Addio a Bernardo Bertolucci: ultimo imperatore del cinema italiano

Addio a Bernardo Bertolucci. Il grande maestro del cinema italiano, si è spento a Roma all’età di 77 anni.  Bertolucci era a casa sua in via della Lungara, nel rione di Trastevere a Roma: è morto a seguito di una crisi respiratoria. Secondo le prime informazioni, l’ultimo saluto dovrebbe avvenire in una cerimonia privata. La camera ardente per salutare Bertolucci sarà domani Martedì 27 novembre, dalle ore 10 alle 19, in Campidoglio, Sala della Protomoteca. La famiglia di Bertolucci, si legge in una nota, ringrazia il Comune di Roma per la disponibilità. In data da definire seguirà una cerimonia di commemorazione aperta al pubblico.

Nato a Parma il 16 marzo 1941, Bertolucci è il figlio del poeta Attilio e di Ninetta Giovanardi. Cresciuto assieme a suo fratello Giuseppe (anche lui regista cinematografico non meno bravo e noto autore teatrale), è il nipote del produttore cinematografico Giovanni Bertolucci.

Fin da piccolo respira aria di cinema in casa sua che, da adolescente, lo spingerà a realizzare cortometraggi in 16 mm come Morte di un maiale e La teleferica (1956-1957), girati nella casa di Casarola sull’Appenino emiliano. Decisiva per la sua carriera un’amicizia, quella con Pier Paolo Pasolini, presentatogli da suo padre quando il regista prenderà casa vicino alla loro.

Nel 1962, con Tonino Guerra come produttore, realizza il suo primo lungometraggio,  La commare secca, su soggetto e sceneggiatura di Pasolini (che inizialmente avrebbe dovuto esserne regista).

Dopo anni di sperimentazione tra il Living Theatre e Sergio Leone (per cui scrisse insieme a Dario Argento il soggetto di C’era una volta il west) acquisi’ statura internazionale nel 1970 con due capolavori: Strategia del ragno e Il conformista dal racconto dell’amico Alberto Moravia. 

Nel 1972 arriva il clamoroso successo di Ultimo tango a Parigi con un grande Marlon Brando e Maria Schneider in una delle più memorabili tragedie dello schermo. Il pubblico reagisce in maniera entusiastica (applausi interminabili) a questo lungimirante dramma erotico fra una giovane di vent’anni e un uomo di quaranta che scatenerà un ciclone di scandali, sequestri, polemiche. Bertolucci viene condannato a 4 mesi per oscenità, ma la Storia del Cinema è cambiata ormai e, a confermarlo, arriva un Nastro d’Argento e una candidatura all’Oscar come miglior regista.

Dopo una tale fatica si concede a piccoli progetti corali come 12 autori per 12 città (1990) con Michelangelo Antonioni, suo fratello Giuseppe Bertolucci, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Gillo Pontecorvo, Francesco Rosi, Mario Soldati, Franco Zeffirelli e Lina Wertmüller, raccontando la sua Bologna. Ma si dedica anche a Il tè nel deserto (1990) con John Malkovich, uscendone ricco di nuove forme, sensazioni, pulsioni, tristezze e fragilità. La storia di una coppia che si perde in un viaggio in Africa dove incontrerà carnalità e morte si contrappone a quella piena di spiritualismo, cultura e sofisticatezza intellettuale delPiccolo Buddha (1993).

Dopo tre anni torna alla carica con Io ballo da sola (1996) con Stefania Sandrelli, educazione sentimentale di una ragazza americana alle prese con la propria sessualità.

Ma non gli basta, vuole andare ancora più a fondo e costruire un nuovo dramma da camera: arriva L’assedio (1998), tratto da un racconto di James Lasdun, dove il fascino del confronto elementare fra uomo e donna è costretto a sopravvivere e bruciare in uno spazio delimitato, oltre il quale ci sono altre vite, altre responsabilità, altre realtà. Un meccanismo che si ritrova anche in The Dreamers – I sognatori (2003), all’interno del quale il ménage a trois di tre giovani ragazzi francesi nel pieno del ’68 diventa un modo per dichiarare amore eterno al cinema, erudito o meno.

A distanza di diversi anni presenterà a Cannes Io e te, tratto da un romanzo di Niccolò Ammaniti.

Se ne è andato il mio “ultimo imperatore“. Che si sentiva come un “topo nel formaggio”. Per lui significava stare come in un bozzolo, al caldo e al riparo. Me lo disse gioiosamente dopo una estate di sofferenza e di passione. “Adesso sto bene, sai? Sto come un topo nel formaggio”. Grazie per essere stato cosìspeciale. Per il tuo cinema cosìspeciale. Spero di incontrarti ancora e di fare un altro film insieme. Un lungo bacio”. Questo il ricordo commosso, in forma di lettera, di Stefania Sandrelli dedicato a Bernardo Bertolucci.

“Nel giorno della scomparsa di Bernardo Bertolucci, un grande maestro entrato nella storia del cinema, desidero esprimere il cordoglio profondo ai familiari, agli amici, a tutti coloro che hanno tratto insegnamento dalla sua sensibilità intellettuale e artistica“. Lo scrive in un messaggio di cordoglio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.




FRASCATI SCUDERIE ALDOBRANDINI, LUCA MARTELLA E IL TEATRO CANZONE DI GABER: IL 9 E 10 FEBBRAIO OMAGGIO AL SIGNOR "G"

Redazione

Frascati (RM) – Dopo il successo registrato negli ultimi anni, in occasione del decennale della scomparsa del grande Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, l’Attore e Regista Luca Martella e il suo quintetto portano in scena a Frascati, il nuovo spettacolo intitolato “Sulle orme del Signor G “,10 anni dopo…e pensare che c’era il pensiero. Le date previste nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati sono sabato 9 febbraio alle ore 20,30 e domenica 10 febbraio alle ore 17,30, con ingresso a pagamento. Lo spettacolo ideato da Luca Martella è un omaggio al teatro canzone di Gaber, un progetto artistico-culturale che ripercorre la sua storia attraverso i brani più celebri, come gli indimenticabili “Lo shampoo”, “Destra-Sinistra”,“Mi fa male il mondo”, "L'America", "Qualcuno era comunista", "Io non mi sento Italiano", "La Libertà", selezionati tra canzoni e monologhi del repertorio di Giorgio Gaber e del suo amico e coautore Sandro Luporini dagli anni ’70 al 2000. Il quintetto annovera musicisti d’eccezione come il maestro Fabio di Cocco alle Tastiere, Massimiliano de Lucia alla Batteria, Andrea Colella al Contrabbasso, Matteo Martella al Sax, Giancarlo Martella alla Chitarra. Lo spettacolo ha l'approvazione della Fondazione Gaber. Le scenografie sono state ideate e progettate da Eva e Osvaldo Desideri, Premio Oscar per “L’ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci.

«Pensato per celebrare il decennale della scomparsa di Gaber, avvenuta il 1° gennaio del 2003 nella sua casa di Montemagno, in provincia di Lucca, lo spettacolo dopo le date di Frascati andrà in tournée in tutto il Lazio – dichiara l’attore e regista Luca Martella -. Porto in scena questo spettacolo incentrato su un artista unico nel suo genere: Giorgio Gaber. Uno spettacolo che intreccia emozioni e riflessioni ed è sicuramente molto suggestivo. Gaber è stato sempre un punto di riferimento per me, già dai tempi dell’Accademia».

Il recital, tragico, ironico, profondo, emozionante, ma allo stesso tempo divertente, rivela il messaggio preciso di Giorgio Gaber, ossia l’importanza di prendere atto della realtà, affrontarla, deriderla, soffrirne, ma allo stesso tempo averne compassione perché la riflessione sia utile ed efficace strumento di consapevolezza per tutte le generazioni. Luca Martella, facendo valere la somiglianza con Gaber e la sua nota abilità di attore, riesce a regalare un’intensa e coinvolgente interpretazione dell’arte dell’intellettuale milanese – e ad accendere la scena delle più svariate sfumature: giocosa ironia, denuncia pungente, disillusione profonda, commozione intensa e grande senso dell’umorismo.

In realtà l’attore riesce a calzare perfettamente i panni di Gaber perché ne sposa il pensiero, la linea di condotta, il coraggio di dire la verità, l’Amore per il teatro, la passione, la compassione e soprattutto la profonda appartenenza a se stesso. Questo gli consente di mostrarsi in scena pienamente se stesso Martella, ma nello stesso tempo Gaber. Inoltre se la parabola artistica del Signor G rappresenta la “classica storia dell’uomo inserito, l’uomo che fa fatica a vivere e a cui crollano uno dopo l’altro i miti della giovinezza”, Martella si coinvolge intimamente nel personaggio perché vi riconosce la storia stessa del nostro Paese, in maniera quasi profetica descritta da Giorgio Gaberscik.

 

“Sulle orme del Signor G”,10 anni dopo…e pensare che c’era il pensiero

Sabato 9 febbraio 2013 ore 20.30
Domenica 10 febbraio 2013 ore 17.30
Ingresso 10,00 €. Prevendita 1,00 €

Per info e prenotazioni: Mae Box Office 06 9419551 Frascati (Rm)

Parte dei proventi saranno devoluti in beneficenza