SCOMPARSA DEL BOEING MALAYSIA AYRLAINS: E' ANCORA GIALLO, SOI PARLA DI ATTENTATO TERRORISTICO

di Cinzia Marchegiani

Oceano Indiano Meridionale – Ricerche tutte da riorganizzare. Continua il mistero sul Boing 777-200 della Malaysia Ayrlains scomparso lo scorso 8 marzo mentre sorvolava il mare del sud Vietnam, che durante la rotta Kuala Lumpur-Pechino aveva misteriosamente virato verso sud-ovest. Ben 239 persone compreso l’equipaggio sono state inghiottite nel nulla e le ricerche sottomarine finora portate avanti sembrano suggerire che la zona dell’Oceano Indiano Meridionale al centro delle verifiche non sia quella d’impatto del disastro aereo. Gli esperti australiani che hanno condotto le ricerche confermano che dall’area di rilevamento delle trasmissioni acustiche non arrivano segnali di rottami aerei. Le news orientali riportano che dalla Joint Agency Coordination Centre (Jacc) non danno notizie positive ai familiari che attendono da mesi la possibilità di dare almeno una giusta sepoltura ai propri cari. Il verdetto lascia intendere che in quella zona oggetto di studi e ricerche dove non vi sono segni di rottami o di parti di aereo è inutile continuare le ricerche, non è lì che giace il relitto dell'MH370. Per due lunghi mesi navi e aerei hanno cercato di seguire il segnale della scatola nera del boing 777-20, ma senza risultati. L’ipotesi ora che emerge è che forse i calcoli satellitari che hanno indicato quella parte dell’Oceano Indiano potrebbero essere sbagliati. Anche se la Malaysia Ayrlines è considerata una delle compagnie migliori, si legge che negli ultimi anni, l'azienda abbia innescato perdite di bilancio a causa della competizione portata dal settore delle compagnie low-cost, tra cui la connazionale Air Asia e proprio nei giorni scorsi c’è stato un nuovo incidente, un velivolo decollato a Kuala Lumpur e diretto a Seoul ha fatto un atterraggio di emergenza a Hong Kong per un guasto al generatore elettrico principale. La strategia che verrà messa in atto dagli esperti della Commissione congiunta Jacc, riguarderà un'area finora inesplorata di oceano di circa 60 mila km quadrati. Ma la paura e l’angoscia dei parenti delle vittime, è nel dover assistere ad altre ricerche infruttuose e che il mistero di questo volo MH370 resti avvolto nella nebbia. Gli stessi parenti dei passeggeri, molti originari della Malaysia e della Cina, hanno espresso il loro rancore e frustrazione per queste ricerche a vuoto e per questo hanno accusato il governo di Kuala Lumpur di nascondere dati satellitari essenziali per il ritrovamento dell'aereo. Domande senza risposte per un aereo che improvvisamente cambia rotta, dove non ci sono né cadaveri né rottami, l’ipotesi che sempre con più forza si accredita è la possibilità di un attentato terroristico realizzato da esperti nel settore che potrebbero anche aver preso in ostaggio l’intero aereo. Fantasia, realtà, difficile distinguere, ma il dato oggettivo è che quell’aereo nel mistero è stato inghiottito e i dubbi e le prove inesistenti del suo ritrovamento fanno supporre altre ipotesi, soprattutto perché il silenzio delle istituzioni e della compagnia aerea amplificano ulteriori sospetti.