ISIS: PERICOLO ATTENTATO METROPOLITANE PARIGI E NEW YORK

Redazione

Se l'Isis non viene bloccata, tutto l'occidente sarà in serio pericolo, tanto è vero che le minacce di attentati sulle metropolitane parigine e delle Grande Mela sono, purtroppo, conrete. Il premier iracheno Haider al Abadi ha reso noto che sono stati sventati progetti di attentati alle metropolitane di Parigi e negli Usa. Lo riferisce su twitter il tedesco Die Welt.
L'attacco alle metropolitane di Parigi e New York pianificato da Isis e scoperto dal governo iracheno e' "imminente", ha poi aggiunto il premier iracheno Al Abadi ai giornalisti all'Onu, che gli hanno chiesto se l'attentato sia stato sventato. Al Abadi, riferisce un tweet della reporter di Ctv Mercedes Stephenson, ha risposto: "No".
Usa: nessun indizio di imminenti attentati a metro Parigi e New York
Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, dal podio dell'Onu, ha detto che l'obiettivo dell'Isis e' la "distruzione della civilta'". Le azioni del terrorismo, ha aggiunto, hanno il risultato di "incrementare l'islamofobia e aprire la strada all'intervento di forze straniere" nella regione, un intervento che Teheran respinge.
Rohani non cita gli Usa, ma ha detto che l'Isis e' il frutto dell'opera di "talune agenzie di intelligence che hanno messo un pugnale nelle mani di pazzi" e di "taluni Stati" che hanno creato l'estremismo e adesso "non riescono ad affrontarlo".

All'indomani della decapitazione di Hervel Gourdel, l'ostaggio francese in mano ai jihadisti in Algeria, la Francia ha effettuato la seconda raffica di raid aerei sopra l'Iraq; e il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, non ha escluso la possibilita' di fare lo stesso in Siria. La Francia e' in lutto e per tre giorni, da domani, le bandiere sventoleranno a mezz'asta. Intanto anche Londra e' pronta a unirsi ai bombardamenti contro il 'califfato': il premier, David Cameron, ha convocato per oggi un riunione del gabinetto di governo e per domani, venerdi', il Parlamento. Tanto il vicepremier, Nick Clegg, che il leader laburista, Ed Miliband, hanno confermato il sostegno al governo e dunque la Raf potrebbe cominciare i bombardamenti gia' nel weekend.
A meno di 24 ore dal dibattito a Westminster, a Londra sono state arrestate nove persone con l'accusa di terrorismo: tra i fermati – di eta' compresa fra i 22 e i 47 anni e che, secondo Scotland Yard, non costituivano una "minaccia immediata"- un imam fondamentalista, Anjem Choudary, che aveva detto di non avere alcuna simpatia per Alan Henning, l'ostaggio britannico ancora nelle mani dello Stato islamico.
Dopo i nuovi bombardamenti francesi, i primi dal 19 settembre, la Francia ha ventilato la possibilita' di estenderli anche in Siria: il ministro Le Drian ha ammesso che l'opzione e' "sul tavolo" poche ore dopo che il presidente, Francois Hollande, l'aveva invece esclusa. Parigi ha anche ampliato da 31 a 40 il numero dei Paesi nel mondo in cui ritiene ci siano rischi per l'incolumita' dei suoi cittadini, aggiungendo all'elenco i Paesi musulmani in Asia.
Intanto nella notte le forze curde nel nord della Siria sono riuscite a respingere l'avanzata dei miliziani dello Stato islamico a sud di Kobane, la citta' da giorni al centro dell'offensiva jihadista. E mentre piu' di 120 ulema sunniti di tutti il mondo hanno denunciato, in una missiva inviata al 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi, che il suo gruppo Stato Islamico viola i precetti dell'Islam, dall'Onu e' arrivata un'ennesima accusa: donne e bimbe irachene, della minoranza yazida, sono state vendute come schiave, costrette a matrimoni forzati e violentate ripetutamente dai jihadisti.
L'Onu ha aggiunto che la sua missione in Iraq ha ricevuto la denuncia anche di donne che sono state giustiziate a Mosul: tra di loro anche un'avvocatessa, Samira Saleh al Naimi che e' stata prelevata con la forza la scorsa settimana dalla sua abitazione, giudicata da una corte islamica e giustiziata pubblicamente. La sua colpa? Aver denunciato su Facebook la distruzione di templi e luoghi di culto.