NIGERIA, BOKO HARAM ATTACCA UN INTERO VILLAGGIO: 150 LE VITTIME

Redazione

Nigeria – Non terminano le violenze di uno dei gruppi terroristici più violenti del mondo. Almeno 150 persone sono state uccise o sono morte annegate in un fiume a nordest della Nigeria mentre tentavano di fuggire alle violenze degli estremisti islamici di Boko Haram. Il massacro è avvenuto lo scorso 13 agosto, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dopo il racconto dei testimoni.


A raccontarlo ancora scossi sono stati i testimoni dell’attacco avvenuto nel remoto villaggio di Kukuwa-Gari, nello stato nord-orientale di Yobe, martoriato dalle violenze e dimenticato dalle grandi potenze mondiali. Gli integralisti islamici hanno assalito il villaggio a bordo di moto e di un'auto, costringendo gli abitanti a fuggire. A quel punto hanno aperto il fuoco: molte persone sono cadute nel fiume nel tentativo di fuggire ai colpi e sono morti annegati. I testimoni hanno riferito inoltre che i corpi di diverse persone sono stati recuperati a diversi chilometri di distanza.


La notizia del massacro è stata diffusa solo oggi in quanto i terroristi hanno anche distrutto le antenne per la telecomunicazione intorno al villaggio. Un altro scempio che va ad aggiungersi ai precedenti.




ARMI PER ISIS E BOKO HARAM SOTTERRATE A CASTEL VOLTURNO : LE RIVELAZIONI SHOCK DI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA

di Christian Montagna

Castel Volturno – Sono shock le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia a Castel Volturno: le armi in Italia circolano tranquillamente, evadendo i controlli e favorendo le organizzazioni terroristiche di Isis e Boko Haram. Secondo l’inchiesta del "Corriere della Sera", il trasferimento di armi in Italia avviene “in parti” ovvero, smontando le componenti delle armi ricomposte poi da abili artigiani italiani. A parlare è un giovane che sin dall’età di 13 anni, in Liberia, sua terra d’origine, era stato condannato al mondo dei soldati: come lui tanti altri baby soldati istruiti in materia di armi che oggi assemblano le armi che evadono i controlli.

 

Ma come fanno ad evadere i controlli? Un gioco da ragazzi si potrebbe definire quello spiegato dal testimone: le armi viaggiano smontate; fucili e pistole viaggiano con bolle di accompagnamento che le qualificano come carpenteria metallica in modo da non destare sospetti. I pezzi, una volta giunti a destinazione, vengono assemblati da abili giovani esperti in materia che nel corso della loro esperienza hanno ricomposto anche bendati armi in tempi record. Sono le esercitazioni militari a cui sono stati sottoposti sin da bambini che oggi, permettono agli uomini coinvolti nell'assemblaggio, anche dal Comune in provincia di Caserta, di essere utitli alle grandi organizzazioni terroristiche. Ciò, indica la vulnerabilità di qualunque posto: proprio nel giorno in cui sono stati fermati terroristi in Italia, ne vengono fuori altri ancora. E chissà quanti altri ancora ne saranno scovati.


La “manovalanza invisibile”. Sono invisibili, senza alcun permesso di soggiorno, immigrati e clandestini che alimentano le fila dei sistemi mafiosi che spesso si fondono con quelli autoctoni. Mafia nigeriana e camorra diventano le uniche possibilità di sopravvivenza. Assoldati per poche decine di euro al giorno, confezionano droga, assemblano armi, schiavizzano prostitute; disposti a tutto pur di “guadagnarsi la giornata”. E’ difficile individuarli, difficile scovarli: si nascondono ovunque, nelle migliaia di strutture abbandonate a Castel Volturno dai proprietari, nei sottoscala, tra le boscaglie incolte che nella zona sorgono numerose.

 

La mafia nigeriana. “E’ la mafia nigeriana ad occuparsi di tutto ciò” ha spiegato il collaboratore di giustizia che in questi anni ha contribuito agli arresti di numerosi mafiosi. La mafia nigeriana è ormai un’organizzazione ben radicata nel territorio campano e opera nelle aree del litorale casertano fino al basso Lazio, a Roma (Tor Bella Monaca), Genova, Catania, Veneto. “Ci sono personaggi che hanno fatto parte di Boko Haram, la feroce organizzazione terroristica jihadista) e che oggi vivono qui anche se non è facile individuarli. Loro hanno la possibilità di offrire supporto ai terroristi in caso di attentati e si approfittano anche degli altri. Tutti sanno come spostare le armi qui e tutti sanno montarle. Spesso le sotterrano nei terreni della zona di Castelvolturno”. 




NIGERIA: BOKO HARAM RISPARMIA 50 RAGAZZE RAPITE L'ANNO SCORSO

di Maurizio Costa

Nigeria – Almeno 50 studentesse sarebbero sopravvissute al rapimento perpetrato dal sedicente califfato islamico di Boko haram. Un anno fa, infatti, l'organizzazione terroristica stanziata nell'ovest dell'Africa aveva rapito 219 ragazze nel villaggio Chibok, in Nigeria. A rivelarlo è la Bbc che, attraverso la testimonianza di una donna del posto, ha fatto trapelare la notizia che tre settimane fa le cinquanta studentesse sarebbero state viste a Gwoza, nel nord della Nigeria.

L'organizzazione Boko haram non colpisce solamente le studentesse, che vengono rapite per essere addestrate alla legge islamica, ma anche i bambini. L'Unicef, infatti, ha dichiarato che "circa 800mila bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case per il conflitto nel nord-est della Nigeria fra Boko haram, le forze militari e i gruppi di autodifesa civile". Una situazione incredibile, che sta gettando il paese in una vera e propria ondata di terrore.

Solamente un mese fa, i miliziani di Boko haram avevano rapito altre 500 persone, soprattutto donne e bambini, dalla città di Damasak, nel nord-est della Nigeria. In quell'occasione, i jihadisti avevano ucciso almeno 50 persone durante l'operazione.

Cos'è Boko haram – L'organizzazione islamica denominata Boko haram è un sedicente califfato che vorrebbe imporre la religione musulmana in tutto l'Islam e respingere di netto tutte le ideologie e le religioni dell'occidente. Letteralmente, Boko haram significa infatti “l'istruzione occidentale è proibita”. Queste persone rapite saranno utilizzate in maniera differente: i bambini più piccoli saranno istruiti alla “vera religione”; i ragazzi verranno arruolati nelle fila dell'autoproclamato califfato; le donne, infine, verranno usate come schiave o come spose.




NIGERIA: BOKO HARAM SEQUESTRA 500 TRA BAMBINI E DONNE

di Maurizio Costa

Damasak (Nigeria) – I jihadisti di Boko haram, sedicente califfato simile a quello mediorientale dell'Isis, hanno rapito 500 persone, soprattutto donne e bambini. Secondo 'Reuters', i miliziani sono entrati nella città di Damasak, nel nord della Nigeria, e hanno cominciato a seminare il panico.

La città era stata riconquistata a marzo dall'esercito congiunto di Nigeria, Ciad e Niger, che insieme stanno cercando di respingere il fenomeno Boko haram. Adesso, però, i jihadisti hanno deciso di vendicarsi e sono entrati a Damasak, rapendo “506 persone”, secondo quanto riferito da Souleymane Ali, un commerciante del posto.

Ali ha detto che non riesce più a trovare sua moglie e tre delle sue figlie. Boko haram avrebbe radunato donne e bambini nella moschea di Damasak. Dopo qualche ora all'interno del luogo di culto, i miliziani si sono allontanati dalla città, portandosi dietro una folta schiera di donne e bambini. Prima di uscire da Damasak, i jihadisti avrebbero ucciso 50 persone.

I soldati nigeriani, quando sono accorsi a Damasak, hanno trovato 70 corpi in stato di decomposizione sotto ad un ponte, resti di un'operazione di uccisione di massa da parte di Boko haram.

Cos'è Boko haram
– L'organizzazione islamica denominata Boko haram è un sedicente califfato che vorrebbe imporre la religione musulmana in tutto l'Islam e respingere di netto tutte le ideologie e le religioni dell'occidente. Letteralmente, Boko haram significa infatti “l'istruzione occidentale è proibita”. Queste persone rapite saranno utilizzate in maniera differente: i bambini più piccoli saranno istruiti alla “vera religione”; i ragazzi verranno arruolati nelle fila dell'autoproclamato califfato; le donne, infine, verranno usate come schiave o come spose.




NIGERIA, SOLDATI DEL CIAD COLPISCONO BOKO HARAM: 123 MORTI

di Maurizio Costa

Abuja (Nigeria) – L'esercito del Ciad ha provocato la morte di più di 120 miliziani di Boko haram, durante una battaglia al confine tra Nigeria e Camerun. Il corpo militare del paese africano ha riconquistato la città di Malumfatori, nella regione del Fotokol. Lo Stato Maggiore del Ciad ha comunicato la notizia della morte di 3 soldati dell'esercito ciadiano e il ferimento di altri 12 militari.

L'esercito del Ciad è stanziato al confine tra Nigeria e Camerun, per proteggere i confini dello stato africano. Sarebbero stati i jihadisti del califfato di Boko haram ad aver attaccato la forza militare al confine. Per questo sono stati respinti all'interno della Nigeria.

Boko haram continua la sua impresa di distruzione. Il significato letterale del nome del califfato vuol dire "l'istruzione occidentale è proibita" e i jihadisti cercano di debellare i cristiani della Nigeria e instaurare un califfato simile a quello dell'Isis. Negli ultimi mesi, Boko haram avrebbe causato la morte di più di 2.000 civili. Secondo fonti locali, la gente è costretta a camminare sui morti sparsi per le strade.

Intanto, l'Unione africana ha promesso di creare una forza armata di 7.500 uomini per contrastare il fenomeno Boko haram. Soddisfatto il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon: "Accolgo con favore la decisione dell'Unione africana di creare una Task force multinazionale contro Boko Haram. – ha dichiarato il Segretario – Questi terroristi hanno commesso indicibili brutalità e devono essere affrontati con la cooperazione regionale e internazionale".