prestigioso diventi un punto di riferimento per le Città del Vino – ha aggiunto il presidente dell’Associazione, Pietro Iadanza -. Ci offre grande visibilità in una zona come i Castelli Romani, così vicina a Roma e parte integrante dell’area metropolitana”.
 




NEMI E L'ASSOCIAZIONE CITTA' DEL VINO: IN VINO FALSITAS IN FRAGOLINA VERITAS

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Per favore fermiamoci finché siamo in tempo. Sarebbe una imbarazzante scivolata se il Paese delle fragole damblé divenisse “del vino” col piccolo particolare che Nemi non si contraddistingue per le sue distese di vigneti: non ve ne sono ne a monte e ne a valle tranne un paio di eccezioni che non fanno “primavera”.

Vi spieghiamo qual è l’ultima trovata dell’ormai ben nota amministrazione di Alberto Bertucci:
appena abbiamo aperto l’Albo pretorio online ci è balzata all’occhio una delibera del Consiglio Comunale n° 20 del 7 agosto 2015 che recita: Adesione Associazione Nazionale Città del vino. Città del vino?? Forse abbiamo letto male sarà Città delle fragole. E no, cari lettori è proprio la richiesta di adesione all’Associazione Città del Vino.

A questo punto ci siamo chiesti e di conseguenza informati: per aderire all’Associazione Città del Vino è necessario produrre vino, e per produrre vino ci vogliono i vigneti.

Vigneti a Nemi? Dove sono? Boh. Immaginarsi che presa in giro per i visitatori che si aspettano paesaggi come Lanuvio, Frascati, Marino. Insomma si aspettano di ammirare qualche vigneto.

Ma per non saper ne leggere ne scrivere, gambe in spalla, siamo partiti per una ricognizione del territorio comunale, ed effettivamente, scrutando la Valle del lago abbiamo visto alcuni terreni con vigneti.

Ma non ci siamo fermati qui, abbiamo voluto approfondire  l’argomento e, dall’esame dei dati agricoli, è emerso che nel comune di Nemi la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è di 37 ettari pari al 5.05% della superficie comunale a testimonianza del crollo dell’agricoltura che in passato era il motore dell’economia del paese.

Ancora più tragico appare il dato viticolo: i due produttori possono contare su circa 3 ettari di vigneto che rappresentano lo 0,03% della superficie vitata provinciale, lo 0,01% di quella regionale e solamente lo 0,00004 (zero virgola zero zero zero zero quattro) di quella nazionale. Per carità di patria, e anche perché abbiamo terminati gli zeri, ci asteniamo dal commentare il dato relativo al numero delle aziende. Tra l’altro nessun vino viene rivendicato come IGT o DOC.

L’Associazione Città del Vino raggruppa i comuni, italiani e non, che danno nome ad un vino o nei quali si producono vini a denominazione di origine o a indicazione geografica, o che documentino un’adeguata tradizione enologica connessa a valori di carattere ambientale, storico e culturale o produttivo, e ne fanno parte soltanto 560 Comuni italiani con spiccatissima vocazione vitivinicola: solamente 13 sono laziali e tra questi, mancano per esempio, comuni che possono vantare una tradizione vitivinicola più che millenaria come Albano laziale, Ariccia e Velletri.

Ci domandiamo: con questa situazione come si può pensare di chiedere l’adesione alle Città del Vino? Perché andare incontro ad una sonora bocciatura? Meglio fare un passo indietro che incassare una figuraccia e poi dovremmo ampliare la già nutritissima cartellonistica turistica che si trova all’ingresso della cittadina. Insomma Nemi è “città un po’ di tutto”: dal nuoto, alle biciclette, alle fragole… adesso ci manca il vino e facciamo poker poi potremmo pensare di riassumere tutti questi sostantivi in un nome soltanto BAZAR. Scherzi a parte, non è forse meglio, anche in considerazione che il Comune di Nemi è depositario del marchio registrato “Fragolina di Nemi”, valorizzare ed incentivare la coltivazione della fragolina, prodotto per cui Nemi è famosa in tutto il mondo? Ogni città punta su una caratteristica e la sviluppa al meglio, perché non proviamo a concentrarci sul prodotto tipico del Paese e promuoverlo con la lettera maiuscola?

Anche in questo caso vale il vecchio adagio popolare: ad ognuno il suo mestiere, ed al lupo le pecore.
 




LAZIO, ASSOCIAZIONE CITTÀ DEL VINO: FLAVIO GABBARINI COORDINATORE REGIONALE

Vicecoordinatore Giovanni Guerisoli Assessore alle attività produttive di Grottaferrata, Tesoriere del Coordinamento regionale Angelo Conti Funzionario della Provincia di Roma, Luigi Galieti Sindaco di Lanuvio e Tommaso Mascherucci Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale.

Redazione

Il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini è il Coordinatore regionale per il Lazio dell’Associazione nazionale Città del Vino: questo quanto deciso giovedì 30 agosto nel corso della riunione che si è tenuta nel palazzo comunale di via Italo Belardi. “Il nostro Comune nel 1987 è stato tra i fondatori di Città del vino ed oggi – ha affermato Gabbarini – torna ad essere un attore importante all’interno dell’Associazione. Si tratta di un ruolo prestigioso – ha proseguito il primo cittadino – che rientra in un progetto più ampio di promozione del nostro territorio e delle nostre eccellenze. La nostra è un’adesione convinta, che va al di là del solo vino perché l’obiettivo ultimo, e comune a tutte le Città del Vino, è quello della valorizzazione e della salvaguardia dell’intero territorio”.
 
Oltre al Coordinatore regionale per il Lazio, nel corso della riunione è stata nominata l’intera Giunta regionale composta da Giovanni Guerisoli (Assessore alle attività produttive di Grottaferrata che ricoprirà anche il ruolo di vicecoordinatore), Angelo Conti (Funzionario della Provincia di Roma e Tesoriere del Coordinamento regionale), Luigi Galieti (Sindaco di Lanuvio) e Tommaso Mascherucci (Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale). “I Coordinamenti regionali – secondo quanto riportato nello Statuto – sono il fulcro operativo dell’Associazione” e il “Coordinatore regionale è membro con diritto di voto del Consiglio Nazionale”.  “Il mio impegno – ha detto ancora il Sindaco Gabbarini – oltre a rappresentare la Regione all’interno del Consiglio Nazionale, sarà anche quello di adottare la Carta della Qualità, uno strumento importante previsto nello Statuto che ha l’obiettivo di incrementare la riconoscibilità e le capacità distinitive delle Città del Vino. Seguire tale documento – ha concluso – ci permetterà di mettere in primo piano il nostro vino, dunque la nostra tradizione agricola, all’interno dei ristoranti e delle osterie del territorio, di promuovere la realizzazione di enoteche, dove mettere in mostra tutta la produzione enologica del territorio, e di intraprendere una serie di iniziative artistiche e culturali orientate al mondo del vino e al mondo rurale in genere”.