Capodanno, botti e feriti: a Frascati 36enne perde una mano. Bambino di 5 anni in ospedale

Roma e provincia sono stati diversi i feriti per i botti nella notte di Capodanno.
Un 36enne, che stava festeggiando in piazza Guglielmo Marconi, a Frascati, ha subito l’amputazione della mano destra: il petardo che aveva in mano è scoppiato ferendolo gravemente.
Un 33enne è stato trasportato all’ospedale Grassi di Ostia a causa di due ferite, una all’orecchio e l’altra al collo, provocate dalla fiamma di un petardo. Nella stessa struttura è arrivato anche un bambino di 5 anni, accompagnato dai genitori, a causa di una ferita al polpaccio dovuta all’esplosione di un botto.




Roma, Capodanno: Atac in campo per scongiurare la chiusura della Roma-Viterbo

ROMA – Prosegue, tra defezioni e sorprendenti retroscena, la sfiancante diatriba inerente la programmazione dei trasporti nella giornata del 31 dicembre. Infatti, quando tutto sembrava appianato, e la partita definitivamente chiusa, è spuntata, a sorpresa, una nuova bega che rischia di compromettere l’apertura della tratta urbana della Roma-Viterbo. E questo, mentre il servizio ferroviario della Termini-Centocelle subiva una limitazione in seguito al cedimento di un binario, come denunciato da l’Osservatore d’Italia quattro settimane fa circa. Altra nota dolente.

A poche ore dai festeggiamenti
del Capodanno, l’Atac, e con essa il
Campidoglio, è costretta fronteggiare
un’improvvisa emergenza. Si è riuscita con astuzia a dribblare l’accordo
siglato il 20 dicembre coi Confederali,
emanando il Comunicato al Personale n. 9
a firma del Direttore Ceresatto,
che prevede l’ulteriore extra – comunque legittimo – ai soli macchinisti e capotreno,
garantendosi così la copertura dei turni metroferroviari fino alle ore 3.30 del 1 gennaio, ma questo non sarebbe sufficiente a far dormire sonni
tranquilli ai vertici di via Prenestina.  

Dall’Acqua Acetosa, secondo le indiscrezioni, si sarebbe messo di
traverso il personale di stazione (DCT) della Viterbo, indispensabili per
l’apertura, al punto da spingere Ceresatto in persona a interloquire con le RSU
di riferimento, della CISL e della CGIL. Col chiaro tentativo, estremo, di
trovare una soluzione accettabile e scongiurare la chiusura della linea. Che
avrebbe sicuramenti pensanti ripercussioni a livello politico.  

A monte del malessere ci
sarebbero le tante problematiche presenti nella linea rimaste irrisolte, sotto
il profilo della sicurezza e della regolarità dell’esercizio, segnalate di
continuo dai fonogrammi/denunce inviate all’Azienda dai rappresentanti
sindacali. E, inoltre, le conseguenti condizioni precarie in cui lavorano alle
quali si è aggiunta, nelle ultime ore, la disparità del trattamento economico per
la notte di San Silvestro. Un mix esplosivo.

Le trattative continuano
ininterrottamente, e in modo serrato, anche se le stesse RSU tengono a
precisare che “stante la volontà aziendale di tenere aperta la ferrovia nella
notte del 31 dicembre, fatte le dovute valutazioni con i lavoratori
interessati, e considerato l’accordo sottoscritto il 20 dicembre tra OO.SS. e
Azienda, basato sulle prestazioni volontarie, hanno reputato che la scelta di
prestare la propria opera sia facoltà del singolo dipendente”. E questo apre
uno scenario tutt’altro che rassicurante. Alla prossima puntata.

David Nicodemi




Meteo, torna il clima mite sotto Natale. Belle giornate da Natale a Capodanno

Mancano meno di 25 giorni e sarà Natale e il clima in Italia continua ad essere abbastanza dinamico con continui cambi di scena. Dopo una breve ondata di freddo, ora tornerà il clima mite grazie alla rimonta di un campo anticiclonico.
Sarà proprio l’alta pressione la responsabile del tempo per le prossime feste natalizie. Cerchiamo di capire cosa potrebbe succedere dai giorni dopo il weekend dell’Immacolata e soprattutto nel periodo delle feste di Natale.

Ebbene, dopo Domenica 9 Dicembre l’alta pressione potrebbe migrare verso la Scandinavia favorendo l’arrivo di aria molto fredda dalla Russia che causerebbe un brusco calo termico su tutta Italia e precipitazioni che potrebbero risultare nevose fino a quote pianeggianti in particolar modo sulle regioni adriatiche, e inizialmente anche al Nordest.

Successivamente il campo anticiclonico tenderà ad ingigantirsi sempre più espandendosi su gran parte dell’Europa e tornando ad influenzare anche l’Italia, quanto meno le zone centro-settentrionali.

Questo ritorno dell’alta pressione potrebbe essere preceduto dal passaggio di una perturbazione atlantica tra il 23 e il 24 Dicembre con precipitazioni che si porterebbero nel giorno di Natale verso il Sud.
Da Natale e fino a Lunedì 31 Dicembre l’alta pressione potrebbe proteggere l’Italia, garantendo giornate soleggiate, spesso nebbiose al Nord e con temperature non fredde, e comunque sopra la media del periodo di qualche grado.

Come l’anno scorso quindi l’alta pressione potrebbe minare il freddo e la neve nel giorno di Natale e forse anche nei giorni successivi, ma dato questo tempo pazzerello non possiamo nemmeno escludere una brusca virata di questa tendenza verso un’ondata di gelo e neve proprio in prossimità delle festività natalizie, facendo proseguire quella attesa subito dopo il giorno dell’Immacolata.

Intanto è codice giallo per rischio idrogeologico e idraulico sulla costa e nell’entroterra delle zone centro settentrionali della Toscana, valido dalla mezzanotte di oggi fino alle 13 di domani. Lo ha emesso la sala operativa della Regione per una perturbazione che interesserà la Toscana con precipitazioni sulle zone centro settentrionali, con un rinforzo dei venti di Libeccio e una intensificazione del moto ondoso. Le province interessate saranno Firenze, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa e Pistoia.

La perturbazione, spiega una nota, porterà piogge inizialmente sul nord ovest in estensione nel corso della notte e nella giornata di domani alla zone interne settentrionali e successivamente su quelle centrali. Le piogge potranno assumere a tratti carattere di rovescio e risultare insistenti, specie nel corso della notte sul nord ovest. Domani le precipitazioni potranno insistere fino alla sera, seppur con minore intensità, sulle zone centrali. Si assisterà anche a un locale rinforzo dei venti di Libeccio




Roma: tutto pronto per la festa di capodanno

La fine d’anno a Roma è contrassegnata dalla La Festa di Roma 2018, un grande evento collettivo e gratuito, con un cast di livello internazionale, che accompagnerà ininterrottamente per 24 ore il Capodanno di cittadini e turisti di ogni età, con il coinvolgimento di 1.000 artisti provenienti da tutto il mondo e un programma di oltre 100 spettacoli tra teatro, musica, cinema, danza, arte circense. Il tutto accompagnato da installazioni luminose, da opere di video mapping e dalle imponenti scenografie allestite dal Teatro dell’Opera che ridisegneranno in modo sorprendente lo scenario della città.

La festa di Capodanno 2018 è stata recentemente presentata nei laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera alla Bocca della Verità. Alla presenza della sindaca Virginia Raggi, del vicesindaco e assessore alla Crescita Culturale Luca Bergamo, e della presidente della Commissione Cultura Eleonora Guadagno. La manifestazione, ideata dal Comune di Roma (Assessorato alla Crescita Culturale, Dipartimento Attività Culturali), animerà il centro storico dalle 21.30 del 31 dicembre 2017 fino alle 21 dell’1 gennaio 2018, su un’area pedonale che va da piazza dell’Emporio a Ponte Garibaldi, coinvolgendo il Giardino degli Aranci e il Circo Massimo fino alla Bocca della Verità.

La Festa di Roma, realizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Siae, mette a sistema e riunisce intorno a un unico progetto le principali istituzioni culturali cittadine.
La notte del 31 dicembre, manifestazione nella manifestazione, ha un titolo tanto evocativo quanto concretamente riferito a un vero e consistente “cadeaux” per la città che arriva con la festa. Il titolo è 201∞ ROMA ILLUMINA L’INFINITO (con il gioco grafico tra il numero 8 e il simbolo logico dell’infinito) e il progetto è stato selezionato con l’avviso pubblico “La Festa di Roma per il Capodanno 2018″. Piatto forte della notte al Circo Massimo, il gruppo de La Fura dels Baus che anima una gigantesca marionetta mitologica mobile al ritmo dei brani mixati dai dj di Radio Dimensione Suono..

Tra i protagonisti della serata del 31 dicembre anche la cantante Tosca, che si esibirà in un inedito omaggio alla canzone popolare e d’autore romana, insieme alle performance de La Fura dels Baus. La compagnia catalana, ci stupirà con uno spettacolo lungo un’ora attraverso un viaggio virtuale tra set aerei, luci fuochi, cavalli meccanici sospesi in cielo, colori e fantasia con sorprese che riguarderanno anche il simbolo dell’evento, l’infinito, in un racconto sulla mitologia del mondo classico con una dedica inedita e speciale alla città di Roma: all’interno della colossale macchina scenica, in una situazione completamente nuova e imprevedibile, sarà protagonista la voce della raffinata interprete Tosca che interagirà (da postazioni sorprendenti) con la Fura dels Baus in un mini set di famose canzoni romane popolari e d’autore, omaggio al patrimonio musicale capitolino e alla città di Roma nella notte più lunga dell’anno. La cantante si esibirà rigorosamente dal vivo accompagnata dalla Bubbez Orchestra (Giovanna Famulari – pianoforte, violoncello e voce, Massimo De Lorenzi – chitarra, Ermanno Dodaro – contrabbasso e chitarra).

L’uso del verbo “illuminare”, si accennava, è un riferimento concreto. Anno nuovo, luce nuova, è il caso di dire: Acea, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Soprintendenza di Stato e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la notte del 31 dicembre accende di nuovo, dopo 13 anni, le luci del Palatino e dell’area archeologica che si affaccia sul Circo Massimo. La nuova illuminazione sarà permanente, un dono alla città che permetterà a cittadini e turisti di godere anche di notte della bellezza di un’area di rilevanza archeologica mondiale.

Gli interventi di ammodernamento e ripristino riguardano l’impianto d’illuminazione di tutti gli edifici archeologici dell’area del Palatino e del Circo Massimo, in particolare la Domus Severiana, lo Stadium, la Domus Augustana, la Domus Augustea, la Domus Flavia e il Pedagogium. Per realizzare questa nuova illuminazione vengono impiegate apparecchiature a Led di ultima generazione, 98 proiettori con elevata resa cromatica per una potenza di 4.660 Watt. L’illuminazione e l’arrivo del nuovo anno saranno celebrati con uno spettacolo pirotecnico accompagnato da brani musicali, uno show concepito per esaltare la bellezza dei luoghi e celebrarne il valore storico.

Ma la notte di Capodanno non fa tappa solo al Circo Massimo. Molti gli “eventi nell’evento” per doppiare il confine d’anno godendosi la notte più lunga: maratone cinematografiche, il Capodanno dei bambini al Giardino degli Aranci, l’alba al Ponte della Scienza con un pianistico “saluto al sole”. Per non dire del primo dell’anno con il suo fiume di musica, danza, arti circensi e teatro di strada; il tutto dalle 15 alle 21 su tre aree comprese tra Testaccio e Isola Tiberina.

In occasione del Capodanno, la Casa del Cinema lancia il concorso gratuito per cortometraggi #CAPODANNOAROMA IN 120 SECONDI: previsti premi e menzioni speciali per i migliori video della durata massima di due minuti – che abbiano come tema La Festa di Roma e i suoi luoghi – girati con smartphone o altro strumento di ripresa e caricati entro e non oltre il 31 gennaio 2018 su www.casadelcinema.it.

Altro caposaldo della festa, la possibilità – per chi suona, canta o fa teatro a livello amatoriale – di esibirsi negli spazi appositamente allestiti, messi a disposizione dall’Amministrazione Capitolina. Il bando per esecutori amatoriali con le relative modalità di partecipazione e il programma completo sono sul sito lafestadiroma.it.

Gianfranco Nitti




Capodanno: botti e effetti collaterali

 

di Marco Staffiero

 

Botti si, botti no. Mancano poche ore alla fine dell’anno e sono già molti i comuni che hanno adottato dei divieti per impedire l’uso di petardi ed altro. Intanto Wwf Italia ha lanciato una campagna per tutelare la vita degli animali e non solo. "Molti non sanno che la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva, con valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo – spiegano gli ambientalisti – Alcuni studi provano come la notte di Capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori. Il danno è amplificato proprio dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è 'bersagliato' da esplosioni pirotecniche"
 
Pesanti gli effetti sulla fauna. "Si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno – avverte il Wwf – Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio anche per chilometri e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia. A ciò va aggiunto anche lo stress indotto dai botti, anch’esso causa di morte frequente".
 
Non va meglio per gli animali domestici. "Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. L’effetto nefasto sugli animali è dovuto in particolare alla soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile negli animali rispetto a quella umana", spiega l'associazione sottolineando che "negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento". Così il Wwf suggerisce una versione 'light' dei festeggiamenti di fine anno con delle lanterne, al posto dei botti, cui affidare desideri e auspici per il nuovo anno devolvendo i soldi risparmiati in beneficenza.



CAPODANNO: NO AI FUOCHI

di Silvio Rossi

Come tutti gli anni, in corrispondenza della festa di San Silvestro, una lunga sequela di messaggi finalizzati a evitare l’uso dei fuochi artificiali per festeggiare la mezzanotte più attesa dell’anno, perché i nostri amici a quattro zampe sono particolarmente sensibili ai rumori provocati dai giochi pirotecnici, invade le nostre caselle di posta, i nostri account nei social network, i forum che frequentiamo.

Un muso di un cucciolo con gli occhi spaventati, a volte col cappello di babbo natale calzato in maniera buffa, con l’intenzione di intenerire il lettore del messaggio, è l’immagine che accompagna la richiesta di evitare i fuochi, coi loro rumori, perché possono creare gravi danni agli animali domestici.
Nei giorni scorsi anche diversi politici hanno ricordato come i rumori facciano male agli animali. L’ha scritto in un comunicato il coordinatore di Forza Italia del XV municipio, Vincenzo Leli, analogamente il consigliere delegato ai diritti degli animali di Anguillara, Second Ricci, ha pubblicato una serie di regole per minimizzare le conseguenze.

Nessuno vuole sminuire la validità di queste richieste. Sono iniziative lodevoli, non c’è che dire. Peccato però che tanta attenzione non venga riservata, oltre che per i cuccioli di cane e gatto, anche per quelli di uomo. Non un messaggio si legge su internet in cui si chiede di evitare i fuochi per il bene dei nostri figli.
Eppure ogni anno un centinaio di minori sono feriti a causa dei fuochi di capodanno, e molti altri sono vittime di petardi inesplosi nei giorni successivi, raccolti per la curiosità che non manca mai agli adolescenti.
Proprio per diminuire in particolare il numero di feriti tra i minori, tutte le forze dell’ordine, dai Carabinieri alla Polizia, dai Vigili del Fuoco alla Guardia di Finanza sono impegnati in una serie di campagne, anche nelle scuole, atte a far maturare nei ragazzi la consapevolezza del pericolo che questi ordigni rappresentano.
Con lo slogan “Usa la testa, non rovinarti la festa!”, sono stati distribuiti dei vademecum per sensibilizzare adulti e minori, sull’uso consapevole dei fuochi.
Chi manda messaggi per tutelare la salute psicofisica di cani e gatti, probabilmente lo fa con le migliori intenzioni. Farlo per contribuire a diminuire il numero di minori feriti, forse, non sarebbe stato male.




CAPODANNO: E' RECORD DI BRINDISI ITALIANI CON 140 MILIONI DI BOTTIGLIE

Redazione

Per le sole festività di fine anno all’estero saranno stappate 140 milioni di bottiglie di spumante italiano. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che è record storico per le bollicine Made in Italy all’estero dove si registra un aumento del 16 per cento in valore delle esportazioni per un importo stimato in oltre 700 milioni per tutto il 2013, sulla base di proiezioni relative ai dati Istat nei primi nove mesi del 2013. A segnare i maggiori incrementi degli acquisti di spumante sono la Cina dove le esportazioni sono addirittura raddoppiate (+101 per cento), mentre in Russia – sottolinea la Coldiretti – fanno segnare una crescita del 31 per cento. Un successo che viene ulteriormente confermato dal boom degli acquisti di bollicine italiane nel Regno Unito (+50 per cento), che diventa il secondo importatore dopo gli Stati Uniti, dove peraltro lo spumante tricolore cresce del 24 per cento. Tra i nuovi mercati – rileva Coldiretti – va sottolineato l’aumento record delle esportazioni in Australia (+72 per cento). Si tratta di risultati che – precisa la Coldiretti – trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Complessivamente a fine anno saranno 290 milioni le bottiglie di spumante italiano esportate all’estero. Un numero superiore a quelle consumate in Italia se si considera che – sostiene la Coldiretti – sono state prodotte nel 2013 oltre 440 milioni di bottiglie delle quali circa l’80 per cento con il metodo Charmat e il resto con il metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione non avviene in autoclave, ma in bottiglia e comporta una lavorazione che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato. La crescita dello spumante italiano è accompagnata – continua la Coldiretti – dalla leadership incontrastata in Italia dove sono ben l’86 per cento gli italiani che non rinunciano allo spumante per le feste di fine anno mentre appena il 11 per cento ha preferito lo champagne, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

I BRINDISI MADE IN ITALY NEL MONDO

Cina + 101 per cento

Regno Unito + 50 per cento

Russia + 31per cento

Stati Uniti + 24 per cento

FONTE: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore ai primi 9 mesi del 2013

 




CAPODANNO: BOOM DI COTECHINI NELLE TAVOLE DI TRE ITALIANI SU QUATTRO

Redazione

L'osservatore d'Italialia monitora anche la spesa per la notte di San Silvestro. Con la tendenza al risparmio e ai menu’ tradizionali, nel cenone di Capodanno è boom per cotechini e zamponi che fanno registrare un aumento negli acquisti del 9 per cento rispetto all’anno scorso per un totale di circa 6,5 milioni di chili serviti in tavola. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che sulle tavole di quasi tre italiani su quattro (73 per cento) sarà presente il gustoso insaccato. Il rinnovato interesse per questi pregiati prodotti della salumeria “made in Italy” scaturisce da un ritorno dei piatti della tradizione, ma anche – sottolinea la Coldiretti – dalle caratteristiche nutrizionali profondamente cambiate. Rispetto a venti anni fa i due insaccati simbolo del Capodanno hanno infatti oggi il 33 per cento di grassi in meno rispetto a venti anni fa. Durante le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90 per cento del totale della produzione nazionale. La preferenza degli italiani va ai cotechini il cui consumo in quantità è pari ad oltre il doppio di quello degli zamponi. La maggioranza della produzione nazionale – precisa la Coldiretti – è certificata come Cotechino e Zampone di Modena IGP, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell'Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento. Insieme a due piatti storici è immancabile la presenza delle lenticchie chiamate a "portar fortuna" anche se – continua la Coldiretti – poche sono realmente italiane come quelle del Castelluccio di Norcia IGP, ma anche quelle inserite nell'elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. La nascita dello zampone viene fatta risalire intorno al 1511, anno in cui le truppe di Giulio II, papa guerriero, assediarono Mirandola, fedelissima alla Francia e patria di Giovanni Pico, ancora ricordato per la sua prodigiosa memoria. Gli abitanti della città presa d'assedio, per non lasciare ai nemici i pochi suini rimasti, li uccisero tutti e per non sprecare la carne in un solo momento la affidarono ad un cuoco di Pico. Questo personaggio ebbe la brillante idea di tritare tutta la carne e miscelarla, com'era uso nella cucina rinascimentale, con molte spezie. Una volta completata questa operazione inserì il composto nella pelle delle zampe anteriori dei maiali, per poterlo conservare a lungo e cuocerlo al momento opportuno. Nacque così – continua la Coldiretti – il prototipo del famoso e ancora attualissimo zampone di capodanno. Lo zampone e il cotechino analizzati dopo cottura dimostrano di avere una composizione molto diversa dall'immagine che li vede come prodotti molto grassi: 100 grammi, pari a due fette, contengono 319 calorie, circa quanto un etto di mortadella (307) e meno della stessa quantità di salame (352). Si tratta di alimenti interessanti per l'apporto in proteine di elevata qualità biologica, in vitamine B1 e B2 (tiamina e riboflavina) e in ferro e zinco (oligoelementi per i quali possono verificarsi carenze in caso di alimentazione vegetariana). Inoltre, per quanto riguarda il problema della qualità dei lipidi, che ha a lungo penalizzato ingiustamente questi alimenti, i dati attuali – conclude la Coldiretti – indicano che la composizione in acidi grassi e il rapporto tra le diverse classi di acidi grassi non si discostano da quelle che sono le raccomandazioni nutrizionali.
 




CAPODANNO DI STANGATE: BENZINA, DISTRIBUTORI AUTOMATICI, POSTA E RIFIUTI

di Luca Pagni

Le feste non sono ancora finite e per molti italiani è già iniziato il rituale controllo di dove andranno a finire i soldi delle tredicesime, che dovrebbero essere erogate prima di Natale e che finiscono quasi sempre con l'arrivo della befana, e non certo per regali e dolcetti ma per tasse ed imposte da pagare.

Anche quest'anno tra una pessima aria sul fronte dei carburanti. Come in ogni festività arrivano puntuali gli aumenti selvaggi seguiti dalla denuncia di rito delle associazioni dei consumatori, in questo caso il Codacons, che aumenta di iscritti ogni anno. Monitorando i prezzi alla pompa in questi giorni: Benzina e gasolio hanno raggiunto una media di 1,796 euro al litro la verde e 1,726 euro al litro il diesel. Capodanno non porterà solo il 2014. La spedizione di una lettera potrà salire dagli attuali 70 centesimi sino a 95 centesimi.

Stangata vera e propria per inviare le lettere raccomandate che costeranno, con il via libera Agcom, da 3,60 a 5,40 euro. Più amaro e più caro anche il caffè alle macchinette. In questo caso la colpa è dell’Iva passata dal 4 al 10%. La legge di stabilità ha dato il placet al ritocco delle tariffe: via libera, quindi, all’aumento del 6% dei prezzi per adeguarsi all’aumento. Nel mirino tutti i prodotti acquistati nei distributori automatici: caffè, bibite e snack. Raffica di aumenti anche a livello di tasse locali. A cominciare dai trasporti.

Senza contare che i pedaggi autostradali regionali – dopo che in aprile scorso la rete nazionale ha portato a casa un adeguamento medio del 3% circa – stanno cercando di recuperare: dal primo di gennaio, per esempio, salirà del 12,91% il pedaggio delle Autovie venete. Ma la parte del leone in questa corsa ai rincari verrà ricoperta dalla nuova versione della Tares, l’imposta locale sui rifiuti che verrà pagata dagli inquilini, per la quale secondo i calcoli di Confesercenti aumenterà fino al 60% rispetto a quanto pagato l’anno scorso. Per non dire del nuovo calcolo sul consumo dell’acqua disposto in questi giorni dal Garante che partirà da gennaio e sapremo presto se sarà vantaggioso per il consumatore o no.