CATANIA, BIMBA MORTA IN AMBULANZA: DAGLI ATTI UFFICIALI EMERGE CHE SI POTEVA SALVARE

di Angelo Barraco

Catania –  Nove sono le persone indagate dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole, deceduta in ambulanza poiché non vi erano posti letto negli ospedali della città. Tra gli indagati vi sono dei medici della clinica Gibiino e personale Utin. Il reato contestato è omicidio colposo. Vi è anche un’inchiesta in corso, affidata agli ispettori del ministero della Sanità in Sicilia. Dai primi atti ufficiali emerge un quadro che avrebbe potuto cambiare le sorti di questa tragica storia, un quadro agghiacciante! Emerge che la casa di cura avrebbe dovuto contattare l’unità di terapia intensiva più vicina e il 118 poi avrebbe dovuto portare la bimba lì. La casa di cura più vicina era quella di Messina e non è stata contattata perché fuori distretto, ma a Messina, a differenza degli altri ospedali, avevano disponibilità di letto e avrebbero potuto salvare la piccola. Le indagini vertono anche verso l’individuazione diretta del decesso della piccola: “anche ipotesi omissive relative a comportamenti che possano aver contribuito all'evento per l'individuazione dell'unità di rianimazione, in relazione alle informazioni ricevute circa le condizioni critiche in cui versava la bambina”.