Bracciano Ambiente, davanti al giudice ordinario gli ex amministratori a cui la Corte dei Conti ha chiesto un maxi risarcimento

BRACCIANO (RM) – In merito alla sentenza della II sezione centrale Appello della Corte dei Conti sulla Bracciano Ambiente, il Comune di Bracciano ha provveduto a deliberare la riproposizione del giudizio davanti al giudice ordinario nei confronti dei soggetti individuati dalla procura contabile.

Dopo che, con la sentenza n. 43/19, la II Sezione Centrale D’Appello della Corte dei Conti ha annullato la pronuncia di primo grado n. 4/17, accogliendo l’appello dei convenuti, la Giunta comunale di Bracciano lo scorso 10 settembre ha deliberato la riproposizione del giudizio davanti al Giudice Ordinario (perché competente per legge) e con tempi stringenti dettati proprio dalla Corte dei Conti, ovvero non oltre sei mesi da quando la sentenza della Corte Contabile (che risale a giugno del 2019) sia passata in giudicato.

Per incaricare i legali che si occuperanno di far in modo di dare esecuzione a quanto già accertato dalla procura contabile in sede di giurisdizione ordinaria, gli amministratori comunali hanno esperito una gara a evidenza pubblica a seguito della quale hanno affidato l’incarico.

Con il giudizio di primo grado (sentenza 4 del 2017 del 10 gennaio) sono stati individuati a risarcire il Comune di Bracciano diversi amministratori, dipendenti e funzionari ritenuti responsabili di danno erariale per un importo totale di oltre 3 milioni di euro. Sono stati ritenuti corresponsabili Giuliano Sala, Roberto Signore, Marinella Silla, Luigi Di Matteo ai quali si imputa il pagamento di 631 mila euro e rotti ciascuno. Cifre nettamente inferiori ma comunque importanti sono state imputate ad altri responsabili tra cui Antonio Pizzigallo e Stefano Paolessi, Francesco Pizzorno, Matteo Rovelli, Francesco Mazzei, Annarita Rovellini, Vincenzo Maglia, Marcello Mancini, Marcello Cancellieri, Lucia Dutto, Piera Bocci, Iride Persiani, Walter Amoroso, Valter Casagrande, Enzo De Santis, Marco Placidi.

I giudici della Corte dei Conti seguiranno da vicino l’iter del Comune di Bracciano aspettando di essere rendicontati tramite polizia giudiziaria. Addirittura per consentire la riproposizione immediata davanti al Giudice Ordinario la Procura Contabile ha messo a disposizione copia integrale di tutta la documentazione in supporto digitale.

Una vicenda che ha il suo peso dato che il giudizio civile prosegue e il Comune di Bracciano, in quanto amministrazione danneggiata, può chiedere anche in sede civile i provvedimenti cautelari per i soggetti ritenuti responsabili del danno prodotto verso la Bracciano Ambiente che è una municipalizzata ovvero partecipata dal Comune di Bracciano, dichiarata fallita nel 2016. Senz’altro si tratta di un doloroso strascico per chi ha amministrato Bracciano in passato.




Bracciano, maxi tegola sull’ex sindaco Pd Giuliano Sala: a giudizio per gravi irregolarità nella discarica di Cupinoro. Chiesto maxi risarcimento di oltre 4 milioni di euro

BRACCIANO (RM) – Bracciano ancora in cima alle cronache dopo la notizia che la Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio predisposto dal Comune di Bracciano in relazione alle deliberazioni del giugno 2016 da parte del Commissario Prefettizio, con i poteri del Consiglio Comunale, e del settembre 2016 da parte del nuovo Consiglio Comunale, a soli 2 mesi dal suo insediamento. La Corte dei Conti colpisce ancora. E la tegola, questa volta, piomba direttamente sulla testa dell’ex sindaco del Partito Democratico Giuliano Sala che ha governato la città di Bracciano per due mandati.

La Procura regionale della Corte dei Conti ha convenuto in giudizio Giuliano Sala per gravi irregolarità nella gestione della discarica di Cupinoro.

Secondo la procura si prefigura un danno erariale per cui non è ravvisabile nessun obbligo giuridico in capo alla società partecipata dal Comune Bracciano Ambiente Spa bensì in capo all’ex sindaco Pd Giuliano Sala. L’atto di citazione è già stato notificato alla parte per il risarcimento del danno. La Procura regionale ha chiesto alla sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti di condannare Sala a risarcire i danni per 4 milioni e 400 mila euro in favore della Bracciano Ambiente. L’udienza è fissata per il 15 gennaio 2019. Il Comune di Bracciano ha la possibilità di costituirsi in giudizio in quanto parte lesa.

I precedenti

A giugno del 2017 L’Osservatore d’Italia ha dato la notizia che il sindaco Sala era stato condannato a risarcire 900.000 euro per il danno erariale alla Società pubblica Bracciano Ambiente SpA. Lo ha stabilito la sentenza del 6 agosto scorso N.367/2015 della sezione regionale della Corte dei Conti del Lazio. Il danno quantificato è stato imputato per “sprechi di denaro pubblico” connessi alla gestione e realizzazione di un impianto per il trattamento del percolato presso la discarica di Cupinoro, di proprietà del Comune e concesso in gestione alla società, unitamente al servizio di discarica dei rifiuti connessi alla inefficienza dell’impianto a causa della insufficiente alimentazione energetica. Senza contare le spese extra sostenute per lo smaltimento del percolato causando così un danno al Comune di Bracciano perché socio unico della società. Parliamo degli anni 2011, 2012 e 2013 quando l’impianto del percolato o non è funzionato per nulla o comunque parzialmente.

E per la Corte dei Conti che ha emesso la sentenza il responsabile è Giuliano Sala perché il Comune, socio unico, risponderebbe direttamente degli sprechi derivanti dal mancato guadagno su un investimento così grande e sarebbe reo anche di non aver effettuato il controllo analogo. Poi l’ex sindaco ha fatto ricorso ed è stato accolto perché il giudice di prime cure, aveva spiegato Sala all’epoca, non avendo risposto e proceduto nel merito ha prodotto un vizio. Il danno ha riguardato il patrimonio della Bracciano Ambiente e, secondo l’arringa di Sala, non poteva richiamare la responsabilità diretta degli amministratori anche perché non era la fattispecie sui cui doveva pronunciarsi la sezione regionale della Corte dei Conti.

Adesso Sala è stato chiamato a giudizio e la somma di risarcimento per cui è stata chiesta la condanna è davvero molto alta.




Bracciano, discarica di Cupinoro: ecco perché Giuliano Sala è stato assolto

 

di Chiara Rai

 

BRACCIANO (RM) – Il tema è come sempre tutti gli strascichi della “mala gestio” della discarica di Cupinoro a Bracciano. La Corte dei Conti, sezione terza centrale di appello, ha accolto il ricorso dell’ex sindaco Pd Giuliano Sala sul quale era piombata un sentenza di risarcimento per danno erariale di quasi un milione di euro. Il sindaco Sala era stato infatti condannato a risarcire 900.000 euro per il danno erariale alla Società pubblica Bracciano Ambiente SpA. Lo ha stabilito la sentenza del 6 agosto scorso N.367/2015 della sezione regionale della Corte dei Conti del Lazio. Il danno quantificato è stato imputato per “sprechi di denaro pubblico” connessi alla gestione e realizzazione di un impianto per il trattamento del percolato presso la discarica di Cupinoro, di proprietà del Comune e concesso in gestione alla società, unitamente al servizio di discarica dei rifiuti connessi alla inefficienza dell’impianto a causa della insufficiente alimentazione energetica.

Dunque un impianto rivelatosi inefficiente e vanificata la spesa per la sua realizzazione per non parlarlare delle spese extra sostenute per lo smaltimento del percolato causando così un danno al Comune di Bracciano perché socio unico della società. Parliamo degli anni 2011, 2012 e 2013 quando l’impianto del percolato o non è funzionato per nulla o comunque parzialmente. E per la Corte dei Conti che ha emesso la sentenza il responsabile è Giuliano Sala perché il Comune, socio unico, risponderebbe direttamente degli sprechi derivanti dal mancato guadagno su un investimento così grande e sarebbe reo anche di non aver effettuato il controllo analogo.

 

Poi che succede? Giuliano Sala fa ricorso in appello avverso questa sentenza giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Lazio notificata a settembre del 2015 che di fatto s’impernia sul difetto di prova della sussistenza del danno imputato. Nel ricorso Sala dice sostanzialmente che il Giudice ha sostanzialmente sentenziato su un fatto diverso da quello sottopostogli che si sostanziava in via esclusiva nella imputazione dei costi al convenuto per la realizzazione dell’impianto nonché dei costi extra per lo smaltimento del percolato all’esterno. I costi, ha puntualizzato Sala nel ricorso, non sono stati sostenuti dal Comune (ndr come si capisce nella sentenza) bensì dalla società.

Inoltre si specifica che la Procura non ha mai prodotto bilanci della società (ndr per dimostrare l’effettiva perdita di efficacia dell’investimento). Non ultimo la società per l’appellante non sarebbe neppure inquadrabile come in house in quanto gestisce la discarica di Cupinoro non solo per il Comune di Bracciano ma anche per diversi altri Comuni. 

Insomma il ricorso di Sala è stato accolto perché il giudice di prime cure non avendo risposto e proceduto nel merito ha prodotto un vizio. Il danno ha riguardato il patrimonio della Bracciano Ambiente e non può richiamare la responsabilità diretta degli amministratori anche perché non è la fattispecie sui cui doveva pronunciarsi la sezione regionale della Corte dei Conti. La mala gestio grava dunque solo sul patrimonio della società stessa soggetta a regole privatistiche e di autonomia rispetto ai soci. 




Bracciano Ambiente, fallimento. Gentili: "La decisione era prevedibile"



Red. Politica

 

BRACCIANO (RM) – “Il primo pensiero va ai 50 lavoratori che perdono il lavoro e ai quali va tutta la mia solidarietà. Il mio impegno per continuare a garantire loro una occupazione sarà massimo”. E’ quanto dichiara Claudio Gentili, consigliere di opposizione a Bracciano sul fallimento della Bracciano Ambiente decretato il 21 novembre dalla sezione fallimentare del Tribunale di Civitavecchia. “La decisione – aggiunge Gentili – era prevedibile. E’ evidente che da parte dell’amministrazione comunale non è stata posta in essere alcuna azione mirata al salvataggio della società. Anzi. L’atteggiamento in Consiglio comunale è stato ostile e tutto ciò ha comportato un discapito per i lavoratori. Si apre ora una fase di esercizio provvisorio nell’attesa che venga bandita una nuova gara per l’affidamento dei servizi già assegnati alla Bracciano Ambiente. Si fanno inoltre sempre più pressanti le preoccupazioni per la discarica di Cupinoro. Al riguardo sollecitiamo la Regione Lazio a prendere atto della grave situazione che si è venuta a creare e a intervenire per quanto di sua competenza per scongiurare eventuali danni ambientali al territorio. L’impatto del fallimento anche per la tenuta del Comune di Bracciano – conclude Gentili – resta tutta da verificare ed è in questo ambito da subito poniamo tutta la nostra attenzione”

 

L'avvocato Marcello Marchesi spiega le motivazioni che hanno portato alla decisione del Tribuale "La società è fallita perché, secondo il Tribunale, “il nuovo "piano di sviluppo sostenibile della discarica di Cupinoro”, presentato dalla amministratrice Fiori, appare “in totale discontinuità rispetto alle attività prospettate nella precedente ipotesi di soluzione della crisi”, e prevederebbe il "completamento dell’impianto di fitodepurazione destinato al trattamento delle acque meteoriche di ruscellamento", la "riattivazione dell’impianto di trattamento del percolato", la realizzazione di un "impianto solare termodinamico" e la "coltivazione di essenze vegetali per l’industria farmaceutica”. Tale nuovo piano, presentato dall'amministratrice Fiori, si legge nel decreto, “appare del tutto irrelistico (…) specie considerando che il nuovo piano prevede che, una volta ottenute le diverse autorizzazioni, "la realizzazione dell’impianto sarà perseguita tramite bando di gara europeo o, in alternativa, a seguito di accordi con Enti locali”. – Dichiara in una nota l'ex amministratore della municipalizzata di Bracciano – Peraltro, prosegue il Tribunale, “il nuovo piano non è, all’attualità, stato oggetto di valutazione da parte del consiglio comunale, socio unico della proponente, che, nella seduta del 24.10.2016, si è astenuto dal formulare alcun "parere definitivo sulla validità del piano", limitandosi a deliberare "l’ottenimento da parte della Bracciano Ambiente di tutti i pareri, nulla osta, permessi, autorizzazioni, anche attraverso il ricorso alla conferenza di servizi" e "l’acquisizione da parte della Bracciano Ambiente di tutte le necessarie coperture finanziarie al progetto, tali da garantire l’inesistenza dei pericoli di futuri indebitamenti del Comune di Bracciano”, ed atteso che, “allo stato, non è stata fornita evidenza in ordine all’avvio dei complessi procedimenti amministrativi diretti all’ottenimento dei "pareri, nulla osta e autorizzazioni per realizzare gli impianti descritti nel "Piano di sviluppo sostenibile della discarica in località Cupinoro" (…), il nuovo piano, non approvato dal socio unico, privo delle necessarie attestazioni di fattibilità e carente delle necessarie autorizzazioni amministrative, rappresenterebbe un’operazione esclusivamente finalizzata a ritardare la risoluzione della crisi dell’impresa e il soddisfacimento dei creditori”.




Bracciano Ambiente: Il Tribunale ha dichiarato il fallimento della partecipata comunale

 

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – Debiti alle stelle: il tribunale di Civitavecchia ha decretato il fallimento della Bracciano Ambiente. E adesso i soli servizi che rimarranno provvisoriamente in piedi saranno quelli destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti, di manutenzione cimiteriale e di illuminazione votiva.

 

Nell’atto della Procura si sottolinea come di fatto non può ritenersi che la società in house sia dal punto di vista sostanziale un ente pubblico. Inoltre risulta dimostrato lo stato di insolvenza della debitrice, reso manifesto dal protratto inadempimento delle obbligazioni verso i creditori istanti, credito pari a €199.180,56, e dalle stesse allegazioni della debitrice, che, con la domanda di concordato preventivo, ha esposto di trovarsi in stato di crisi e nella oggettiva impossibilità di far fronte alle obbligazioni in essere, rappresentando un’esposizione debitoria complessiva di 12.289.127,82 di euro.

 

Il Tribunale ha rilevato che l’ammontare dei debiti scaduti e non pagati risultanti dagli atti dell’istruttoria prefallimentare è complessivamente superiore a euro trentamila, rilevando che la proponente, quale società in house del Comune di Bracciano, è affidataria dei servizi pubblici di raccolta differenziata dei rifiuti, di manutenzione cimiteriale e di illuminazione votiva erogati nel territorio comunale.

 

E' stato inoltre ritenuto che il pericolo derivante dal rischio di interruzione del servizio può essere evitato attraverso il ricorso all'istituto dell'esercizio provvisorio limitatamente al tempo necessario all'ente locale ad affidarlo ad un nuovo gestore (Cass. 22209/13); osservato che la Suprema Corte, nella sentenza appena citata, ha condiviso “la tesi, avanzata in dottrina e seguita anche dalla giurisprudenza di merito, secondo cui nel valutare la ricorrenza di un danno grave, in presenza del quale autorizzare l'esercizio provvisorio, il tribunale ha quindi tenuto conto non solo dell'interesse del ceto creditorio, ma anche della generalità dei terzi, fra i quali beni possono essere annoverati i cittadini che usufruiscono del servizio erogato dall'impresa fallita

 

"Ci dispiace per i dipendenti della Bracciano Ambiente e per le loro famiglie. – Ha commentato il consigliere comunale M5s Marco Tellaroli appresa la notizia – Ce l'abbiamo messa tutta, per evitare che accadesse"




Bracciano: i consiglieri Tellaroli, Persiano e Mauro interrogano sindaco e maggioranza


Leggi anche: Bracciano, Claudio Gentili: "ecco le bugie di Tondinelli"

 

 

Red. Politica

 

 


BRACCIANO (RM) – A Bracciano i consiglieri comunali Marco Tellaroli, Alessandro Persiano  e Donato Mauro hanno presentato un'interrogazione urgente a risposta scritta al Sindaco Armando Tondinelli e tutti i  Consiglieri Comunali di maggioranza, per sapere se:


●    gli atti sui quali si è fondata la decisione di rinvio a futura deliberazione del  punto n. 6 dell'Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 24 ottobre 2016:"Indirizzi in merito al piano di sviluppo sostenibile della discarica presentata dalla societa' Bracciano Ambiente s.p.a.",

ovvero:
–    la "Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635";
–    “L’emendamento prodotto dal Sindaco Armando Tondinelli del 24/10/2016 con oggetto "Deliberazione della Deputazione Agraria Atto n.44 del 21/10/2016 protocollo 37635";

sono stati letti e confrontati nell’ambito della maggioranza, prima di essere votati e approvati;


●    erano a conoscenza delle autorizzazioni ancora in essere, e delle date di rinnovo delle stesse, come ad esempio l’autorizzazione integrata ambientale per la discarica di Bracciano, approvata dal Consiglio dei Ministri il 08-08-2014, e quindi successiva alla comunicazione di cui al prot. n. 157 prodotto dall'ex Amministratore della Bracciano Ambiente (prot. A.U. 18 del 09 maggio 2014);


●    erano a conoscenza del “contratto di concessione del 21 aprile 2010, registrato il 26 aprile 2010 con n. 3336, serie 3, Ufficio Entrate Roma 3”, e in particolare se avevano contezza in merito alla durata della concessione, e dell’Art. 6 Recesso Parziale del Concessionario;


●    erano a conoscenza del fatto che, essendo il contratto di concessione stipulato tra l’Università  Agraria di Bracciano e la Bracciano Ambiente S.p.A, qualora la stessa fallisse (poiché a seguito della mancata approvazione di un piano di continuità aziendale,  non riuscirebbe a superare la fase critica della richiesta di fallimento), le terre di Cupinoro tornerebbero nella disponibilità dell’Università Agraria stessa, e la post-gestione della discarica di Cupinoro tornerebbe nelle mani della Regione Lazio;

 

●    erano a conoscenza del fatto che, in caso di fallimento, viste le autorizzazioni ancora in essere, il sito di Cupinoro potrebbe comunque avere un valore di milioni di Euro. Un sito che sarebbe quindi in grado di attrarre facilmente sul territorio appetiti di imprenditori privati, che puntano al business dei rifiuti per perseguire il profitto piuttosto che l’interesse pubblico;

 

●    si ritiene verosimile che il Sindaco, Dott. Armando Tondinelli, non fosse a conoscenza del dettato e degli effetti del contratto in parola, atteso che ha svolto un ruolo importante nella giunta pro-tempore che ha istituito la BA, e che fa parte del consiglio comunale da oltre due lustri.

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Bracciano, Claudio Gentili: "ecco le bugie di Tondinelli"

 

Red. Politica

BRACCIANO (RM)
–  “L’ultima bugia in ordine di tempo del sindaco Armando Tondinelli si ripercuote pesantemente sulle sorti della Bracciano Ambiente. Il sindaco, con un teatrino che non fa onore all’istituzione che rappresenta, l’ha detta in Consiglio Comunale il 24 ottobre scorso sbandierando ad arte una delibera dell’Università Agraria dalla lettura della quale, ad avviso del sindaco, la disponibilità delle aree da parte dell’Università Agraria sarebbe venuta meno già a partire dal 9 maggio 2014”. E’ quanto afferma Claudio Gentili, consigliere comunale di opposizione (Per un'altra Bracciano) intervenendo sulla spinosa questione della Bracciano Ambiente per la quale pende una procedura fallimentare il cui esito è atteso per il prossimo 11 novembre. “Si è trattato – sottolinea Gentili –  di una bugia in piena regola che, traendo in inganno l’intera maggioranza, ha determinato di fatto il rinvio a data da destinarsi dell’approvazione del cosiddetto “Piano sostenibile per Cupinoro”, unico strumento utile, al momento, da produrre in sede di concordato preventivo per scongiurare il definitivo fallimento della multiservizi.

Nulla di più falso.  Secondo il consigliere Gentili a "sbugiardare Tondinelli" ci sono infatti non solo un fitto carteggio tra Bracciano Ambiente e Università Agraria ma ora anche la presa di posizione dell’amministratore della multiservizi, l’avvocato Silvia Fiori (nominata peraltro dalla giunta Tondinelli). L’amministratore unico della società in una comunicazione del 25 ottobre 2016 scrive nero su bianco che “stante l’insussistenza di formali atti da parte dell’Università Agraria circa l’asserita risoluzione per inadempimento del contratto di concessione a fronte delle reiterate richieste di adempimento, il contratto, attesa la circostanza delle richiamate autorizzazioni, a parere della scrivente, deve considerarsi in essere”. 

 

"Sono molte inoltre – prosegue Gentili – le comunicazioni del 2014 tra Bracciano Ambiente ed Università Agraria riguardo la sussistenza del contratto risalente al 21 aprile 2010. Da ultimo quella dell’8 giugno 2016 in cui l’Università Agraria richiede al commissario giudiziale, dottor Sirleo, di vedere riconosciuto come credito privilegiato il credito vantato nei confronti della Bracciano Ambiente pari ad euro 298.000 circa  per il periodo aprile 2014 – giugno 2015. Bugie quindi a non finire da parte di Tondinelli che non giovano certo alla soluzione della vicenda e che anzi alimentano problemi e conteziosi. Probabilmente dare seguito a nuove denunce è stata la ragione di fondo che ha animato il sindaco nel chiedere il rinvio. Perché – si chiede Gentili – nell’emendamento con il quale è stato proposto il rinvio, Tondinelli sollecita – testuali parole – che “è altresì interesse del Consiglio comunale accertare la verità e perseguire i responsabili di eventuali condotte illecite, illegittime o foriere di danno erariale?”. Tondinelli – sottolinea ancora Gentili – prosegue nel suo atteggiamento persecutorio. La verità è che la creazione della Bracciano Ambiente, nata per volere di Tondinelli e per la quale, all’epoca votai contro, è stata descritta come “dissennata” dai sostituti procuratori che se ne sono occupati. Un peccato originale del quale oggi Tondinelli si vorrebbe liberare lanciando accuse a 360 gradi? Sarebbe opportuno – conclude Gentili – che il sindaco di Bracciano, per il ruolo che svolge mostrasse un maggiore senso di responsabilità, astenendosi da comportamenti mendaci, che solleticano solo il proprio desiderio di rivalsa, e lavorando per il bene, e non contro, il bene della comunità di Bracciano”.




BRACCIANO, IL SINDACO SALA: A CHI FA COMODO IL FALLIMENTO DELLA BRACCIANO AMBIENTE?

Redazione
Bracciano (RM)
– ”A chi fa comodo il fallimento di una azienda al 100 per cento pubblica? Forse ai privati professionisti del rifiuto? Sono queste le domande che mi pongo oggi. Sono queste le mie preoccupazioni”.  E’ quanto si è chiesto il sindaco di Bracciano Giuliano Sala ieri nel corso di una intervista per un servizio che andrà in onda su La7.   “Con una Autorizzazione Integrata Ambientale, approvata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quale si rinnova il decreto che autorizza a realizzare nel sito un impianto di trattamento meccanico biologico e un impianto di trattamento della frazione organica con digestore anaerobico, gli unici due impianti autorizzati nella Regione Lazio ultimamente, Cupinoro – ha detto Sala – è un sito che può valere milioni di euro, in grado  di attrarre sul territorio molti “appetiti” di imprenditori privati che puntano al business dei rifiuti”.
 
“Qualora la Bracciano Ambiente non riesca a superare la fase critica della richiesta di fallimento, per la  mancata approvazione del  piano di continuità aziendale – ha precisato ancora Sala-  la Società andrebbe in fallimento e con pochi spiccioli si potrebbero acquisire le autorizzazioni dei due progetti approvati, previsti nell’autorizzazione integrata ambiental”.
 
Ed ancora “La conseguenza sarebbe  che chi, come il privato, persegue il profitto e non l’interesse pubblico, potrebbe nuovamente avere il controllo e gestire il sito di Cupinoro. E l’ultimo esempio di privati che hanno gestito il sito e l’impiantistica, lo abbiamo avuto con la Soc. S.E.L., a.r.l. ,che nel 2004 è scappata, o messa nella condizione di scappare (direi ben volentieri), dalla gestione di Cupinoro, proprio nel momento in cui doveva sostenere i costi elevatissimi della gestione post-operativa. E il tutto è avvenuto nell’assordante silenzio delle varie autorità commissariali o regionali, che non hanno nemmeno preteso il rilascio delle garanzie finanziarie previste nel D.lgs. 36/2013”. 
 
Rispondendo alle domande sui monitoraggi ambientali in atto, Sala ha sottolineato che la Bracciano Ambiente, come prescritto dall’AIA, attua i monitoraggi di propria competenza secondo i tempi e le modalità stabiliti nella stessa autorizzazione e sotto il controllo del direttore tecnico dell’impianto. Ha aggiunto inoltre che Arpa Lazio compie i propri monitoraggi in autonomia e che pertanto sarebbe da chiedere all’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Regionale perché, come risulterebbe da una risposta inviata dall’Agenzia al sindaco di Cerveteri, gli ultimi monitoraggi risalirebbero al 2010.
 
Riguardo la messa in sicurezza della discarica, Sala ha inoltre ribadito, come ha già fatto più volte, che è stata la Bracciano Ambiente a farsi carico della tenuta in sicurezza, del controllo e della  bonifica dell’area coltivata dal privato sino al 2004, accollandosi tutte le spese necessarie dal 2004 , anno in cui fu costituita la multiservizi  Bracciano Ambiente Spa, ad oggi e che la Regione Lazio, a ristoro parziale delle spese relative sostenute, con un recente delibera di Giunta Regionale,  ha disposto l’assegnazione a titolo di risarcimento di una somma di oltre 10 milioni di euro al Comune di Bracciano, in qualità di socio unico della Bracciano Ambiente.
 
Nel sottolineare poi che la discarica è chiusa al conferimento dal 31 gennaio 2014, Sala ha precisato che il 10 agosto scorso si è conclusa la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto di modellazione morfologica finale e della realizzazione del capping definitivo, ai sensi del Decreto legislativo. 36/2003, presentato sull’intero sito di Cupinoro, dalla Bracciano Ambiente Spa, “passaggio amministrativo propedeutico – ha concluso il sindaco di Bracciano – alla emissione del decreto di chiusura che dovrà emettere la Regione Lazio. Successivamente, ricevuto detto decreto, si provvederà alla sistemazione del sito, seguendo i passaggi previsti nel progetto approvato, sino alla piantumazione finale delle essenze arboree”.  

 




BRACCIANO: IL SINDACO GIULIANO SALA FA IL PUNTO SULLA BRACCIANO AMBIENTE

Redazione
Bracciano (RM)
– Rinviata al 3 giugno prossimo l’udienza riguardante l’istanza di fallimento della multiservizi Bracciano Ambiente,  richiesto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia a seguito di accertamenti  svolti dalla Guardia di Finanza e riassunti in una annotazione che evidenzia in particolare debiti  verso la Regione Lazio relativi alla ecotassa.
 
Lo precisa il sindaco di Bracciano Giuliano Sala, ricordando anche come il presunto debito con l’erario, alla luce della delibera di Giunta Regionale n. 317 del 20 aprile 2014, è oggetto  di un procedimento che riconosce l’abbattimento alla partecipata del debito tributario regionale maturato al 31/12/2013 “fino alla concorrenza di una somma pari a €. 10.453.107,68”.
 
“La delibera di Giunta Regionale – spiega il sindaco Sala – ha riconosciuto i maggiori oneri consistenti nelle attività poste in essere dalla Bracciano Ambiente per il recupero ambientale e l’attività di gestione di fatto operata degli invasi precedentemente coltivati da altri, ovvero dalla SEL, dal 1 luglio 2004 al 31 dicembre 2013 “nell’interesse collettivo – dice la delibera – della cittadinanza e al fine di favorire il rispetto degli standard ambientali ed igienici stabiliti dalla normativa vigente”.
 
“La valutazione delle spese a corredo della delibera regionale ed effettuata dagli incaricati della Regione – aggiunge Sala – ha accertato, recentemente,  in €.11.719.941 euro la somma impiegata allo scopo dalla Bracciano Ambiente. Si noti che – aggiunge il sindaco – si tratta di una somma che supera i 10.000.000,00 euro dovuti a titolo di ecotassa e che costituiscono la quasi totalità  del presunto debito che la procura ha rilevato per avviare la istanza di fallimento. La stessa delibera regionale – spiega ancora Sala – prevede che venga effettuata una relazione per individuare le eventuali responsabilità in sede regionale per quanto riguarda la mancata riscossione, all’epoca, di quanto dovuto a titolo di ecotassa e soprattutto la mancata richiesta e presentazione delle dovute garanzie finanziarie”.
 
Per quanto riguarda la Conferenza dei Servizi che si è tenuta il 16 aprile scorso in Regione il sindaco Sala fa presente che il Mibact ha richiesto una integrazione della documentazione che la Bracciano Ambiente presenterà in tempi brevi, con la finalità di chiudere la conferenza propedeutica alla emissione del decreto di chiusura da parte della Regione Lazio, nei tempi previsti dalla normativa.
 
“Solo successivamente – precisa il sindaco- la Conferenza valuterà nel merito il progetto presentato dalla Bracciano Ambiente per la modellazione morfologica e il capping dell’intero invaso di discarica, ovvero delle procedura di chiusura definitiva dell’attuale “panettone”. Il progetto presentato, per una questione di carattere tecnico, riguarda l’intero invaso, ma la Bracciano Ambiente sosterrà le spese ed interverrà esclusivamente nella parte di bacino autorizzato e coltivato  dalla società, pari a 825.000 metri cubi. A riguardo, come previsto dal D.Lgs. 36/2003, la Società ha presentato, a garanzia della post gestione dell’area gestita direttamente,  una garanzia finanziaria per l’importo di €.  8.076.500,00”.
 
Riguardo la visita  dell’eurodeputata Eleonora Forenza presso la discarica di Cupinoro, il sindaco smorza le polemiche, dichiarando che la Bracciano Ambiente  aveva comunicato due giorni fa, con una nota, l’impossibilità ad effettuare la visita in data 23 aprile, a causa della indisponibilità del Direttore Tecnico dell’impianto, persona titolata a  fornire dati tecnici utili ad una consapevole presa visione dell’effettiva situazione dell’impianto.
 
“Sono a conoscenza – aggiunge Sala – che la visita già programmata in una data precedente, era stata rinviata in modo repentino dal suo staff,  a causa della indisponibilità dell’europarlamentare stessa, mentre la richiesta di rinvio per motivi di salute del Direttore della discarica, è stata presa come una volontà di impedire l’accesso in discarica. Come sempre constato che, per alcuni, la democrazia e la partecipazione funziona a senso unico. E’ stata alimentata una polemica, a mio avviso, non giustificata”.
 




BRACCIANO: SEGNALI DI PROTESTA DAGLI OPERATORI DELLA BRACCIANO AMBIENTE

 

La mattina del 20 gennaio i braccianesi hanno ritrovato, fuori la porta, i rifiuti lasciati prima di coricarsi alle cure della Bracciano Ambiente. La curiosa e spiacevole vicenda, si è poi scoperto essere una forma di protesta azionata dagli operatori della Bracciano Ambiente per protestare contro le mancate erogazioni dello stipendio: sembra, infatti, che negli ultimi mesi abbiano ricevuto non più del 50% della paga.
 

Nota a cura di "Cittadini di Bracciano in Movimento"

Bracciano (RM) – Dopo gli ultimi cambiamenti che hanno interessato l gestione dei rifiuti nel nostro territorio, la società partecipata dal Comune, già in difficoltà economiche, ha accusato un netto calo nella qualità del servizio gestione dei rifiuti, per cause inerenti la gestione amministrativa, operativa e organizzativa, e la chiusura verso le nuove procedure di recupero rifiuti.
Sembra che a Bracciano l’emergenza rifiuti non trovi soluzione. I cittadini, esausti, mal sopportano i disagi di ordine pubblico e i rischi sanitari a cui sono costantemente esposti, e considerano predatorie le tariffe che pagano per questi non-servizi. La Giunta Sala non ha fatto nulla per evitare i disagi causati dalla riorganizzazione della raccolta dei rifiuti introdotta nel territorio, mentre la Bracciano Ambiente, che a conti fatti ha tagliato i servizi, ha creduto di trarsi d’impaccio distribuendo (in ritardo e a non tutti gli utenti) il calendario dei ritiri e qualche rotolo di sacchetti. La morale è sempre la stessa: l’amministrazione si sbizzarrisce, e Pantalone paga, ignaro di come i servizi vengono organizzati, e dove le tasse versate vengono risucchiate.
Gratuite sono soltanto le risate (quando non sono lacrime) che ci regala l’Unione Democratica per Bracciano, nel libro di barzellette più famoso del paese: il mitico Programma di Governo 2012/2017 dell’Amministrazione Giuliano Sala, dove possiamo rileggere le migliori freddure mai inventate da un braccianese
• Miglioramenti nella gestione dei rifiuti da parte della Bracciano Ambiente
• Per aumentare l'intercettazione dei rifiuti differenziati, nelle località dove la tipologia abitativa lo consente, passare dalla raccolta di prossimità a quella porta a porta;
 • Per rendere più efficiente la raccolta differenziata nelle zone maggiormente urbanizzate, come quella di Bracciano nuova, verificare, caso per caso, la possibilità di realizzare aree pertinenziali esclusive gestite direttamente dai condomini.
• Prevedere l'ampliamento dell'isola ecologica per ottimizzare la differenziazione delle diverse tipologie di rifiuti. Insistere con il demanio militare per l'acquisizione delle aree limitrofe all'attuale struttura;
• Continuare con campagne di sensibilizzazione sulla RD, in particolare nelle scuole;
• Creare nuovi posti di lavoro attraverso la trasformazione della Bracciano Ambiente SpA in una società che gestisca, secondo processi industriali virtuosi, la filiera della trasformazione e riutilizzo dei rifiuti attraverso la realizzazione di un'impiantistica e la realizzazione di piattaforme di trattamento di plastica, carta e metallo.

Tornando alla realtà, vale la pena ricordare che usando un’applicazione del sistema delle otto R: (Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Rilocalizzare, Ridurre, Riusare, Riciclare) permetterebbe di creare posti di lavoro, di tagliare le tariffe (Ta.Ri. -40% circa), e di portare trasparenza e legalità in un campo tipicamente attenzionato dalle ecomafie. L’applicazione della tariffa puntuale, come dimostra l’esperienza dei Comuni pionieri, premierebbe i comportamenti virtuosi dei cittadini: chi più ricicla meno paga.

In attesa di un nuovo Rinascimento braccianese, esprimiamo la nostra solidarietà agli Operatori della Bracciano Ambiente, augurando loro di giungere presto ad una soluzione. A tutta la cittadinanza, invece, auguriamo che i recenti problemi non vengano strumentalizzati dall’attuale maggioranza per forzare la reapertura della discarica, bypassando tutti i pareri negativi degli organi di controllo.
Ora attendiamo spiegazioni da parte dell'Amministrazione sul diservizio: si è trattato di una protesta isolata o dobbiamo iniziare ad abituarci? Esiste un piano di raccolta straordinario dei sacchetti che attendono sui marciapiedi e per le strade? Perché la raccolta differenziata messa in atto produce risultati così scadenti?
 




BRACCIANO, CUPINORO. VIA LIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: LA BRACCIANO AMBIENTE ORGANIZZERA' L'ULTIMO PIANO INDUSTRIALE

Redazione

Bracciano Cupinoro (RM) – “Il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata ieri dal Consiglio dei Ministri, permetterà alla Bracciano Ambiente spa di organizzarsi per attuare l’ultima proposta di piano industriale presentata dall’amministratore Unico ed approvata dal Consiglio comunale, tarando gli interventi impiantistici alle esigenze del bacino di riferimento che sarà esclusivamente quello dei 25 comuni che precedentemente conferivano a Cupinoro”. E’ quanto sottolinea oggi il sindaco di Bracciano Giuliano Sala dopo la decisione presa ieri dal governo per il rinnovo dell’Aia per l’impianto di smaltimento rifiuti di Cupinoro.

 “Sarà necessario impegnarsi – prosegue Sala – affinché la realizzazione degli impianti tenga conto delle mutate esigenze, con particolare attenzione alla forte riduzione di produzione di rifiuto indifferenziato poiché ormai 13 dei 25 comuni del bacino di riferimento hanno attivato la raccolta differenziata porta a porta”.

“Ritengo importante – aggiunge Sala – un confronto con i sindaci del territorio per condividere con il management della municipalizzata, nel rispetto dei ruoli, la migliore strategia attuabile per realizzare a Cupinoro una filiera virtuosa del trattamento del rifiuto proveniente dalla raccolta differenziata, avendo attenzione anche alle posizioni di quei comitati che sul tema mi sembra importante siano coinvolti. Ribadisco con fermezza, dopo aver ascoltato e letto in questo periodo tante dichiarazioni in libertà, alcune condivisibili ed altre meno, che – precisa il sindaco di Bracciano – per quanto riguarda la posizione dell’amministrazione comunale ci sono alcuni punti fermi inderogabili, per il rilancio delle attività di Cupinoro: il primo è che nel sito non potranno più essere abbancati rifiuti indifferenziati; il secondo è che l’impiantistica sarà al servizio dei comuni del bacino di riferimento con la categorica esclusione di Roma ed in ultimo che la gestione delle attività di lavorazione dei materiali – conclude Sala – tenga conto dell’esigenza primaria di garantire la sicurezza dell’area, attraverso il monitoraggio la sorveglianza e il controllo della discarica”.