Borderlands 3, varietà e humor per lo shooter targato Gearbox

Borderlands 3 arriva su Pc, Xbox One e Ps4 a 7 anni di
distanza dal secondo capitolo canonico della saga. Il nuovo titolo sviluppato
da Gearbox e prodotto da 2k Games si presenta come il capitolo più grande e
folle della saga e, dopo un’attenta analisi e moltissime ore passate nel mondo
di gioco, possiamo affermare che ci si trova davanti a un vero e proprio
capolavoro. Ma andiamo a capire il perché di questa nostr affermazione. Il
titolo è ambientato alcuni anni dopo gli eventi di Borderlands 2, con la
scoperta di numerose altre Cripte oltre quella di Pandora. La scomparsa di Jack
il Bello ha portato inoltre all’ascesa dei Gemelli Calypso, un duo di
psicopatici che sono riusciti in breve tempo a riunire tutti i clan di banditi
di Pandora in un unico culto chiamato “Figli della Cripta”, che venera i due
gemelli come divinità e che ha come unico scopo il ritrovamento della Grande
Cripta. Ad opporsi a questa nuova follia c’è la Sirena Lilith, una vecchia
conoscenza della serie che adesso è a capo dei Crimson Rider, l’unico gruppo
che si ribella ai Calypso e che tenta di fermare i loro folli piani. Tra i
Crimson Rider ci sono anche altri volti noti come la sexy barista Mad Moxxi, lo
storico mercante Marcus e l’immancabile robot monoruota CL4P-TP, meglio
conosciuto come Claptrap. Nonostante ciò però i Crimson Raider non riescono a
gestire la continua espansione dell’esercito dei Calypso, questo almeno fino
all’arrivo di quattro nuovi Cacciatori della Cripta: Amara, FL4K, Zane e Moze. Come
di consueto anche in Borderlands 3 il primo compito del giocatore è proprio
quello di scegliere quale di questi impersonare, ognuno che come da tradizione
rappresenta una diversa “classe” e stile di gioco, completamente diverso l’uno
dall’altro. Amara è una Sirena in grado di evocare delle braccia di energia con
cui picchiare, difendersi o immobilizzare i nemici, FL4K invece è un robot in
grado di stringere legami con gli animali e sfruttarli in combattimento
attaccando o distraendo gli avversari. Zane è un maestro dell’inganno ed è in
grado di creare ologrammi di sé stesso per confondere i nemici utilizzando
inoltre diversi gadget in battaglia, mentre la piccola Moze può evocare un mech
da combattimento dotato di un armamento letale e di una corazza in grado di
assorbire un gran numero di colpi. Ovviamente, proprio come avveniva già in
passato, anche in Borderlands 3 si punta tantissimo sulla componente ruolistica,
quindi ogni personaggio salendo di livello può essere personalizzato attraverso
tre diversi skill-tree con abilità attive e passive. Ogni abilità può essere
potenziata singolarmente per migliorarne gli effetti, inoltre si possono anche
mescolare bonus di diversi skill-tree per creare delle build “ibride” che
aprono potenzialmente a decine di combinazioni per soddisfare ogni esigenza.
Inoltre in qualsiasi momento si possono riassegnare i punti per sperimentare
combinazioni differenti.

A livello di gameplay Borderlands 3 riprende la tradizionale
formula di gioco tanto apprezzata dai fan, in cui l’azione adrenalinica dei
first-person shooter sposa la profondità dei giochi di ruolo in un mix a dir
poco perfetto. In questo terzo capitolo della serie il combat system in
generale e gli scontri a fuoco sono stati vistosamente svecchiati grazie a un
sistema di movimento più dinamico. I giocatori possono ora effettuare scivolate
durante le sparatorie, arrampicarsi per raggiungere eventuali alture e infine
schiantarsi al suolo, con uno scenografico attacco in picchiata. Tutto
contribuisce allo sviluppo di un’azione più trascinante rispetto al passato, destinata
a decollare con le stravaganti bocche da fuoco e le abilità dei cacciatori
della Cripta. Che sia l’erculea Sirena Amara, l’impertinente Zane, l’enigmatico
FL4K o la letale Moze, la scelta non cambierà il risultato finale, regalando
sempre del puro e coinvolgente caos dal primo all’ultimo minuto della campagna.
Per quanto riguarda le armi, in Borderlands 3 si possono raccogliere un numero
davvero impressinante di fucili d’assalto, SMG, shotgun e lanciarazzi che
sembrano concepiti da una mente folle, con significativi passi in avanti in
termini di fantasia e di mera potenza di fuoco; come se ciò non bastasse, molte
armi offriranno una modalità di fuoco secondaria, che permetterà di agganciare
un nemico con i proiettili traccianti, passare dallo sparo automatico alla
raffica o lanciare scariche di micro-razzi dalla canna di quella che sembra
solo un’”inoffensiva” pistola. Insomma, se non si fosse ancora capito il titolo
offre centinaia di scontri in cui il caos sarà all’ordine del giorno, talvolta
con effetti disorientanti sull’azione trasposta su schermo, ma Borderlands 3 offre
molto di più di qualche boss fight impegnativa o dell’ennesima carneficina di
nemici. Affiancando la storyline principale, le quest secondarie raccontano le
curiose vicende di alcuni personaggi fuori dal coro che, paradossalmente, si
riveleranno essere le figure più caratteristiche di Pandora e dintorni.
Puntando sulla varietà delle folli situazioni esposte, e su una scrittura, in
questo caso, sorprendentemente ispirata, gran parte delle missioni secondarie regalano
esperienze stimolanti e momenti di pura ilarità, che vanno ben oltre la
semplice consegna del solito pacchetto o della taglia da riscattare. Inoltre va
sottolineato il lavoro certosino svolto dal team di sviluppo in quanto il
titolo è stracolmo di squisiti riferimenti alla cultura pop anni 80 e infarcito
di continui rimandi agli altri episodi del franchise, The Pre-Sequel compreso. Inoltre
è bene sottolineare che le side-quest offrono ai Cacciatori più valorosi laute
ricompense oltre che essere un pretesto per esplorare a fondo la rumorosa
galassia di Borderlands 3.

Nell’ultima opera di Gearbox la varietà è l’aspetto
portante, infatti, il titolo offre il maggior numero di scenari esplorabili dai
fan della serie, che potranno finalmente abbandonare il pianeta Pandora per
intraprendere un viaggio interplanetario alla ricerca delle Cripte. Questa è
l’occasione per rifarsi gli occhi sui colossali grattacieli ultrafuturistici di
Promethea, per meditare nei templi di Athenas o per esplorare le paludi
selvagge di Eden-6. Per intraprendere i viaggi spaziali basterà impostare la
rotta dalla sala di comando della Sanctuary-III, nave dei Crimson Raider e hub
centrale della campagna, e preparsi all’atterraggio. Il mondo di gioco è
nuovamente suddiviso in macro-aree, collegate tra loro attraverso varchi e
stazioni adibite al viaggio rapido: insomma, un ritorno al passato che sà di
occasione sprecata nei confronti di un potenziale open world, ma che, se non
altro, può ora offrire dei caricamenti sensibilmente ridotti. Da apprezzare,
inoltre, l’inedita verticalità dell’ambientazione, che spesso invita i
giocatori a puntare gli occhi verso l’alto e a sfruttare la nuova scalata. In
Borderlands 3 una volta atterrati sul pianeta destinazione, ci si potrà dirigee
alla prima stazione Catch-A-Ride e utilizzare uno dei veicoli disponibili. Tra
questi si trovano le solite camionette corazzate e i runner in stile Mad Max,
affiancati dai nuovi futuristici Cyclone che permettono di sfrecciare a tutta
velocità verso l’ignoto all’interno di una ruota gigante. L’esplorazione dello
scenario è incentivata dalla presenza di oggetti collezionabili disseminati in
ogni area: tra questi sono presenti i diari di Typhon DeLeon, il primo
Cacciatore della Cripta, o dei nuovi componenti per i bolidi di Ellie. Tra i
contenuti da scovare ci sono anche alcune sfide esclusive, come le taglie di
Zer0 in cui sarà necessario uccidere i ricercati o le cacce leggendarie di Sir
Hammerlock, con creature esotiche da studiare e da far fuori, ovviamente.

https://www.youtube.com/watch?v=hdImDagjNGQ

Complessivamente l’avventura di Gearbox ha una durata che
spazia tra le 40 e le 60 ore, a seconda di come si gioca, ma il bello di
Borderlands 3 è che offre un alto tasso di rigiocabilità. Dopo aver portato a
termine la campagna infatti sarà possibile intraprendere diverse modalità di
gioco con cui proseguire nell’avventura o, in alternativa, ricominciare da capo
ma con una marcia in più. La prima novità endgame si chiama Modalità Caos.
Suddivisa in tre diversi livelli di sfida, essa dà una maggiore probabilità di ottenere
i pezzi di loot più rari e di ricevere percentuali bonus sull’esperienza, il
denaro e l’Eridium guadagnati. Il prezzo da pagare coincide con un
considerevole aumento dell’energia e della corazza dei nemici, così come
diverse mod che potenzieranno ulteriormente gli avversari con resistenze ai
proiettili, ai danni elementali e chi più ne ha più ne metta. Puro e semplice
caos, nulla da aggiungere. Segue la Modalità Vero Cacciatore della Cripta, anch’essa
contenente ricompense più ghiotte e criminali più ardui da affrontare, ma che
in questo caso non offre nulla di nuovo se non il rivivere la storia di
Borderlands 3, conservando tutti i progressi raggiunti fino a quel momento e
mettendo contro livelli molto più duri da abbattere. E’ bene sottolineare che il
sistema di progressione del gioco non è legato al singolo personaggio, bensì
all’intero account, permettendo quindi di guadagnare nuovi gradi utilizzando
anche altri Cacciatori. Un’aggiunta molto interessante, soprattutto agli occhi
di chi macina numeri per scovare le migliori combinazioni per la propria build.
Forti dei bonus e dell’equipaggiamento ottenuto sul campo, i giocatori in cerca
di una vera sfida potranno mettersi alla prova in Circle of Slaughter, la
modalità “orda” ideata dall’inimitabile Torgue, o nei Terreni di Prova. Mentre
la prima si presenta come un piacevole passatempo da sperimentare da soli o in
co-op, le arene di Terreni di Prova richiederanno grande concentrazione e,
possibilmente, l’aiuto di un amico (ricordiamo che in Borderlands 3 si può
giocare fino a 4 giocatori contemporaneamente in qualsiasi modalità di gioco),
nel disperato tentativo di superare le numerose ondate e lo scontro finale con
il temibile boss.

Sul versante grafico/tecnico Borderlands 3 sfoggia il suo
caratteristico stile “disegnato” che ha reso famosa la serie, e il
passaggio alle nuove console (se si esclude la remastered Handsome Collection)
si nota grazie ad una pulizia generale dell’immagine e un maggior numero di
dettagli a schermo, sia per quanto riguarda i nemici che per le stesse armi,
che possono anche essere decorate con diversi accessori. Peccato, però, che il
comparto visivo di Borderlands 3 cada in qualche imperfezione tecnica. I primi
problemi che affliggono le versioni PS4 e Xbox One si palesano nel framerate.
Su PS4 Pro e Xbox One X, Gearbox Software propone due diverse modalità
grafiche, Prestazioni e Risoluzione, che prediligono rispettivamente la
fluidità visiva (60 fps) e il livello di dettaglio (4K). A conti fatti, la
prima opzione si è dimostrata la scelta preferibile per godere pienamente del
titolo, là dove Risoluzione compromette in maniera evidente l’azione di gioco;
eppure, neanche i 60 fotogrammi al secondo si dimostrano solidissimi, perdendo
diversi frame nelle situazioni più concitate dell’avventura. È possibile
arginare tali problemi disattivando le notifiche Social, ma solo in piccola
parte. Passando sopra l’instabilità del framerate (fortunatamente rara), gli
occasionali pop-in delle texture e i bug si viene ricompensati con un clamoroso
colpo d’occhio, offerto dagli sconfinati scenari che si esploreranno e dai più
dettagliati modelli poligonali. Netto miglioramento anche per le curatissime
animazioni, che segnano un notevole distacco dalle precedenti avventure della
serie. Un elemento che ci ha davvero colpiti di Borderlands 3, tuttavia, è
legato al sonoro. Non stiamo parlando della soundtrack, che in ogni caso è
davvero molto bella da ascoltare, ma ci riferiamo al doppiaggio in italiano:
ogni singolo personaggio prende vita attraverso interpretazioni a dir poco sensazionali,
con una scelta delle voci sempre azzeccata. Un grande plauso al registro
umoristico scelto che fa letteralmente scompisciare dalle risate in quanto non
è mai esagerato ma si sposa perfettamente con le situazioni presenti sullo
schermo. Tirando le somme, se si passa sopra i leggeri problemi di framerate,
Borderlands 3 rappresenta pienamente tutto ciò che un vero appassionato della
saga desidera, ma è anche un ottimo titolo per chi si avvicina per la prima
volta al brand. La comicità travolgente e il gameplay semplice ma in grado di
creare dipendenza fanno trascorrere le ore in maniera piacevole e spensierata,
e non si vedrà l’ora di scoprire quali folli missioni aspettano ad ogni nuova
area e pianeta. Insomma, l’ultima fatica di Gearbox è un titolo di un certo
spessore, che non giocare sarebbe davvero un peccato e che continuare dopo l’endgame
sarebbe un vero spreco. Un arsenale spaventoso, mezzi assurdi, follia allo
stato puro, humor intelligente, riferimenti alla cultura pop e tantissime cose
da fare fanno di Borderlands 3 una vera perla nell’olimpo del gaming.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise