Bracciano, l’amministrazione Tondinelli ordina la demolizione dell’enorme cantiere di Prato Giardino e mette la parola fine all’abusivismo

BRACCIANO (RM) – Un ordinanza che porta la firma dell’Amministrazione di Armando Tondinelli mette fine a un grosso tentativo di cementificazione e abuso edilizio di grosse dimensioni: parliamo del famigerato cantiere di Prato Giardino.

Una storia di speculazioni edilizie a danno dell’ambiente e del patrimonio naturalistico. È una lottizzazione di tre enormi palazzi sorti al posto di querce e alberi secolari. Il panorama copre anche la vista del Castello Odescalchi.

L’amministrazione comunale, con l’ordinanza firmata dalla Responsabile dell’Area Tecnica Lidia Becchetti, ha dato tempo 90 giorni, per demolire il grande cantiere con gli edifici residenziali abusivi che venne sequestrato nel 2010.

Si tratta di un atto politico molto forte che ha superato i meri interessi speculativi ed economici di pochi a favore del bene comune e della collettività.

La corsa sfrenata al cemento ha sacrificato aree destinate a servizi per la comunità e questo il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli lo ha avuto ben chiaro sin dal suo insediamento e ancora prima in campagna elettorale quando ha promesso di andare fino in fondo a questa storia per tutelare il paesaggio di Bracciano e tenere lontane le mire edificatorie senza titolo.

È stato un grosso braccio di ferro concretizzatosi in una vera e propria lotta all’abusivismo che ha portato al risultato straordinario di oggi: dovrà tutto tornare come prima e quelle che molti residenti di Bracciano hanno definito “brutture” verranno forzatamente demolite.




BRACCIANO, PROCESSO DI PRATO GIARDINO: RISCHIO DANNO ERARIALE PER LA CITTADINANZA DI 10 MILIONI DI EURO

Redazione

Bracciano (RM) – Dopo due ore e mezza di camera di consiglio, ieri i giudici del tribunale di Civitavecchia hanno respinto la richiesta di costituzione di parte civile dell’Associazione Salviamo Bracciano nel processo contro il cantiere sequestrato di Prato Giardino, dove compaiono 8 imputati, tra costruttori e tecnici, funzionari e dirigenti comunali.
Il processo prende il nome dall’ area pubblica, il “prato-giardino” con giochi per bambini, garantita dal piano regolatore,  e situata in uno dei rari belvedere sul lago, ora sostituito da una lottizzazione di tre mastodontici palazzi rosa salmone, ricoperta di asfalto, privata del gran numero di querce e altri alberi secolari preesistenti. Il panorama copre anche la vista del celebre castello.  I  palazzi contestati  risultano inoltre oggetto di abusi edilizi mirati ad ampliarne la volumetria già di per sé eccessiva, dato il luogo. Le conseguenze stanno provocando gravi ripercussioni idrogeologiche nell’area sottostante (smottamenti , allagamenti, pericolo per l’incolumità di persone e mezzi sulla viabilità).  Il complesso residenziale insiste anche sul cimitero, senza rispettarne le distanze.

"Sebbene per un semplice cavillo formale sulla regolarità dello statuto non siamo stati ammessi, – Dichiarano in una nota dall'associazione Salviamo Bracciano –  il Tribunale (aderendo alla giurisprudenza ormai consolidata della Suprema Corte di Cassazione) ha comunque affermato la nostra legittimazione in futuro ad intervenire e a partecipare ai processi penali inerenti i reati edilizi e urbanistici che riguardano il territorio di Bracciano. – La nota prosegue – Nonostante l’impossibilità di partecipare come parte civile nel processo di Prato Giardino, presenzieremo comunque a tutte le udienze pubbliche che si terranno e vi daremo conto di tutti gli sviluppi. Quanto all’udienza di ieri, registriamo che il Comune di Bracciano non si è costituito parte civile perché non intravede alcun profilo di danno  (“…non risultano palmari ragioni di danno nei confronti dell’Amministrazione Comunale” Deliberazione n. 276 del 16/05/2013), dimenticando che, laddove il processo si concludesse positivamente per la società Prato Giardino, si configura un grave danno erariale per la cittadinanza, che ammonta a 10.300.000 euro. Se questo non è un danno per il comune, cosa intende il comune per  “danno”?