Tragedia ad Avellino, non vuole che la figlia frequenti un pregiudicato drogato: la giovane e il fidanzato lo uccidono

Hanno commesso un omicidio, pianificato. Tragedia in provincia di Avellino dove un ragazzo di 23 anni di Cervinara (Avellino) e la fidanzata di 18 anni sono stati fermati e trasferiti in carcere nella notte con l’accusa di omicidio nei confronti del padre della ragazza, Aldo Gioia, geometra di 53 anni, dipendente della Fca. L’uomo si opponeva alla relazione della figlia con il 23enne, pregiudicato e tossicodipendente. L’omicidio, che sarebbe stato pianificato da tempo, è avvenuto dopo cena nell’abitazione della vittima, che stava dormendo sul divano. A chiamare i soccorsi sono state le due donne, accorse nella sala dove si trovava il 53enne, richiamate dai suoi lamenti. Il geometra è poi morto nella notte in ospedale ad Avellino, per le gravi ferite. I due ragazzi sono stati fermati dagli agenti della Squadra Mobile e portati in Questura, prima di essere trasferiti in carcere.




Avellino, cessione gruppo Ipercoop: i lavoratori dicono no al “piano spezzatino”

AVELLINO – Protesta dei lavoratori della Ipercoop questa mattina ad Avellino dove fuori dei cancelli del megastore di via Vallone dei Lupi si è tenuta una manifestazione indetta in maniera unitaria dalle organizzazioni dei lavoratori, per protestare contro il piano di dismissione dei punti vendita della Campania.

Stando a quanto si apprende da fonti sindacali, infatti, gli ipermercati di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere nel casertano sarebbero già stati ceduti al gruppo Multinvest, mentre per i restanti tre sarebbe stata avviata una trattativa col gruppo calabrese AZ che fa capo all’imprenditore catanzarese Floriano Noto.

“Siamo preoccupati e palesiamo il nostro dissenso contro il piano spezzatino perseguito dalla dirigenza Ipercoop – dichiara il Segretario Regionale della Ugl Campania Gaetano Panico presente all’agitazione col segretario irpino Costantinos Vassiliadis – L’esperienza ci insegna – prosegue il Segretario – che gli smembramenti non hanno mai portato nulla di buono. Riflettori accesi dunque, sui livelli occupazionali ed anche su quelli salariali. Eventuali accordi al ribasso frutto di contrattazioni farlocche – ha concluso Panico – troveranno nella Ugl un determinato oppositore”.




Avellino, professore 40enne arrestato per violenza sessuale e stalking su una studentessa minorenne

AVELLINO – I Carabinieri della Stazione di Avellino hanno arrestato un uomo di circa 40 anni, ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale aggravata e stalking in danno di una studentessa minorenne. Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia della minorenne formalizzata ai Carabinieri che hanno consentito, in brevissimo tempo, di acquisire elementi di riscontro anche indiretti, mediante escussioni testimoniali, tant’è che dopo pochissimi giorni all’esito investigativo, è stata emessa un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo. L’uomo era solito seguire la studentessa e salire a bordo del pullman, in orario di punta, che la minorenne, all’uscita da scuola, prendeva per raggiungere la propria abitazione ed approfittando della ressa all’interno del pullman la “palpeggiava” o la guardava insistentemente, creandole disagio, mostrando particolari attenzioni nei suoi confronti.

Gli episodi, anche se sporadici, sarebbero iniziati nel mese di ottobre e proseguiti oltre nel tempo

In un episodio, sempre avvenuto sul pullman di linea, addirittura la minore si era accorta che l’uomo aveva rivolto le sue attenzioni anche su un’altra studentessa di altro istituto scolastico e pertanto dopo averla avvicinata le riferiva di stare attenta, in quanto da tempo era destinataria delle sue “attenzioni”.

Solo verso la fine dell’anno la minore apprendeva che l’uomo insegnava presso l’istituto scolastico da lei frequentato

La scoperta gettava nel panico la studentessa perché, suo malgrado, lo aveva incontrato una volta anche all’interno dell’istituto, ed anche in quella occasione la fissava insistentemente. Preoccupata da tale situazione, si era quindi decisa a confidare il tutto ad una delle sue insegnanti che informava immediatamente i genitori e il Dirigente Scolastico delle molestie messe in atto nella speranza che l’uomo ponesse fine alle molestie. L’uomo, invero, da quel giorno aveva “sospeso” le sue attenzioni sulla studentessa. Ma a marzo l’uomo, senza remora, ha ripreso il suo biasimevole comportamento allorquando, sempre all’interno del pullman si era seduto proprio accanto alla vittima, toccandole le gambe, pur in presenza di molte persone. La minorenne, esterrefatta, non riusciva a proferire parola, sentendo lo sguardo dell’uomo fisso su di lei fino a quando, qualche fermata successiva, l’uomo scendeva dal pullman. A qual punto scoppiava in un pianto liberatorio, confortata da un suo compagno, che aveva assistito alla scena, durante la quale le inviava dei messaggi sul cellulare per tranquillizzarla. Giunta finalmente a casa raccontava tutto ai genitori che immediatamente, a tal punto, decidevano di sporgere denuncia ai Carabinieri.

Le indagini hanno inoltre consentito di accertare che il 40nne in un caso aveva anche pedinato un’altra allieva, sino alla sua abitazione.

L’arrestato pertanto dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale perché induceva la minore a subire “atti sessuali” contro la sua volontà, abusando della condizione di inferiorità fisica e psichica all’interno del pullman di linea, senza che il rischio di essere visto da altri potesse costituire un freno alla sua condotta, avvicinandola e palpeggiandola, nonché del reato di atti persecutori (stalking) perché con reiterate condotte di molestia, vessatorie e pedinamenti, cagionava alla minore un perdurante stato d’ansia e di paura.




Avellino, roghi agricoli: un’altra denuncia da parte dei Carabinieri

AVELLINO – Un’altra persona è stata deferita all’Autorità Giudiziaria perché ritenuta responsabile di immissione nell’aria di fumi pericolosi nonché combustione illecita di rifiuti. Continua incessante l’azione dell’Arma per il contrasto del fenomeno degli incendi boschivi e degli abbruciamenti dei residui vegetali e forestali provocati poco distante dalle zone residenziali. Salgono quindi a 35 i denunciati per tale tipologia di reato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino nell’attuale periodo di grave stato di rischio. L’uomo, nonostante il divieto decretato con provvedimento Regionale, intenzionalmente avevano appiccato il fuoco per lo smaltimento di sterpaglie e residui vegetali derivanti dalla lavorazione di un fondo agricolo ubicato in Baiano. Tale condotta, oltre ad essere particolarmente pericolosa stante il clima torrido di questi giorni, provocava un evidente senso di fastidio e molestie alle persone per l’alta concentrazione di fumo nell’aria. I Carabinieri della competente locale Stazione, alla luce degli elementi di colpevolezza raccolti, denunciavano il predetto in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.




Avellino, scoperto trasporto illecito di rifiuti a Partenopoli

AVELLINO – Intercettato e controllato un camion con a bordo due persone che, per le contrade del comune di Paternopoli, raccoglievano rottami ferrosi per poi smaltirli illegalmente.
L’attività rientra in una serie di servizi dei Carabinieri della Compagnia di Montella, finalizzati all’accertamento di reati connessi alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica e, in particolare, al contrasto dello smaltimento e del trasporto illecito di rifiuti e sostanze inquinanti.
Grazie all’approfondita conoscenza del territorio e delle realtà locali, i Carabinieri della Stazione di Paternopoli hanno intercettato e controllato un autocarro che trasportava rifiuti costituiti da ferraglia come pezzi di autovettura, parti di elettrodomestici non bonificati, reti di recinzione, secchi, lamiere e pezzi di ferri scarto di costruzioni edili.
I controlli dei Carabinieri hanno permesso di verificare che i due romeni, provenienti dal salernitano, stavano effettuando il trasporto senza essere in possesso di alcuna autorizzazione o iscrizione all’Albo Nazione Gestore Rifiuti, necessaria per effettuare la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti di ogni genere.
Per i due soggetti, ritenuti responsabili di raccolta e trasporto illecito di rifiuti, è dunque scattata la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
Immediatamente, al fine di interrompere l’illecita attività appena contestata, i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro sia l’autocarro utilizzato che i rifiuti ferrosi trasportati e proceduto alla contestazione della sanzione amministrativa pari a circa tremila euro.
Inoltre, attesa l’illiceità della condotta posta in essere che rendeva ingiustificata la loro presenza in quel Comune, gli stessi venivano proposti per l’emissione della misura di prevenzione del Rimpatrio con Foglio di Via Obbligatorio.
Sono in corso accertamenti per individuare sia il luogo dove sono stati prelevati i rottami ferrosi che i siti dove sarebbero stati poi smaltiti.




Avellino: tiene in casa il cadavere del padre per intascare la pensione

AVELLINO – Ha custodito in casa per oltre un mese il cadavere del padre per – sostengono i carabinieri – continuare ad intascarne la sua pensione. A Grottaminarda, in provincia di Avellino, i carabinieri sono stati allertati dai vicini a causa del cattivo odore che da giorni si avvertiva nelle palazzine popolari di via Papa Giovanni XXIII. Un pensionato di 77 anni, vedovo, viveva insieme al figlio, 47 anni. Dopo aver abbattuto la porta d’ingresso, i militari hanno scoperto sul letto il corpo in decomposizione.




Avellino, maxi rissa con feriti: 8 persone denunciate dai carabinieri

AVELLINO – I Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, a seguito di attività info-investigativa hanno individuato e denunciato alla competente Autorità Giudiziaria otto persone ritenute responsabili di aver scatenato una maxi rissa avvenuta nottetempo in Pratola Serra, durante i festeggiamenti in onore del santo patrono.

L’attività investigativa, sviluppata dai militari della locale Stazione, estrinsecatasi attraverso lo sviluppo di utili informazioni nonché l’acquisizione di video dalle telecamere della zona, permetteva di ricostruire l’evento in questione e risalire all’identità dei responsabili.

La violente zuffa scaturiva per futili motivi: al termine di una serata di festa, un gruppo di persone provenienti da una frazione limitrofa veniva accusato da alcuni residenti di arrecare disturbo con i loro canti e schiamazzi. Dopo pochi istanti, con l’acuirsi della tensione dovuta ad un continuo crescendo di insulti e rabbia, i soggetti delle due distinti frazioni incominciavano ad aggredirsi fisicamente con calci, pugni e spintoni, generando lo scontro durato diversi minuti, con momenti di inaudita violenza e grande pericolo per la pubblica incolumità, in una strada in cui, data la ricorrenza, passeggiavano altre persone.

Sul posto intervenivano immediatamente i militari in servizio di pattuglia: i responsabili, accortisi dell’arrivo dei Carabinieri, si davano quindi alla fuga.
Per le lesioni riportate, un uomo veniva accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Avellino ove gli veniva riscontrata una ferita da taglio, frattura nasale nonché escoriazioni in varie parti del corpo; anche altri riportavano delle ferite per le quali non risulta essere stato richiesto l’intervento di personale medico, probabilmente perché di lieve entità.

Durante la zuffa uno dei soggetti perdeva il portafoglio con all’interno i propri documenti d’identità, successivamente rinvenuto dai militari operanti.
L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri permetteva di individuare ed identificare altri sei partecipanti alla rissa, per lo più giovanissimi.
Alla luce delle evidenze raccolte, per le otto persone scattava quindi il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.




Avellino: l’Arma dei carabinieri intensifica l’attività antidroga

AVELLINO – Prosegue l’azione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino quotidianamente impegnati nel controllo del territorio finalizzato a garantire sicurezza e rispetto della legalità. E nel mirino c’è sempre la piaga del consumo di sostanze stupefacenti che, diffondendosi finanche tra le fasce di età più basse, va a macchiare di toni cupi il colorito fenomeno dell’aggregazione giovanile.

Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Baiano, al termine di specifica attività info-investigativa finalizzata al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, hanno tratto in arresto due giovani del posto e deferito in stato di libertà un terzo.

Nel corso di svariati servizi di osservazione recentemente effettuati dai militari della Stazione di Monteforte Irpino, venivano individuati alcuni ragazzi del posto che, in orari insoliti, uscivano dalle rispettive abitazioni per poi incontrarsi in zone isolate ove si intrattenevano per breve tempo. Nella giornata di ieri i militari operanti, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Baiano, alla luce degli indizi acquisiti, decidevano di intervenire, procedendo a bloccare un 19enne ed un 24enne che, scesi dallo scooter, si avvicinavano ad un ragazzo per cedere un panetto di circa 100 grammi di hashish. Le successive perquisizioni domiciliari eseguite presso le abitazioni dei due spacciatori permettevano di rinvenire complessivamente circa 30 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, circa 300 grammi di hashish,  un bilancino ed altro materiale utilizzato per il confezionamento della droga.

I due giovani, le cui responsabilità venivano definitivamente sancite dalle analisi tossicologiche eseguite dai Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti di Salerno, sono stati quindi dichiarati in arresto e, dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, trattenuti presso le camere di sicurezza del Comando Compagnia di Baiano in attesa di essere giudicati con la formula del rito direttissimo.

Nel corso delle perquisizioni, all’interno di una delle due abitazioni si aveva la presenza di un terzo soggetto, 23enne, che, in considerazione delle evidenze probatorie emerse, è stato denunciato in stato di libertà alla medesima Autorità Giudiziaria poiché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.




Avellino, bomba a mano durante perquisizione: in manette pregiudicato

 

AVELLINO – I Carabinieri della Compagnia di Avellino hanno tratto in arresto un pregiudicato 50enne del posto ritenuto responsabile dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale, detenzione illecita di armi, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, illecita detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’intervento degli uomini dell’Arma è scattato a seguito di una meticolosa e laboriosa attività informativa, giunta a corollario del capillare controllo del territorio che i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino svolgono nel loro quotidiano impegno a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
A seguito di mirati servizi i militari operanti individuavano nell’abitazione di un pregiudicato un possibile obiettivo di interesse nella lotta a quella deplorevole piaga rappresentata dal traffico di stupefacenti.
Nel pomeriggio di ieri, dopo un ennesimo servizio di osservazione e monitoraggio dei movimenti del soggetto, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile ritenevano giunto il momento di intervenire ed effettuare un controllo all’interno dell’appartamento occupato al soggetto.
Quando i Carabinieri hanno rintracciato l’uomo poco distante dalla propria abitazione e messo a conoscenza dell’attività da eseguire, lo stesso, resosi conto della scomoda presenza, tentava di intralciare in ogni modo l’operato dei militari, arrivando financo a “sfidare” gli stessi a trovare sostanze di qualsivoglia natura nella sua abitazione come prova della sua buona condotta. Ma i Carabinieri, cui il soggetto era già ben noto poiché gravato da svariati precedenti di polizia, non credendo a quelle parole, procedevano alla perquisizione domiciliare durante la quale non sfuggiva all’occhio vigile degli operanti il maldestro tentativo di disfarsi di due bilancini di precisione. Nel corso dell’attività veniva inoltre rinvenuta della sostanza stupefacente di tipo hashish ed un bastone di circa un metro.
Non paghi del risultato ottenuto, i militari decidevano di estendere la perquisizione anche allo scantinato di sua pertinenza. E qui il colpo di scena: da un indumento veniva fuori una bomba a mano del tipo “offensiva” di fabbricazione tedesca con all’interno esplosivo ad alto potenziale.
A questo punto, per motivi di sicurezza, venivano immediatamente fatti evacuare i 36 nuclei familiari risiedenti nelle due prospicienti palazzine e bloccato l’accesso al transito.
Veniva altresì immediatamente richiesto l’intervento del Nucleo Carabinieri Artificieri di Caserta che, giunti sul posto, con professionale esperienza adottavano tutte le dovute precauzioni. Utilizzando la sofisticata strumentazione in dotazione prelevavano l’ordigno che sarà fatto brillare dagli stessi in località idonea e sicura.
Terminate tali operazioni e completata la perquisizione precedentemente sospesa, le persone venivano fatte rientrare presso le proprie abitazioni.
Alle luce delle evidenze emerse, il 50enne veniva accompagnato in Caserma per le formalità di rito e, su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, associato alla Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.




AVELLINO, SEQUESTRATI 7 CENTRI IMMIGRATI "SOVRAFFOLLATI E SPORCHI"

Redazione

Avellino – Condizioni igieniche precarie, presenze superiori ai posti letto consentiti e gestioni opache da parte di cooperative sociali: per queste ragioni sette centri di accoglienza per immigrati sono stati sequestrati in provincia di Avellino dai carabinieri del Nas di Salerno, su ordine della procura della Repubblica di Avellino. L'inchiesta è scaturita dalle denunce presentata più di un anno fa dalla Cgil di Avellino che aveva sollecitato anche l'intervento del prefetto Carlo Sessa per fare chiarezza sulla gestione dei centri di accoglienza. Numerosi gli indagati: si tratta di amministratori di alcune coop. Eseguite diverse perquisizioni.

Non ricevevano il kit giornaliero che prevede una somma di denaro, l'occorrente per l'igiene personale, il vestiario e gli alimenti adeguati. Immigrati accolti in centri improvvisati, gestiti da cooperative costituite anche ad hoc per approfittare del flusso di denaro destinato all'accoglienza dei profughi sbarcati sulle coste del Mediterraneo. Questo è uno spaccato inquietante quello che emerge dall'inchiesta coordinata dalla procura di Avellino che ha disposto il sequestro di sette centri di accoglienza tra Avellino e Monteforte Irpino. dieci le persone indagate a vario titolo per falso e truffa. I carabinieri del Nas di Salerno stanno eseguendo i sequestri e le perquisizioni nelle strutture che presentano gravi carenze strutturali e igieniche. I carabinieri, coordinati dal capitano Gianfranco Di Sario, hanno riscontrato anche gravi inosservanze nei capitolati d'appalto, soprattutto per quanto riguarda le forniture alimentari. Nell'ordinanza emessa dal gip del tribunale di Avellino non è stato però disposto lo sgombero immediato dei centri, ma bisognera' individuare in tempi brevi una nuova sistemazione per gli immigrati ospitati, che sarebbero circa 120. L'indagine è partita da una serie di denunce presentate dalla segreteria provinciale di Avellino della Cgil.




PETROLIO: UN INTERESSE CHE SI MUOVE IN LUOGHI IN CUI LA TERRA HA TREMATO

Redazione
 
L’On. Giancarlo Giordano, deputato di SeL ed eletto in provincia di Avellino  riferisce che gli abitanti dell’Irpinia rischiano la loro sicurezza poiché da diversi anni si scava per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi che secondo il deputato riguarda l’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Nell’interrogazione parlamentare presentata il 28 settembre scorso, il deputato pone la questione sul lavoro dell’Ingv svolto in maniera indipendente e come mai, se tale lavoro viene svolto in maniera indipendente è allo stesso tempo pagato dalla stessa società privata su cui dovrebbe indagare l’ente pubblico. Nel testo presentato si parlo di come l’Ingv venda servizi di consulenza sia ad enti pubblici che società private e si legge che ci sono società che sono coinvolte nell’estrazione di petrolio e gas. La lista delle società a cui L’Ingv vende servizi comprende sia enti pubblici che privati, che sono direttamente coinvolte nell’estrazione di idrocarburi. Nella lista dei nomi spunta L’Enel che è coinvolta in ricerche sia su mare che su terra, ma anche il colosso brasiliano Petrobras e la francese Total. La matassa è grande ma come mai è uscito fuori il nome di Irpinia? Il deputato sostiene che l’Ingv ha trattative in corso per diventare consulente nella compagnia Cogeid, compagnia di idrocarburi. Ma in Irpinia? Nel 1980 una scossa di terremoto strappò la vita a 2.914 persone. Ma il passato non ha fermato niente e nessuno poiché la società ha ottenuto dal ministro dello Sviluppo economico (nel 2010) il permesso per effettuare ricerche di idrocarburi. Ma al momento tale concessione risulta sospesa poiché si attende che il ministro dell’Ambiente dia il via libera alle perforazioni. Intanto tale situazione non ha portato serenità agli abitanti che, con il ricordo del passato impresso nella mente, sono preoccupati che dalle trivellazioni possano scatenarsi nuovi terremoti. Ma prima delle trivellazioni bisognerebbe verificare la sismologia del territorio, ed è questo ciò che si dovrebbe fare. Ma la consulenza in questione sarebbe finanziata sa Cogeid, quindi dall’Ingv e in questo caso si verrebbe a creare un forte conflitto d’interesse. Secondo il deputato l’Ingv non deve farsi pagare la consulenza dai privati. Intanto l’Ingv riferisce di essere stata contattata da Codeig del 2013 ma che non è stato fatto nessun contratto.