Morto Andrea Camilleri, addio allo scrittore di Montalbano

Il grande scrittore Andrea Camilleri è morto stamani all’ospedale Santo Spirito di Roma dove era da tempo ricoverato

“Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali – si legge nel bollettino dell’ospedale -. Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.

Andrea Camilleri nasce il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle (AG), figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali che partecipò alla marcia su Roma.

Vive a Roma dalla fine degli anni quaranta e dal 1968 trascorre alcuni mesi l’anno a Bagnolo, frazione di Santa Fiora nel territorio del Monte Amiata in Toscana[2]. Dal 26 settembre 2014 è cittadino onorario del borgo toscano, da lui descritto come suo “luogo del cuore”; il 14 agosto 2017 gli viene intitolato il Teatro Comunale del paese grossetano.

Dal 1939 al 1943, dopo una breve esperienza in collegio vescovile (fu espulso perché lanciò delle uova contro un crocifisso), studia al Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento dove nel 1943 otterrà la maturità senza fare esami, poiché, a causa dei bombardamenti e in previsione dell’imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, le autorità scolastiche decisero di chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale.

A giugno dello stesso anno comincia, come ricorda lo scrittore, «una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure.» Tra il 1946 e il 1947 vive a Enna, in due misere stanzette prive di riscaldamento, e casualmente, dapprima attirato dal tepore, comincia a frequentare con assiduità la Biblioteca Comunale diretta dall’avvocato Fontanazza. Diventato suo amico questi gli fa conoscere gli scritti originali di due celebrità letterarie locali: Nino Savarese e Francesco Lanza.

Diventa anche amico di Franco Cannarozzo, che poi divenne un famoso scrittore di romanzi di fantascienza con lo pseudonimo di Franco Enna. Camilleri ricorda che il periodo ennese lo indusse a partecipare a certamen letterari, e fu proprio nel 1947, durante il suo periodo ennese, che vinse il Premio Firenze con alcune sue poesie. Camilleri, nel documentario Rai “Il luogo e la memoria” (da lui scritto e letto) attesta il debito letterario verso Enna: «…Ed io, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore.» [7]

Incomincia a lavorare come regista teatrale nel 1942. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, ma non consegue la laurea.[6] S’iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1945 pubblica racconti e poesie, arrivando anche fra i finalisti del Premio Saint Vincent.

Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista per quell’anno, all’Accademia nazionale d’arte drammatica, dove conclude gli studi nel 1952, contemporaneamente ad allievi attori che diverranno celebri, come Luigi Vannucchi, Franco Graziosi e Alessandro Sperlì, con i quali stringe amicizia; da allora esegue la regia di più di cento opere, soprattutto di drammi di Pirandello. Tra il 1945 e il 1950 pubblica racconti e poesie, vincendo anche il Premio Saint Vincent. Alcune sue poesie vengono pubblicate in un’antologia curata da Giuseppe Ungaretti.

Scrive i suoi primi racconti per riviste e per quotidiani come L’Italia socialista e L’Ora di Palermo.

È il primo a portare Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. A Camilleri si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco (Il nuovo inquilino nel 1959 e Le sedie nel 1976), Adamov (Come siamo stati nel 1957, prima assoluta in Italia), Strindberg, T. S. Eliot. Porta in teatro i poemi di Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l’anima.

Nel 1954 partecipa con successo a un concorso per funzionari Rai, ma non viene assunto perché, dice lui, comunista.

Entra alla Rai tre anni dopo. Nel 1957 sposa Rosetta Dello Siesto. Ha tre figlie e quattro nipoti.

Insegna al Centro sperimentale di cinematografia di Roma dal 1958 al 1965 e poi dal 1968 al 1970; è titolare della cattedra di regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica dal 1977 al 1997. Scrive su riviste italiane e straniere (Ridotto, Sipario, Il dramma, Le thèâtre dans le monde) e dal 1995 su l’«Almanacco letterario» (Edizione dell’Altana).

Dal 1959 a tutti gli anni sessanta, tra le molte produzioni Rai di cui si occupa come delegato alla produzione hanno successo gli sceneggiati Le avventure di Laura Storm, con Lauretta Masiero, e le fiction con il tenente Sheridan, protagonista Ubaldo Lay (fra cui la miniserie La donna di quadri), ma anche Le inchieste del commissario Maigret, protagonista Gino Cervi.

Nel 1968 cura la regia del teleromanzo Lazarillo, tratto dal romanzo Lazarillo de Tormes, con Paolo Carlini e Vittorio Guerrieri.




Andrea Camilleri ricoverato in gravi condizioni al Santo Spirito di Roma

Lo scrittore Andrea Camilleri è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santo Spirito di Roma. Camilleri è stato trasportato nel nosocomio romano in rianimazione stamani per un arresto cardiaco ed è in gravi condizioni. Familiari e amici più intimi sono accorsi all’ospedale. Secondo l’ultimo bollettino medico, la prognosi è riservata.

Decine le telefonate di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che stanno arrivando in queste ore ai parenti dello scrittore per avere notizie sullo stato di salute.

L’inventore del Commissario Montalbano, autore bestseller, 93 anni, si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio ‘cunto’, passare tra il pubblico con la coppola in mano” ha detto più volte Camilleri.
Propri in questi giorni l’uscita del suo ultimo libro ‘Il cuoco dell’Alcyon’, sempre con la casa editrice Sellerio

La Asl Roma 1 informa che lo scrittore è stato ricoverato ieri mattina alle ore 9.15: “Arrivato in ambulanza in condizioni critiche per problemi cardiorespiratori. È stato assistito dall’équipe dell’emergenza al Pronto Soccorso Santo Spirito e trasferito presso il Centro di Rianimazione dell’ospedale”. L’ultimo bollettino medico delle 17 ha confermato che le condizioni dello scrittore sono critiche.

“La prognosi è riservata”, ha detto Roberto Ricci direttore del Dea dell’ospedale Santo Spirito di Roma, incontrando la stampa. “Questa mattina lo scrittore Andrea Camilleri è stato trasportato dal sistema di emergenza medica 118 al Pronto Soccorso dell’ospedale Santo Spirito dalla sua abitazione, per arresto cardio-respiratorio – ha aggiunto Ricci leggendo il bollettino medico – Il paziente è stato sottoposto a rianimazione cardio-respiratoria con ripristino dell’attività cardio-circolatoria”. Attualmente è ricoverato nel Centro di Rianimazione dell’ospedale, “in assistenza ventilatoria meccanica e supporto farmacologico”.

Camilleri è diventato autore bestseller a oltre 70 anni: un successo, dunque, arrivato in in tarda età. Oltre 30 milioni di copie con titoli tradotti in tutto il mondo, che non fanno in tempo ad uscire ed entrano in testa alle classifiche dei più venduti, piacendo dal nord al sud Italia e a lettori di tutte le eta’. Il salto alle grandi tirature c’è stato con il suo commissario Salvo Montalbano, apparso per la prima volta nel romanzo ‘La forma dell’acqua’ del 1994.