Castel Gandolfo, Elnur Babayev: sarà un robot a recuperare il corpo

CASTEL GANDOLFO (RM) – Da questa mattina sono iniziate le operazioni di recupero del corpo di Elnur Babayev,  il ragazzo 29enne dell’Azerbaigian annegato nelle acque del lago Albano a Castel Gandolfo sabato pomeriggio 2 giugno mentre faceva il bagno in compagnia di un suo amico coetaneo a 1.000 metri dalla riva quando la distanza limite da non oltrepassare è stabilita inj 200 metri.

Elnur non sapeva nuotare e ha fatto il bagno nel lago Albano di Castel Gandolfo senza il salvagente

Elnur e il suo amico avevano affittato un pedalò per trascorrere un po’ di tempo in completo relax ma purtroppo è finita in tragedia. I due si sono allontanati di un chilometro dal lido dove hanno affittato il pedalò. Elnur non sapeva nuotare e ha fatto il bagno senza il salvagente. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. L’amico è riuscito a salvarsi aggrappandosi al pedalò dopo aver tentato di salvare Elnur buttandosi in acqua.

Il ritrovamento a 90 metri di profondità

Il corpo è stato ritrovato di fronte via dei Pescatori nel lago Albano di Castel Gandolfo a 90 metri di profondità. Il cadavere si trova quindi a una quota dove la pressione è di 10 atmosfere sul livello del mare. In questo caso la pressione è addirittura superiore in quanto il lago Albano di Castel Gandolfo è ben al di sopra del livello del mare. Per questi motivi sarà un robot a scendere in profondità per recuperare il corpo di Elnur in tutta sicurezza.

Le operazioni di recupero si stanno rivelando difficoltose

Questa mattina si è provato ad agganciare la barca dei Vigili del Fuoco con l’apparecchiatura a bordo tramite una grossa gru. Le operazioni si sono rivelate molto difficoltose perché il peso dell’imbarcazione è notevole e potrebbe compromettere la stabilità della gru. Un ingegnere sta adesso valutando come meglio effettuare il recupero del corpo di Elnur Babayev. Intanto notevole è il dispiegamento di forze dell’ordine sulle coste del lago Albano di Castel Gandolfo. Ci sono i carabinieri della stazione di Castel Gandolfo, i vigili Urbani a garantire la viabilità, i Vigili del Fuoco e gli operatori della barca del Parco Regionale dei Castelli Romani. Sono ore difficili per i familiari che attendono di poter effettuare il riconoscimento del corpo di Elnur e poter finalmente attivare tutte le procedure per riportare il feretro in Azerbaigian. Le operazioni di recupero sono state sospese nella serata di domenica per riprendere con le prime luci di lunedì.

LA TRAGICA VICENDA DI ELNUR BABAYEV NEL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO DURANTE LA TRASMISSIONE OFFICINA STAMPA
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CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?

Chiara Rai

Riaperta dopo cinque giorni dalla frana la cosiddetta via Panoramica di Castel Gandolfo (Castelli Romani), strada provinciale Lago Olimpico cautelativamente chiusa a causa di alcuni massi caduti dal costone circostante, provocata dal grosso incendio di origine dolosa, divampato mercoledì scorso. Il rovo ha difatti impegnato sul posto un elicottero regionale e un Canadair del Coau. A terra ben cinque autobotti della Protezione Civile della Regione Lazio e sette squadre di volontari, Vigili del Fuoco, uomini della Forestale e due squadre di Guardiaparco. Nelle ultime ore dunque, dopo la verifica di stabilità del costone operata dalla Provincia, la strategica strada che collega la via dei Laghi con il lungolago castellano e di conseguenza con il centro di Castel Gandolfo è nuovamente fruibile. A darne notizia è il vicesindaco Giacomo Moianetti il quale conferma che la via Panoramica è stata aperta al traffico già ieri mattina. Si tratta però, di una situazione pressoché tamponata perché di fatto l’intera messa in sicurezza di tutti i costoni del lago Albano, ricadenti nel Comune gandolfino, non è ancora avvenuta e il sindaco Milvia Monachesi si dice molto preoccupata: “Doveva arrivare dalla Regione almeno il 10 per cento dei circa 5 milioni di euro che servono per iniziare i lavori – dice il primo cittadino Monachesi – invece è ancora tutto fermo e il lago versa in una situazione preoccupante”. Meglio dire una situazione allarmante, perché come spiega il sindaco, oltre al problema dei costoni c’è anche il livello del lago che si abbassa ogni anno sempre di più: iniziando da 50 centimetri di abbassamento dal 1980 al 1985, nel decennio successivo una discesa sino a meno 2 metri e infine, tra il 1995 e il 2005, si è raggiunta la soglia negativa di meno quattro metri rispetto al livello originario. A raccogliere queste cifre è Legambiente Lazio in una nota del 2010 dove viene evidenziato, oltre alla necessità di ripristino della sicurezza e del decoro,  anche il fatto che i 4 metri di abbassamento delle acque corrispondono a circa 21 milioni di metri cubi di acqua in meno; questo significa che occorerebbe oltre un decennio per riportare il livello alla normalità, ben inteso che il ripristino si attesterebbe a 5 mila metri cubi di acqua al giorno. La causa principale dell’abbassamento sarebbe dovuto ai continui emungimenti: nell'area sono circa trentamila le utenze idriche autorizzate, mentre si stima che quelle abusive siano almeno altrettante. Nei mesi scorsi è stato messo in rilievo un progetto redatto dell’ingegner Luigi Caporicci e dell’Architetto Elisabetta Cicerchia che potrebbe risolvere il problema del livello facendo portare l’acqua al lago dal mare tramite gli emissari preesistenti.

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