Giulio Regeni: al vaglio le telecamere della metro del Cairo

Punterà a recuperare le immagini delle telecamere di tutte le stazioni della linea 2 della metropolitana del Cairo il team di esperti russi nominati nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro e la morte di Giulio Regeni, trovato privo di vita il 3 febbraio del 2016. Oggi nella capitale egiziana, alla presenza degli inquirenti e tecnici italiani e cairoti, è iniziata l’attività di recupero delle immagini. La procura generale di Egitto ha recepito la rogatoria firmata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dal sostituto Sergio Colaiocco del febbraio 2016, stabilendo che l’attività di estrapolazione delle immagini non si limiterà alle stazioni El Bohoth e Dokki (in quest’ultima fu agganciato per l’ultima volta il cellulare di Regeni ndr) ma riguarderà l’intera linea.
Obiettivo di chi indaga è individuare la presenza nelle stazioni di poliziotti o agenti della National security coinvolti nelle indagini tra le 19 e le 21 del 25 gennaio del 2016, giorno in cui si sono perse le tracce di Regeni.




CAIRO, ESPLODE AUTOBOMBA: BLACK BLOCK RIVENDICA L'ATTENTATO

di A.B.
 
Houston – Un’autobomba è esplosa davanti al distretto di Shubra El-Kheima, nella periferia nord del Cair portando al ferimento di 29 persone. Il numero comunque rimane provvisorio e non si esclude che potrebbe cresce esponenzialmente. L'attentato è avvenuto a distanza di 48 ore dal nuovo giro di vite voluto dal presidente Abdel Fattah al Sisis che ha approvato una nuova legge antiterrorismo decisamente più dura rispetto a quella già in vigore che comporta pene più dure e da maggiore potere alle forze di Polizia. Erano le 2 del mattino quando un uomo  ha improvvisamente fermato la sua auto davanti all'edificio della sicurezza nazionale, e' saltato fuori ed e' fuggito a bordo di una motocicletta che seguiva il veicolo, subito dopo è avvenuta l’esplosione. L’edificio è stato parzialmente distrutto, riferiscono alcuni testimoni, intanto arriva la rivendicazione dell’attentato da parte di una sconosciuta organizzazione che si autodefinisce Egyptian Black Block che sulla sua pagina face book ha scritto: “Rivendichiamo la piena e completa paternita delle esplosioni” aggiungendo inoltre “la richiesta di liperare tutti i prigionieri politici contro i quali non ci sono accuse altrimenti torneremo a colpire”. Ma in Sinai è avvenuto un sequestro di recente, uomini armati fino ai denti hanno rapito quattro palestinesi dopo aver intercettato il loro autobus che era diretto vero l’aeroporto del Cairo. Alcuni testimoni riferiscono che a fermare l’autobus sono stati dei miliziani a volto coperto, presumibilmente dell’Isis, che hanno sparato in aria, hanno fermato il bus dopo appena mezz’ora essere entrato nella penisola egiziana. 



CAIRO, CONSOLATO ITALIANO: L'ATTENTATO E' FIRMATO ISIS

di Angelo Barraco
 
Cairo – E’ stato rivendicato dall’Isis l’attentato che è stato compiuto stamane presso il consolato italiano al Cairo. Il gruppo Jihadista ha scritto  su Twitter “Attraverso la benedizione di Allah, i soldati dell'Isis sono stati in grado di detonare un'autobomba parcheggiata con 450 chili di esplosivo presso la sede del consolato italiano nel centro del Cairo. Raccomandiamo che i musulmani si tengano alla larga da questi covi che sono obiettivi legittimi per gli attacchi dei mujaheddin”. Questo è il testo della rivendicazione. 
 
L’attentato. Stamane alle 6,30 un’autobomba è stata fatta esplodere accanto al consolato italiano al Cairo. L’esplosione ha distrutto il lato sinistro dell’edificio situato su El Galaa Street, nel centro della città.  Intanto si conta il bilancio delle vittime ed emerge che l’esplosione ha causato la morte di una persona. I medici, precedentemente avevano riferito di 7 feriti di cui due agenti, tre passanti e una donna con i suoi 3 figli. L’agenzia Ufficiale Mena riferisce che qualcuno avrebbe piazzato un ordigno sotto un’automobile e l’avrebbe poi fatta esplodere con un radiocomando. Questo è il mese del Ramadan e l’Isis ha esortato i suoi “discepoli” a colpire obiettivi occidentali. Forse questo voleva essere un segnale per l’Italia? Ricordiamo che l’ultima terribile strage compiuta dagli Jihadisti è avvenuta sulle spiagge si Sousse in Tunisia. Intanto l’Unita di Crisi della Farnesina si è attivata, il ponte Sei Ottobre, che passa accanto al consolato del Cairo, è stato chiuso in entrambe le direzioni. In paese vi è una cellula terroristica e nei mesi scorsi Ansar Bait al Maqdis ha giurato fedeltà alle bandiere nere dell’Isis e in primis al califfo  Abu Bakr al Baghdadi. 



CAIRO: AUTOBOMBA ESPLODE AL CONSOLATO ITALIANO

di A.B.

Cairo – Stamane alle 6,30 un’autobomba è stata fatta esplodere accanto al consolato italiano al Cairo. L’esplosione ha distrutto il lato sinistro dell’edificio situato su El Galaa Street, nel centro della città. Non vi sono state ancora rivendicazioni sull’attentato. Intanto si conta il bilancio delle vittime ed emerge che l’esplosione ha causato la morte di una persona. I medici, precedentemente avevano riferito di 7 feriti di cui due agenti, tre passanti e una donna con i suoi 3 figli. L’agenzia Ufficiale Mena riferisce che qualcuno avrebbe piazzato un ordigno sotto un’automobile e l’avrebbe poi fatta esplodere con un radiocomando. Questo è il mese del Ramadan e l’Isis ha esortato i suoi “discepoli” a colpire obiettivi occidentali. Forse questo voleva essere un segnale per l’Italia? Ricordiamo che l’ultima terribile strage compiuta dagli Jihadisti è avvenuta sulle spiagge si Sousse in Tunisia. Intanto l’Unita di Crisi della Farnesina si è attivata, il ponte Sei Ottobre, che passa accanto al consolato del Cairo, è stato chiuso in entrambe le direzioni. In paese vi è una cellula terroristica e nei mesi scorsi Ansar Bait al Maqdis ha giurato fedeltà alle bandiere nere dell’Isis e in primis al califfo  Abu Bakr al Baghdadi.