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Caivano, omicidio Fortuna Loffredo: il patrigno condannato all’ergastolo

NAPOLI – È uscita la sentenza del processo che vede imputati Raimondo Caputo e la sua convivente Marianna Fabozzi per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, 6 anni, precipitata da un balcone dell’ottavo piano nel Parco Verde di Caivano il 24 giugno del 2014. Caputo, patrigno della bambina, dovrà scontare l’ergastolo. Alla convivente dello stesso Caputo sono stati dati 10 anni.

Al termine della lettura della sentenza, la mamma di Fortuna, Imma Guardato, è rimasto in silenzio per qualche minuto. Poi è scoppiata in lacrime, riuscendo soltanto a dire poche parole: «Certo, giustizia è fatta. Ma la condanna peggiore l’ho avuta io», ha detto riferendosi alla perdita della figlia. Caputo invece, uscendo dall’aula, ha continuato a ripetere: «Non ho ucciso io la bambina»
E’ stata riconosciuta la validità dell’impianto accusatorio, che si basava soprattutto sulle dichiarazioni delle tre figlie della Fabozzi oltre che sulle intercettazioni ambientali; impianto non condiviso dal padre della bimba uccisa, secondo il quale responsabile dell’orrore è proprio la Fabozzi, con la complicità di un suo successivo compagno.




CAIVANO, ORRORE AL PARCO VERDE: ABUSI SESSUALI SULLA FIGLIA DI 3 ANNI

Redazione

Caivano (NA) – All’alba di oggi, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della Procura di Napoli Nord, nei confronti di 2 persone, conviventi, indagate per violenza sessuale aggravata nei confronti della loro figlia di 3 anni. Le indagini, pur derivando dalla vicenda – che ha suscitato grave allarme tra la popolazione – , della morte della piccola Fortuna Loffredo, avvenuta nel Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014, ha fatto emergere un ulteriore fatto, autonomo rispetto alla tragedia di Fortuna. Nel corso delle investigazioni, è risultato che l’uomo avrebbe costretto la bimba a subire atti sessuali contro la sua volontà in presenza della madre, la quale – sebbene avvisata in più occasioni dalla figlia dei comportamenti assunti dal convivente ai suoi danni – non li impediva, omettendo, altresì, di denunciarli né si attivava per evitare il protrarsi delle violenze. Nel corso dell'indagini furono già adottati provvedimenti cautelari personali ed arrestati 2 coniugi, che abitavano nella stessa palazzina di Fortuna Loffredo, anch’essi accusati di violenza sessuale aggravata nei confronti della loro figlia di 12 anni.




CAIVANO, MORTE FORTUNA LOFFREDO: IPOTESI DI ABUSI SESSUALI SULLA PICCOLA

Di Christian Montagna


Caivano
– Era lo scorso 24 Giugno quando al Parco Verde di Caivano la piccola Fortuna Loffredo morì precipitando dal balcone della sua abitazione. Le indagini aperte dalla questura mirano a scoprire l’omicida che molto probabilmente, avrebbe abusato sessualmente della piccola. I segni ritrovati sul corpicino senza vita di Fortuna, farebbero pensare ad una violenza sessuale. La più atroce delle scoperte dunque. Il fascicolo aperto dalla procura è contro ignoti. L’ipotesi di una morte accidentale potrebbe essere un’altra delle alternative su cui gli investigatori stanno lavorando. Il prossimo 23 Luglio, sono state fissate le perizie degli esperti del laboratorio della sezione biologia dei carabinieri del Ris di Roma. Si cerca di repertare più oggetti possibili utili alle indagini. Il padre della piccola, Pietro Loffredo, in carcere per una condanna a undici anni, chiede giustizia. Proprio lo scorso anno, nello stesso luogo aveva perso la vita un altro bambino, molto probabilmente nello stesso modo della piccola Fortuna. La procura in collaborazione con un pool di psicologi, ha sentito Dora l’amichetta di sempre della piccola e altri minori per cercare di ricostruire quel maledetto giorno in cui Fortuna ha smesso di vivere.
 




CAMPANIA, DECRETO TERRA DEI FUOCHI: I SINDACI DI AFRAGOLA, CAIVANO E CASALNUOVO, "IL CONTROLLO DEL TERRITORIO RESTA UN NODO DA SCIOGLIERE"

Il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, Sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, Sindaco di Caivano, Antonio Falco, Sindaco di Casalnuovo, Antonio Peluso

I sindaci di Acerra, Afragola, Caivano e Casalnuovo intervengono con una dichiarazione congiunta sul decreto legge del governo sulla Terra dei fuochi: «Va bene il decreto del governo, va bene l’inasprimento delle pene e i fondi per le bonifiche, ma il controllo del territorio resta un nodo insoluto. Per scongiurare il rischio di nuovi sversamenti di rifiuti tossici nelle campagne l’impiego dell’esercito rappresenta una risposta emergenziale e certamente limitata nel tempo. Una soluzione definitiva non può prescindere da un impegno finanziario del governo che consenta ai comuni, specie quelli organizzati in associazione, di predisporre e di consentire un controllo h24 del territorio e quindi turni di lavoro della polizia locale che vadano oltre l’orario ordinario. Risorse che vengano utilizzate in deroga alla normativa del patto di stabilità e che non vengano computate nei limiti della spesa del personale».
Già lo scorso ottobre i sindaci Raffaele Lettieri, Domenico Tuccillo, Antonio Falco e Antonio Peluso avevano avviato,grazie a un Tavolo congiunto, un'azione di coordinamento per fronteggiare gli incendi della Terra dei fuochi. L'incontro, che ha rappresentato una svolta nella metodologia messa in campo dai quattro comuni nell'affrontare l'emergenza rifiuti tossici, aveva definito linee guida specifiche per i rispettivi comandi della Polizia Locale con l'obbiettivo di assicurare un'azione più efficiente ed efficace nella vigilanza e nella repressione del fenomeno criminoso degli incendi nocivi, con particolare riguardo alle aree periferiche e ai confini comunali. Un chiaro segnale di tolleranza zero a tutela della salute dei cittadini.

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