Calcata 4.0, #NoBavaglio: resistenza e disobbedienza le parole chiave per la prima edizione del premio giornalismo digitale

Grande partecipazione per la prima edizione del Premio di Giornalismo Digitale ideato e organizzato dalla Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati, con il patrocino del Comune di Calcata, antico borgo medioevale, in provincia di Viterbo, a circa 40 chilometri da Roma.

L’evento si è tenuto nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 maggio 2019 nella suggestiva cornice naturale del borgo di Calcata Vecchia all’interno della sala del Granarone.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 9/5/2019

“Ci candidiamo ad essere la residenza della Resistenza perché la Resistenza sta avendo molte difficoltà nel trovare una residenza in Italia, proprio per questo Calcata può esserne sede attiva con convizione e partecipazione. Dobbiamo guardare al futuro e Calcata 4.0 può contribuire a creare uno sviluppo sostenibile di questo borgo incantato che ha affascinato tanti artisti, personaggi della cultura e intellettuali”.”Le parole del sindaco di Calcata Sandra Pandolfi in apertura della manifestazione hanno ben sintetizzato lo spirito del Premio di Giornalismo Digitale ideato da NoBavaglio una rete di giornalisti e attivisti per i diritti umani e civili.

Il giornalista di Repubblica e tra i fondatori di NoBavaglio Marino Bisso lo ha definito un “non premio” in quanto l’intenzione è quella di “creare un laboratorio per valorizzare le storie delle nuove forme di resistenza e disobbedienza civile, un nuovo modello di giornalismo possibile grazie ai nuovi strumenti tecnologici inoovativi forniti dall’era digitale” Questo “non premio” è nato con la volontà di portare avanti questi lavori a Calcata ma anche a Roma e in altri ambiti al fine di promuovere a 360° le intenzioni di cui è portatore e non dare soltanto un premio spot,fine a se stesso.

“Del resto – ha detto lo storico giornalista Carlo Picozza, tra i fondatori di NoBavaglio e consigliere dell’ordine dei giornalisti del Lazio che ha inteso spiegare il senso della disobbedienza, una disobbedienza attiva che parte da queste iniziative – siamo in un mondo fatto di tanti “ismi”, egoismi che la fanno da padrone e in qualche modo sintetizzano tutti gli altri “ismi”… particolarismi, sovranismi, nazionalismi, populismi. Poi Picozza ha chiesto in forma retorico-ironica come si chiama il vicepresidente del Consiglio e ha aggiunto… ai “Salvinismi” (video Picozza).

È intervenuto anche il presidente del Biodistretto della via Amerina Famiano Crucianelli, il quale rappresenta una associazione che raccoglie tredici comuni del basso Viterbese, e della quale fanno parte gli agricoltori che praticano coltivazioni biologiche. Crucianelli ha puntato l’accento sulla necessità di tutelare l’ambiente per evitare disastri ambientali irreversibili: “(video Crucianelli ) la nocciola è stata e sarà una ricchezza. Però se la sua coltivazione continua senza regole, e senza rispetto per ambiente, suolo, acqua, aria arriverà a compromettere la salute delle persone e il territorio”.

Tra i sostenitori di Calcata 4.0 c’è la Cgil Roma Nord, Civitavecchia, Viterbo: “Una organizzazione sindacale intesa come luogo di confronto che ha come fondamento i principi di uguaglianza e di solidarietà e come caposaldo i diritti sociali e civili su cui si basa la nostra Costituzione – ha spiegato Stefania Pomante segretaria generale -e proprio per queste ragioni promuoviamo forme di attivismo civico che comportano l’esercizio di responsabilità nell’ambito delle politiche pubbliche soprattutto al fine di sostenere i soggetti in condizione di debolezza”.

Le inchieste giornalistiche scelte dalla giuria si sono distinte per aver affrontato tematiche inerenti la lotta alle diseguaglianze e nuove povertà; immigrazione e inclusione sociale; difesa dell’ambiente e nuove periferie. Per la selezione dei lavori video giornalistici, curata dalla Rete NoBavaglio in collaborazione con Castelnuovo Fotografia e CiviTonica e GVpress , è stata creata una giuria formata da esperti del settore e da personalità della cultura, tra le quali: Paolo Portoghesi, architetto e urbanista, Enrica Scalfari direttrice di Agf, Pietro Suber giornalista Mediaset e responsabile Carta di Roma, Marino Bisso giornalista La Repubblica e Rete NoBavaglio, Elisabetta Portoghese direttrice artistica ‘Castelnuovo Fotografia’, Carlo Picozza Ordine dei Giornalisti del Lazio, giornalista La Repubblica, Valerio Piccioni giornalista Gazzetta dello Sport e promotore della ‘Corsa di Miguel’, Ugo Baldi giornalista Il Messaggero, Cristina Pantaleoni responsabile di ‘GVpress – Associazione italiana dei giornalisti-videomaker’, Famiano Crucianelli presidente Bio distretto della Via Amerina, Ivano Maiorella direttore Giornale Radio Sociale, Roberto Pagano giornalista Forum Terzo Settore del Lazio, Alessia Marani giornalista de Il Messaggero, Giuseppe De Marzo responsabile Politiche sociali Libera e Rete dei Numeri Pari, Vincenzo Vita direttore Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio-AAMOD, Leandro Palestini giornalista e critico televisivo, Daniele Macheda giornalista Rai News 24, Vanessa Losurdo responsabile dell’associazione Civitonica.

I docufilm premiati:

Nonostante Roma di Tiziano Locci; Inshallah Europa, (Non)Persone di Chiara Ercolani, Alessandra Mancini, Giulia Monaco Giulia, Valentina Nardo; Made in Trullo, di Bruno Pace; Vite Sospese, di Floriana Bulfon e Ivan Corbucci; Dentro le baraccopoli nascoste nel cuore di Roma, di Sara Giudice (Piazza Pulita); Non Tacere, di Fabio Grimaldi; A scuola anch’io, di Simona Filippini (Rete Scuolemigranti); Speciale roghi in Campania, di Lorenzo Giroffi e Giuseppe Manzo (Radio Televisione Svizzera); Dino, il pensionato che sfama i senzatetto, di Simona Berterame (Fanpage); Viaggio tra Italia e Tunisia: se non vale il diritto di asilo, di Angela Nittoli; Bastogi, Franca aspetta una casa popolare da 24 anni, di Veronica Altimari (RomaToday ); Beni confiscati, di Stefano Cioni (Lega Coop sociali); This must be the place, di Luigi Narici (Action Aid ); Torre Maura: un ragazzo sfida CasaPound di Alessandro Serranò.

Il premio speciale Calcata 4.0 è stato conferito a Simone di Torre Maura, con la proiezione del docuvideo di Alessandro Serranò.

Molto interessante la proiezioni: “1938 Quando scoprimmo di non essere più italiani” di Pietro Suber con l’autore e il giornalista Carlo Picozza e Matteotti. Poi l’ultimo scatto con Italo Arcuri, autore del libro Il corpo di Matteotti, Tano D’Amico, Paolo Grassini e Marino Bisso e la proiezione dell’inchiesta video su Matteotti, la pista delle tangenti nere.

Suggestiva la mostra fotografica ‘Calcata, una storia di disobbedienza’ e molto apprezzata la cultura del territorio attraverso la scoperta e la conoscenza dei prodotti, del cibo, dei vini locali grazie alle competenze dello staff di Terra Mia, Cucina & Cantina un laboratorio dei sapori specializzato nella cultura enogastronomica della Tuscia.

La trasmissione web tv Officina Stampa con la regia di Ivan Galea e la conduzione di Chiara Rai, entrambi aderenti alla rete NoBavaglio hanno seguito tutto l’evento: “Esprimiamo grande apprezzamento – hanno detto Galea e Rai – per i lavori di attiva resistenza presentati durante questa ricca edizione del premio di giornalismo digitale che anno dopo anno riuscirà ad affermare sempre di più i valori di cui è portatore”




CALCATA, CONTO ALLA ROVESCIA PER IL CORSO DI RICONOSCIMENTO DELLE ERBE SPONTANEE

Redazione

Calcata – In molti attendevano il corso di riconoscimento delle erbe spontanee e adesso è realtà nel magnifico scenario di Calcata nel viterbese.

Il corso si svolgerà tra marzo e aprile 2013, presso la sede degli ufficio del Parco del Treja, nel palazzo Baronale dell’antico borgo di Calcata. L’obiettivo è quello di fornire informazioni di base per il riconoscimento di erbe spontanee commestibili ed officinali e il loro utilizzo in cucina e nella cura del corpo.Sono previsti quattro incontri in aula e tre uscite sul campo, lungo percorsi non lontani da Calcata.I docenti sono Salvatore Bozzo, medico omeopata. Franco De Santis, esperto di erbe spontanee commestibili; docente di Fitoalimurgia presso l'Accademia delle Arti Erboristiche di Roma. Marco Sarandrea, titolare dell'azienda “l'Orto del Centauro”, che produce medicamenti Fitoterapici: docente di Erboristeria tradizionale presso l'università La Sapienza di Roma.

Alla fine del corso è prevista una degustazione di piatti a base di erbe, cucinati dai partecipanti stessi. È prevista una quota di iscrizione di 40 euro, ridotta a 35 per due componenti dello stesso nucleo familiare. Per i ragazzi fino a 12 anni la partecipazione è gratuita.

Per informazioni rivolgersi al Parco allo 0761 587617 o inviare una mail a  corsoerbe2013@parcotreja.it, o al fax 0761 588951.




CALCATA, PALAZZO BARONALE:OPERATIVO IL CENTRO VISITE DEL PARCO DEL TREJA

Redazione

Calcata (VT) – Già operativo il centro visite del Parco del Treja. Le sale espositive si trovano nel Palazzo Baronale, nel borgo di Calcata. Il Palazzo Baronale è l’edificio più importante di Calcata, con la sua torre merlata denota il profilo del borgo. Nel tempo, dopo essere stato la dimora degli Anguillara, ospitò tutti i principali servizi del paese: ufficio postale, scuola, presidio medico. Fino agli anni ’50 vi si sono svolti gli eventi principali della vita cittadina, tra cui praticamente tutti i pranzi di nozze dei calcatesi.

Il Palazzo è rimasto in stato di abbandono per lunghi anni, puntellato in alcune sue parti e privo di una porzione del tetto. Dopo l’acquisto da parte del Parco, nel 1995 l’Ente ha avviato il progetto di restauro, affidandolo all’architetto Paolo Portoghesi. Il restauro ha segnato il pieno recupero della struttura, attualmente ad uso pubblico. L’utilizzazione come spazio espositivo, o per convegni, corsi e incontri pubblici più diversi, aperto a iniziative anche non del Parco, fanno percepire il Palazzo come una struttura pienamente disponibile all’uso collettivo. Per la sua posizione il Palazzo Baronale offre un panorama imperdibile sulla sottostante valle del Treja. Le acque del fiume, che scorrono nel fitto sottobosco, sono spesso disegnate da una eterea lingua di nebbia sospesa nell’aria, che lascia intuire a colpo d’occhio il percorso dell’alveo.

Il centro visite del Parco completa le strutture informative dell’Ente. Per come è organizzato consente di integrare una serie di elementi per conoscere meglio e apprezzare i caratteri del territorio, attraverso una serie di pannelli informativi (in italiano e inglese), una mostra fotografica su alcuni scorci e aspetti suggestivi del territorio del Parco, una raccolta di campioni delle essenze arboree (xiloteca) ed una di fiori e semi del Parco, oltre ad altri materiali rinvenuti e quindi in continua integrazione, quali nidi e penne di volatili, galle di insetti, ecc.  “Il centro visite rappresenta un altro elemento nel ventaglio delle offerte del Parco – sottolinea il direttore Guaita – è strutturato con molta semplicità ed è stato realizzato con costi assai ridotti, tuttavia presenta apprezzati caratteri di stimolo, che suscitano curiosità e interesse tra i nostri visitatori.”
Il centro visite è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17, il sabato dalle 15 alle 19 e domenica dalle 11 alle 19.