Acquapendente, centro di accoglienza: denunciati 2 somali (richiedenti asilo) per uso di sostanze stupefacenti e lesioni personali dolose

ACQUAPENDENTE (VT) – Durante la notte, è stato fondamentale il pronto intervento della pattuglia della stazione dei carabinieri di Acquapendente, in provincia di Viterbo, per evitare che la situazione presso il centro di accoglienza degenerasse; i carabinieri infatti sono stati chiamati dai responsabili del centro, poichè due cittadini somali, di 20 e di 22 anni, richiedenti asilo hanno dato luogo ad una cruenta colluttazione, dove entrambi hanno riportato lesioni, e solo l’ intervento della pattuglia in servizio di prontezza operativa ha evitato il peggio. Immediatamente i due sono stati generalizzati e sottoposti a perquisizione, durante la quale sono stati anche trovati in possesso di 1,1 grammi di marijuana, per cui alla fine delle operazioni di polizia sono stati denunciati per concorso in lesioni personali dolose e uso di sostanze stupefacenti.




Acquapendente, sequestrato magazzino con oltre 10 mila armi pronte per essere vendute

VITERBO – Messo sotto sequestro un magazzino con più di 10 mila armi destinate alla vendita online. A gestire l’attività una società con sede legale in Romania e sede operativa, da dove partivano le spedizioni, ad Acquapendente in provincia di Viterbo.

Numerosi i pacchi pronti per essere spediti in varie parti d’Italia contenenti spray antiaggressione, taser, tirapugni e armi bianche di vario tipo come coltelli, pugnali e katane

Tra gli spray antiaggressione alcuni contenevano una miscela superiore a quella stabilita dalla norma (20 ml) ed anche la percentuale di aggressivo chimico disciolto era superiore ai limiti previsti (10%), altre bombolette invece contenevano gas lacrimogeno (orto-clorobenzilden-melanonitride) che può essere usato esclusivamente dalle forze di Polizia e di cui in Italia è fatto divieto assoluto di vendita.

Per quanto riguarda i taser, si tratta di strumenti con un forte potenziale offensivo, in dotazione alla Polizia americana, che proiettano due piccoli dardi collegati tramite dei fili al resto del dispositivo, il quale produce una scarica elettrica ad alta tensione determinando, attraverso la contrazione dei muscoli, l’immobilizzazione della vittima. In molti casi i taser hanno causato direttamente o contribuito a causare la morte per arresto cardiaco.

Il GIP del Tribunale di Viterbo ha emesso, su richiesta del pubblico ministero, l’emissione del decreto di sequestro preventivo mediante l’oscuramento delle pagine dei siti internet dedicate alla vendita delle armi. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Montefiascone e della Stazione di Acquapendente.




ACQUAPENDENTE, LA FOLLIA VIOLENTA DI UN AGRICOLTORE: TENTA DI UCCIDERE UN PENSIONATO

Redazione

Acquapendente (VT) – I militari della Stazione Carabinieri di Acquapendente, in questo periodo guidati dal Maresciallo Costantino, hanno tratto in arresto in flagranza un agricoltore della zona, sessantacinquenne, incensurato, resosi responsabile di un tentato omicidio nei confronti di un pensionato. 

L’autore del reato, appena uscito di casa, si poneva alla guida della propria vettura e percorrendo una strada poderale notava in lontananza la vittima che in quel momento era intenta ai margini della carreggiata insieme a due braccianti nell’eseguire lavori agricoli presso il suo fondo.

A quel punto l’uomo, spinto da vecchi rancori e contrasti personali, premendo con decisione l’acceleratore del mezzo, puntava contro il malcapitato. Notando arrivare a grande velocità la vettura, la vittima cercava di schivarlo ma non riuscendoci in quanto veniva colpito al fianco. Il veicolo, che dopo l’impatto perdeva lo specchio retrovisore sinistro, si allontanava a velocità sostenuta dileguandosi nelle campagne circostanti. Il pensionato veniva soccorso dal “118” e trasportato presso l’ospedale di Acquapendente dove gli veniva emessa una prognosi di giorni 30 per le lesioni riportate.

Immediatamente allertati, i Carabinieri della locale Stazione raccoglievano sul posto i primi elementi utili per la ricostruzione della dinamica del fatto riuscendo a risalire al proprietario dell’auto investitrice. 

Le immediate ricerche permettevano ai militari di rintracciare l’agricoltore mentre fuggiva a piedi lungo una strada sterrata in una località rurale poco distante; lo stesso alla vista dei Carabinieri tentava di nascondersi dietro degli arbusti. Inoltre i militari rinvenivano in un terreno isolato il veicolo, che era stato opportunamente occultato, lasciato in stato di abbandono, con le chiavi all’interno dell’abitacolo.

L’autore dell’insano gesto veniva condotto in caserma ove confessava il reato appena commesso; lo stesso veniva tratto in arresto per tentato omicidio e, su disposizione della Procura di Viterbo, tradotto presso la Casa Circondariale di Viterbo.