CAMPANIA SANITA': DEFICIT IN VERTIGINOSA DISCESA ADESSO NECESSARIO DIMINUIRE TICKET E IRPEF

Redazione

Campania – “Quello raggiunto dalla Regione Campania è senza dubbio un risultato apprezzabile, ma l'obiettivo cui bisogna puntare adesso è garantire un'assistenza ai cittadini degna di questo nome. Gli ingenti tagli ai fondi del Sistema sanitario regionale praticati nel corso degli anni hanno, infatti, reso i livelli essenziali di assistenza assolutamente inadeguati rispetto alle esigenze dei campani”. Così Lina Lucci, segretario generale Cisl Campania, commenta i dati sul bilancio della Sanità regionale, per la prima volta in attivo con un avanzo di 6,1 milioni di euro nel 2013, "anche grazie all'azione del sindacato della responsabilità".

“A fronte di un notevole risparmio di risorse, il piano di rientro ha avuto come effetto collaterale chiusure di reparti, tagli di posti letto e lunghe liste di attesa che hanno reso sempre più difficile mantenere i livelli essenziali di assistenza – spiega Lina Lucci – .Va bene proseguire sulla strada del rigore, purchè punti a ridurre le diseconomie. Ma ora – aggiunge il segretario generale della Cisl – è altrettanto necessario reindirizzare parte degli avanzi di gestione al miglioramento dei Lea, evitando che i pazienti siano costretti a rivolgersi a strutture private, e al potenziamento della rete sanitaria territoriale. Quest'ultima – aggiunge Lucci – deve essere messa nelle condizioni di fornire servizi adeguati anche al fine di assicurare agli ospedali un filtro per garantire le vere emergenze. Un obiettivo, questo, che chiama in causa la responsabilità dei direttori generali, i quali devono uscire da una gestione monocratica di Asl e Ospedali e verificare insieme alle forze sociali le scelte più opportune per garantire il decollo di un sistema integrato funzionale tra la rete ospedaliera e la medicina territoriale".

“Azzerato il deficit – conclude Lucci -, bisogna adesso guardare ai ceti meno abbienti e rimettere mano alle aliquote regionali Irpef, sulle quali la Campania ha vantato per anni un triste primato proprio a causa del disavanzo sanitario, e alla riduzione del ticket a favore delle fasce più deboli della popolazione, a partire dai pensionati".