ATTENTATI DI PARIGI, IDENTIFICATO IL TERZO KAMIKAZE DEL BATACLAN

Redazione

È stato identificato dagli investigatori francesi il terzo kamikaze che il 13 novembre scorso assaltò il teatro Bataclana Parigi, provocando la morte di 90 persone. Secondo i media locali si tratterebbe di un giovane jihadista di Strasburgo che era andato in Siria nel 2013 ed è ritenuto vicino a Fares Mourad, uno dei principali reclutatori jihadisti in Francia. Secondo Le Parisien, l'uomo si chiamava Mohamed Fouad-Aggad ed aveva 23 anni. «Suo fratello maggiore Karim, 25 anni, è attualmente detenuto dopo esser tornato dalla Siria», ha scritto il quotidiano francese. I fratelli farebbero parte di una famiglia di quattro figli proveniente da una piccola cittadina vicino a Strasburgo.

Il giovane, scrive ancora Le Parisien, faceva parte di un gruppo di dieci persone che nel 2013 hanno lasciato il quartiere di Meinau a Strasburgo per raggiungere la Siria. Due di loro, fratelli, sono morti in combattimento, mentre altri sette sono rientrati all'inizio del 2014 e sono stati fermati. L'ultimo, Mohamed Fouad-Aggad, sarebbe rimasto in Siria prima di tornare in Europa per partecipare agli attentati di Parigi, facendosi esplodere nel
Bataclan. Sua madre lo contattava regolarmente per avere notizie di lui e gli avrebbe anche inviato anche dei soldi per lasciare la Siria. Il lavoro della polizia scientifica francese per riconoscere il terzo kamikaze della sala da concerto non è stato facile a causa dello stato in cui era ridotto il corpo. Gli altri due attaccanti del
Bataclan erano Omar Ismail Mostefai, identificato attraverso un dito mozzato, e Samy Amimour.




ATTENTATI PARIGI: CRESCE TIMORE PER IL GIUBILEO E AUMENTANO I CONTROLLI

Redazione

Roma – Dopo gli attentati di Parigi anche in Italia cresce la paura e il timore di possibili attentati terroristici, soprattutto in seguito alle esplicite minacce che l’Italia ha ricevuto sia nel periodo antecedente agli attentati al Bataclan, minacce in cui si vedevano bigliettini con scritte in arabo fotografati nei punti rappresentativi dello stivale e in prossimità delle forze dell’ordine. In questi bigliettini erano contenute minacce al nostro paese ed un chiaro segnale che gli Jihadisti sono qui. A Firenze è stata rinvenuta una scatola con dei fili che fuoriescono da essa e ciò ha fatto scattare l’allarme bomba e ci sono in azione artificieri, Polizia e Vigili del Fuoco. Falso allarme oppure si tratta di un segnale?  Intanto si avvicina il tanto atteso Giubileo e con esso la preoccupazione di possibili attacchi. Il Ministro Angelino Alfano, nella sua informativa alla Camera riferisce: “Il livello di preoccupazione per la minaccia terroristica cresce con il Giubileo: Roma ed il Papa sono già stati al centro di dichiarazioni minacciose inneggianti alla distruzione e all'odio. Rafforzeremo la vigilanza sui punti sensibili, a partire da piazza S.Pietro, dove ci saranno percorsi stabiliti per l'afflusso e postazioni fisse di controllo. Attenzione anche alle minacce dal cielo”. Ha aggiunto inoltre: “E naturale che il livello di preoccupazione possa crescere in coincidenza con l'imminente avvio del Giubileo”, e ha precisato che la pianificazione dei relativi dispositivi di sicurezza si concentreranno sui punti piu' a rischio a cominciare da piazza san Pietro dove confluiranno masse imponenti di pellegrini, soprattutto in occasione delle cerimonie piu' significative: “il loro afflusso seguira' percorsi prestabiliti e il filtraggio verra' eseguito sia in transito, con l'ausilio di metal detector portatili, sia all'atto dell'accesso alla piazza con un passaggio obbligato attraverso nuove postazioni fisse munite di dispositivi di ultima generazione”. Alfano precisa che una particolare attenzione viene data al possibile rischio di un attentato tramite mezzi come droni, “ogni aspetto di una possibile minaccia aerea e' stato approfondito a livello interforze e interdisciplinare coinvolgendo anche l'Aeronautica militare, l'Enac e l'Enav riguardo alla estensione dei provvedimenti che andranno a interdire il sorvolo durante l'intero periodo del Giubileo”.
 
Alfano ha ricordato inoltre che l’innalzamento del livello di allerta consente l’attivazione immediata in caso di necessità “dei reparti speciali delle forze di polizia, in particolare di Nocs e Gis, e delle forze speciali militari chiamate ad entrare in azione in scenari di particolare complessita' operativa”. Dal Vaticano, in merito al Giubileo, ha parlato invece il segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin che in seguito ai fatti di Parigi ha riferito che da questo momento ci si sente un po’ tutti sotto minaccia e che “per quanto riguarda il Vaticano, soprattutto in vista del Giubileo che vedra' convergere a Roma un certo numero di persone, ci sara' una maggiore attenzione e un maggior controllo” ha aggiunto inoltre “sappiamo che ci sono queste minacce pero' mi sembra che la preparazione dell'evento continui. Non ci sono decisioni che interromperanno lo svolgimento dell'Anno Santo. Speriamo che tutto vada bene, anche grazie a questo rafforzamento delle misure di sicurezza”. Parolin ha riferito inoltre che il Papa andrà in Africa “si svolgera' normalmente. Certo, la situazione nella Repubblica Centrafricana rimane difficile, si vedra' che cosa fare, ma il viaggio e' confermato, dobbiamo essere coraggiosi, costanti, prudenti e saggi ma dobbiamo anche continuare a percorrere la nostra strada con i nostri principi. Sappiamo da sempre che il dialogo e l'amore sono difficili e messi alla prova in questo contesto umano e storico" ma "questo e' il momento di testimoniarlo, il Papa ci guida in questo, e noi lo faremo”. 



ATTENTATI A PARIGI, RENZI: ”IN ITALIA NON ABBIAMO MINACCE CIRCOSTANZIATE”

di Matteo La Stella
Roma
– Mentre il premier Renzi incontra i capogruppo di maggioranza ed opposizione delle Camere, asserendo che :”Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate”, gli investigatori francesi iniziano a mettere a fuoco i profili dei terroristi implicati nella successione di attentati scoppiata venerdì sera a Parigi. A tal proposito, senza alcuna selezione per chi entra nel paese monta la preoccupazione: uno degli attentatori uccisi, infatti, sarebbe entrato in Europa solo lo scorso 3 ottobre tramite la così detta “rotta dei Balcani”.

Gli attentatori. Tra gli autori del blitz alla sala concerti del Bataclan sarebbe stato identificato un uomo parigino, già noto alla Dgsi (Direction generale de la securite' interieure, ndr). L'attentatore, secondo la francese Bfm Tv, era già stato schedato dalle autorità per la vicinanza al mondo dell'Islam radicale. Stando invece alle rivelazioni del quotidiano belga “La Derniere Heure online”, 3 degli uomini del califfato avrebbero fatto parte della cellula jhiadista di Bruxelles, città che in queste ore sta ospitando perquisizioni a tappeto da parte della locale polizia. Vicino a ciò che è rimasto dei corpi di due kamikaze, invece, sono stati rinvenuti un passaporto egiziano, nei pressi dello Stade de France, ed uno siriano. Proprio in merito a quest'ultimo, il ministro dell'interno greco Nikos Toscas ha tuonato:” Apparteneva a un rifugiato siriano registrato il 3 ottobre sull'isola greca di Leros, secondo quanto prevedono le leggi Ue”. Tra i corpi degli jhiadisti senza vita, inoltre, sarebbe comparso anche quello di un 15enne la cui identità resta ancora ignota.

Renzi alle Camere. “Compito di chi governa è quello di dire con chiarezza agli italiani che non abbiamo minacce circostanziate ma l'attacco di Parigi è un cambio di passo della minaccia terroristica in Occidente”. Questa la tesi del presidente del Consiglio che invoca:” La responsabilità di tutti noi su come ci poniamo di fronte a questa nuova sfida che durerà anni”. “L'opinione pubblica è scossa e deve sentire l'Italia unita” ha spiegato Renzi prima di sottolineare come l'Italia è :”Un Paese forte che ha sconfitto il terrorismo interno e le stragi di mafia. Vinceremo anche questa sfida”. Quello che sta accadendo, ha osservato poi lo stesso Renzi e l'equivalente di:”Mettere in discussione un modello di vita”.