Piano Nazionale della Fertilità: presentato il primo “Fertility Day”

 
di Angelo Barraco
 
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha presentato il primo “Fertility Day”, che si celebrerà il 22 settembre 2016 e sarà una Giornata Nazionale annuale che rappresenta il fulcro delle iniziative contenute nel Piano Nazionale della Fertilità e vi saranno eventi a Roma, Bologna, Catania, Padova. Un’iniziativa che avrebbe dovuto richiamare semplicemente l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della fertilità, coinvolgendo i giovani, i medici, gli insegnanti, tutti gli ordini professionali, le associazioni e le comunità scientifiche e per tali ragioni sono state diffuse sul web delle immagini con su scritto “La bellezza non ha età. La fertilità si” o “Non mandare gli spermatozoi in fumo”, con una mano che tiene una sigaretta in mano.  Ma sono molte le immagini che circolano sul web  “Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi” riporta un’altra immagine, ma in altre si cita la carta costituzionale “La costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile” e molte altre come “La fertilità è un bene comune”. Le immagini, secondo chi ha ideato la campagna pubblicitaria, volevano essere un monito al delicato tema preposto ma hanno avuto un vertiginoso effetto boomerang e numerosi soggetti appartenenti al mondo della cultura, hanno espresso il loro dissenso e la loro indignazione. Il primo elemento che è stato messo sotto la lente d’ingrandimento riguarda questo tipo di propaganda che mira alla procreazione e che si contrappone ad un sistema che invece è con le spalle al muro poiché si trova con il 42% di disoccupazione, un dato che non da input a tale incremento demografico sponsorizzato dalla Lorenzin e che frena notevolmente  quelle dinamiche che spingono alla “creatività”.  
 
Il noto scrittore Roberto Saviano, ha scritto un lungo commento su facebook in merito a questa iniziativa “Ecco la nuova, sorprendente trovata del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: il #FertilityDay, da festeggiare il 22 settembre (per inciso, il giorno del mio compleanno… non poteva farmi regalo peggiore).
Ed ecco le cartoline costruire ad hoc per l'evento.
Le trovate nell'immagine di questo post. 
Le analizziamo insieme?
1) "La bellezza non ha età, la fertilità sì"
Vuol dire, semplicemente, affrettatevi a fare figli: non avete un lavoro stabile? Che importa. Non siete certi che il vostro partner sia quello giusto? Mio Dio quanti problemi vi fate. Forza, procreate, fatelo a cuor leggero, ché dove mangiano due mangiano tre.
2) "La fertilità è un bene comune"
Non lo è. Non è come l'acqua. La fertilità è una caratteristica fisica individuale. Il Ministero della Salute dovrebbe fare ricerca e rendere accessibile la procreazione per quelle coppie affette da sterilità e non invitare genericamente a fare figli. Research&development dovrebbe essere la tendenza e invece questi ci riportano al Medioevo.
3) "Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi"
Da ovazione, in un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra; dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro. Immagino che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi, responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo.
(e ultimo, tiriamo un sospiro di sollievo)
4) "La Costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile"
Dove in rosso, evidenziato, non trovate "cosciente e responsabile", ma "procreazione". Per i nostalgici, un tuffo nel passato”.
 
Le immagini propagandistiche del Fertility day, fanno riferimento alla Costituzione, nello specifico “La costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile” ma anche “La fertilità è un bene comune”. La Carta Costituzionale non punta l’attenzione sull’età dei soggetti che si uniscono in matrimonio e procreano: l’articolo 29 della costituzione recita “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa` naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio e` ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unita` familiare”. In merito ai figli la Costituzione si limita a dire, nell’Articolo 30, che “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacita` dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
 
La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità”. Quindi nessun elemento oggettivo che punta il dito alla procreazione e fattori legati ad essa. Una propaganda che ha offeso molte donne, che si sono sentite venir meno del rispetto e della tutela a cui hanno sempre fatto garbatamente attenzione. Donne che hanno vissuto il dolore della perdita di un figlio, che hanno lottato per averlo, donne che hanno sentito il peso e il dolore di una delusione e di un fallimento, una gravidanza programmata e non arrivata e viceversa. Donne offese e disgustate da tutto ciò che hanno tergiversato sulle pagine del web la loro storia fatta di una fertilità che non dipende dall’età anagrafica ma da altri fattori e ritengono che dedicare un giorno alla fertilità è una mancanza di rispetto per il dolore che hanno subito in questi anni. Questa vicenda ha riportato alla mente una data che per gli italiani è storica: 24 dicembre 1933. Quando Mussolini istituii la “Giornata della Madre e del Fanciullo". Al Teatro Adriano vi erano reparti militari schierati e all’interno un copioso numero di madri con i loro figli in braccio che aspettavano l’arrivo delle più importanti autorità. In quel contesto vengono premiate le madri  più prolifiche d’Italia. Un’esaltazione alla crescita del paese, alla procreazione e all’incremento demografico che l’austero Duce di allora, divenuto poi la maschera di Piazzale Loreto, voleva enfatizzare in quell’Italia di regime.  Parliamo di un periodo storico diverso, in cui la donna curava il focolaio domestico e vi erano altri valori, malgrado vi fosse l’ombra della dittatura. Lanciare un messaggio di istigazione alla procreazione nella società odierna, in cui mancano le basi oggettive per poter sviluppare concreti e oggettivi progetti di crescita, risulta alquanto blando e fuori contesto.  Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato del “Fertility Day” con la Dottoressa Mary Petrillo, Psicologa criminologa, docente universitaria e vice presidente associazione Con Te Donna Lazio e ci ha riferito che “Una campagna costosa ed inutile,  celebrativa? Informativa non direi proprio! Una campagna che ci riporta indietro, ma molto indietro col tempo, non tiene in considerazione le motivazioni alla base del fatto che le donne italiane non fanno figli, non lo sa il ministro (a me ministra non piace e non mi piace distorcere i vocaboli) che ancora oggi una donna per affermarsi e rendersi autonoma deve aspettare molto più tempo rispetto ai colleghi uomini? Non sa il ministro che a molte donne prima di essere assunte le si chiede se hanno o vogliono figli? Non tieni in considerazione il ministro la scelta di molte donne di non volere essere madri? Non considera il ministro le donne che non possono o non riescono a diventare madri? Bé questa campagna pubblicitaria a mio parere è stata gestita veramente male, seppure voleva essere un altro l'intento è risultata invece sconcertante e confusionaria”



Vincenza Sicari: le condizioni peggiorano… ma nessuno si muove

di Roberto Ragone

Abbiamo sentito nuovamente Vincenza Sicari. Nonostante l’impegno del nostro giornale e anche della tv pubblica e commerciale, e nonostante l’intervento dei rotocalchi, notoriamente letti da milioni di persone, non è ancora successo nulla.

Vincenza Sicari è ancora allettata, senza una diagnosi, senza una terapia, e con il suo corpo che si debilita ogni giorno di più, arrivando a pesare, oggi, circa trenta chili. Il che per una ragazza ex-atleta di un metro e settanta appare decisamente poco. In sostanza, nulla è stato fatto in circa due anni di ricovero, e questo è il risultato. Oggi Vincenza è ricoverata a Pavia, presso l’Ospedale Mondino, dove sembra che non le venga praticata alcuna terapia, né le vengano prescritti esami e accertamenti specifici che potrebbero portare finalmente ad una diagnosi. Questo nonostante anche alcune biopsie. Non siamo medici, ma a questo punto è chiaro che Vincenza Sicari ha contratto una malattia rara e difficile, forse una patologia autoimmune, una delle più terribili.


Solitamente, per nostra informazione, queste affezioni si curano con cortisone o metotrexate, farmaci che abbattono quelle difese immunitarie che, invece di difendere l’organismo, costituiscono il nemico da combattere. Se in ogni caso nel ricovero di cui è oggetto oggi Vincenza si brancola ancora nel buio, per usare una frase colorita, probabilmente il problema è diverso, non potendo noi profani pensare che una terapia così nota non sia stata tentata su Vincenza. Abbiamo registrato con Vincenza un’ulteriore intervista, per aggiornare la situazione per i nostri lettori, e per lanciare ancora una volta un segnale di allarme, che ci riporta al titolo del nostro primo articolo: “Morte di una campionessa.” Vorremmo essere cattivi profeti, ma davvero questo è un titolo che non vorremmo leggere, a proposito di Vincenza. Purtroppo, nonostante il preteso interessamento del ministro Lorenzin e del suo Ministero, perso fra mille pastoie burocratiche e di competenze rimpallate da Erode e da Pilato, la situazione è bloccata, e chi ne soffre le conseguenze è Vincenza, ancora di più ad agosto, mese in cui ognuno incassa il ‘diritto’ alle ferie, lasciando nella palta chi invece rischia la vita. Purtroppo anche la nostra petizione, programmata per 15.000 firme – quando il primo articolo ha ricevuto oltre 350.000 letture– è rimasta a quota 250.

Qualche migliaio di firme presentata nei circuiti giusti potrebbe forse smuovere ulteriormente la macchina elefantiaca e infingarda della nostra burocrazia, e impedire che le soluzioni vengano raggiunte quando ormai è troppo tardi. PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCARE QUI

Ciao Vincenza. Allora, dove sei ricoverata?
Sono ancora qui al Mondino, il Ministero ci porta da un edificio a un altro, bastava una semplice lettera dove loro chiedevano il ricovero al Policlinico di Milano, perché io dovrei essere già lì a fare tutti gli esami, invece niente, ci hanno tenuto in ballo una settimana, mi hanno fatto chiamare tutti gli uffici possibili e immaginabili, poi alla fine mi hanno detto che non c’è alcuna richiesta. So che adesso la Regione ha chiamato Mariani, e Mariani ha detto: “Dovete ricoverarla lì. L’unico centro è quello.” La risposta è stata “Allora provvederemo.” Adesso vediamo se lo fanno. Qui è un massacro. I miei legali sono andati a parlare con la direzione sanitaria del Mondino, a chiedere conto della biopsia da genetica, questa miopatia che il dottor Mariani ha riscontrato e ha descritto. No, la Sicari ha un gravissimo disturbo psichiatrico, non se ne vuole rendere conto. In realtà sono arrivata a pesare trenta chili, peggioro minuto per minuto, il medico viene tutti i giorni a importunarmi, adesso credo che procederemo anche a livello penale. Tutti i responsabili di questa carneficina devono pagare. Nonostante le mie gravissime condizioni continuano a cercare di farmi passare per pazza. Adesso con i miei legali ci rivolgeremo ad un penalista e ad un medico legale, per cui porterò in tribunale il  Mondino, e voglio che questi medici siano radiati dall’albo professionale. Adesso la cosa importante è vedere se mi trasferiscono per fare tutti gli accertamenti. Qui mi trasferiscono da un ufficio ad un altro, ma il vero problema è che non vogliono farmi rifare gli esami per paura che venga fuori la verità. Qui al Mondino non vogliono firmare per il mio ricovero a Milano, dove mi aspetta il prof. Bresolin. Al punto che hanno escluso Mariani dalla commissione medica che dovrebbe esaminare le mie condizioni e permettere il mio ricovero al Policlinico di Milano, e il responsabile di questo secondo me è il dott. Daverio, direttore generale della regione Lombardia. Il responsabile al Ministero è il dottor Patacchia, che ha delegato il ricovero al dottor Botti, direttore generale dell’ufficio Programmazione al Ministero della Salute, ma l’ultima parola tocca al dottor Daverio.


Vogliono farti passare per matta, mi hai detto, ma per questo ti hanno fatto una perizia psichiatrica?

No, assolutamente. Il brutto è che te lo dicono a parole, ma non mettono niente per iscritto. Fatto sta che il mio legale ha scritto continuamente al Ministero e a tutti quanti affinchè mettano nero su bianco quello che fa la signora Sicari, dopodiché ci vedremo nelle sedi competenti. Non ha mai ricevuto risposta. Ho parlato proprio oggi con i miei legali e domani manderà un sollecito a tutti quanti, dopodiché porteremo tutto sul penale. Se devo morire, devo farlo con dignità, e questa gente non può passarla liscia. Soprattutto il Mondino, l’ospedale dove sono adesso.

 

Quindi dovrebbero trasferirti a Milano.
Sì, con Mariani abbiamo concordato il trasferimento al Policlinico, dal professor Bresolin, che è il migliore per questo genere di malattie, e che è anche disposto a prendermi, però ha bisogno di una richiesta scritta. Mariani è stato chiamato dalla Regione, e ha detto, guardate l’unica struttura che può fare qualcosa e dare una risposta definitiva per Vincenza è il Policlinico. Ma in realtà al Mondino non vogliono farmi trasferire, perché al Policlinico potrebbero far venire fuori tutti gli errori che hanno commesso. A Milano non hanno ricevuto alcuna richiesta, né dal Ministero, né dalla Regione, nonostante Mariani si sia assunto la responsabilità di richiedere questo trasferimento, e questo la dice lunga sull’intenzione della Regione di tutelare il Mondino.

Di seguito la lettera di vincenza sicari al ministro della Salute Betarice Lorenzin:

"Carissima Ministro Lorenzin, dott. Patacchia, dottor Botti, dott. Enrique, vi scrivo questa lettera perché sia io che milioni  di italiani vogliamo una risposta a questa storia assurda perché ci chiediamo:  ma se ci fosse stato un vostro caro sul letto vi sareste comportati  nello stesso modo?????
Da  mesi che chiedo il vostro intervento , avere quello che dovrebbe essere un diritto di tutti i cittadini italiani essere curata , purtroppo a mio avviso si è cerato un giro vizioso ,   vi passate la palla da un ufficio all'altro , addirittura in questa assurda  vicenda  è stato coinvolto il dott. Daverio  Direttore Sanità della Regione Lombardia  il quale   disattendendo  alle   direttive  ,al contrario  ha preso  iniziative diverse  da quelle  Voi impartite , nonostante le indicazioni da parte    professor  Claudio Mariani – Primario Ospedale  Sacco di Milano che ha inviato  più di una  richiesta di ricovero presso il Policlinico di Milano , diretto dal prof, Bresolin.

Intanto il giuoco continua ed io rischio la vita . Il mio fisico peggiora giorno dopo giorno, rischio la vita evidentemente questo non basta al  Ministro Lorenzin  affinchè intervenga al più presto,  la l’invio  di  un ispettorato medico  che si renda conto   quali le mie condizioni  è diventato solo un sogno.

Nelle ultime 24 ore  a seguito di informativa nella quale si preannuncia una visita collegiale alla quale dovrei sottopormi  ,  vi anticipo quello che vi comunicheranno i miei legali nelle prossime ore:
 io non ho intenzione di sottopormi a nessuna visita tanto meno senza la presenza del professor Claudio Mariani e non prima di essere stata trasferita al Policlinico di Milano presso il Reparto diretto dal Prof. Bresolin .
Tengo inoltre a precisare  che  ieri il Primario ha ricevuto un'altra richiesta di ricovero senza alcun esito  e se una vista Collegiale vuole visitarmi lo potrà fare solo dopo essermi sottoposta ad esami completi e monitorati presso il Policlinico di Milano.

Non ho mai capito i  motivi che mi impediscono ad essere sottoposta a nuovi esami clinici, chi ha paura , chi ostacola tutto ciò?

Ho notato atteggiamenti superficiali e preoccupanti , opre al telefono , “ le faremo sapere” , la frse che più si rincorre in questa assurda vicenda che mo vede purtroppo prima attrice.

Comunque solo una cosa posso assicurarVi, la vicenda sicuramente andrà discussa nelle dovute Sedi penali e civili, ancora ho la forza di andare avanti nonostante le mie condizioni peggiorano  ora dopo ora. Non ho assistenza, buttata  in questo lettino  all’Ospedale Mondino di Pavia –a mio parere  che ha interpretato una parte principale  negli ultimi due mesi di questa assurda storia –

Ritengo informarVi ,  visto i Vostri atteggiamenti ad oggi ,  non soddisfatti , alle  mie richieste   dovreste vegliare  con più attenzione  su questo tipo di situazioni , non firmare una base di ricovero da un vostro Input  prende sempre più le fisionomie di  una bella presa per i fondelli.

Se il Policlinico diventa una mera speranza , allora trasferitemi a Roma  presso un Centro  che sia in grado di affrontare un caso come il mio, essendo laziale  sarei anche felice tornare nella mia città!   

 Cordiali saluti
Vincenza Sicari"  
                               




VACCINI SHOW: DOPO LUCA PANI ARRIVA IL MINISTRO LORENZIN

di Cinzia Marchegiani
Sembra una vecchio 45 giri incantato quello che viene propinato sempre, allo scoccare del 1 dicembre di ogni anno: Lo show delle vaccinazioni che sponsorizza un vaccino antinfluenzale che ancora oggi deve dimostrare la sua efficacia.

È ancora impressa nella memoria collettiva la puntata di Porta a Porta del 1 dicembre dello scorso anno dove, l'ospite di Bruno Vespa, Luca Pani Direttore generale dell’AIFA, si vaccinò in diretta con il Fluad. Fu poi scoperto che il Pani si sarebbe vaccinato per ben due volte nel giro di un mese. Il gesto di vaccinarsi in diretta è stato quindi recepito da molti telespettatori come una incentivazione alla profilassi, ergo ad una  sponsorizzazione di un vaccino allora incriminato di essere il responsabile del decesso di soggetti anziani in concomitanza temporale della profilassi vaccinale.

Quest'anno al posto di Luca Pani è scesa in campo, col “Vaccino Show”, la ministra della salute Beatrice Lorenzin. Con tutta probabilità Luca Pani in questo momento ha altre grane da risolvere visto lo tsunami che sta investendo i vertici dell’AIFA. Il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Agenzia ha richiesto la restituzione di 700mila euro che il direttore Aifa avrebbe riscosso sforando quindi il tetto dei compensi per i dirigenti delle pubbliche amministrazioni, oltre alla vicenda di qualche giorno fa riguardo il caso Pecorelli Presidente dell’Agenzia del Farmaco, che dopo essere stato segnalato al ministero della salute “per potenziali conflitti d’interesse per la sua partecipazione in società che sarebbero vietate dal regolamento di trasparenza”, è stato sospeso dal suo incarico in attesa di chiarimenti e con la possibilità del licenziamento in tronco. Sergio Pecorelli inoltre sembrerebbe figurare come Advisor di un fondo di investimenti (Prinicpia sgr) di 400 milioni, di cui 40 investiti nell'industria dei biomedicali e dei farmaci, anche se ha negato tutto in un’intervista.

Quindi la ministra Lorenzin scende in campo per ben due volte per sponsorizzare un vaccino. Stavolta è toccato all’antinfluenzale: la prima performance l’ha regalata pubblicando la foto dei suoi figli ritratti nel momento della vaccinazione  con l’esavalente, un vaccino, come evidenziano dal dal Codacons, non a norma di legge poiché ad oggi solo quattro sono obbligatori e due vengono solo raccomandati. Dall’associazione accusano quindi la ministra della salute di aver sponsorizzato le lobby che hanno il monopolio sui vaccini umani. Grazie a quei due vaccini in più compresi nel cluster esclusivo, che non permette di optare per la forma quadrivalente. In effetti le case produttrici, grazie ai 2 vaccini "raccomandati" guadagnano all’anno 114 milioni di euro in più, un vero e proprio tesoretto, fonte di ricchezza estrema poiché permette alla stessa industria di capitalizzare fatturati che non subiscono né influenze e né fluttuazione di mercato, insomma un investimento sicuro su cui progettare le attività anche di espansione.
Beatrice Lorenzin invita a vaccinarsi con l’antinfluenzale dichiarando che è sicuro. Il ministro Lorenzin per invitare le persone a vaccinarsi deve aver pensato che basta andare ad un centro vaccinale e farsi immortalare per poi dire: “Con il nostro esempio personale dimostriamo che non c'è assolutamente alcun motivo per avere paura. Abbiamo necessità di una grande campagna di informazione sui vaccini e che sia una campagna di sensibilizzazione che faccia comprendere alla gente che non bisogna avere paura di vaccinarsi, anzi, i vaccini ci salvano la vita”.

La ministra non memore del flop dell’efficacia del vaccino antinfluenzale dello scorso anno continua la sua arringa: “Purtroppo – ha aggiunto la Lorenzin – lo scorso anno il calo delle vaccinazioni antinfluenzali ha fatto registrare un aumento di decessi tra le persone più fragili e gli anziani. È una questione seria che va affrontata sia per le persone a rischio per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale ma, soprattutto, per le vaccinazioni obbligatorie e non obbligatorie per quanto riguarda i bambini. Con il nostro esempio personale dimostriamo che non c'è assolutamente alcun motivo per avere paura”.

Ci si chiede su quali dati il ministro della salute afferma che le persone sono morte di influenza perché non hanno fatto il vaccino visto e considerato che è stato certificato che lo stesso era stato progettato male e non era quindi efficace per il virus che invece era predominante? Non è la prima volta che Beatrice Lorenzin fa gaffe di questo tipo e non sempre si può giustificare la mala informazione alla scarsa consapevolezza e conoscenza dei fatti perché lei è il ministro della salute. Anche alla trasmissione televisiva Piazza Pulita andata in onda su La7 del 22 ottobre 2015 ha detto che nel Regno Unito sono morti per morbillo 200 bambini lo scorso anno, ma i dati ufficiali riportati dalle autorità sanitarie riportano solo casi di contagio ma nessun decesso per il 2014. Non parliamo poi della gaffe in merito alla pertosse che per Beatrice Lorenzin oltre ad essere virale non ha un farmaco in grado di contrastarla e che purtroppo i bambini se non sono vaccinati non hanno cure e quindi potrebbero morire.
 

Il Vaccino antinfluenzale della scorsa stagione è stato dichiarato dalle autorità sanitarie inefficace ma solo a stagione finita. L’AIFA proprio il 5 giugno 2015, lasciava testimonianza ufficiale indelebile dell’efficacia, o meglio inefficacia del vaccino antinfluenzale che era raccomandato per la stagione 2014-2015 a tutti i cittadini, compresi i bambini: “Durante la stagione si sono diffusi i virus dell'influenza A(H1N1) pdm09, A (H3N2) e di tipo B virus, con il ceppo dominante A (H3N2) che ha rappresentato oltre il 50% di tutti i rilevamenti di virus. Dei virus H3N2 che sono stati ulteriormente analizzati, a causa di una deriva antigenica, il 71% era dissimile al ceppo del vaccino. Ciò ha causato l'efficacia limitata della componente H3N2 dei vaccini contro l'influenza della scorsa stagione. Le componenti A (H1N1) pdm09 e B del vaccino hanno offerto protezione contro i virus circolanti.”

Il Sindacato dei medici SNAMI chiedeva al Ministero una vaccinazione in sicurezza per i medici e pazienti.
A settembre 2015, era arrivata dallo Snami una precisa richiesta in merito alle raccomandazioni del Ministero della Salute per la campagna vaccinale antiinfluenzale 2015-2016 che doveva partire da metà ottobre e aveva lanciato lo slogan “una vaccinazione in sicurezza per i medici e pazienti”. Angelo Testa, Presidente Nazionale del sindacato autonomo aveva allertato: “Come Snami non possiamo non condividere i contenuti della Circolare di prevenzione e controllo dell’influenza elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute. Siamo consapevoli che l’epidemia influenzale costituisca un importante problema di Sanità Pubblica a causa dei numerosi casi che si verificano in ogni stagione con alti i costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane, comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative. La vaccinazione è un compito che per noi Medici di famiglia è obbligatorio, in presenza di un piano, concordato, come previsto dall’acn. Però, secondo il nostro sindacato ci sono troppe criticità irrisolte che devono essere sanate e per tale motivo chiediamo che oltre le considerazioni e consigli del Ministro della salute debbano trovare spazio delle integrazioni che lo Snami ha lanciato nella sua proposta ‘vaccinazione antiinfluenzale sicura per Medici e Pazienti’”.

SNAMI pretende una polizza assicurativa e cartelli esplicativi della scheda vaccinale per informare sugli effetti collaterali e danni. Gianfranco Breccia, segretario nazionale dello Snami incalza: “Sono le modalità operative della vaccinazione antiinfluenzale praticata dai Medici di Medicina Generale che devono essere migliorate. Sarà nostra premura che i rappresentanti sindacali Snami in seno ai comitati aziendali e regionali si attivino innanzi tutto per ‘pretendere’ dalla parte pubblica una polizza assicurativa specifica che ci tuteli da rischi legali (in caso di morte NrD) e professionali, inerenti all’attività di vaccinazione stessa. Inoltre proporremo dei cartelli esplicativi da esporre nelle sale d’aspetto degli ambulatori, in cui venga evidenziata la scheda tecnica del vaccino da inoculare. E’ chiaro poi che siano raccolte le firme del consenso informato in cui siano ben chiari gli effetti collaterali del farmaco con il consiglio di andare a vaccinare negli ambulatori pubblici quando non si è dotati di frigorifero con doppio termostato, di frigo portatile per il trasporto dei vaccini e strumentazione per la rianimazione, nella ovvia considerazione che le strutture asl ne siano dotate”.
Cosa diceva la Lorenzin? “Con il nostro esempio personale dimostriamo che non c'è assolutamente alcun motivo per avere paura”.
SNAMI: NO a campagne show in televisione. Le ultime parole famose. Il Presidente Angelo Testa, memore dello Fluad Show dello scorso anno lo scorso settembre chiedeva una campagna mediatica degna della professione etica: “L’ imperativo è vaccinare SI, in sicurezza non solo per i pazienti, ma anche per NOI. Credo che debba essere anche l’intento del Ministero. Il tutto presuppone che vengano sanate incertezze e criticità che hanno contraddistinto le campagna vaccinali degli anni precedenti anche condite da vaccinazioni show in televisione”.

Ad oggi il Ministro della salute sembrerebbe preferire un’informazione opaca e ad un unico senso spesso usando canali che vanno diritti nelle case dei cittadini, come tv e spot pubblicitari pro vaccini senza sentirsi in obbligo di dare più ampie informazioni e i medici ora chiedono più responsabilità. Perché la Lorenzin omette queste informazioni? Vaccino antinfluenzale è raccomandato deve essere una libera scelta e soprattutto consapevole, ma da quali virus copre? il vaccino influenzale non copre le sindromi influenzali che invero sortiscono gli stessi sintomi dell'influenza. Il documento ufficiale ad esempio citate nel “Protocollo vaccinale della Regione Lazio” spiega queste differenze sostanziali che però guarda caso sono nozioni che difficilmente si trovano a portata di mano e diffuse correttamente. In questo documento, oltre ad obbligare i medici ad informare l'assistito (ovviamente sani) sia dei benefici e rischi della prassi vaccinale, deve anche ricordare che la profilassi è una libera scelta. A chiare lettere sotto la dicitura “Nota bene” il documento ammette: “il vaccino antinfluenzale offre una protezione specifica esclusivamente nei confronti del virus dell’influenza, per cui durante il periodo invernale possono insorgere malattie respiratorie acute, provocate da altri virus o da batteri, anche in soggetti vaccinati contro l’influenza.”

Ancora una volta un’altra occasione persa per la ministra Lorenzin, molti cittadini si sentono ingannati anche perché, va sempre ricordato, come ricorda anche il sindacato Snami che i vaccini sono farmaci e non acqua fresca e che il cittadino deve essere informato sia dei benefici che dei rischi come tutti i farmaci che esistono sulla faccia della Terra.

La mala informazione è deleteria soprattutto se colpisce la credibilità di tutto il mondo sanitario. I cittadini guardano alle istituzioni come organo garante e proprio per questo chiedono che debba essere combattuta prima di tutto dal ministro della salute stesso. Basta con questi vaccini show, superficiali e anacronistici.

 




SPERIMENTAZIONE FARMACI: NUOVA PARTENZA DEL TAVOLO MINISTERIALE


LEGGI ANCHE: BEATRICE LORENZIN INDAGATA: SI RIAPRE TAVOLO MINISTERIALE SULLA SPERIMENTAZIONE FARMACI

di Cinzia Marchegiani

Roma – Lo scorso Mercoledì 7 ottobre 2015 può essere considerata una data storica che ricorderà il riavvio del Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi/sostitutivi alla sperimentazione animale.

Inaugurato dal precedente ministro della salute Renato Balduzzi a seguito di un accordo politico con il Partito Animalista Europeo, successivamente era stato bloccato dall'attuale ministro Beatrice Lorenzin.

La linea dura intrapresa dal Partito Animalista Europeo nel difendere a tutti i costi il confronto scientifico tra le diverse posizioni degli scienziati in merito alla sperimentazione dei farmaci, aveva portato a diffidare la stessa ministra Beatrice Lorenzin a continuare i lavori. Una sorta di braccio di ferro innescato con molte polemiche che di fatto ha visto la risoluzione di questa empasse istituzionale scientifica solo a distanza di due anni, a seguito dell'iscrizione sul registro degli indagati del precedente direttore generale Gaetana Ferri, rimossa dall'incarico, e dello stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

La lieta novella dell’avvio ai lavori fu annunciata dallo stesso presidente del PAE lo scorso 23 maggio 2015, quando il Ministero della Salute, con documento a firma del nuovo Direttore generale della sanità animale e farmaci veterinari, Dott. Silvio Borrello, indirizzato alla segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo, confermava la volontà di ripristinare il Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.

Nuova partenza del confronto scientifico. Il 7 ottobre con una nuova partenza il Tavolo ministeriale ha tagliato il nastro e il giorno dopo si è svolta presso la sede centrale del Ministero della Salute la prima seduta del Tavolo tecnico scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale del Governo Renzi.

 Il Presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli con un comunicato ha voluto dare un segnale di grande apertura del nuovo incontro: "Gli esperti indipendenti, da noi designati e provenienti dalla comunità scientifica accreditata, che hanno preso parte a questa prima seduta sono: Prof. Giulio Tarro, Dott. Marcello Villanova, Dott.ssa Costanza Rovida, Dott.ssa Valeria Roni ed il Prof. Bruno Fedi, quest'ultimo anche nella qualità di coordinatore. Assente per un contrattempo il Prof. Claude Reiss. Poiché il precedente tavolo non aveva prodotto risultati ed essendo tutti animati dal desiderio di trovare metodi più scientificamente produttivi per tutti, umani e non umani, si è deciso che non dovesse esistere contrapposizione fra i presenti”.

Il presidente del PAE spiega i lavori avviati: “I punti fondamentali in discussione sono stati l' effettiva applicazione dei metodi validati e la ricerca di nuovi, nonché il loro possibile finanziamento. E' stato sottolineato il lungo tempo necessario per realizzare i metodi alternativi. L’intervento della dott.ssa Rovida faceva notare che questo era dovuto al confronto coi metodi tradizionali, che hanno tempistiche ancora più lunghe oltre ad essere più costosi e dichiarati inattendibili da vari enti prestigiosi. Si è dunque deciso di effettuare una indagine su tutti i centri che effettuano ricerche per sapere quali metodi validati siano conosciuti, applicati ed in quale misura”.


Stefano Fuccelli dopo questa nuova partenza è ottimista: “Si tratta di un passo soltanto, ma nella giusta direzione”. A tal riguardo spiega Fuccelli come l' ECVAM European Centre for the Validation of Alternative Methods ha validato dei metodi migliori di quelli del passato, che però, sono scarsamente applicati.

Focus ECVAM. ECVAM è il laboratorio di riferimento dell'Unione europea per le alternative alla sperimentazione animale (EURL-ECVAM) ed è stato formalmente istituito nel 2011, a causa della crescente necessità di nuovi metodi per sviluppare e proposti per la convalida in seno all'Unione europea. EURL ECVAM è ospitato dal comune di ricerca Centro, Istituto per la Salute e tutela dei consumatori(IHCP) che si trova a Ispra, in Italia. EURL ECVAM ha una lunga tradizione nella convalida di metodi che riducono, migliorano o sostituiscono l'uso di animali nelle prove di innocuità e prove di efficacia / potenza di prodotti chimici ,biologici e vaccini. Laboratori di ricerca sono in grado di presentare a EUR L ECVAM per la validazione scientifica dei metodi alternativi alla sperimentazione animale che hanno sviluppato.

“Non si può identificare il meglio e lasciarlo inapplicato. E' uno spreco di denaro e risorse umane inaccettabile” – conclude Fuccelli

Nuovi obiettivi. La sperimentazione animale oggettivamente pone in discussione da molto tempo i molteplici farmaci immessi in commercio e poi costantemente ritirati o rimodulati perché il post marketing (sperimentazione di massa) dimostra le carenze dei trials clinici.

Il confronto scientifico, finalmente avviato, nonostante una censura iniziale, servirà a far decollare il processo, ormai necessario per tutelare sia la salute del cittadino ma anche della sofferenza spesso inutile degli animali. E’ questione di onestà scientifica che è sotto gli occhi di tutti. E su questo basta leggere il comunicato della stessa AIFA che spiega quando un farmaco viene ritirato: "In realtà, l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti. I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. L’enfasi data al ritiro di un farmaco nasconde però l’incapacità di percepire, da parte degli operatori sanitari e del pubblico, la necessità di una revisione “continua” del profilo beneficio/rischio di ogni medicinale. Una lettura più critica consentirebbe forse al prescrittore, al dispensatore e al pubblico una diversa predisposizione ad un ruolo attivo nella farmacovigilanza, attraverso la segnalazione delle reazioni avverse (vecchie e nuove). Nessun farmaco può considerarsi scontatamente sicuro, anche se sostenuto alla base da risultati recenti e da un utilizzo consolidato. La rivalutazione del profilo beneficio/rischio di un medicinale non è quindi un’ammissione implicita di colpa né una sorta di testimonianza di una sistema che fallisce la sua missione di evitare rischi inutili."

Insomma, c’è molto da lavorare, servirà anche un cambiamento culturale che deve far ripartire l'intero processo assieme alle università e ai centri di ricerca che sono la fucina dei nuovi scienziati e ricercatori. E’ possibile cambiare, la scienza lo chiede già da tempo.




VACCINO MENINGITEC: IL MINISTRO LORENZIN NON CHIARISCE LE RESPONSABILITA'

 

L’AIFA con la risposta trasmessa tramite il Ministro della Salute smentisce se stessa, prima dice che non sono distinguibili le normali reazioni di un vaccino dai sintomi di una reazione avversa, mentre nella risposta dice che non sono state identificate reazioni avverse

 

di Cinzia Marchegiani

Dopo quasi nove mesi, come un parto sofferto arriva oggi all’onorevole Renata Polverini, firmataria di un’interrogazione presentata il 21 novembre 2014 la risposta del Ministro della salute sul caso del vaccino Meningitec che aveva allarmato, e non poco, molti genitori che avevano sottoposto i propri figli alla profilassi vaccinale con questo tipo di vaccino,  poi ritirato dal commercio poiché la stessa azienda farmaceutica aveva segnalato la presenza di "corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ossido di ferro e acciaio inossidabile nelle fiale del vaccino".

Renata Polverini non soddisfatta dalla risposta del ministro Beatrice Lorenzin. Renata Polverini, firmataria dell’interrogazione parlamentare, si dichiara non soddisfatta della risposta all'interrogazione del ministro Lorenzin, perché non chiarirebbe le responsabilità e non rassicurerebbe le famiglie sulle conseguenze del vaccino.

L’interrogazione e la storia di malasanità. L’interrogazione di Renata Polverini faceva emergere un quadro allarmante in quanto dopo la comunicazione del ritiro c'era stata una riunione della Commissione tecnico scientifica dell'Aifa del 21/23 ottobre 2014 in cui si riteneva non emergessero "segnali di sicurezza ne dimostrazioni di reazioni avverse particolari allo specifico difetto di qualità" che aveva portato al ritiro cautelativo dei lotti in Italia e tuttavia detta valutazione si basava sulle "evidenze disponibili" non entrando nel merito degli effetti e dei danni lungo latenti. Durante la riunione veniva inoltre precisato che le eventuali reazioni avverse non sarebbero state comunque distinguibili da quelle usuali. Quindi l’AIFA ammetteva di non essere in grado di valutare le differenze tra una reazione normale o un danno da vaccino.

Il problema del conflitto d'interesse. L’interrogazione evidenziava un grave problema di conflitto di interesse innescato nella verifica e controllo dello stesso vaccino, poiché i dovuti controlli erano stati affidati alla stessa casa farmaceutica produttrice del Meningitec, una sorta di controllore che deve controllare se stesso.

Quel ritiro tardivo. Mentre ancora si vaccinava con gli stessi lotti. Il provvedimento di ritiro del vaccino era stato emesso dall'Aifa nei giorni 26 settembre 2014 e 6 ottobre 2014, ma comunicato all'utenza con gravissimo ritardo. Non solo, qui si parla di lotti specifici G76673 scad. 09/2014; H20500 scad. 11/2014; H45452 scad. 02/2015; H45457 scad. 02/2015; H92709 scad. 02/2015; J55457 scad. 09/2016; J70483 scad. 09/2016; H99459 scad. 06/2015; H52269 scad. 06/2015; J01106; J01114; che erano comunque somministrati da anni. E non tutte le ASL si sono attivate per informare l'utenza circa l'avvenuto ritiro del vaccino ed in particolare questo non sarebbe avvenuto nel caso della Asl RMF. Infatti, la quasi totalità dei soggetti vaccinati nei mesi precedenti con i predetti lotti di Meningitec non era stata ancora informata sull'accaduto né tantomeno era stato predisposto un protocollo di monitoraggio dello stato di salute della popolazione vaccinata inclusi i bambini.

La riposta all’interrogazione del Ministro della Salute. Beatrice Lorenzin risponde affidandosi alla nota diffusa dell’Agenzia del Farmaco, chiarendo che “nessun Stato ha ritenuto necessario porre in essere alcuna azione a tutela dei pazienti, poiché non sono state identificate reazioni avverse riconducili alla contaminazione, – la nota del ministro prosegue poi ricordando che il ritiro era cautelativo – Tutte le valutazioni effettuate hanno confermato che le evidenze ad oggi disponibili non suggeriscono né la necessità, né l’opportunità di predisporre controlli specifici di monitoraggio della salute dei soggetti vaccinati con i suddetti lotti, né risulta che simili iniziative siano state adottate nei paesi in cui i vaccini sono stati ritirati”.

Nella risposta del ministro non viene menzionato il caso dei bambini della regione Lazio vaccinati con i lotti incriminati e successivamente alla data ufficiale del ritiro. Nella risposta del Ministro Lorenzin non vi è traccia del caso romano, più di trenta famiglie, in gran parte della regione Lazio, si erano rivolte all’avvocato Roberto Mastalia, chiedendo di essere tutelate legalmente poiché avevano accertato, dal numero del lotto apposto sul libretto sanitario dei propri figli, – apposizione obbligatoria per legge – che i bambini avevano ricevuto la somministrazione del vaccino riconducibile ai lotti incriminati e cosa ancor più grave alcuni di loro avrebbe ricevuto l’inoculo in data successiva a quella del ritiro ufficiale.

Successivamente una nota legale veniva inviata all’Aifa, al Ministero della salute ed all'EMA, dagli avvocati nominati dalle famiglie dei bambini trattati con i lotti specifici, con cui si contestavano le modalità di trasparenza e rassicurazioni esercitate nei confronti di questo caso di malasanità. L’avviso bonario legale ai rappresentati istituzionali e garanti della salute pubblica sollevava punto per punto importanti quesiti e richieste, oltre ad informazioni scientifiche che contrastano pesantemente con i vari comunicati pubblicati dall’AIFA, quest'ultimi tesi esplicitamente a rassicurare il pubblico. I legali chiedevano di rendere immediatamente pubblici i risultati degli esami effettuati sinora sui lotti vaccinali ritirati, chiedendo di far disporre esami accurati, da parte di soggetti pubblici e non dalle case farmaceutiche produttrici, sui lotti vaccinali ritirati e quelli risultanti ancora in commercio nella direzione di stabilire la reale natura delle sostanze contaminanti, la quantità e la modalità con cui hanno stabilito tale contaminazione.

L’avvocato Roberto Mastalia, appena letto il testo della risposta del ministro Lorenzin all’interrogazione ha comunicato tramite L’Osservatore d’Italia le proprie posizioni:
“Prendiamo atto con disappunto, più che con stupore, del contenuto della risposta data dalla Ministra della Salute all'interrogazione parlamentare di questa mattina relativa al caso Meningitec. Il disappunto nasce dalla constatazione che, a fronte delle ripetute segnalazioni dei mesi scorsi provenienti da decine di famiglie preoccupate per la salute dei loro figli, l'atteggiamento della Ministra non è affatto cambiato permanendo un sostanziale disinteresse per una vicenda che ancora oggi ha molti punti oscuri in ordine ai quali, come al solito, si spera in un intervento della Magistratura.

I lotti di Meningitec furono ritirati a cavallo tra i medi di ottobre e novembre 2014, per espressa ammissione della casa farmaceutica olandese Nuron Biotech, in seguito ad una presunta contaminazione da "ossido di ferro e di acciaio inossidabile ossidato" che aveva comportato anche una modificazione esteriore nel prodotto avendolo reso di colore "arancione" e quindi, teoricamente, riconoscibile agli occhi di quelli che si ritiene siano professionisti del settore.
Vale la pena ricordare che, contrariamente a quanto ventilato in quei giorni nel colpevole silenzio dei media, tali lotti erano stati prodotti ben due anni prima, nell'ottobre 2012, per cui parlare, come fa oggi la Ministra di "ritiro cautelativo" appare francamente grottesco!
Non si può fare a meno di rilevare che nei giorni immediatamente successivi, mentre le istituzioni – ed in particolare Ministero della Salute ed AIFA – dimostratesi come al solito negligenti ed inefficienti per ben due anni,si sbrigavano a comunicare di aver effettuato i controlli del caso e che questi erano risultati negativi, guarda caso, la stessa casa farmaceutica affermava di non aver ancora ultimato i controlli!
E' di tutta evidenza, quindi, come in questa vicenda vi siano dei soggetti che continuano a mentire per nascondere non si sa bene quali interessi alle spalle di bambini vaccinati con prodotti contaminati e di genitori ancora oggi giustamente preoccupati per la salute dei propri figli che hanno diritto a conoscere cosa sia realmente accaduto.

E pensare che, almeno inizialmente, ci si era limitati a richiedere solo di informare tutte le famiglie interessate e di sottoporre a monitoraggio, mediante protocollo da concordare, la salute dei bambini vaccinati anche perché è bene ricordare che le attuali conoscenze del funzionamento del sistema immunitario e della dannosità di certe sostanze – ammesso e non concesso siano state effettivamente quelle – non offrono alcuna certezza ed alcuna garanzia in proposito; basta guardare a quanto accaduto negli ultimi anni per prodotti come il Thimerosal o l'Alluminio, utilizzati per decenni come adiuvanti all'interno dei vaccini, per i quali ogni giorni vengono pubblicati nuovi studi sulla loro tossicità e dannosità.

In questi giorni, grazie al fondamentale apporto di internet, abbiamo avviato importanti collaborazioni con associazioni che anche in altri paesi, in questo caso la Francia, si battono per conoscere la verità, verificare le reali condizioni dei bambini ed ottenere il giusto ristoro per quelli che hanno ricevuto danni già evidenziatisi e con i legali che le tutelano”.

Una storia inquietante dove per le istituzioni, non c’è la necessità, né l' opportunità, nonostante la fabbrica delle parole, di indagare sugli effetti a lungo termine che potrebbero sorgere a danno di un vaccino contaminato da ruggine e acciaio. Così è se vi pare… cari italiani.
 




SANITA': BRUNO FEDI REPLICA A BEATRICE LORENZIN

Il prof.Bruno Fedi, specialista in Oncologia, Urologia, Anatomia Patologic e in Ostetricia, docente in Urologia, nonché primario in Anatomia Patologica dal 1970 al 2000, con oltre 100 pubblicazioni scientifiche ed innumerevoli tabella divulgativi, risponde pubblicamente alla ministra Lorenzin sul convegno promosso il 22 aprile 2014 e intiltola la sua missiva:“IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO"

di Cinzia Marchegiani

Roma – Un convegno che doveva spazzare via i falsi miti, le leggende metropolitane che fotografano realtà irreali, ha restituito, tra censure di alcuni partecipanti, una sintomatica e anacronistica sanità italiana, fatta più di slogan che non possono certo soddisfare oltre il cittadino medio, anche chi di medicina e scienza ci fa pranzo, cena e colazione. E arriva così la risposta al mittente, del professor Bruno Fedi, ad un convegno dove il dibattito scientifico è stato solo per pochi. Lasciamo ai nostri lettori l’accesso ad una lettera che ci è pervenuta, affinché senza alcuna censura possa essere data informazione, o almeno la possibilità di replicare virtualmente, poiché in quel convegno sembra non ci sia stato un confronto serio non solo sulla sanità, ma sulla scienza quella vera, perché essa vive di dubbi, di continue ricerche ma soprattutto di dati, documenti ufficiali e scientifici che non possono essere manipolati in base alle mode. La scienza quella vera vive del confronto intellettuale che ha dato onori alla storia dell’umanità, come forza motrice e guida della medicina, e che ha prodotto progresso e tutela dei malati.

IL MODO DI RAGIONARE ITALIOTA ED IL PROGRESSO

La Sede del Convegno è il Complesso Monumentale Santo Spirito. Due sale immense, affrescate. Soffitto a cassettoni. Buffet gratuito per tutti i partecipanti; circa mille. I posti sono riempiti con scolaresche romane e crocerossine.
Le conduttrici aprono il Convegno dichiarando che si deve instaurare un colloquio ed ascoltare le opinioni di tutti. La Ministra Lorenzin illustra gli scopi. Il nostro S.S.N. è stato per anni il primo al mondo e deve tornare ad esserlo. Non possiamo perdere tempo in falsi problemi, ma promuovere la vera scienza (ma chi decide qual è vera? I politici?).
Annuncia una riforma per la scelta dei Direttori Generali dell A.S.L., dice che un buon ospedale è tale per la competenza di chi ci lavora (dovrebbe essere sembre stato così, ma non lo è!).
C’è un intermezzo affidato a Nino Frassica che riscuote un grande successo con una serie di luoghi comuni ridicoli. Lui mangia solo: “i prodotti del contadino”; “dopo i pasti beve un grappino e si fuma una bella sigaretta” (fa digerire); “con la dieta ha ottenuto un grande successo” (ha perso tremila euro); “dichiara che fa uso di droga” (come droga usa l’anguria), etc…
La Ministra riprende affermando che il mancato ricorso ai vaccini ha provocato centinaia di morti in più…L’esposizione viene interrotta da Stefano Fuccelli, il quale, temendo di non avere un’altra occasione si alza e grida che un Ministro dello Stato Italiano deve dire la verità, non può mentire come sta mentendo la Lorenzin, che non rappresenta tutto il mondo scientifico, secondo Fuccelli. Viene prontamente allontanato, nonostante le mie proteste. Non ha fatto minacce, non ha insultato nessuno. Ha solo espresso un’opinione come dichiarato negli scopi del Covegno.
Tutto quello che è stato descritto è emblematico della situazione italiana. Il Convegno è faraonico, ma la serietà delle affermazioni non è garantita. Si dichiara che si devono ascoltare le opinioni e si impedisce ad un cittadino (Fuccelli) di dire la sua.
Le affermazioni della Ministra sono semplice trionfalismo. Non è minimamente dimostrato che ci siano stati centinaia di morti per mancato di uso di vaccini (quali? Genericamente citati, senza specificare). Altre affermazioni sono un elenco di buoni propositi. Il fatto fondamentale è che molti relatori sono assolutamente non attendibili e la Ministra è la meno attendibile di tutti. I cittadini vengono trattati come imbecilli da imbonire. Vengono dichiarate una serie di verità notorie come l’assurdità di bere un bicchierino di liquore e fumarsi una sigaretta dopo i pasti. Sono affermazioni inutili, perchè tutti sanno che sono assurde.

Personalmente mi sento offeso che tutto questo sia dichiarato non da Frassica in uno spettacolo umoristico, ma da un Ministro della Repubblica in carica. Si prendono in giro gli italiani.
Le successive conferenze sono sulla stessa linea. Si deve dimostrare che esistono falsi miti ma che chi governa ed implicitamente la Ministra, hanno agito benissimo. Dunque siamo a livello di eccellenza in ogni settore. Blande affermazioni di alcuni dei relatori che contrastano con quanto affermato dalla ministra vengono ignorate. Per esempio il Prof. Novelli (Rettore di Tor Vergata) dice che produciamo diecimila ricercatori l’anno, ma possiamo dare un posto a settecento (!!!). La Ministra dichiara enfaticamente che si tratta di una dimostrazione di eccellenza: “Importiamo braccia, ma esportiamo cervelli”. Questa è una dichiarazione emblematica di tutto il Convegno che rende trascurabili tutte le altre. (Per esempio, vengono dichiarate assurde alcune credenze e cioè i falsi miti da contrapporre alle vere eccellenze). Viene dichiarato assurdo credere che l’A.I.D.S. sia ormai battuto e che la pillola protegga dalle malattie. La dichiarazione che esportiamo cervelli è, evidentemente, per la Ministra, una manifestazione di eccellenza.

Quest’ultimo è: “il modo di ragionare italiota”. Questo modo di pensare e di presentare le cose è emblematico della classe politica attuale e speriamo che non diventi anche quello dei ricercatori. Si dichiara un fatto vero (esportiamo cervelli), ma si valuta in senso opposto alla realtà. L’esportazione di cervelli è la più grave manifestazione di incapacità dell’intera classe politica di uscire dalla situazione di crisi attuale. Non sono neppure capaci di usare la ricchezza primaria che il Paese produce; non sono capaci di impiegare la nostra principale ricchezza e sono costretti a regalarla ad altri dopo aver speso ingenti somme per arrivare a produrla. Si calcola che lo Stato spenda molte migliaia di euro pro-capite per produrre un semplice laureato, che poi viene regalato ad altri paesi più ricchi, mentre persone che neppure sono arrivate alla laurea, diventano Ministri e dispongono di cifre ingentissime per convegni faraonici a scopo elettorale. Quando non vengono coinvolti in scandali ed episodi di corruzione vergognosi. Tutto il convegno è all’insegna del trionfalismo. Viene dichiarato che nella donazione degli organi, siamo ormai secondi in Europa, battuti solo dalla Spagna. Siamo i più rigorosi negli accertamenti; siamo i primi per i risultati; per la sopravvivenza a cinque anni; per tracciabilità.

Chiedo la parola e domando perché, in questa situazione, non sia stata promossa l’iniziativa di un gruppo di volontari, ben noti ai relatori, che volevano donare non solo i propri organi ma anche i propri corpi, quindi la possibilità di studiare malattie poco conosciute. E’ infatti noto che il grande progresso, nella conoscenza della patologia, fu assicurato dallo studio diretto dei cadaveri umani da parte degli anatomo-patologi. La mancanza di cadaveri ha impedito di studiare il Parkinson, la S.L.A. e altre malattie degenerative ed è una delle cause degli scarsi progressi effettuati. Risponde il Prof. D’Avack (filosofo), dicendo che donare gli organi e donare i corpi sono due cose diverse. E’ vero, ma si proponeva di donare sia organi che corpi. Sarebbe stato logico accettare gli organi, o almeno parlarne. Non opporre il silenzio oppure la risposta di un filosofo.

Tutto il Convegno si è svolto su questa falsariga che è il contrario della verità. I fatti fondamentali sono tre:
1) si ignora una parte della verità e non si da spazio a chi è di opinione contraria
2) si da una valutazione dei fatti contraria alla verità. Anche se i fatti sono veri, la valutazione è errata 3) si fanno dichiarazioni indimostrate e si affermano delle verità note e banali.

La ripresa pomeridiana inizia, come la mattina, con un comico che prende in giro con grande successo, suscitando enorme ilarità, alcuni costumi, come l’alimentazione vegetariana. L’intermezzo è sintomatico del livello culturale espresso da convegno.
Nella tavola rotonda conclusiva ad esprimere un parere sui fatti scientifici, sui falsi miti e la vera eccellenza, sono presenti la Ministra Lorenzin (non laureata) e Piero Angela (laureato in lettere). Mi chiedo perché sia stato escluso il povero Frassica. Era molto più spiritoso.

Il modo di ragionare descritto è scientificamente assurdo e conduce direttamente all’arresto del progresso dell’intero Paese, specialmente se effettuato nel campo scientifico. Il rifiuto di rispondere alle critiche che vengono fatte alla ricerca scientifica, si inquadra in un modo di pensare statico e dogmatico. Ritenere le proprie idee delle verità assolute, da non discutere con chi pensa in modo diverso ed ha molti fatti a sostegno delle proprie idee arresta il progresso scientifico. Il contributo dato dalla Ministra Lorenzin a cristallizzare la situazione com’è adesso è importante e caratteristico di un modo di ragionare che non facilita il progresso. E’ un atto di furbizia italiota: la comunicazione trionfalistica rassicura e suscita approvazione.

Prof. Bruno Fedi




BEATRICE LORENZIN: LA MINISTRA E' INDAGATA DALLA PROCURA


LEGGI ANCHE: 21/03/2014 VIVISEZIONE: LORENZIN BLOCCA TAVOLO MINISTERIALE SULLE SPERIMENTAZIONI ALTERNATIVE

di Cinzia Marchegiani

Mercoledì 6 maggio 2015 l'ufficio legale del PAE ha comunicato la notizia che la Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati il ministro della Salute Beatrice Lorenzin unitamente al direttore generale sanità animale e farmaci veterinari dott. Silvio Borrello. Il fascicolo è stato assegnato al PM Felici che indaga per il reato di omissioni d'atti d'ufficio in seguito alla denuncia del Partito Animalista Europeo.

FATTI
A spiegare le motivazioni è lo stesso Stefano Fuccelli, presidente del PAE. Il nodo della controversia si articolo sul Tavolo tecnico Scientifico che è stato bloccato dal precedente direttore generale, dott.ssa Gaetana Ferri, rimosso dopo l'iscrizione sul registro degli indagati dalla Procura di Roma a seguito della denuncia del Partito Animalista Europeo per omissione d'atti d'ufficio, già indagato dalla medesima Procura per il coinvolgimento nello scandalo dei trafficanti di virus, anche il suo successore continua ad ostacolare il regolare svolgimento appunto del Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.
"Apprendo con soddisfazione l'iscrizione sul registro degli indagati sia del ministro che del direttore generale e spero che la magistratura punisca seriamente i responsabili. Il Tavolo, inaugurato dal precedente Ministro della Salute Renato Balduzzi, è tutt'ora ostacolato dall'attuale ministro Lorenzin per collusione con Farmindustria e con la lobby di pressione. Troppi interessi – denuncia Fuccelli -ruotano intorno alla sperimentazione animale, dal profitto, e non certo per un miglioramento della salute umana, alla protezione legale. Un metodo inefficace che solo negli Stati Uniti produce ogni anno 100 mila decessi per cause iatrogene (fonte FDA) dovute cioè agli effetti collaterali dei farmaci non riscontrati sugli animali e per questo commercializzati.”

La iatrogenesi rappresenta la terza causa di morte dopo l'infarto ed il cancro sottolinea Fuccelli: ”è' un metodo sbagliato di cui tutti ne sono ben consapevoli dai vertici del ministero, ricercatori, sperimentatori fino ai produttori del farmaco. Gli unici che non lo devono sapere sono i consumatori, che anzi, vanno rassicurati – continua il presidente del PAE – perché se fossero informati di come funziona effettivamente, non comprerebbero più.”
E proprio sulla sperimentazione animale ritorna il sostenitore dei metodi alternativi Fuccelli spiegando che permette alle aziende sia di commercializzare qualsiasi sostanza anche nociva e mortale per l'uomo, sia di non esserne poi responsabili in caso di danni o disastri farmacologici poiché la sua produzione e diffusione nell’ambiente sono avvenute a norma di legge.”Milioni di decessi in tutto il mondo ma nessuno è mai andato in galera grazie all'alibi della vivisezione, questo è l'unico motivo per cui non viene abolita. “

VERITA’ CHE STANNO EMERGENDO
Una denuncia in piena regola sul sistema che ruota intorno a alla sperimentazione ma anche all’autorizzazione dei farmaci, spesso rilasciati con blande sicurezze, valutate per tanti anni in post-marketing. E Fuccelli per questo ricorda gli unici incontri avvenuti quando era ministro della salute Balduzzi :”al profilo scientifico sono bastate soltanto tre sedute di confronto tra le due commissioni di scienziati e ricercatori, pro e contro il modello animale, per far congelare la prosecuzione del Tavolo visto l'imbarazzante impasse in cui si sono venuti a trovare i pro-vivisezione. Abbiamo chiesto di calendarizzare sin da subito ed in streaming i prossimi incontri al fine di permettere a tutti i membri di lavorare proficuamente verso lo stesso scopo: accelerare il progresso scientifico, tutelare maggiormente la salute pubblica e conseguire un risparmio di spesa. Il Tavolo è il luogo istituzionale . ricorda Fuccelli – più accreditato alla discussione di un argomento che riguarda non soltanto il benessere degli animali ma soprattutto la tutela della salute pubblica. Continuare a perseverare nel sottrarsi al confronto conferma l'insussistenza scientifica della loro teoria."

Noi de l’Osservatore d’Italia abbiamo il video dove lo stesso Ministro Balduzzi, confemava al Presidente del PAE, Stefano Fuccelli, l’importanza di questi tavoli Ministeriali e il loro normale proseguimento, ad oggi disatteso. Questo è il video dell’incontro tra il’ex Ministro Balduzzi e Stefano Fuccelli.

Da allora la stessa Lorenzin ha pensato bene di non metter in agenda questo importante congresso scientifico…anzi alla conferenza sui “Falsi Miti” ha ritenuto liquidare lo stesso Fucceli, affermando che i membri designati per il tavolo ministeriale sono stati nominati, non rispondendo di fatto il perché nessuno di quei membri appartengano al pensiero scientifico dei metodi alternativi. Qui il video che dimostra il non confronto:

Tanto tuonò che piovve, e ora la ministra Lorenzin dovrà rispondere del suo comportamento, il fascicolo è stato assegnato al PM Felici che indaga per il reato di omissioni d'atti d'ufficio.




VELLETRI: BEATRICE LORENZIN AL CONVEGNO SU AMBIENTE E SALUTE


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Redazione
Velletri (RM)
– “Velletri, Ambiente e Salute a rischio” è il titolo dell'attesissimo convegno che verrà ospitato nel pomeriggio di giovedì 12 marzo all'interno del Teatro 'Ugo Tognazzi'.

“Si ad un progresso sostenibile, no alla devastazione ambientale e ai danni alla salute” lo slogan dell'iniziativa promossa dall'associazione 'Officina di Valori e  Progetti', con la collaborazione del “Comitato StopAntenna” e del “Comitato No Biogas No Discarica”.
Due le sessioni di lavoro di un programma piuttosto nutrito, che dalle ore 16 ospiterà diversi interventi, sino alla gran chiusura, affidata dopo le 19 proprio al Ministro della Salute,  Beatrice Lorenzin.

Gli spettri dell'elettrosmog, della discarica e dell'impianto biogas aleggeranno nel teatro di via Turati, nel tentativo, da parte dei relatori, di far maggiore chiarezza sui temi in questione. I due argomenti verranno sviscerati tramite l'intervento di diversi esperti del settore, chiamati a relazionare i presenti su quanto sta avvenendo sul territorio, discutendo e dibattendo su quali siano i reali pericoli per la salute umana e quali le prospettive atte a salvaguardare l'ambiente.

La prima sessione (“Elettrosmog: il pericolo invisibile che ci circonda) verrà moderata ed introdotta da Paolo Candidi, presidente del Comitato 'StopAntenna', che da anni, ormai, si batte strenuamente contro il proliferare indiscriminato delle antenne di telefonia mobile. A seguire l'intervento del dottor Fiorenzo Marinelli, biologo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Genetica Molecolare: il suo apporto verterà proprio sulla relazione tra i Campi elettromagnetici e la salute.

Non mancherà il contributo del dottor Giorgio Greci, presidente dell'associazione Officina di Valori e Progetti. Il consigliere comunale della lista 'Live', dirigente medico del Servizio di Cardiologia del Valmontone Hospital e neo presidente della Commissione Speciale sui Rifiuti, affronterà il tema della Sanità pubblica, andando a parare anche sul tema della rivoluzione del wireless, mettendone a nudo le prospettive e i tanti lati oscuri.

Chiuderanno la prima parte l'avvocato Leonardo Roscioni, già Presidente della Commissione consiliare Ambiente del Comune di Civitavecchia, e il dottor Giuseppe Teodoro, del Coordinamento dei Comitati Romani contro l'Elettrosmog, che approfondiranno il tema delle “Azioni legali al servizio e tutela dei cittadini”.

Conclusa la prima sessione, a partire dalle ore 18 si passerà al tema della Discarica e dell'Impianto Biogas. A moderare questa seconda parte dei lavori sarà il professor Giulio Bellipanni, medico specialista in Chirurgia generale.
“Il territorio del veleno” sarà il titolo della tematica introdotta da Gianluca De Felice, presidente del Comitato 'No Biogas No Discarica', da sempre in prima linea contro il progetto d'una Velletri ridotta a pattumiera dei Castelli. Diverse le testimonianze sulla vicenda, a partire da quella del giornalista de 'il Caffè dei Castelli Romani', Daniele Castri.  Seguirà l'intervento del dottor Marco Marchetti, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Di “geologia del territorio ed impatti dell'intervento” parlerà il dottor Fabio Taddei, già consigliere comunale del Comune di Velletri ed attuale referente in Commissione Rifiuti per il Comitato 'No Biogas No Discarica'.

Al Ministro della Salute, l'onorevole Beatrice Lorenzin, l'onere e l'onore di concludere in grande stile un convegno che promette di riservare diversi spunti d'interesse nella trattazione di tematiche che sono state al centro del dibattito politico – sociale degli ultimi tempi.
All'incontro sono state invitate tutte le istituzioni del territorio, Vescovo e Sindaco compresi. La partecipazione all'evento è completamente gratuita e l'intera cittadinanza è invitata a prendervi parte per poter contribuire fattivamente al dibattito.

 




STAMINA, MINISTRO LORENZIN: CONTRADDIZIONI SHOCK

di Cinzia Marchegiani

Illustrissimo magistrato, non conosco il suo volto e neanche il suo nome, ma la sua capacità di analisi e di logica non potrà che trovare interessante la documentazione che è emersa su tutti i personaggi che ruotato intorno al caso stamina, partendo dalle istituzioni fino al conosciutissimo Davide Vannoni.

Ognuno con il proprio contributo è diventato l’attore principale di una storia che per la sua assurdità sta erodendo l’etica di questa nazione, ma soprattutto mette a rischio la garanzia del diritto costituzionale scippato a bambini che hanno già un destino segnato da una malattia degenerativa. A conti fatti queste famiglie sembrano abbandonate da tutti e condannano la mancanza di un garante non solo dei malati e dei minori, ma anche della costituzione italiana.

Riflessioni opportune servono sulla bioetica e sulla biogiurisprudenza sicuramente, ma esistono in questa Shakespeariana storia importanti documenti che devono richiamare l’attenzione vigorosa e autorevole per riuscire definitivamente a sciogliere l’intreccio, voluto o meno, che blinda le terapie al comitato scientifico e all’inchiesta in corso su Davide Vannoni.

Un labirinto complicato si è andato costruendo su una terapia che ha dimostrato, con documenti messi agli atti, come le infusioni somministrate agli Spedali Civili di Brescia non abbiano prodotto effetti collaterali, che vanno ad avvalorare la dichiarazione del ministro Balduzzi. A Zagarolo il cerchio si chiude su questa grottesca situazione, che mette tra l’altro alla mercé dell’opinione pubblica i genitori spesso fotografati dai media come inconsapevoli, disposti a tutto anche a mettere in pericolo la salute dei propri figli e sopratutto come dei disperati. I genitori del piccolo Daniele hanno atteso l’arrivo del ministro Beatrice Lorenzin, la quale in questi giorni sta facendo un tour nel Lazio per la sua campagna elettorale che la vedono candidata alle europee nella lista NCD. Daniele non ha una malattia degenerativa, ma è un bimbo che ha subito un danno cerebrale alla sua nascita, dalla malasanità italiana. La famiglia Persichillo è venuta da Roma esclusivamente per parlare con il ministro della salute, hanno un’ordinanza di un giudice che riconosce al figlio le terapie con Stamina, disattesa però da un ospedale pubblico italiano che non riconosce la sentenza e blocca una lista lunghissima di malati.

Mamma Ilaria sa benissimo che la Lorenzin rappresenta la sanità in Italia e nonostante abbia tanta rabbia, con la forza e la dignità di una madre coraggiosa, stringe la mano al ministro e gli chiede un colloquio. Ilaria insiste guardandola negli occhi, e solo dopo l’insistenza degli amici si riesce a strappare la promessa di conferire in privato con loro. Mentre Lorenzin viene condotta in visita nei vari reparti della struttura, passa proprio affianco a Daniele mentre viene viene aspirato con cannule fino alla gola…(operazione necessaria per Daniele e che occupa gran parte della sua giornata) e lo guarda in maniera singolare. Il programma della visita segue la scaletta, e il ministro davanti alle persone intervenute comincia a parlare di sanità pubblica, ne fotografa le emergenze e anche gli obiettivi, mentre mamma Ilaria è in prima fila con il suo cucciolo.

L’Osservatore d’Italia con una telecamera ha seguito tutte le fasi di questa giornata che diventa un importante contributo per cominciare ad incastrare tasselli di un puzzle che sta mostrando la sua vera fisionomia. Questo appuntamento viene vissuto dai genitori come una scalata a pieni nudi verso la vetta di una altissima montagna, palpabili sono le angosce per il proprio figlio che non
ha altre alternative.
Ilaria ascolta in prima fila le parole della Lorenzin che a fine intervento e dopo un dibattito animato per decidere chi poteva accompagnare i genitori, incontra Ilaria e Fabrizio in privato, come se la sanità pubblica di cui prima aveva parlato non poteva riguardare le altre persone presenti. Dal filmato si capisce come il ministro abbia consentito l’incontro esclusivamente ai genitori, i quali fortunatamente riescono a far entrare anche il loro figlio. Prima di chiudere la porta si riesce a sentire che il ministro uscirà da una via secondaria, che non ha permesso che le venissero rivolti importanti quesiti. Ma la provvidenza e l’intelligenza dei genitori hanno innescato risposte attese da tempo.

Come da programma, i genitori escono da soli da quell’incontro, che raccontano nei minimi dettagli. Ilaria è sconvolta, la sua delusione emerge nel suo sguardo dolce e offeso, suo marito nell’amarezza non sembra sconfitto, è un uomo saggio, sa benissimo che quello che ha ottenuto vale più di tante discussioni e dibattiti inconcludenti su stamina. Documento con una ripresa le affermazioni di Ilaria, dove emerge una verità imbarazzante, poiché Fabrizio nel conferire con la Lorenzin gli fa comprendere che non sono genitori così disperati da mettere a rischio la vita del proprio figlio e chiedono quindi se esistono prove della pericolosità delle infusioni e che in merito alla sue dichiarazioni prenderanno importanti decisioni. Ma il ministro afferma che non ha prove, non sa se fanno male oppure bene e in merito al documento che Fabrizio gli mostra con il suo smartphone, il comunicato 173 pubblicato sul sito del suo Ministero, lei conferma di conoscerlo ma lo considera ormai un documento “datato”. Questo è il suo contenuto: “23 agosto 2012. In relazione a notizie di stampa circa l’ispezione da parte dell’Aifa e dei Carabinieri del Nas effettuata nel mese di maggio all’azienda ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia si precisa che la presa visione dei campioni, conservati in vapori di azoto liquido presso la sala criogenica del Laboratorio di Cellule Staminali dell’Oncoematologia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera “Spedali Civili” di Brescia, da parte dei membri del commissione di ispezione, è stata effettuata con le dovute precauzioni e in conformità alla buona pratica di laboratorio e alle norme tecniche in ambito criobiologico, al fine di garantire il mantenimento delle caratteristiche biologiche e funzionali delle cellule congelate. La correttezza della procedura è dimostrata dal fatto che l’analisi della vitalità delle cellule, effettuata presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), su campioni prelevati e trasportati in conformità agli standard internazionali previsti per il trasporto di cellule staminali criopreservate ad uso terapeutico (Standard Jacie FACT, Ed. 5, marzo 2012), è risultata essere del tutto adeguata a qualsiasi uso terapeutico.” Ma la Lorenzin va oltre l’inaspettato e cercando di sollevare responsabilità sulle decisioni in merito a stamina, racconta che lei non può nulla, che deve attenersi alla decisione che prende una commissione (?) che deve attenersi alle decisioni della commissione scientifica (?) ma soprattutto che la sua immobilità dipende da un presunto ritrattamento da parte del Dott. Villanova rispetto a quanto dichiarato prima positivamente nei confronti di Stamina. L’istintiva delusione dei genitori non ha fatto però dubitare della posizione del dr Villanova, poiché ha sempre chiesto trasparenza e l’importanza di uno studio dovuto agli effetti che i suoi pazienti hanno avuto.

Raggiunto da L’Osservatore d’Italia il dr Marcello Villanova smentisce categoricamente: “Cosa avrei dovuto ritrattare, le gambotte di Sebastian che si muovono dopo un lungo periodo di immobilità, la velocità dei movimenti delle gambe della Celeste e perché no, della Desiree? Non è da me ritrattare, non ne vedo il motivo quando dichiari il vero. Ritengo, invece, che siamo di fronte ad una vera tragedia, ad una caduta di civiltà ed abbandono di responsabilità civili e morali da parte di molti (nessuno escluso!) a cui si associa una reazione patetica “accademica” italiana che non è stata in grado di dare risposte esaurienti a chi soffre.” In effetti il dottor Villanova, avendo seguito il piccolo Sebastian e anche Gioele, prima e dopo le terapie con stamina, possiede la documentazione delle cartelle cliniche e il relativo follow-up.

Queste importanti osservazioni cliniche testimoniano come sia importante avviare la sperimentazione, le evidenze cliniche che sono assenti nel panorama delle malattie “rare e orfane di cure” di cui la scienza, oltre che la sanità pubblica, dovrebbero mettere in agenda uno studio appropriato, conferendole l’assoluta priorità nella ricerca. Illustrissimo Magistrato, non conosco il suo nome e neanche il suo volto, l’attenzione al materiale emerso chiede il contributo attivo della giustizia in questa shakespeariana storia. Il documento datato 23 agosto 2012 dell’ISS, quello che il ministro dichiara ormai “obsoleto”, confuta la validità del preparato ad uso terapeutico che però non viene considerato autorevole. Il documento ormai noto con il N.173 testimonia la traccia della valutazione delle provette acquisite dopo l’ispezione dei Nas e Aifa e Ministero della Salute avvenute in data 29/2/2012 e 1/3/2012 ispezione NAS di Torino e in data 8 e 9/05/2012 ispezione NAS -Torino coadiuvati da personale AIFA. La sequenzialità delle date lascia molte ombre ed enigmi irrisolti, l’AIFA infatti, comunicava all’azienda ospedaliera di Brescia l’ordinanza n.1 del 15.5.2012 (solo dopo quattro giorni dall’ispezione avvenuta nei laboratori) un blocco che vieta la manipolazione delle cellule staminali nel laboratorio….date importanti che devono richiedere un’attenta indagine, mentre il documento dell'ISS è datato agosto 2012.

Inoltre il Commissario Belleri, nella sua lunga documentazione che ha presentato alla Commissione Conoscitiva al Senato dichiara inconfutabilmente che: “Il TAR dà atto poi che erano superati anche i rilievi relativi al laboratorio, avendo la ASL di Brescia, su incarico della Regione, riscontrato la piena idoneità dello stesso a trattare le cellule emopoietiche, attività questa da tempo espletata, notoriamente a livello di eccellenza (anche AIFA del resto, aveva precisato che i rilievi mossi riguardavano non il laboratorio in sé, ma il fatto che esso mancava delle caratteristiche e della autorizzazione a trattare le cellule staminali mesenchimali in GMP). Ricordando che il controllo sul laboratorio di Brescia è stato effettuato e controllato come se fossero in atto delle produzioni di medicinali (GMP) e non cure compassionevoli. Dopo la smentita del dottor Villanova doverosa, dopo le importanti affermazioni del ministro Lorenzin, ci si chiede ancora quanto tempo debba passare affinché un GARANTE delle leggi e della costituzione possa riportare nell’alveolo della giustizia la verità oggettiva frutto di una seria indagine. Sembra che in questo paese è concesso disattendere e ignorare le sentenze di un giudice in base alle opinioni personali, sentenze che concedono un diritto ad un malato appaiono irrilevanti. Stamina ad oggi fotografa un legittimo sospetto. Illustrissimo Magistrato, sarebbe bello conoscere il suo nome.

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STAMINA: DISPERATO APPELLO DELLA MAMMA DEL PICCOLO DANIELE TORTORELLI CHE STA MORENDO

Vietata la terapia al piccolo Daniele Tortorelli in fin di vita con una sentenza carta straccia che ordina gli Spedali Civili di Brescia di somministrare l’unica chance che finora l’ha tenuto in vita. Lunedì mattina ricoverato al nosocomio è stato rispedito a casa dopo un lungo viaggio, l’immagine di uno Stato civile purtroppo assente

di Cinzia Marchegiani

Matera (Basilicata) – Siamo alla follia pura. Una situazione deplorevole per lo Stato, per il Ministero della Salute Beatrice Lorenzin, per la classe dei medici che agli occhi dei cittadini sembrano ignorare il diritto alla vita, il diritto di essere tutelati da un paese che si chiama civile. E’ una denuncia corale quella sollevata alle notizie di una brutalità degna di un paese in guerra e sotto dittatura, una denuncia che non può essere cestinata come insignificante e ridicola. Il grido unanime questi giorni si è sollevato, STATO VERGOGNA che ha un valore immenso poiché racchiude tutta la tragicità di un sistema non solo sanitario ma politico, teso a far rispettare le leggi all’occorrenza.
Oggi la mamma del piccolo Daniele si rivolge al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin e al Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni:

“Egregi signori e signore, ieri a Brescia presso gli Spedali Civili si è consolidata per mio figlio Daniele affetto da malattia rara di Niemann-pick tipo A una nuova prospettiva: la EUTANASIA PASSIVA dovuta alla INTERRUZIONE VOLONTARIA dei medici che altresì per due anni hanno invece praticato le infusioni di cellule staminali adulte con la metodica Stamina sul mio bambino portandolo alla sopravvivenza dei 7 anni, unico al mondo ad arrivare a questa età. Grazie soprattutto alla sig.ra Lorenzin che da sempre ha attaccato la nostra unica speranza di terapia con staminali .Grazie al sig.Renzi che tanto bene vuole ai bambini, forse solo quelli di sana e robusta costituzione. Grazie al sig. Maroni che in una struttura sanitaria di eccellenza europea come gli Spedali Civili di Brescia ha permesso di farci buttare fuori dal sig.Belleri comunicando più volte che le terapie (per noi di sopravvivenza) con le staminali erano ormai terminate , grazie a medici che per due anni hanno egregiamente fatto le infusioni al piccolo Daniele portandogli solo benefici e conquiste di migliorie certificate. Sempre grazie a questi medici ed alla direzione generale che sta appoggiando questo loro comportamento di rifiuto nella prosecuzione della attività sanitaria, che il mio Daniele in questi ultimi 14 mesi di interruzione della terapia ha intrapreso la strada in discesa della malattia portandolo ad una drastica riduzione delle piastrine ed altri valori ematici settimana per settimana, come hanno potuto constatare i medici del pronto soccorso pediatrico di Brescia nella giornata del 5 maggio u.s. convalidando la situazione con un nuovo prelievo da loro effettuato e confermato il peggioramento ulteriore, dimettendo al seguito il bambino. A nulla è valso l’avere in mano un provvedimento del giudice di Matera dove si intima gli Spedali Civili la “immediata prosecuzione senza alcun indugio in favore del piccolo Daniele Tortorelli del trattamento con cellule staminali secondo la metodica Stamina, avendo ottenuto con la sospensione della terapia un drastico peggioramento clinico.”

La lettera termina con un Post Scrittum:”Non contattatemi, se non per portare Daniele a continuare la sopravvivenza con le infusioni.”

Il Pd, grande garantista delle leggi di questo Stato, con la firma di Roberto Speranza il 17 agosto del 2013 asseriva con forza:” Non ci sono soluzioni alternative, c`è la legge e ci sono i regolamenti che vanno applicati e rispettati e noi faremo del tutto affinché questo avvenga. Noi dobbiamo rispettare i tempi formalmente previsti, stando all`osservanza rigorosa di ogni regola e procedura” Peccato che lo chiedeva in gran forza solo nei confronti di Berlusconi.
L’Italia è quello strano paese dove ci sono sentenze che valgono zero e sentenze invece esemplari all'occorrenza. La vita deve avere un valore supremo, un patrimonio troppo grande che sembra che non valga la pena tutelare. Il tempo della verità verrà, e nessuno sarà indignato del danno fatto a piccoli angeli che chiedono semplicemente rispetto e un diritto scippato con assoluta gratuità.

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ALBANO LAZIALE, ELEZIONI EUROPEE: NCD LANCIA LA CAMPAGNA ELETTORALE, MA BEATRICE LORENZIN E' ASSENTE!

di Maurizio Costa

Albano Laziale (RM) – Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano si prepara a correre per le elezioni europee che si terranno il 25 maggio. Mancano pochi giorni e le campagne elettorali saranno molto brevi, ma i candidati sono pronti ad affrontare il conto alla rovescia per portare avanti i temi fondamentali che sorreggono i loro partiti.

Alfredo Antoniozzi e Alfredo Pallone, europarlamentari uscenti, si ricandidano con il NCD per il prossimo mandato parlamentare per la circoscrizione Centro, che comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche.

Insieme a loro, anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin correrà per l'ambito posto a Bruxelles. Durante il convegno dal titolo "Il Territorio, l'Europa, l'Italia", i tre candidati hanno iniziato la campagna elettorale ed hanno esposto i temi fondamentali che sorreggono il partito di Alfano. Il Ministro Lorenzin, però, non ha preso parte all'incontro, facendo sapere a Fabio Ginestra, Consigliere Comunale del Comune di Albano ed anche Coordinatore del NCD in questo territorio, che non sarebbe venuta per una concomitanza di impegni.

Il primo a prendere la parola è stato Alfredo Antoniozzi, che ha individuato i problemi fondamentali che gravano sull'Italia: "Se i cittadini pagassero meno tasse, ci sarebbe meno evasione fiscale. Per questo motivo le imprese non assumono e non nascono nuove attività." Questi problemi non fanno altro che rallentare la nostra economia: "Siamo molto indietro rispetto al resto d'Europa." ha dichiarato l'europarlamentare uscente. Riguardo alla situazione del Governo Renzi, Antoniozzi è stato duro con il premier: "Noi abbiamo dato vita al Governo, sebbene Renzi sia un avversario politico." In conclusione, il candidato del NCD affronta il tema Berlusconi: "Abbiamo fondato questo partito perché non sopportavamo un monarca che comandasse sulle altre persone; lo abbiamo fatto per la nostra dignità."

Alfredo Pallone, dal canto suo, attacca le campagne elettorali degli altri partiti: "Oggi va di moda attaccare l'Europa per prendere qualche voto in più ma è un modo sbagliato di pensare le cose. I politici di oggi hanno perso il contatto con i cittadini." Il confronto con gli altri Paesi preoccupa Pallone: "Siamo bloccati dalla burocrazia e l'Europa, intanto, va avanti. Nel resto del continente, per fare un esempio, prima si apre un'azienda e poi lo Stato controlla se tutto è in ordine." Il taglio degli stipendi dei manager e la disoccupazione in Italia sono i temi che più stanno a cuore all'europarlamentare. In conclusione, Pallone non ha rimpianti riguardo alla scelta politica di lasciare Forza Italia: "Se non avessi cambiato, adesso sarei stato il primo ad essere eletto, ma mi sono fatto coraggio e ho messo i miei interessi personali dopo quelli dei cittadini."

In chiusura, Fabio Ginestra ha espresso tutto il suo rammarico per non aver potuto parlare con il Ministro Lorenzin: "Volevo avere da parte del Ministro delle risposte riguardo la situazione degli ospedali: al "Regina Apostolorum" ci sono 420 dipendenti a rischio licenziamento, mentre le altre strutture sanitarie non riescono a rendere un servizio adeguato alle 400.000 persone che abitano i Castelli Romani."