Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.




Castel Gandolfo, bombe nel lago del Papa: Silvestroni a Raggi "Riferisca in Consiglio Metropolitano"

 

di Ivan Galea

 

CASTEL GANDOLFO (RM)
– Con il pattino sul Lago Albano di Castel Gandolfo per rendersi conto di persona della situazione bombe sommerse in via dei Pescatori: Marco Silvestroni, Presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale alla Città Metropolitana di Roma Capitale ha appena presentato una istanza urgente al sindaco metropolitano Virginia Raggi e al delegato all'Ambiente affinché la sindaca a Cinque Stelle riferisca in Aula su una situazione che oggettivamente appare preoccupante.

 

Silvestroni ha chiesto a Raggi di comunicare quali azioni intende intraprendere a riguardo
, chiedendo anche di acquisire copia del verbale di esecuzione di fine bonifica da parte della società affidataria dei lavori e copia degli atti di liquidazione da parte della Regione Lazio alla ditta esecutrice della bonifica.


Ma cosa ha scoperto il consigliere metropolitano circumnavigando la costa nel tratto dove si trovano decine e decine di ordigni della seconda guerra mondiale a un metro e mezzo di profondità?
Intanto, come si evince chiaramente dal video girato da L'Osservatore d’Italia, la zona interdetta dove si trovano gli ordigni non è identificabile da alcun bagnante o natante in quanto non vi sono cartelli o boe o quant’altro che delimitino il perimetro della zona “rossa”. Silvestroni si accorge soltanto di alcuni frammenti di reti che ondeggiano tra le canne nel lago: “Evidentemente – dice Silvestroni – quelli sono frammenti dell’ordinanza del Comune datata 2013”.

In effetti in quell’area è stata fatta solo una bonifica parziale degli esplosivi a giugno del 2013 quando la direzione regionale del Suolo e difesa del territorio affidò i lavori di somma urgenza per la bonifica da ordigni a una ditta impegnando circa 165 mila euro: “A quanto pare – aggiunge Silvestroni – c’è una zona bonificata e l’altra no e allora la domanda sorge spontanea: perché non è stata completata questa bonifica?”.

 

L'ordinanza di interdizione del sindaco di Castel Gandolfo
Nel 2013 i ritrovamenti delle bombe in spiaggia già rappresentavano una vera e propria emergenza tanto che il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi emise una ordinanza di interdizione al transito dei pedoni per più di un chilometro di spiaggia a partire dalla località “porticciolo”.