GROPELLO CAIROLI: ARRESTATO IL PREGIUDICATO GAROFALO ESPOSITO DI NOCERA INFERIORE (SA) PER RAPINA IN CONCORSO

Redazione

Gropello Cairoli (PV) – Durante la nottata di ieri martedì 15 aprile 2014, in Gropello Cairoli (PV), i militari del locale Comando Stazione, traevano in arresto nella flagranza del reato di rapina in concorso:
•    GAROFALO ESPOSITO Giuseppe, nato a Nocera Inferiore (SA) cl. 1983, residente a Gropello Cairoli, celibe, disoccupato, pregiudicato;
Il Garofalo unitamente ad altri due complici ancora in fase di identificazione, travisato con un passamontagna, dopo aver atteso, nascosto tra i cespugli della villa di sua proprietà il rientro di un pensionato 68enne, vedovo, che in tali circostanze stava rientrando, lo aggrediva e lo colpiva alla testa con il calcio di una pistola, sottraendogli una catenina d’oro ed un orologio rolex che portava al polso. Il tempestivo intervento degli operanti, già in fase di perlustrazione in quella zona residenziale e inviati sul posto da questo “112”, su segnalazione dei  vicini di casa che avevano udito le urla della vittima, permetteva di sorprendere l’aggressore ancora in fase di colluttazione con il malcapitato e con un vicino accorso in suo aiuto. Il malvivente veniva bloccato e tratto in arresto mentre gli altri due complici, accortisi dell’arrivo della pattuglia, si davano alla fuga nelle campagne circostanti con la refurtiva.

Nelle disponibilità dell’aggressore, venivano rinvenuti un passamontagna, un paio di guanti e la pistola scacciacani utilizzata per compiere l’azione delittuosa, a seguito della quale, il malcapitato, riportava una “trauma cranio/facciale, distorsione rachide cervicale”, giudicato guaribile in gg. 10 s.c.. La successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’arrestato, permetteva di rinvenire grammi 700 (settecento) lordi di sostanza stupefacente tipo marijuana, parte della quale suddivisa in dosi termosaldate, confezionate con cellophane, destinate allo spaccio, occultata sotto il letto. L’arrestato, espletate le formalità procedurali, veniva associato presso la Casa Circondariale di Pavia. Sono tutt’ora in corso accertamenti da parte dei militari della Compagnia di Vigevano al Comando del Cap. Rocco PAPALEO al fine di risalire all’identità dei due complici e di comprendere la scelta del pensionato, da parte dei rapinatori quale obbiettivo del reato.
 




MORTARA, CONTRASTO AL "LAVORO NERO": CARABINIERI E ISPETTORATO DEL LAVORO DENUNCIANO TRE CITTADINI CINESI

Redazione

Mortara (PV) – Lo scorso 11 aprile 2014, a Mortara in provincia di Pavia, alle ore 14.00, i carabinieri della locale Stazione, coadiuvati da personale del Nucleo Carabinieri  dell’Ispettorato del lavoro di Pavia, procedevano al controllo di un opificio gestito da cittadini cinesi, specializzato nella produzione di calzature e denunciavano in stato di libertà per i reati ascritti ed a fianco di ciascuno indicati, i sottonotati:
•    J. X., nata nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1975, residente a Mortara, imprenditrice (d.lgs. 81/2008, art. 12  d.lgs 286/1998 – tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, art. 44  dpr 380/2001 in relazione all’art. 37 – interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività e accertamento di conformità);
•    J. X. F., nato nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1990, domiciliato a Mortara, coniugato (art. 10 bis d.lgs 286/1998 – disposizioni contro le immigrazioni clandestine);
•    Z. Y., nata nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1989, domiciliata a Mortara, coniugata, incensurata (art. 10 bis d.lgs 286/1998 – disposizioni contro le immigrazioni clandestine);
poiché, al termine di una mirata attività avviata d’iniziativa dal reparto operante, finalizzata al contrasto del cosiddetto fenomeno “del lavoro nero” in relazione ai lavoratori irregolari ed all’emersione, veniva accertato che la summenzionata J. X., in qualità di legale rappresentate dell’omonima azienda con sede a Mortara ed operante nel settore manifatturiero della produzione delle scarpe, ometteva, in relazione norme che regolano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro:
•    di nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria (art. 18 c.1 lett.a);
•    di inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste (art. 18 c.1 lett. g);
•    di adottare idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumita’ dei lavoratori (art. 46 c.2);
•    di effettuare la valutazione dei rischi e di adottare il relativo documento di valutazione dei rischi (art. 29 c.1).
durante il controllo, all’interno della struttura venivano identificati i suddetti Z. Y. e J. X. F. che venivano deferiti all’A.G. per la mancanza del permesso di soggiorno, ai sensi dell’art. 10 bis del d.lvo 286/1998, con conseguente deferimento in stato di libertà dell’imprenditrice cinese per aver favorito l’immigrazione clandestina dei due connazionali, ai sensi dell’art.12 del d.lvo 286/1998. Nello stesso contesto emergeva inoltre, che il citato j. X. F.,  sorpreso dagli operanti intento ad attendere ad alcune mansioni specifiche, non era stato regolarmente assunto dall’azienda, ovvero veniva impiegato  come lavoratore “in nero”, per tale motivazione, gli operanti procedevano:
•    alla contestazione di violazioni amministrative per un valore di circa 7.000 (settemila) euro;
•    al recupero contributivo di circa 300 (trecento) euro;
•    ad elevare ammende contravvenzionali per circa 16.000 (sedicimila) euro;
nella circostanza veniva altresì disposta la sospensione dell’attività oggetto del controllo con il contestuale sequestro di parte della struttura operato ai sensi dell’art.44 del dpr 380/2001 in relazione all’art.37 per gli interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività e accertamento di conformità, essendo lo stabile accatastato come “casa agricola”.  Indagini in corso anche in relazione a moltissimi prodotti già confezionati e pronti per essere immessi sul mercato, in particolare in relazione all’autenticità dei marchi rinvenuti e riportanti note griffe della moda  “made in Italy”.   
 




VIGEVANO: PRESO IL FINTO DIPLOMATICO RUMENO CHE SI DICHIARAVA SINDACO DI CRAIOVA

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Vigevano (PV) – I Carabinieri di Vigevano hanno arrestato il latitante Bonculescu Ion, nato in Romania cl. 1981, residente a Craiova (Romania), celibe, nullafacente, pregiudicato, che si dichiarava “Sindaco” della città di Craiova e diplomatico rumeno.
Latitante rumeno che da quasi un anno  si era reso irreperibile sul territorio nazionale dovendo scontare una pena detentiva di due anni di reclusione emessa nell’agosto 2013 dalla Procura Generale presso il  Tribunale di Milano e di essere in attesa della notifica di altri cinque anni di reclusione. Dal 2005 al 2013 infatti si era reso responsabile, in una ventina di comuni del hinterland milanese e della provincia pavese, di un centinaio di furti e ricettazioni. Lo stesso inoltre era censito nella banca dati in dotazione alle Forze di Polizia con trenta alias. Scappato in Romania era riuscito a sottrarsi alla giustizia italiana, per il tempo necessario a rifarsi una nuova identità grazie ai documenti rilasciatigli dalle autorità della città di Craiova (Romania). Nei giorni scorsi, avendo appreso che la sua promessa sposa, una connazionale residente a Vigevano, aveva ufficializzato il fidanzamento con un ragazzo italiano e che la stessa era in attesa di un bambino, decideva di tornare in Italia, per “chiarire” la situazione e riportare a Craiova anche la futura sposa. Giunto a Vigevano con un pullman, Bonculesco veniva riconosciuto dai Carabinieri di Vigevano, che già in passato avevano avuto a che fare con lui e richiesto dei documenti,  esibiva i nuovi che ne attestavano un’altra identità (un nome e cognome di fantasia che non quelli reali) e che a suo dire (ciò perché aveva compreso di essere stato riconosciuto), secondo la “nuova normativa europea” lui era un’altra persona, con la fedina penale pulita e senza nessun obbligo da dover scontare nei confronti della giustizia Italiana. I Carabinieri  gli spiegavano di non conoscere la “nuova legge” ed operavano invece con le metodologie che utilizzano da 200 anni, pertanto sottoponevano a rilievi fotodattiloscopici il rumeno, verificando che sullo stesso pendeva effettivamente un mandato di cattura. Bonculesco allora tentava di giocare ancora d’astuzia, nella speranza di “intimorire” i militari, aggiungeva, che in Romania, con la nuova identità era il sindaco di Craiova nonché assistente di parlamentare rumeno a Strasburgo presso la UE, munito di passaporto diplomatico  ed incaricato di mantenere i rapporti con le comunità estere dei propri cittadini e pertanto tutelato da immunità diplomatica. Concludeva dicendo che il bambino atteso dalla sua ex promessa sposa era suo e quindi aveva il diritto di assistere la donna e di occuparsi del figlio di prossima nascita. 

I Carabinieri di Vigevano, al comando del Cap. Rocco Papaleo, dopo averlo aiutato nel calcolo dei giorni trascorsi dal suo allontanamento dall’Italia all’inizio della gestazione della donna e verificato quindi che difficilmente poteva essere lui il padre, lo accompagnavano presso il carcere Piccolini della città Ducale dove lo stesso trascorrerà almeno due anni, forse preparando la campagna elettorale per il suo rientro in Romania.          
 




VIGEVANO: EGIZIANO NON SI FERMA ALL'ALT DEI CARABINIERI, FUGGE E INIZIA UN ROCAMBOLESCO INSEGUIMENTO

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Vigevano (PV) –  I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno arrestato per il reato di ricettazione Zariae Hani, nato in Egitto cl. 1980, di fatto senza fissa dimora, pregiudicato.

Nella circostanza il predetto, incappava in un posto di controllo, in questa via Pisani, mentre tentava di  immettersi in Corso Genova, alla guida di un’autovettura Ford Fiesta, risultata provento di furto avvenuto in  data 27 gennaio 2014 ai danni di una guardia giurata di Vigevano.  Alla vista della pattuglia operante, non ottemperava all’alt imposto dai militari e a forte velocità si dava alla fuga percorrendo le vie cittadine. Il malvivente, per nulla intimorito dai militari che a bordo della gazzella si erano posti al suo inseguimento e che lo tallonavano a  breve distanza, intimandogli di fermarsi con ripetuti lampeggi ed utilizzando i dispositivi luminosi e acustici, giunto all’incrocio di intersezione tra via Toscanini, via Della Pressa, via Pompei e  via Garbiglia, imboccava via della Pressa in direzione del Corso Torino ma, nel compiere tale manovra, perdeva il controllo del veicolo andando a terminare la corsa, in modo violento contro un cancello di un’abitazione di quella via. Cercava ancora di scappare tamponando due auto in sosta una Renaul Clio ed una Mini Rover  regolarmente in sosta.  Ripartiva, ma sbandando andava a cozzare contro un altro cancello. Il  violento  urto  faceva  perdere   al conducente il  controllo  dell’autovettura  che andava a impattare, dopo aver percorso vari metri, contro un muro di un passo carraio ubicato al civico nr. 34 di via Della Pressa – condominio “Gabbiano”. L’urto risultava di una violenza tale che, malgrado arrestasse la marcia del veicolo, faceva aprire il cancello. Immediatamente si apriva lo sportello lato guida e vi usciva un uomo di etnia magrebina che iniziava a correre in direzione del corso Torino. Il capo equipaggio del NORM sceso dalla vettura si poneva all’inseguimento del soggetto, a piedi. Nel tentativo di garantirsi l’impunità il fuggiasco proseguiva la sua corsa a piedi, anche raggiungendo i tetti di alcune abitazioni presenti. Il capo equipaggio del N.O.R.M.  raggiungeva il fuggitivo e al termine di una colluttazione lo riusciva a bloccare. ZARIAE Hani ultimati gli accertamenti fotodattisoloscopici, risultava di nazionalità egiziana, con a carico numerosi alias, sprovvisto dei documenti d’identificazione ed irregolare sul territorio nazionale. Risultava altresì che l’egiziano, che si dichiarava cittadino svizzero ed in possesso di una richiesta di regolarizzazione proprio per il territorio elvetico, era in realtà ricercato per vari furti anche nel paese d’oltralpe. Venivano svolti accertamenti con la polizia del Canton Ticino che verificava che il documento dell’Egiziano era scaduto e comunque non valido e che appunto era ricercato. Nel corso dell’operazione venivano perquisiti alcuni domicili in Vigevano ed Abbiategrasso risultati in passato utilizzati da ZARIAE. 

Nell’occorso, il militare  riportava una contusione alla mano e ginocchio sinistri, giudicato dai sanitari dell’ospedale civile di Vigevano guaribile in gg. 5 (cinque) s.c.. Contestualmente, il prevenuto veniva deferito in stato di libertà anche per il reato di lesioni personali,  (art. 582 c.p.) e per violazione delle norme inerenti gli stranieri (art.10 bis d.l. 286/98). Il veicolo Ford Fiesta, previo riconoscimento è stato restituito all’avente diritto. Il fermato, terminate le formalità procedurali e’ stato associato presso la Casa Circondariale di Pavia  a disposizione dell’A.G.. Sono in corso accertamenti sul conto del ladro egiziano, e i Carabinieri di Vigevano ritengano che appartenga ad una banda dedita ai furti ai danni di abitazioni ed esercizi commerciali operante in zona.

A tale proposito è bene evidenziare che tra dicembre 2013 e febbraio 2014 sono già sei i cittadini egiziani arrestati dai Carabinieri al Comando del Cap. Rocco Papaleo tutti responsabili di furti ai danni di negozi di questo e di Abbiategrasso.