Liberalizzazione della cannabis light: 30 deputati di M5s, Pd, Leu e +Europa presentano emendamento

Con un emendamento al Milleproroghe, una trentina di deputati di M5s, Pd, Leu e +Europa chiede la liberalizzazione della cannabis light. Primo firmatario è Riccardo Magi (+E). Fra l’altro, all’elenco dei prodotti che si possono ottenere dalla coltivazione della canapa e che possono essere commercializzati, i deputati chiedono di aggiungere i “preparati contenenti cannabidiolo (CBD) il cui contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) non sia superiore allo 0,5 per cento per q




Cannabis legale: scintille tra Lega e M5s

La cannabis è il nuovo fronte di scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. La proposta di legalizzazione “non passerà mai e non è nel contratto di governo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini sulla proposta di legge del Movimento 5 Stelle sulla cannabis, a margine dell’inaugurazione della sede dell’Ugl a Milano. “C’è qualche parlamentare che si preoccupa di legalizzare le canne – ha ribadito Salvini successivamente in una diretta su Facebook – Non è una priorità del paese non c’è nel contratto di governo”. Sulla stessa linea Forza Italia. “La tutela dei giovani dalle dipendenze è un impegno che tutto il quadro politico dovrebbe condividere. Ecco perché siamo fermamente contrari ala legalizzazione della cannabis proposta dal Movimento 5 Stelle e tanto superficialmente caldeggiato dallo sesso Beppe Grillo”. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Quello che viene definito ‘uso ricreativo’ della cannabis – prosegue – è, in realtà, un grave pericolo per le nuove generazioni, che devono essere avviate a maturare la cultura della salute e del rispetto di sé, non dello sballo. Peraltro, quella che imprudentemente viene definita ‘droga leggera’, come dimostrano molti studi apre le porte al consumo di stupefacenti pesanti e può causare l’insorgere di patologie psichiche latenti. Il senso di responsabilità deve prevalere sulla demagogia”, conclude
“Al Ministro Salvini che dice che la legalizzazione della cannabis non passerà mai – scrive l’ex senatore Radicale Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni – diciamo: fatelo discutere e vediamo cosa accade. Siamo certi che molti sostenitori, ed eletti, della Lega sono privatamente a favore, in politica occorre assumersi delle responsabilità, niente di meglio che discuterne liberamente e apertamente nelle sedi opportune”. “Noi – ricorda Perduca – abbiamo raccolto oltre 68mile firme per chiedere una regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e per depenalizzare l’uso e detenzione di tutte le altre sostanze. Tutte misure che, tra le altre cose, aiuterebbero il lavoro di chi vuole garantire sicurezza anche attraverso la lotta alla criminalità organizzata. Il Parlamento ne discuta e vedremo quel che succede”.

M5s lancia la cannabis legale,scintille con la Lega

Il M5s deposita al Senato alcune proposte di legge per la legalizzazione dell’uso e della vendita della cannabis e dei suoi derivati e scoppia un nuovo caso con gli alleati di governo. “Le proposte sulla legalizzazione dell’uso della cannabis non sono concordate. E’ un tema che non è nel contratto del governo e che non è nell’agenda della Lega” avverte il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. E’ uno strappo che fa il paio con la difesa della pensione di cittadinanza ai disabili su cui Matteo Salvini ha già lanciato battaglia. “Ci sorprende che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro” si lamenta infatti il ministro della Famiglia. Ma la ‘provocazione’ del M5s lascia di stucco anche le altre forze politiche. Se i Radicali plaudono all’iniziativa ricordando che già dal 2016 giace in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare presentata a loro nome, dell’ Associazione Coscioni e di altre organizzazioni, il Pd resta cauto. “Non ci sono droghe di serie A e B. Sono tutte pericolose e su un tema così importante non ci si può limitare a un dibattito parlamentare, serve un referendum” propone il dem Stefano Pedica. Nettamente contraria è invece Forza Italia. “Non passerà mai” avverte Maurizio Gasparri mentre Andrea Mandelli argomenta: “L’idea che la Cannabis non sia nociva è sbagliata”. Quanto al M5s le proposte depositate arrivano dai senatori Matteo Mantero e Lello Ciampolillo. Il primo prevede la possibilità di coltivare fino a 3 piante in casa propria e di detenere fino a 15 grammi di sostanza a casa e 5 grammi fuori. E sulla contrarietà della Lega argomenta: “Non tutti i rappresentanti della Lega sono così contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente”. Ciampolillo ha invece depositato due diversi ddl che autorizzano la coltivazione di 4 piante: uno per uso terapeutico e l’altro ricreativo. “Il fiore di cannabis, al contrario di alcool e tabacco, non ha mai fatto del male a nessuno” scrive in un post e la sua proposta viene rilanciata anche dal blog di Beppe Grillo.




Dramma nel Milanese, cannabis nel sangue: a 20 mesi in coma

MILANO – Un bambino di 20 mesi si trova ricoverato in gravi condizioni, a Milano, a causa di un’intossicazione da Thc, il principio attivo dell’hashish. Il piccolo è stato male sabato a Sesto San Giovanni (Milano) ma solo ieri i medici hanno avvisato la Polizia dopo i risultati delle analisi del sangue. Lo riportano oggi alcuni quotidiani.
Dai primi accertamenti svolti dalla Polizia, il padre del piccolo, un egiziano, sarebbe abituale consumatore di hashish.
La madre, romena, non ne avrebbe alcuna traccia nel sangue e quindi si esclude che possa averla passata al figlio magari con l’allattamento. I due si sono giustificati dicendo che il piccolo potrebbe aver trovato e ingerito l’hashish in un parco giochi ma l’ipotesi più credibile sarebbe quella che invece lo abbia trovato in casa.
Il piccolo, dopo le convulsioni e una grave crisi respiratoria, ora starebbe meglio. E’ seguito dai medici dell’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano.




Cannabis: cosa cambia in Italia con la nuova legge

La legge che disciplina l’uso della cannabis a scopo terapeutico approvata oggi dalla Camera, fissa i criteri uniformi sul territorio nazionale garantendo ai pazienti equità d’accesso, promuove la ricerca scientifica sui possibili impieghi medici e sostiene lo sviluppo di tecniche di produzione e trasformazione per semplificare l’assunzione (TgCom24). Queste le principali novità che vengono introdotte:

Il medico potrà prescrivere medicinali di origine vegetale a base di cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi. La ricetta (oltre a dose, posologia e modalità di assunzione) dovrà recare la durata del singolo trattamento, che non puo’ superare i tre mesi

I farmaci a base di cannabis prescritti dal medico per la terapia del dolore e impieghi autorizzati dal ministero della Salute saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Se prescritti per altri impieghi restano al di fuori del regime di rimborsabilità. Vale in ogni caso l’aliquota Iva ridotta al 5%.

Coltivazione della cannabis, preparazione e distribuzione alle farmacie sono affidate allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Se necessario può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. Sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro (Huffington).

A Regioni e Province autonome spetta il compito di monitorare le prescrizioni, fornendo annualmente all’Istituto superiore di sanità i dati aggregati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di cannabis, nonchè quello di comunicare all’Organismo statale per la cannabis il fabbisogno necessario per l’anno successivo.

Norme specifiche prevedono campagne di informazione, aggiornamento periodico dei medici e del personale sanitario impegnato nella terapia del dolore e promozione della ricerca sull’uso appropriato dei medicinali a base di cannabis.




Allarme cannabis: 90 mila studenti consumano cannabis tutti i giorni

 

Si ricorre sempre di più all'uso di stupefacenti. Circa 90mila studenti riferiscono un uso pressoché quotidiano della cannabis e quasi 150mila sembrano farne un uso problematico. E' quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, pubblicata dal sito del Dipartimento politiche antidroga. La cannabis è la sostanza psicoattiva più diffusa sia tra la popolazione adulta che tra i giovanissimi. Circa un terzo della popolazione ne ha sperimentato gli effetti almeno una volta nel corso della propria vita, oltre un quarto degli studenti delle scuole superiori ne ha fatto uso nel 2016. Si osserva inoltre un aumento della disponibilità di prodotti derivati della cannabis, con un'alta variabilità di principio attivo (Thc). Ma la percentuale di persone che ricorrono alle cure nei Servizi pubblici non è alta: solo l'11% del totale dell'utenza e i ricoveri ospedalieri da imputare all'uso di cannabis sono solo il 12% di quelli legati a uso di droghe. 


14 mld mercato in Italia, 43% cocaina, 28,2% cannabis – Il mercato degli stupefacenti in Italia è quantificabile in 14 miliardi di euro, "praticamente il valore di una 'manovrina'". Lo rileva l'associazione Coscioni che riporta i dati della Relazione annuale al parlamento sulle droghe del Dipartimento per le Politiche Antidroga "pubblicata sul sito il 1 agosto nel totale disinteresse e silenzio della politica". La spesa per sostanze è ripartita tra Cocaina (43%), Cannabis (28,2%), Eroina, (16,2%) e altre sostanze sintetiche (12.7%). Da quanto emerge, i prezzi della merce si abbassano e la purezza aumenta.

Ass.Coscioni, convocare Conferenza nazionale – Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, che si batte per le libertà civili e Marco Perduca, coordinatore di Legalizziamo.it chiedono al Governo la convocazione della Conferenza Nazionale sulle droghe, che sottolineano, "non viene organizzata dal 2009". "E' indispensabile aprire un dibattito pubblico, politico e istituzionale – sottolineano – ma il Governo invia la relazione al Parlamento quando questo chiude per la pausa estiva e lo fa senza neanche una conferenza stampa per presentarlo né, tanto meno, annuncia risposte alla diffida che con Antigone, Forum Droghe, la Lila e la Società della Ragione abbiamo inviato il 31 luglio al Presidente Gentiloni per chiedere la convocazione della Triennale Conferenza Nazionale sulle Droghe dove il contenuto della Relazione dovrebbe esser discusso istituzionalmente". "Possibile che i Presidenti Grasso e Boldrini non abbiano nulla da dire rispetto a questa mancanza di rispetto del Parlamento e delle sue prerogative di 'cane da guardia' dell'operato del Governo?" concludono Gallo e Perduca.

Allarme giovanissimi, 'sperimentano' sostanze – Un terzo degli studenti minorenni che frequentano le scuole superiori 'sperimenta' sostanze psicoattive: l'allarme è contenuto nella Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze 2017. Il dossier conferma l'ingresso precoce nel consumo di droga da parte dei giovanissimi e "l'elevata propensione alla sperimentazione, anche di tipo esplorativo". Questo fenomeno sembra trovare conferma tanto nel numero di minori ricoverati per conseguenze derivanti dall'uso di sostanze, quanto in quelli fermati dalle Forze dell'Ordine e segnalati ai Prefetti per detenzione di sostanze per uso personale, o coinvolti in attività criminali legate a traffico e detenzione. Negli ultimi anni sono infatti aumentate le denunce e i procedimenti giudiziari aperti a carico di minori, nonché il numero minori affidati ai Servizi sociali della Giustizia minorile per reati legati alle droghe. 




CANNABIS E TERAPIA DEL DOLORE CRONICO: NESSUN EFFETTO COLLATERALE AI PAZIENTI

Dal Canada, il primo grande studio di sicurezza a lungo termine sul consumo della cannabis ha permesso di valutare l’assenza di effetti collaterali ai pazienti trattati per un anno

 

di Cinzia Marchegiani

Montreal (Canada) – Uno studio importante sulla sicurezza medica della Cannabis irrompe con prepotenza e da speranza ai malati cronici di dolore. Un gruppo di ricerca canadese guidato dal Dr. Mark Ware dell'Istituto di Ricerca dell'Università McGill Health Centre (MUHC RI-) a Montréal ha infatti completato uno studio multicentrico nazionale guardando la sicurezza del consumo di cannabis medica tra i pazienti affetti da dolore cronico.

La scoperta che da speranza ai malti cronici di dolore. I ricercatori, hanno scoperto che i pazienti, con dolore cronico che hanno usato cannabis al giorno e per la durata di un anno, altamente monitorati, non avevano un aumento degli eventi avversi gravi rispetto ai pazienti con dolore che non hanno usato la cannabis. I risultati, che sono stati pubblicati on-line in The Journal of Pain, serviranno come studio di riferimento sugli effetti collaterali della cannabis quando viene utilizzato nella gestione del dolore.

L'autore principale, il dottor Ware, specialista del dolore presso l'Ospedale Generale di Montreal del MUHC e professore associato in famiglia Medicina e Anestesia presso la McGill University ha spiegato: "Questo è il primo e più grande studio di sicurezza a lungo termine del consumo di cannabis medica da parte dei pazienti affetti da dolore cronico mai condotto", spiega. "Abbiamo scoperto che la cannabis medica, in caso di utilizzo da parte dei pazienti che hanno esperienza degli utenti, e come parte di un programma di trattamento controllato per il dolore cronico più di un anno, sembra avere un profilo di sicurezza ragionevole."

Studio su pazienti con dolore cronico non oncologico. Nell'ambito delle cannabis per la gestione del dolore, la valutazione della Safety Study (COMPASS), che ha iniziato nel 2004, i ricercatori hanno seguito 215 pazienti adulti con dolore non oncologico cronico, che ha usato cannabis medica, e li rispetto ad un gruppo di controllo di 216 malati di dolore cronico che non erano di cannabis. Lo studio ha coinvolto sette centri clinici con esperienza la gestione del dolore in tutto il Canada si trova a Fredericton, Halifax, Londra, Montreal, Toronto e Vancouver.

Risultati importanti. I consumatori di cannabis hanno avuto accesso alla cannabis contenenti 12,5 per cento di THC da un produttore di cannabis autorizzato. La cannabis è stata erogata attraverso la farmacia ospedaliera in ogni sito, e ha raccolto i pazienti il loro approvvigionamento di ogni mese, dopo aver completato le visite e le prove necessarie. Insieme con informazioni sugli effetti nocivi, soggetti sono stati sottoposti funzione polmonare e test cognitivi, e sono stati invitati circa il loro dolore, l'umore e la qualità della vita nel corso di un anno di follow-up. Un certo numero di soggetti sono stati sottoposti i pannelli completi di esami del sangue per la biochimica di routine, funzionalità epatica e renale, e livelli di ormone selezionati. La quantità media di cannabis utilizzata complessiva è stata di 2,5 grammi al giorno se fumata, vaporizzato o preso come commestibili.

Il dottor Aline Boulanger, direttore della clinica dolore al Centre Hospitalier de l'Université de Montréal nel dettaglio spiega: "I nostri dati mostrano che i consumatori di cannabis quotidianamente avevano un rischio maggiore rispetto ai non utilizzatori (gruppo di controllo) di sperimentare gravi eventi avversi. Non abbiamo trovato alcuna evidenza di effetti nocivi sulla funzione cognitiva, o esami del sangue tra i consumatori di cannabis e abbiamo osservato un miglioramento significativo nei loro livelli di dolore, sintomo angoscia, l'umore e la qualità della vita rispetto ai controlli''.

I ricercatori hanno segnalato un aumento del rischio di "non gravi eventi avversi" nei consumatori di cannabis medica come mal di testa, nausea, vertigini, sonnolenza, e problemi respiratori associati con il fumo.

Un importante passo avanti ha offerto questo studio che apre nuove frontiere sull'utilizzo medico della cannabis. 




CANNABIS, IL SONDAGGIO: LEGALIZZARE OPPURE NO, COSA NE PENSATE?

di Christian Montagna

Roma – In duecentodiciotto hanno presentato una proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis in Italia. I parlamentari italiani pare proprio che non abbiano altro a cui pensare che avanzare leggi sulla cannabis, quasi, fosse il problema principale in questa nazione fatiscente. Lo scontro, come siam soliti ormai in questi tempi, è giunto immediato: la Lega pare sia andata su tutte le furie dopo questa aberrante proposta e pare, che di contro risposta, abbia chiesto la legalizzazione della prostituzione. Scusate cari politici, sapete che in Italia, i giovani sono senza lavoro, gli anziani senza pensioni e quei pochi che lavorano vengono sottopagati? Vi pare il caso di dover dibattere su argomenti così effimeri che sicuramente potrebbero passare in secondo piano? Intanto però nel palazzone delle menti illustri, Montecitorio sarebbe, la proposta è stata presentata. Tutti casti e puri quando si parla di monellerie e droghe i nostri politici, come se mai nessuno di loro avesse sentito parlarne finora. A eccezione di lui, Benedetto della Vedova, il senatore che ha presentato il prodotto finito.

La proposta prevede che:
1) I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo, 15 grammi a casa e 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto per i minorenni.
2) Sarà inoltre possibile coltivare in casa fino a cinque piante e detenere il prodotto da esse ottenuto, previa una semplice comunicazione.
3) E' invece vietata la vendita del raccolto e la comunicazione, attraverso una modifica della legge sulla privacy, sarà trattata come richiesto dai dati sensibili.
4) Consentita anche la coltivazione in forma associata, attraverso enti senza fine di lucro e fino a 50 membri.
5) Ogni Cannabis Social Club potrà così' coltivare fino a 250 piante.
6) Prevista la vendita al dettaglio in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli e previa autorizzazione.
7) Vietata invece importazione ed esportazione.
8) Semplificate le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis ed è permessa l'auto coltivazione a fini terapeutici.
9) Rimangono ferme tutte le disposizioni di legge inerenti lo spaccio con l'onere della prova che spetta a chi arresta e processa.
10) Non si potrà fumare in nessun luogo pubblico e in nessun luogo aperto al pubblico, compresi i parchi.
11) Per la guida: resta infatti valido il divieto di guida in stato di alterazione, con le relative sanzioni previste dal codice della strada.
12) I proventi derivanti dalla legalizzazione, prevede infine la proposta, saranno destinati per il 5% a finanziare il Fondo nazionale per la lotta alla droga.


Puntuale la risposta del leader Salvini secondo cui sarebbe meglio legalizzare le prostitute che “non fanno male”. "Personalmente – ha spiegato il leader della Lega a Montecitorio – sono favorevole alla legalizzazione della prostituzione perché , fino a prova contraria, il sesso non fa male. La cannabis si' ". Dunque, legalizzare oppure no? E’ questo il dilemma. E voi lettori, cosa ne pensate?

IL SONDAGGIO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA