Bari, in manette pericoloso narcotrafficante: era ricercato da 4 anni

BARI – E’ stato arrestato ieri mattina a Modugno dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile  un ventiseienne di origini albanesi ricercato da quattro anni.

L’uomo è accusato di aver fatto parte di una rete ben strutturata di trafficanti di droga

Le indagini condotte dal Centro Operativo della DIA di Bari portarono all’arresto di venti narcotrafficanti tra Puglia, Toscana ed Abruzzo, unitamente al sequestro di beni mobili e immobili in quella che convenzionalmente fu denominata Operazione “VRIMA”.

Il cittadino albanese si era sottratto all’arresto facendo perdere le sue tracce fino a ieri mattina, quando a seguito di predisposti servizi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modugno l’uomo è stato tratto in arresto nella centralissima piazza Garibaldi. Non sono serviti i tentativi dell’uomo di presentare il documento d’identità del fratello con cui ha una fortissima somiglianza. L’intemperanza durante il controllo e la perseveranza dei Carabinieri intervenuti hanno consentito di verificare attraverso indagini dattiloscopiche l’esatta identità del ricercato.

L’uomo ( D. K., 26enne), terminate le formalità di rito, è stato condotto presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della competente A.G.




Bari, rapinatori di anziani: scattate le manette per 3 pregiudicati

BARI – Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, di due uomini di Bari Ceglie del Campo, un 47enne ed un 42enne,  ed un 44enne di Sannicandro di Bari, tutti pregiudicati.

Gli stessi sono ritenuti responsabili di una rapina e ricettazione in concorso, mentre solo L.G., anche di aver commesso un’altra rapina, nonché un furto con destrezza. Le vittime dei reati contestati, sono in tutti i casi persone anziane.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Acquaviva delle Fonti (BA) e coordinate dal Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Bari, sono iniziate  il 4 luglio 2017, quando un 74enne denunciava ai militari di quel Comando che, poco prima, mentre stava tornando a casa, all’improvviso,  era stato violentemente aggredito alle spalle da uno sconosciuto, il quale lo aveva fatto rovinare a terra provocandogli la frattura del femore.  Il malfattore era così riuscito a sottrare dalle tasche dell’anziano denunciante la somma di 1.800 euro, da questi poco prima prelevata dal locale ufficio postale. Immediato l’intervento dei Carabinieri, i quali, oltre a raccogliere la denuncia dello sfortunato pensionato,  predisponevano anche dei posti di controllo sulla S.P. 76 Acquaviva – Sannicandro di Bari, ritenendo potesse essere la via di fuga scelta dal rapinatore.

Ottima si rivelava l’intuizione, foriera di un prezioso futuro riscontro investigativo, poiché, poco dopo, nel corso di tali controlli, i militari sottoponevano a verifica  un’utilitaria con a bordo i pregiudicati. Tuttavia, almeno in quella fase, non era possibile ottenere elementi utili per ricondurre gli stessi alla commissione della violenta azione delittuosa. Nel corso delle successive indagini, consistite nella visualizzazione ed acquisizione  delle immagini di videosorveglianza dell’ufficio postale e di quelle di altre telecamere  dislocate lungo il percorso seguito dalla vittima, i Carabinieri sono riusciti ad individuare l’autore materiale della rapina in uno dei fermati. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno quindi permesso di raccogliere elementi di connessione tra l’uomo ed i complici, consentendo di ricostruire l’esatta dinamica della rapina ed i ruoli ricoperti nella stessa da tutti i tre. In sostanza, le indagini  sono riuscite a dimostrare come  gli indagati abbiano avuto, tra loro, prima della rapina, contatti telefonici, culminati con la  loro contemporanea presenza ad Acquaviva delle Fonti nella fascia oraria interessata dal delitto. Uno dei tre quindi entrava nell’ufficio postale dove poteva  seguire i movimenti dell’anziano 76enne, mentre prelevava i soldi e li riponeva nella tasca dei pantaloni. In tale ufficio postale, tra le numerose persone presenti, vi era a distanza anche il complice

Quello adottato dagli arrestati è un “modus operandi” evidentemente talmente ben collaudato che i Carabinieri sono riusciti a ricostruire almeno due delitti analoghi, nei quali è stata accertata la responsabilità di uno degli arrestati, in concorso con terzi sconosciuti. I tre sono finiti nel carcere di Bari, ove resteranno a disposizione della competente A.G




Bari: scacco matto dei carabinieri al grande traffico di droga

 

Red. Cronaca

 

BARI – In un solo colpo, tolti dalla strada quasi 7 quintali di marijuana. Si tratta di uno dei più grandi sequestri effettuati in città dalle Forze dell’ordine negli ultimi anni. Oltre  5 milioni di euro il valore del fiume di droga che si sarebbe riversata tra i vicoli della città levantina. Durante il blitz, sono stati utilizzati sofisticati visori notturni e persino un elicottero dell’Arma in alta quota. Nell’ultimo periodo, infatti, le coste baresi, segnatamente quelle che si sviluppano in direzione sud, sono interessate da sbarchi di imbarcazioni sulle quali, non di rado, sono stivati diversi quintali di sostanze stupefacenti che approdano sulle coste italiane provenienti, il più delle volte, da quelle albanesi. Per contrastare ed arginare il fenomeno, il Comando Provinciale Carabinieri di Bari ha, già da tempo, predisposto una agguerrita ed efficace strategia di contrasto. Lo testimonia l’intervento effettuato, poco dopo la mezzanotte di ieri, dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro, coadiuvati da un elicottero dell’Arma e dalla Capitaneria di Porto di Bari.

Ad insospettire i militari, i movimenti di un uomo che stava effettuando lo scarico, da un natante,
poco prima sbarcato sulla fascia costiera in località Torre a Mare, di grossi imballi, accuratamente incellofanati per evitarne il deterioramento e trasportati all’interno del  cortile di una casa abbandonata posta fronte mare. I militari, per non farsi notare, si erano nascosti nelle villette adiacenti, effettuando osservazione mediante sofisticati visori notturni. Vistosi scoperto dal tempestivo ed accerchiante intervento di tutte le pattuglie fatte convergere sul posto e da un elicottero che ha sorvolato la zona, l’uomo non ha potuto far altro che arrendersi e consegnarsi nelle mani dei Carabinieri che lo hanno riconosciuto nel noto scafista barese, trafficante di stupefacenti, COLASUONNO Renato, 64enne, soggetto già condannato per reati specifici.

Le successive perquisizioni eseguite all’esterno e all’interno della casa disabitata, utilizzata all’occorrenza come deposito, hanno consentito di rinvenire e sequestrare quasi 7 quintali di marijuana, nonché l’autovettura a bordo della quale l’indagato avrebbe, poco a poco, caricato lo stupefacente per poi smerciarlo nei quartieri del capoluogo barese. La droga che, una volta immessa sul mercato dello spaccio al dettaglio avrebbe fruttato un guadagno stimato in non meno di 5 milioni di euro, è stata sequestrata ed analizzata dal Laboratorio della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari. Il Colasuonno, come da disposizioni impartite dall’A.G., è stato tradotto presso la locale Circondariale.




BARI, BLITZ NEI NEGOZI CINESI: SEQUESTRATI 18 MILA OGGETTI PERICOLOSI PER LA SALUTE

Redazione

Bari – Nell'ambito di controlli disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari finalizzati a contrastare gli emergenti fenomeni criminosi nel settore del lavoro, i Carabinieri della Compagnia di Modugno, in collaborazione con i militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bari, al termine di un blitz eseguito in ristoranti, esercizi commerciali e depositi destinati alla vendita al dettaglio e all'ingrosso di casalinghi ed abbigliamento, tutti riconducibili a cittadini cinesi, hanno sequestrato, a Modugno, più di 18.000 prodotti di vario genere, ritenuti pericolosi per la salute dei consumatori poiché non rispondenti ai requisiti di sicurezza per i consumatori previsti dalle vigenti norme di legge e direttive comunitarie, per un valore complessivo di oltre 350mila euro. I controlli, avviati a seguito di una capillare attività informativa condotta sul territorio e dopo l'analisi di numerose segnalazioni pervenute dei cittadini, hanno consentito di appurare la non regolarità di tre attività commerciali gestite da soggetti di etnia cinese, site nel comune di Modugno (BA). In particolare, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di materiali non conformi alle prescrizioni di sicurezza e, quindi, tutti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori poiché posti in vendita privi della necessaria certificazione di conformità "CE". Si tratta principalmente di tabella di pelletteria (borse, marsupi e zaini) con all' interno delle bustine contenenti una sostanza chimica utilizzata come antimuffa prive di relativa certificazione sanitaria; numerose lampade per uso domestico, nonché una serie di piccoli elettrodomestici quali asciugacapelli, piastre e rasoi potenzialmente pericolosi. Il valore commerciale dei prodotti sequestrati è stato quantificato in 350.000 euro, mentre ai trasgressori, tutti cittadini cinesi, di cui uno residente a Prato, sono state irrogate sanzioni per 430mila euro.




BARI, 1500 EURO PER RESTITUIRE L’AUTOVETTURA RUBATA AD UN FRATE.

Redazione
Bari
– Ha preteso 1500 euro da un frate per la restituzione della sua Fiat Punto rubata. Scoperto è finito in manette. Si tratta di un 26enne barese, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo con le accuse di tentata estorsione e ricettazione.
La vittima, cappellano di una chiesa del quartiere “Poggiofranco” lo scorso 26 marzo subì il furto della sua autovettura. Accortosi dell’ammanco effettuò una telefonata sul proprio cellulare che si trovava all’interno del mezzo riuscendo a parlare con un anonimo interlocutore che gli chiedeva 1500 euro per la restituzione del mezzo che sarebbe avvenuta in luogo e data da concordare. A quel punto la vittima si è rivolta ai carabinieri che in poco tempo sono riusciti ad intercettare e bloccare il 26enne mentre tentava di farsi consegnare il denaro dalla vittima.

Nella circostanza il giovane, a bordo di una “Ford Ka”, risultata rubata lo scorso 24 marzo a Bari, vistosi scoperto speronava l’autovettura dei Carabinieri allo scopo di  guadagnarsi la fuga venendo definitivamente bloccato e tratto in arresto. La Ford Ka, nonché la Fiat Punto ed il cellulare del cappellano sono stati restituiti agli aventi diritto mentre il 26enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.
 




BARI: I CARABINIERI SGOMINANO ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA ALLA RAPINE AI TIR CON SEQUESTRO DI PERSONA.

La banda, che operava con equipaggiamento e tecniche militari, disponeva di armi e auto super veloci che erano state dotate di una blindatura in d’acciaio per resistere ad eventuali conflitti a fuoco con le forze dell’ordine.

 

Redazione
Bari
– Dalle prime ore dell’alba è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari che, con l’impiego di un centinaio di militari e due Elicotteri, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica di Trani a carico dei componenti di un’organizzazione dedita a rapine ai TIR con sequestro di persona.

La banda, che operava con equipaggiamento e tecniche militari, disponeva di armi e auto super veloci che erano state dotate di una blindatura in d’acciaio per resistere ad eventuali conflitti a fuoco con le forze dell’ordine. I mezzi pesanti venivano affiancati dal commando su autostrade e strade statali del nord barese e costretti ad accostare sotto la minaccia della armi, l’autista veniva sequestrato e spesso picchiato per poi essere rilasciato in aperta campagna, mentre i TIR scomparivano nel nulla con il loro prezioso carico. Scoperta anche la base operativa della banda in un insospettabile condominio, dove venivano nascoste le auto con targa di copertura, con le quali venivano fatte le rapine, tra queste una potentissima Audi S4 rapinata ad un coppia di coniugi milanesi venuti in vacanza in Puglia. La banda colpiva indiscriminatamente qualsiasi TIR, dal quelli carichi di gasolio, a quelli che trasportavano olio alimentare, mandorle, pesce surgelato, ecc.. Le indagini hanno permesso di recuperare diversi mezzi pesanti rapinati, rinvenuti in un deposito della banda nelle campagne di Trani. Per tutti l’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine a mano armata con sequestro di persone, ricettazione e riciclaggio.
 




BARI: IMPRENDITORE MASSACRATO DAVANTI ALLA MOGLIE PER COSTRINGERLO A PAGARE IL PIZZO

Redazione

Bari – Per costringerlo a pagare 1500 euro al mese hanno brutalmente aggredito, davanti alla moglie, un imprenditore edile barese rischiando di fargli perdere un occhio. La vittima 41enne, sebbene gravemente ferita, ha trovato il coraggio di denunciare i fatti ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari che, in poco tempo, sono riusciti ad identificare tutti gli aggressori. Si tratta di sette soggetti, di Bitritto e di Ceglie del Campo, ritenuti vicini al clan Di Cosola, arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso, lesioni personali gravissime e violazione della sorveglianza speciale.
I fatti risalgono alla fine dello scorso anno quando, in due distinte occasioni, hanno avvicinato la vittima minacciandola di gravi ritorsioni nei suoi confronti. In particolare nel mese di:
–         ottobre si sono portati nel barese presso un cantiere edile dell’imprenditore costringendolo a pagare 1500 euro al giorno per poter continuare a lavorare in quel luogo. Il 41enne, non acconsentendo alla richiesta estorsiva, decideva di chiudere il cantiere;
–         dicembre invece, considerato che la vittima vantava crediti per centinaia di migliaia di euro per dei lavori svolti in tutta la provincia di Bari per conto della ditta di uno degli arrestati, le davano appuntamento all’interno di un garage nel barese dove l’imprenditore si recava a bordo della sua auto in compagnia della moglie. All’interno del locale hanno dapprima minacciato l’uomo intimandogli di non pretendere il pagamento di alcun credito e successivamente mentre uno di loro tratteneva l’imprenditore gli altri aggredivano l’uomo con calci e pugni procurandogli fratture multiple al viso, distorsioni ed ecchimosi su tutto il corpo. Nonostante l’uomo fosse disteso a terra, gli aggressori, davanti agli occhi della moglie, continuavano a colpirlo riferendogli che quella stessa sera sarebbe morto.

Tratti in arresto i sette sono stati associati presso le case circondariale di Bari, Taranto e Lecce.

 




BARI: 50 MILIONI DI BENI CONFISCATI DAI CARABINIERI SU RICHIESTA DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA

Si tratta di 5 aziende tra cui un Resort di lusso di Altamura (BA), una sala ricevimenti di Venosa (PZ) ed un ristorante di Gravina in Puglia (BA), 92 fabbricati e terreni, quote societarie, 29 rapporti bancari, 6 autovetture di grossa cilindrata e anche un “Harley Davidson”, tutti riconducibili ad un pregiudicato 59enne contiguo al clan “Mangione-Gigante-Matera” operante in Gravina in Puglia e zone limitrofe, già sorvegliato speciale di PS. arrestato  nell’ambito della nota operazione antimafia denominata “Canto del Cigno”.
 

Redazione

Bari – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito, ai sensi della legislazione antimafia, un decreto di confisca beni per un valore di 50 milioni di euro emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Si tratta di 5 aziende tra cui un Resort di lusso di Altamura (BA), una sala ricevimenti di Venosa (PZ) ed un ristorante di Gravina in Puglia (BA), 92 fabbricati e terreni, quote societarie, 29 rapporti bancari, 6 autovetture di grossa cilindrata e anche un “Harley Davidson”, tutti riconducibili ad un pregiudicato 59enne contiguo al clan “Mangione-Gigante-Matera” operante in Gravina in Puglia e zone limitrofe, già sorvegliato speciale di PS. arrestato  nell’ambito della nota operazione antimafia denominata “Canto del Cigno”.

Il provvedimento odierno completa un’articolata attività investigativa iniziata nel 2011 che oltre ad aver consentito all’A.G. di emettere nel novembre di quell’anno un decreto di sequestro anticipato beni, ha permesso di mettere in luce:

–         la notevole sproporzione esistente tra l’esiguità dei redditi dichiarati ed il rilevante impegno economico necessario per la realizzazione dell’enorme patrimonio;

–         una fitta rete di compagini societarie formate con il metodo delle c.d. “scatole cinesi” tutte riconducibili al 59enne il quale, al fine di eludere le investigazioni, si è avvalso di molti prestanome che lo hanno agevolato nella propria attività delinquenziale.

consentì all’A.G.

L’indagine patrimoniale si inquadra in una ampia attività di contrasto alla criminalità che, nel solco degli indirizzi che provengono in tal senso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione- e dalla Procura della Repubblica di Bari, è rivolta soprattutto ad aggredire i patrimoni illecitamente acquisiti.

Il contrasto ai patrimoni illeciti diventa così uno dei mezzi, forse il più importante, per un serio contrasto all’attività delinquenziale. Privando i pregiudicati delle risorse economiche si riesce a depotenziare la loro capacità criminale più di quanto possa fare la detenzione in carcere.

 




BARI: RAPINA NEGOZIO DI ALIMENTARI PISTOLA ALLA MANO, NONOSTANTE FOSSE AI DOMICILIARI

Redazione
Bari
– I Carabinieri di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico del 33enne A.I.. L’uomo, benché si trovasse già agli arresti domiciliari, si è reso responsabile di una rapina ai danni di un negozio di alimentari di Palo del Colle, piccolo centro a nord di Bari. Assieme a due complici era entrato nel negozio pistola alla mano, terrorizzando la titolare e un’anziana cliente. Non contento di aver sottratto l’incasso di 300 euro ha aggredito l’anziana che ha tentato disperatamente non farsi sottrare la borsetta, senza riuscirci. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza è stato inchiodato dai Carabinieri della locale Stazione.. I successivi accertamenti hanno consentito anche di appurare che l’uomo in quei giorni si trovava sottoposto agli arresti domiciliari per cui gli è stato contestato anche il reato di evasione.
 




BARI: SGOMINATA BANDA DI NARCOTRAFFICANTI

Redazione

Bari – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari hanno tratto in arresto 5 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’accusa è quella di aver importato su canali internazionali attraverso l’asse Colombia – Spagna – Milano – Bari ingenti quantitativi di cocaina ed hashish che venivano riversati sulle piazze di Bari e comuni limitrofi.
Originata dalle attività connesse alla ricerca di uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia, il 35enne Alessandro De Fronzo esponente di spicco del clan “Palermiti” catturato in Spagna il 14 maggio del 2010, l’indagine ha consentito di individuare e caratterizzare i contorni di un gruppo criminale dedito al traffico internazionale di droga che in diretto contatto con trafficanti spagnoli e colombiani, è riuscito ad introdurre nel territorio pugliese ingenti quantitativi di droga. Alla base del meccanismo di importazione vi era l’apporto di camionisti che, agevolati della propria attività lavorativa “legale”, hanno consapevolmente prestato la loro opera in qualità di “corrieri”.
Nel corso della complessa attività investigativa sono stati sottoposti a sequestro complessivi 4 kg di cocaina importata dal Sud America tramite la Spagna, 450 grammi e 14 piante di hashish, una pistola semiautomatica con una trentina di cartucce e un ordigno esplosivo rudimentale.

ELENCO ARRESTATI:
1.    DICOSOLA Michele, barese cl.57;
2.    CALZOLAIO Francesco, barese cl. 69;
3.    CARLONE Luciano, barese cl. 69;
4.    BORRACCI Donato, di Noicattaro cl. 52;
5.    SGROI Marcello, di Desenzano del Garda cl. 52.