Roma, Atac: maggioranza dei creditori dicono si al concordato. La parola passa al Tribunale fallimentare

ROMA – L’assemblea dei creditori di Atac ha dato parere favorevole al piano di concordato proposto dall’azienda dei trasporti di Roma, passaggio fondamentale per il salvataggio dell’azienda a cui punta il Campidoglio. Un’ampia maggioranza di creditori, che rappresenta oltre il 50% del debito di Atac nei confronti dei soggetti coinvolti nella procedura, ha votato positivamente. Ora la parola passa al Tribunale fallimentare.




Roma, Atac: principio di incendio su bus linea 338. Nessun passeggero a bordo

ROMA – Stamattina intorno alle 7.30, per ragioni ancora da chiarire, si è sviluppato un principio di incendio su un bus della linea 338 che, senza passeggeri a bordo, stava percorrendo via della Bufalotta. Il personale Atac ha allertato i Vigili del fuoco che sono intervenuti e hanno estinto le fiamme. L’azienda ha avviato gli accertamenti necessari a chiarire le ragioni dell’accaduto. La vettura era in servizio da 17 anni.




Roma, TPL Capodanno: l’accordo c’è ma non piace ai lavoratori di Atac

Lo avevamo detto in tempi non sospetti, lasciatecelo dire con un pizzico d’orgoglio; avevamo detto che nulla era scontato e che il Campidoglio & company si erano sbilanciati un po’ troppo, e venduti la pelle dell’orso prima di catturarlo – a Roma si dice diversamente, meglio lasciare perdere, non vogliamo toccare la sensibilità di nessuno – E, infatti, quando la mattina del 20 dicembre, i sindacati Confederali hanno sottoscritto, o meglio ratificato (le parole hanno un senso) quanto già deciso (e annunciato una ventina di giorni fa) da Atac, in merito alla programmazione dei trasporti per notte di San Silvestro, ecco esplodere il maleodorante bubbone.

Un malumore misto a rabbia si è subito
elevato tra gli intarsi e le volute del web, alimentato non solo dagli iscritti
delle sigle autonome, che si sono guardate bene dal firmare l’accordo – tuonando:
“non siamo mica il preservativo dei Confederali!” o roba del genere – ma anche,
e soprattutto, dai tesserati proprio della CGIL, CISL e UIL. Che, se potessero,
brucerebbero quel documento nelle pubbliche piazze romane, avvolte dalla soave diossina
del TBM del salario, o davanti ai cancelli della municipalizzata oppure, meglio
ancora, al cospetto delle rispettive sedi sindacali.

Un risentimento tale che potrebbe
riservare, comunque, il condizionale è d’obbligo, sorprese nefaste, scossoni
tellurici capaci di far andare di traverso il cenone (pentastellato e non) ai
ranghi elevati del Campidoglio e dell’Azienda, convinti come sono di aver
appiano le cose coi lavoratori. Specie coi macchinisti delle metropolitane e
delle ferrovie concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo (tratta urbana) che, al
contrario, sentendosi strangolati e presi per i fondelli, giurano vendetta. Una
cruente vendetta, da consumare a fuoco tiepido.

Ma saranno attivi i servizi a
Capodanno fino alle 3.30? Ribadiamo: attenzione, le incognite sono dietro l’angolo.
Lo diciamo con cognizione di causa, come sempre, fiutando, se così si può dire,
gli umori dei dipendenti della divisione superficie e di quella
metroferroviaria. Certo, le truppe
cammellate
delle segretarie firmatarie si sarebbero messe all’opera per
reperire più persone possibili, tra i propri iscritti e simpatizzanti, e dal
cilindro qualcosa sarebbe uscito per Capodanno. Secondo le indiscrezioni,
infatti, sarebbero stati coperti i turni – quali turni poi?–, quelli oltre la
mezzanotte, della Linea A e della Lido. Per la Linea B, la Viterbo e la
Superficie, dove si stanno
riscontrando i problemi maggiori, bisogna ancora attendere.

Cos’è che i lavoratori recriminano?
Il modus operandi di Atac, che
avrebbe, furbescamente e in modo unilaterale, allungato i turni, trasformando,
di fatto, in ordinario ciò che invece era da considerare una prestazione
straordinaria. Corrispondendo, inoltre, una retribuzione, specie ai
macchinisti, decisamente inferiore ai maggiori carichi di lavoro richiesti.
Quei 170 euro lordi destinati ai nottambuli, sventolati in bella vista, sono “omnicomprensivi”,
così recita l’accordo, e di conseguenza, stando ai rumors, sono poca cosa, al netto delle tasse e delle altre
indennità già previste ai dipendenti. Insomma, il lavoro è aumentato e i soldi
sarebbero diminuiti. “È un accordo in
pejus
”, ci tengono a dire, “anche se in una prima battuta sembra il
contrario. E non è solo una questione di trattamento economico, non tiene conto
del riposo psicofisico e non garantisce la sicurezza durante l’esercizio”. Che,
durante i festeggiamenti dell’anno nuovo, dovrebbe essere un tema prioritario. Come
dargli torto?

Staremo a vedere chi la spunta. La sensazione che si ha è pessima, ragionando a mente fredda, sembra evidente che questo accordo abbia trovato le sue basi nelle divisioni della categoria degli autoferrotranvieri, e per meri ragionamenti di bottega. Quanta tristezza, ci vorrebbe un sussulto di dignità.

David Nicodemi




Festività, incognita trasporti. E il PD si massacra su Atac

ROMA – Dopo la sortita di Roma Servizi per la Mobilità e quella dell’Assessora Linda Meleo, che ha scatenato le ire dei lavoratori, anche Atac è uscita all’avanscoperta, con la Disposizione Operativa 214 a firma dei rispettivi Direttori dell’esercizio. Nel documento  i ribadisce che in occasione del Capodanno i servizi metroferroviari saranno attivi fino alle 3.30 del 1 gennaio dell’anno. Con buona pace delle Organizzazioni Sindacali e degli eventuali accordi.

La querelle è tutt’altro che chiusa, anche se il Comune, l’Agenzia e l’Azienda si ostinano a dire il contrario,con fare arrogante e infischiandosene delle rimostranze dei dipendenti. “Ci domandiamo come sia stato possibile dare un’informazione del genere, illudendo cittadini e turisti” ha tuonato la SegreteriaSLM-Fast Confsal di Roma, “sono ancora in corso le trattative tra le parti sociali e Atac, non c’è nulla di concreto”. “Questi si sono venduti la nostra pelle per farsi belli davanti all’opinione pubblica” gli fa eco un macchinista,mentre un altro aggiunge lapidario: “Pur di raggiunge il loro obiettivo,calpestano i nostri diritti e ci mettono contro i romani”.

La partita si gioca nei prossimi giorni, in un clima assai teso. “Sulla Roma-Lido”, confida un lavoratore, “ci sono a tutt’oggi zero disponibilità. Vi è una grossa preoccupazione da parte aziendale”. Un altro ancora fa notare che “non sono stati accordati neanche i turni relativi a Natale pomeriggio”. Ma allora, che hanno scritto? “Questo lo dovreste chiedere agli illustri signori”,risponde, “ai tavoli propedeutici la fumata è stata nera. C’è da discutere sulla sicurezza, sul piano ferie e sui trattamenti economici, che non posso essere quelli dell’anno passato. Sia chiaro”. Ne fate una questione di soldi? “No, di equità retributiva. Le responsabilità e i rischi annessi sono molteplici, la notte di Capodanno può succedere di tutto”.

Nell’attesa di conoscere nuove e croccanti puntate di questa telenovela, l’agenda politica registra il primo e duro round dello scontro tra il consigliere regionale Eugenio Patanè e l’ex assessore ai Trasporti Stefano Esposito sulla gestione dell’Azienda capitolina, andato inscena su Facebook.

“Alcuni hanno osannato per anni il duo Stefano Esposito (ex senatore ed assessore alla mobilità di Roma per pochi mesi) e Rettighieri (ex ad di Atac)”, ha esordito Patanè nel suo profilo, “quest’ultimo di gran lunga sopravvalutato, mentre il primo uno dei peggiori assessori alla mobilità che Roma abbia visto.Peggiore persino della Meleo: almeno lei fa male l’assessore, lui non lo faceva proprio. Si era dedicato a fare un po’ il senatore e un po’ il passacarte delle Procure, perché Roma e Atac erano per lui il luogo della corruzione e della perdizione, in un delirio maccartista e persecutorio che lo portò a far licenziare dirigenti, a portare a Piazzale Clodio quintalate di carta di esposti su cose inesistenti, archiviate successivamente dalla Procura; a far chiudere il dopolavoro Atac e licenziare tutti i suoi 56 dipendenti sulla base di presunte irregolarità poi rivelatesi inesistenti. 56 famiglie senza lavoro a casa senza alcun motivo: non me lo dimenticherò mai”.

E ancora, “come non mi dimenticherò quando Rettighieri, su suo ordine, licenziò senza motivo 2 dirigenti capaci, competenti e per bene: Franco Middei e Emilio Cera. Quest’ultimo dapprima aveva fatto causa al senatore Esposito che si è avvalso dell’immunità parlamentare poi votatagli dal Parlamento per sottrarsi al risarcimento del danno. E già questo dice moltissimo. A tutti noi capita nella vita di sbagliare oppure che i fatti ci diano ragione prima. Ma se fai il politico o peggio ancora l’amministratore devi saper riconoscere chi è capace e chi no. E il prossimo che mi dice che Rettighieri ed Esposito sono stati capaci, il mio sarà un giudizio su di lui non su di loro”.

Immediata la replica dell’ex-senatore Esposito: “Patanè”, attacca, “hai scritto un sacco di fregnacce sul merito, il tuo giudizio su di me è davvero una medaglia. D’altra parte tu rappresenti l’idea clientelare e consociativa che ha distrutto Atac, io quella opposta, insieme a Rettighieri e a molti altri. Quindi non perderò tempo a smentirti, evidentemente questo post ti serve per raccattare un po’ di consenso in vista dei prossimi appuntamenti, lo capisco quando non si ha un’idea su nulla non resta che mantenere il consenso basato su piccoli favori e piccole clientele. Legittimo ma io preferisco essere definito passacarte della procura che amico di quei dirigenti per i quali tanto ti spertichi in complimenti. Comunque i miliardi di debito e le irregolarità sugli appalti sono certificati da una relazione ANAC. Ma a te immagino che anche Cantone stia un po’ sulle palle. La legalità non è roba per tutti. Buona fortuna vecchio mio e buona fortuna al PD romano se tu ne fossi l’espressione maggioritaria. PS. Fossi inRettighieri ti farei una querela di quelle che non si dimenticano, ma credo che non perderà tempo. Non l’ha perso quando lo chiamavi non credo che lo farà ora che lo insolentisci scrivendo bugie degne di un grillino qualunque”.

David Nicodemi




Roma, attivi i trasporti pubblici a Capodanno?

Fari puntati sulla programmazione dei trasporti pubblici romani per la festa di Capodanno. Ieri, 7 dicembre, è stato battuto il comunicato dell’Agenzia per la Mobilità,che, a sorpresa, ha reso noto, che le linee metro e le ferrovie concesse Roma-Lido e la tratta urbana della Roma-Viterbo “saranno in servizio ininterrottamente dalle 5.30 del 31 dicembre 2018 alle 3.30 (ora delle ultime partenze dal capolinea)”. Ma i lavoratori hanno tenuto a precisare: “sulla traslazione dell’orario di servizio dell’ultimo dell’anno”, dicono alla Segreteria Provinciale SLM-Fast Confsal,“sono ancora in corso le trattative di merito tra le parti sociali e Atac, non c’è nulla di concreto”. E il giallo si infittisce.

Secondo l’Agenzia, e l’assessora alla mobilità Linda Meleo, il 31 dicembre “il servizio di trasporto pubblico e, quest’anno, per la prima volta, le ferrovie regionali, effettuerà servizio straordinario. Le linee A-B/B1-C saranno in servizio ininterrottamente dalle 5.30 del 31 dicembre 2018 alle 3.30 (ora delle ultime partenze dal capolinea) del Primo gennaio 2018”. Lo stesso ragionamento vale per la Lido e la tratta urbana della Viterbo, “che effettueranno le ultime partenze dai capolinea alle 3.30, mentre la “ferrovia Termini-Centocelle terminerà le corse alle 21”. “Al termine del servizio metroferroviario”, continuala nota, “entreranno in servizio, e circoleranno sino alle 8, le linee bus notturne che seguono i percorsi di metro e ferrovie”.  Nella divisione Superficie, solo le linee H-2-128-170-200-280-301-336-544-766-881-905 “prolungheranno il servizio sino alle 3.30”, il resto della rete terminerà ugualmente alle 21.

L’incognita è evidente, la figuraccia dietro l’angolo, è un po’ come giocare una grossa somma alla roulette. E, infatti, neanche a farlo apposta, fin ora si contano sulle dita delle mani i dipendenti che hanno dato la propria disponibilità a ricoprire i turni del 31 dicembre che, tra l’altro, devono essere ancora stilati e concordati con le Organizzazioni Sindacali. Che non l’hanno mandata a dire. 

 “Ci domandiamo come sia stato possibile dare un’informazione del genere, illudendo cittadini e turisti”, esordisce ilSegretario Provinciale SLM Fast-Confsal Giuliano Parmiani, “ribadiamo che non c’è nulla di concreto e di definitivo, riguardo la traslazione dell’orario di servizio per la notte di Capodanno nella divisione Superficie quanto, e soprattutto, in quella metroferroviaria. Anche sotto il profilo della sicurezza”.

“A nostri occhi questa appare una forzatura per mettere sotto pressione i Lavoratori”, prosegue, “con l’evidente obiettivo di indurli a sottostare, accettare passivamente il piano così com’è stato pensato dall’Azienda e dal Campidoglio. Non crediamo che questo sia lo spirito e il trattamento utile agli interessi dell’Azienda, dei cittadini e dei Lavoratori, che hanno il diritto, come gli altri, a festeggiare le Festività Natalizie coi propri cari”.

Il rischio, concreto, è che si ripeta il copione andato inscena lo scorso anno a Napoli proprio nella notte di San Silvestro, dove i servizi della Metro 1, delle funicolari e dei bus ANM restarono fermi, a causa della defezione tra i dipendenti e il Comune. Neanche l’intervento del Prefetto riuscì a sanare la clamorosa frattura, del resto questo è il prezzo delle continue “forzature”.

“Le relazioni industriali sono una cosa seria”, rimbecca il Segretario Regionale SLM Fast-Confsal Renzo Coppini, “il rispetto delle parti sociali è fondamentale. Pubblicizzare la programmazione del 31 dicembre, senza aver concluso la trattativa nel rispetto dei lavoratori, in merito alle ferie, ai riposi e alla sicurezza, è talmente grave che pone dubbi su come tale trattativa venga svolta da Atac. Che da un lato chiede collaborazione e dall’altra decide senza alcun accordo. È pura schizofrenia. Con tutti i dubbi del caso, qualcuno ci dica la reale necessità di un servizio del genere sulle ferrovie concesse”. Solo l’inizio.




Ferrovia Roma-Lido, ecco le motivazioni del caos

ROMA – Nuovo giornata, vecchio copione. Almeno per gli utenti – e il personale – della Roma-Lido, vincitrice dell’ambito Premio Caronte: “Caos e disagi fin dalle 6.30 del mattino”, denuncia La Repubblica, “continue le rimodulazioni dei treni (ogni 15 minuti) fin quando alle 8 un convoglio è stato evacuato alla stazione Magliana per problemi tecnici. Da quel momento i treni sono stati ulteriormente rimodulati, con partenze anche ogni 25 minuti”. Ordinaria amministrazione verrebbe da dire, con sommo rammarico, se non fossero trapelate le cause che avrebbero cagionato l’odierna débâcle, l’ennesimo capitolo di una lunga serie che, sinceramente, lascia stupiti.

Infatti, non bastano i ripetuti guasti tecnici a far saltare i nervi – e le corse programmate -, da qualche giorno a questa parte ci si è messo anche l’odore rivoltante dei detergenti chimici che impregna le cabine guida. Forte e fastidioso al punto tale, da indurre il personale viaggiante a “scartare” i treni. E si sa, un convoglio in meno sui binari della Lido, considerato l’esiguo parco rotabile, genera disastri. Figuriamoci due.

La notizia, incredibile, ha iniziato a prendere corpo domenica scorsa, quando un treno è stato tolto dal servizio proprio per queste motivazioni. Che ieri, 4 dicembre, sono diventate oggetto della nota spiccata da Ilaria Raponi della Segreteria romana dell’Or.Sa. TPL. “Si invita l’azienda [Atac ndr] ha riorganizzare le lavorazioni di pulizia delle cabine guida e la eventuale sverniciatura delle fiancate”, recita la missiva, “ci riferiamo in particolare ai materiale MA 200, composizioni 226-238 e 218-220, ma è un problema che si potrebbe presentare su tutti i materiali in servizio”. “Nelle giornate passate”, continua, “diversi lavoratori hanno segnalato l’impraticabilità delle cabine di guida a causa del fortissimo odore dei detergenti chimici utilizzati la sera precedente per la pulizia. Malgrado in più occasioni il personale abbia provveduto a segnalazioni e successivo scarto materiale, si è preferito lasciarli in sosta per riproporli in seguito, adducendo la ‘soggettività’ del problema”.

L’esponente sindacale, inoltre, riferisce di numerose segnalazioni di “bruciore agli occhi, alla gola, mal di testa e voltastomaco”. “Nell’interesse dei lavoratori e nella salvaguardia della loro salute si invita l’azienda a riorganizzare le lavorazioni di pulizia cabine, prevedendo una diluzione dei detergenti chimici finora usati, vista la fastidiosa persistenza della componente aerodispersa o una loro sostituzione con prodotti meno aggressivi”.

Ma c’è dell’altro. Secondo le indiscrezioni, le operazioni di “pulitura delle cabine guida e di sverniciatura delle fiancate” avverrebbero di sovente all’ultimo binario della stazione di testa Porta San Paolo. La domanda sorge spontanea, anche e soprattutto alla luce della denuncia dei dipendenti: è ammessa una pratica del genere nei luoghi di lavoro e dove sostano gli utenti in attesa di salire a bordo? È normale far loro respirare le sostanze spigionate dai prodotti chimici? È normale, infine, sversare sui binari tali prodotti e i residui della vernice? Nell’attesa di risposte o smentite, si invitano cittadini e lavoratori a tenersi alla larga dai treni in sosta. Meglio prevenire.

 

 

 

David Nicodemi




Roma, la Termini-Giardinetti in agonia. I lavoratori richiamano Atac

ROMA – Continua l’agonia dell’esercizio della ferrovia Termini-Giardinetti, ultimo baluardo della Roma-Fiuggi, nonostante i proclami (e promesse?) del Campidoglio e i corrispettivi erogati dalla Regione all’Atac, nel rispetto del Contratto di Servizio. I convogli arrancano, sfiancati da una manutenzione sempre più labile, e scorrono su binari altrettanto malridotti. A tal punto da indurre le RSU a sollecitare un doveroso intervento.

C’è il noto, e ambizioso, progetto dell’Amministrazione, che mira alla trasformazione della Giardinetti in una metrotranvia – blasonata definizione di linea tranviaria -, il cui trasferimento è “tutt’altro che fermo”, ha dichiarato qualche giorno fa l’assessora alla Mobilità Linda Meleo ai microfoni di Odissea Quotidiana. “Lo stiamo seguendo passo dopo passo”, ha aggiunto, “per ottenere nel più breve tempo possibile il passaggio di proprietà e i finanziamenti necessari per la riqualificazione e il prolungamento del tracciato. Roma Capitale sta lavorando infatti anche per l’ammodernamento della tratta Roma-Giardinetti e valutando la realizzazione di prolungamenti verso Anagnina (Metro A) e Tor Vergata”.

Ma in attesa della sua attuazione, la linea , cinque chilometri scarsi, si sgretola, nell’incredulità dell’utenza e nel silenzio, imbarazzante, della Regione e dell’azienda. Che, comunque, incassa i corrispettivi regionali derivati dai chilometri/treno, non sono pochi, e una quota della ripartizione del Fondo Nazionali dei Trasporti. La ferrovia produce, a conti fatti, essendo classificata tale, tuttavia gli introiti, considerato lo stato di abbandono, non sembrano tornare all’ovile di Centocelle. Con pesanti e ovvie ricadute al servizio.

Una certezza è data dalle rotaie spezzate – letteralmente – rinvenute in prossimità di Santa Bibiana o, peggio ancora, dai fogli di corsa. Dove otto prescrizioni su dieci riguardano i rallentamenti della velocità, a causa delle pessime condizioni dell’armamento o della linea aerea di contatto: la prescrizione più antipatica è quella che da tempo – troppo tempo – incombe sulla tratta Piazzale LabicanoPonte Casilino, nella quale i treni possono raggiungere al massimo 10 km/h. Poco più degli omnibus ai tempi della SRTO.

“Le sottoscritte RSU”, recita il fonogramma inviato lo scorso 22 novembre ai vertici di Atac, “visti i numerosi rallentamenti imposti alla marcia treni rispetto all’infrastruttura – sede binario -, sollecitano il Direttore di Esercizio Ferrovie Concesse e il Responsabile Opere Civili e Armamento ad attivarsi per individuare le procedure più idonee, previste dalle normative vigenti e dai regolamenti, atte a recuperare risorse umane e economiche affinché dette limitazioni siano rapidamente eliminate”. Documento che, inverosimilmente, è stato snobbato dai Rappresentanti Sindacali in quota CGIL. Chiuse virgolette.

 

 

David Nicodemi




Roma, Atac: 3 mila conducenti nominati agenti di polizia amministrativa

ROMA – Sono stati emanati, su richiesta di Atac, i decreti di nomina ad agente di polizia amministrativa per altri 3.000 conducenti Atac che si aggiungono ai 600 decreti del settembre scorso. Complessivamente, quindi, tutti i 3.600 autisti che si erano resi disponibili hanno ricevuto la qualifica.
L’iniziativa si inquadra nel piano sicurezza che Atac ha elaborato, per quanto di propria competenza, per rafforzare la tutela del personale. La nomina ad agente di polizia amministrativa, infatti, rafforza l’autorevolezza degli autisti, rappresentando al contempo un’efficace dissuasione contro gli atti di violenza, fisica o verbale.
L’azienda è impegnata nell’attuazione delle altre misure del piano sicurezza, che prevede fra le altre cose di dotare altri 70 bus di cabina rinforzata, oltre ai 730 già esistenti. Trentuno di queste 70 vetture sono già in servizio.
Atac ricorda che tutti i bus sono dotati di allarme silenzioso collegato direttamente con la centrale operativa e che su circa 500 bus sono presenti telecamere a bordo.
E’ inoltre in corso di aggiudicazione la gara per l’installazione di sistemi di videosorveglianza su ulteriori 240 bus, su ognuno dei quali verranno installate quattro telecamere. Nei primi mesi del 2019 verranno installate le telecamere a bordo dei primi 25 bus con la previsione di concludere le installazioni su tutti i 240 bus entro il 2019, per un totale di ulteriori 960 telecamere attive



Roma, trasporto pubblico: facebook censura il blog Odissea Quotidiana

ROMA – La censura Facebook si è abbattuta inesorabilmente, neanche fossimo ai tempi dell’Inquisizione, impedendo al blog Odissea Quotidiana qualsiasi tipo di condivisione, anche dare informazioni utili, e in tempo reale, agli utenti del trasporto pubblico capitolino sullo stato del servizio. “Il colosso non risponde, – spiega Andrea Castano uno degli amministratori, – non abbiamo idea di quanto duri questo blocco.”

“Pare che si sia stata una segnalazione multipla sui link di Odissea, – precisa Castano, – di sicuro è iniziato lunedì, all’indomani del referendum consultivo sulla messa a gara del TPL romano. Probabilmente – prosegue Catalano – a seguito della tornata referendaria, abbiamo cominciato a chiedere conto al Sindaco, che si vantava di ‘aver vinto’, di cosa intendesse fare con Atac; non ci bastavano i vaghi annunci dei 600 autobus per esempio. Questo ha scatenato molti tifosi e ci sono state diverse liti. Credo sia partito tutto da lì. Per contenere il disagio, e continuare a tenere alta l’attenzione su uno degli argomenti più insidiosi per l’Amministrazione pentastellata, abbiamo cominciato a condividere gli stessi contenuti, attraverso un altro blog che rimanda a quello di Odissea Quotidiana, e questo viene accettato da Facebook. Il blog è romatrasportinews.blogspot.it, il quale in origine serviva esclusivamente per fornire notizie riguardo al trasporto pubblico.”

David Nicodemi

 




Referendum Atac, vince il si ma non si raggiunge il quorum: Raggi esulta. Radicali annunciano ricorso al Tar

Non raggiunge il quorum del 33,3%, necessario secondo il Campidoglio per la sua validità, il referendum per la messa a gara del dei trasporti pubblici di Roma. Alla consultazione promossa dai Radicali, che ha visto vincere largamente i sì (74-75%) partecipano ‘solo’ il 16,3% degli aventi diritto. “Atac resta dei cittadini. I romani vogliono resti pubblica”, esulta la sindaca Virginia Raggi parlando della municipalizzata che oggi gestisce i trasporti in house. Ma la questione è destinata a non finire qui: i Radicali, secondo cui il quorum non serve, annunciano un ricorso al Tar. In serata, a urne chiuse, Raggi promette via Twitter: “Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, piu’ controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti”.

OFFICINA STAMPA 8/11/2018 CONFRONTO SU REFERENDUM ATAC TRA RACHELE MUSSOLINI E CLAUDIO CATALANO

Complessivamente l’affluenza alle urne è stata di circa 386.900 cittadini su 2.363.989 iscritti al voto

Il municipio dove e’ piu’ alta, al 25.25%, e’ il secondo di San Lorenzo-Parioli. Al polo opposto il sesto, quello piu’ periferico di Tor Bella Monaca (appena il 9,3%). “Il mancato raggiungimento del quorum è una sconfitta per l’amministrazione della democrazia diretta, per una sindaca che ha fatto fatica a dire una parola sul referendum – attacca il parlamentare radicale Riccardo Magi -. Nelle condizioni date siamo soddisfatti di come i romani abbiano risposto”. Proprio i Radicali nel pomeriggio avevano lanciato l’allarme sul caos ai seggi: “Ci arrivano numerose segnalazioni di fatti gravissimi che stanno impedendo a molti cittadini di esercitare regolarmente il loro diritto di voto. In particolare, molti presidenti impediscono di votare a chi e’ sprovvisto di tessera elettorale, mentre il regolamento afferma con inequivocabile chiarezza che per accedere alle urne e’ sufficiente il documento di identità”. 

Sul fronte del Campidoglio 5 Stelle (che sostiene il no al referendum) la sindaca Virginia Raggi è andata a votare nel pomeriggio, in mattinata si è recato alle urne anche il presidente della commissione Trasporti, il pentastellato Enrico Stefano che ha esortato su Fb: “Al di là di come la si pensi è importante esprimere la propria opinione nei momenti di confronto democratico”. Al voto anche Zingaretti, che non ha mai espresso però il suo orientamento, e Paolo Gentiloni. L’appuntamento di oggi ha diviso l’opinione pubblica cittadina: Pd, FI, industriali di Unindustria ad esempio si sono schierati per la liberalizzazione; M5S, Lega, LeU-SI e sindacati per il no.




Roma, referendum Atac: domani la tavola rotonda organizzata dalla Ugl Autoferrotranvieri

ROMA – “Muoversi tra pubblico e privato nel Lazio. Il trasporto pubblico nell’epoca delle Liberalizzazioni”. Questo il tema della tavola rotonda che si terrà domani mattina alle 10 a Roma presso la Sala Umanesimo dell’hotel Villa EUR.

Un momento di riflessione sul trasporto, nella sua articolazione regionale, alla luce anche della prossima tornata referendaria dell’11 novembre, che chiamerà i cittadini romani ad esprimersi sulla liberalizzazione del trasporto pubblico locale,

Al dibattito, organizzato dal Segretario Regionale Ugl Autoferrotranvieri, Lucio Valeri, parteciperanno illustri ospiti: i consiglieri comunali Maurizio Politi e Andrea De Priamo, il consigliere regionale Chiara Colosimo, ed il senatore William De Vecchis. Contribuirà al dibattito il Segretario Nazionale Ugl Taxi, Alessandro Genovese. Porteranno i saluti il Segretario Utl Roma, Ermenegildo Rossi ed il Segretario Ur Lazio, Armando Valiani.

A conclusione interverrà il Segretario Nazionale Ugl Autoferrotranvieri, Fabio Milloch.